L’Associazione Ascolto Cittadino, che aderisce alla Casa delle Idee, il progetto che candida a Sindaco di Eboli Cariello, attraverso un questionario “Ascolta” i Commercianti.
Il questionario ha coinvolto 450 commercianti. E’ emerso: il commercio è in agonia, città e periferie sono spente. Le serrande abbassate aumentano, colpa dei prezzi alti delle locazioni e delle troppe spese fisse, colpa dei centri commerciali, colpa soprattutto di politiche sbagliate e rovinose per la Città.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
EBOLI -La crisi economica incombe e pesa sempre più sulle famiglie e conseguentemente sugli operatori e conomici in generale, e il Commercio è uno di quelli che negli ultimi anni sta registrando una forte contrazione e le saracinesche che chiudono stanno desertificando la Città, e la desertificazione non salva nemmeno il centro e le aree più accorsate e prestigiose, figurarsi le periferie, se poi si aggiunge le politiche che si sono attuate in questa Città prima con il novennato dell’Amministrazione Rosania e poi con il decennato dell’Ammnistrazione Melchionda rovinosamente caduta per sua stessa implosione, si finisce di tracciare il quadro di una società in agonia.
Scelte politiche che hanno puntato alla realizzazione nel territorio cittadino di tre Centri Commerciali, fortunatamente uno dei quali si è subito arenato risparmiando ai probabili commercianti coinvolti una sicura batosta, e sulla realizzazione prima del Centro Commerciale LeBolle e contestualmente del Outlet Cilento Village, due strutture che complessivamente ospitano all’incirca 120 attività commerciali varie, e se il primo (Le Bolle) riesce a malapena a sopravvivere e nel corso del tempo in ogni caso ha visto chiudere al suo interno una decina di attività commerciali, il secondo (L’Outlet Cilento Village” non è da meno, e non solo non decolla, ma anche questa struttura soffre della crisi e sebbene completa solo per la metà anche questa ha visto la inesorabile chiusura delle saracinesche, desertificando anche quella parte dell’Outlet aperta al pubblico.
Ma entrambe òe strutture hanno contribuito inesorabilmente a quall’agonia che si lamenta e alla desertificazione e alla chiusura di piccole e medie attività commerciali, generando un progressivo impoverimento della Città e ad un inesorabile scambio al ribasso delle prestazioni lavorative e dei rispettivi compensi degli addetti, alcuni dei quali hanno chiuso le proprie attività per poi lavorare nei centri commerciali, guadagnando nelle migliori delle ipotesi, i più fortunati, fino a 800 euro mensili, tanto che spesso gli stessi esercenti trovano difficoltà a rimpiazzare coloro i quali lasciano scoraggiati.
E’ evidente che non è solo colpa o responsabilità della classe politica locale, è sicuramente anche la conseguenza di questa crisi che ha interessato il mondo occidentale e poi è finita per interessare maggiormente e endemicamente solo l’Italia. Chi poteva mai immaginare che si sarebbe arrivati a tanto. Di sicuro i primi a non investire sarebbero stati i promotori delle due iniