L’Associazione “Cambiamo Santa Cecilia” lancia l’allarme furti nella Piana. I cittadini sono stanchi di subire, sono stanchi di aspettare.”
Vito Maratea: “I furti che in questi giorni hanno colpito i nostri concittadini, sono un qualcosa di vergognoso e squallido. Le Forze dell’Ordine, con una sola pattuglia non possono coprire un largo raggio che va da Fiocche a Santa Cecilia e a Campolongo”.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – “Mentre i “grand politici” locali, sono completamente presi nell’organizzazione della loro campagna elettorale, – Si legge in una nota pervenutaci dall’Associazione “Cambiamo santa Cecilia” – tocca a noi comuni mortali, ma pur sempre persone che vigilano sul proprio territorio, accogliere le in stanze dei cittadini.
Anche per questo esiste l’associazione “Cambiamo Santa Cecilia” – si aggiunge nella nota – che seppur giovanile, ha anche il compito di segnalare e sensibilizzare l’opinione pubblica sulle vicende che colpiscono il nostro territorio come nel caso delle vibrate proteste che i cittadini fanno quotidianamente, infastiditi come sono, e vittime di continui furti, che tormentano i loro sogni e minano la sicurezza dei cittadini delle periferie.
“I furti che in questi giorni hanno colpito i nostri concittadini – dichiara il Presidente dell’Associazione Cambiamo Santa Cecilia Vito Maratea che interviene sulla vicenda e si fa portavoce delle proteste dei cittadini di S, Cecilia – sono un qualcosa di vergognoso e squallido. In questi furti oltre al danno economico che colpisce chi li riceve, c’è anche un danno morale: le famiglie non vivono più in tranquillità; vengono violate le loro abitazioni e la loro privaci.
Le forze dell’ordine – prosegue Vito Maratea facendo notare la inadeguatezza dell’organico assegnato al presidio dei crabinieri di Santa Cecilia a fronte della vastità del territorio e a fronte del numero sempre crescente di atti criminosi che si registrano e che per numero e frequenza sono ormai divenuti insopportabili – sono presenti sul territorio, ma una sola pattuglia non può coprire un largo raggio che va da Santa Cecilia a campolongo passando per La Storta-Papaleone, San Vito e Taverna Nova.
Per questo motivo – aggiunge Maratea – crediamo sia giusto rafforzare i controlli notturni lungo queste periferie. La situazione è divenuta insostenibile, siamo letteralmente assaliti da extra comunitari di ogni genere, negli scorsi mesi abbiamo visto pullman a due piani fare fermate nel cuore della nostra periferia per far scendere immigrati, siamo arrivati all’estremo! I cittadini – conclude il Presidente dell’Associazione Cambiamo Santa Cecilia Vito Maratea – sono stanchi di subire, sono stanchi di aspettare!!“
Purtroppo, i delinquenti non hanno nazionalità, e riescono nei loro sodalizi criminosi a superare ogni differenza di razza, religione e di lingua e oggettivamente la delinquenza è quel viatico che accorcia ogni incomprensione tra di loro, ma che appunto li allontana sempre più dalle persone oneste e lavoratrici che vivono la loro vita quotidiana nel rispetto delle leggi e nelle mille difficoltà, specie in questo periodo di grande crisi economica che stiamo attraversando.
Il disagio e le malversazioni però che si subiscono non possono essere sottaciute, ma nemmeno possono essere indirizzate esclusivamente verso immigrati extracomunitari o comunitari che siano, sapendo bene che una qualsiasi organizzazione criminale non potrebbe mai agire indisturbata se non ha la compiacenza o se no stringe patti con i delinquenti locali, nostri concittadini, che conoscono bene luoghi, fatti e persone. Allo stesso modo non sarebbe possibile per chicchessia soggiornare in qualsiasi luogo, come spesso accade magari a centinaia, se vi fossero più controlli e più attenzione da parte delle Forze dell’Ordine.
Lasciando quei cittadini che vengono individuati come extracomunitari al loro destino, accade come accadde per l’ex Mercato di San Nicola Varco, all’orquando si concesse l’opportunità a centinaia di extracomunitari, tutti provenienti dal Maghreb, di vivere stipati in quei capannoni tra calcinacci, immondizia ed escrementi umani, in condizioni vergognose, nel più totale disinteresse delle Istituzioni, fino a che poi non si è realizzato l’Outlet Cilento Village. In quella circostanza, la coincidenza volle che nonostante i reiterati inviti avanzati nel corso degli anni, per incanto e senza nessuna sollecitazione vi fu una mobilitazione senza pari che definì in un blitz la risoluzione del problema, “disperdendo” nell’intera Piana del Sele i circa 800 malcapitati che vivevano all’interno di quella struttura, rimasti invisibili fino a quel momento e improvvisamente oggetto di un’azione muscolare e risolutiva divennero visibili e oggetto di discussione momentanea, per poi essere riabbandonati a sestessi un’altra volta.
Oggi pare che una buona parte di quei disgraziati si è rifugiata in alcuni casolari disseminati nella Piana, con la compiacenza di chi ne utilizza le braccia arruolate da caporali della loro stessa nazionalità, e pare che un numero consistente si sia rifugiato proprio al Centro di Santa Cecilia, in quello scatolone di cemento rimasto incompleto “del Complesso Residenziale Le Vele“, residuato di quella speculazione edilizia targata anni ’80 e che forse si farebbe bene a riaprire quelle storie per tracciare le direttrici che potrebbero ricondurci ancora oggi a quelli che da anni tormentano i sonni dei cittadini che lavorano e che vivono onestamente nella Piana.
Ebbene forse per giungere alla liberazione di quello scatolone incompiuto e abbandonato ci si dovrebbe rivolgere a qualche grande società, magari come quella che ha realizzato l’Outlet Cilento Village, e conferirgli l’incarico di “bonificare” da persone e cose quella struttura, pregandoli ma dandogli anche carta bianca, di realizzare un altro Centro Commerciale per modo da risolvere in uno diversi problemi: Sgombrare l’area dagli extracomunutari; riconvertire quell’edificio per anni abbandonato; e fare un bel business.
Eboli, 29 ottobre 2014
Qui si e’ fuori di senno chi ti ha inviato l’articolo caro direttore e’ il braccio destro del “signore della Piana” che gli extracomunitari li sfrutta ogni giorno nei campi e fittandogli a prezzi salati (cento euro mensili a cranio si dice) case che altro non sono che tugurii.
Qui si e’ perso ogni pudore.
Inoltre in queste righe trapela una vena di becero razzismo non ne conviene direttore?
I delinquenti non hanno nazionalita’.
Tornando al tema centro commerciale la vela ritengo che la futura amministrazione deve farsi carico della questione e cercare una
soluzione adeguata.
Per Roma,
spero non ti riferisca a quello che ho aggiunto alla nota e specie alla considerazione: “i delinquenti non hanno nazionalità”.È proprio il contrario.
Riguardo alla vena “razzista” purtroppo è comune ad un bel po’ di persone, mal celata anche da una certa parte politica che al contrario nella ufficialità professa altro.
Allo stesso modo rispetto alle vele di s. Cecilia, quella costruzione è la firma della speculazione edilizia, e a distanza di un trentennio oggi ci si ricordi e si coglie l’occasione degli extracomunitari per farlo entrare in un’agenda prioritaristica, puzza a livello della discarica più maleodorante che ci può essere.
È ovvio si dovrà pur affrontare quel problema che è proprio simile ad altri, ma operando una attenzione alla verità rispetto alla destinazione, ancor prima alla proprietà dei suoli, a chi lo ha realizzato e cosa rappresentava, stai tranquillo che nonostante siano passati tanti anni troveremmo ancora le impronte digitali.
Insomma, non solo gli extracomunitari sfruttati non c’entrano ma c’è chi invece li vuole utilizzare per risolvere anche questo problema, sono quelli che c’entrano.
La Città ha il diritto di conoscere la verità vera, quella storica già è stata scritta e noi possiamo solo identificarla in un detto che calza alla circostanza e che dice: “La farina del diavolo se ne va in crusca”.
Date spazio alle notizie più importanti e soprattutto non da gente come questa. Vergognatevi
IL PROBLEMA DEGLI EXTRACOMUNITARI ESISTE ALMENO NUMERICAMENTE,MA SENZA QUESTA GENTE L’AGRICOLTURA DELLA PIANA DEL SELE FINIREBBE IN UN ANNO SOLARE.
QUINDI,SE ANCORA LE AZIENDE AGRICOLE “STANNO NEI COSTI” E’ SPECIALMENTE GRAZIE AI BASSI SALARI PAGATI A QUESTI LAVORATORI INDISPENSABILI,CHE GODONO DI POCHI DIRITTI.
TROVARE MANODOPERA INDIGENA SIGNIFICHEREBBE SFORARE IL BUDGET.SINDACALIZZARE LE MAESTRANZE, E PORTARE DI CONSEGUENZA I LIBRI CONTABILI ALLA CANCELLERIA FALLIMENTARE!
Voglio solo precisare che sul titolo dell’articolo c’è un errore,lancia e non l’ancia
Grazie Anna,
Capita. È colpa della scrittura automatica specie quando si scrive da un telefonino, come in questo momento, ma anche mia che poi nella rilettura mi è sfuggito non rileggendo bene.
un grazie era doveroso …
Sicuramente.
Che brava, ora abbiamo anche chi corregge i nostri commenti, invece di commentare l’articolo in oggetto.
L’Immigrazione di esseri umani provenienti dall’Africa e dal Medio Oriente è il substrato su cui il PD ha sviluppato solo una logica elettorale. Il problema, di grande serietà e umanità, con Mare nostrum, ha ulteriormente aggravato la situazione, invogliando i popoli Africani a tentare l’avventura. Gli Imperialisti Americani, con i colonialisti Francesi, Inglesi e Olandesi, in combutta con il PD, hanno innescato la Primavera Araba, con il solo intendo di impossessarsi delle fondi energetiche che Berlusconi stava assicurando all’Italia. Ora in questi Paesi è venuto l’inferno e popoli della stessa etnia si trucidano tra loro e odiano l’’opulento Occidente. Solo dopo 40 anni, che strano, si sono accorti che Gheddafi, Saddam e Mubarak, erano dei dittatori. Il PD dei Banchieri amici di Prodi e dell’alta finanza Italiana e Mondiale, per venti anni ha badato solo a lottare Berlusconi, che era diventato l’amico di tutti i Governatori Europei, fuori dall’UE, e di quelli Mediorientali, invece di concordare con lui la rotta giusta per il nostro sviluppo. Come per Craxi, che aveva intuito che l’avvenire dell’Italia era legata allo sviluppo dell’Africa e del Medio Oriente, tanto da finanziare, con i soldi tolti, con poca trasparenza, ai ricchi sfruttatori Italiani, i Palestinesi, i tunisini e tutti i popoli del bacino Mediorientale del Mediterraneo, senza nulla togliere a Israele, anche con Berlusconi furono adottati metodi Golpisti dei soliti Imperialisti Americani e degli ex Colonialisti Europei.
Ora che il guaio è stato combinato, bisogna trattare i Migranti con Umanità e proteggerli dagli sfruttatori che li trattano come Schiavi. L’Agricoltura va incentivata togliendo le esose e odiose Tasse e non asservendo dei poveri fratelli che, di diverso da noi, hanno solo il colore della pelle. Ogni essere umano ha diritto all’accoglienza, come pure ogni cittadino Ebolitano ha la libertà di associarsi sotto qualsiasi bandiera, con l’accortezza, però, di non contribuire allo sfascio, indotto dal Pd, in 20 anni di sciagurata amministrazione. La Vela, tutti i super Supermercati creati da, Melchionda, per interessi personali, e qualsiasi altra stortura che ha desertificato e distrutto l’economia Ebolitana, vanno affrontati con coraggio e con genialità dal prossimo Sindaco.
Ops! Non avevo letto 🙂
Eccoli, partono i comunicati, le associazioni che operano sul territorio, che accolgono le istanze dei cittadini, sono dotate di rappresentanza scelta dalle centinaia di associati che hanno faticato per darsi un’organizzazione, lo scopo sociale è quello di dare dignità ad un territorio dimenticato dalle Istituzioni, la campagna elettorale prossima non c’entra nulla, non si tratta di associazionismo ad orologeria, siamo la voce del territorio, ecc……
Bast, m’aggia stancat, nun c’a facc chiù
gran bell’articolo, rispecchia le problematiche principali della Piana del sele. Non servono seminari sulla sicurezza che sono solo propaganda politica con zero contenuti!!
ALLARMISMO PRE-ELETTORALE,IPOCRITA E STRUMENTALE!
Il mio commento era rivolto a far sapere a chi non è di quelle parti da quale pulpito viene la predica….
Gli extracomunitari sono una risorsa per l’agricoltura di queste aree e lo dimostrano i fatti.
Rispetto al centro commerciale la vela si precisa che al momento non è occupato da extracomunitari mentre ad essere occupata è la ex fabbrica APOFF sulla S.S. 18 nei pressi di loc. Tavernanova per la quale sarebbe opportuno un’azione di sgombero e di bonifica.
Ma chi sono i proprietari di quell’area?
E’ il caso di liberare il territorio da quegli odori nauseanti proveniente da quel tugurio non sgomberato non si sa per quale motivo?
CONDIVIDO LE GIUSTE PREOCCUPAZIONI,MA CON UN DISTINGUO:
da cittadino ligio alle leggi dell’ordinamento giuridico,auspico un monitoraggio totale sul territorio eburino,dunque anche delle frazioni insistenti,da parte della magistratura ordinaria e delle forze di polizia,su ogni tipologia di reato,da quelli al patrimonio,come furti e scippi,e per onestà intellettuale oltre che per completezza di indagine speculativa,sino ad altri che rientrano nella FAMOSA categoria dei colletti bianchi.
non mettiamo la polvere sotto il tappeto:
qui si indica la luna e si guarda ipocritamente il dito,si focalizzi al contrario,sui reati gravi,magari commessi sotto traccia,FORSE avremmo sorprese amare!
Ma un membro di un’associazione di cuinon si eè mai sentito parlare che scrive un comunicato in fase per elettorale rivolgendosi alla gente con un ” concittadini” a me fa ridere ei dispiace che del mase dia spazio a questi xxxxxxxxxxxx . si inventano le associazioni dalla sera alla Martina x potersi candicldare. È vecchia e offendere l intelligenza degli ebolitani. Finitala
Per avvelenata,
questa associazione piaccia o no esiste e opera a S. Cecilia, e ammesso che si voglia candidare ne ha tutto il diritto.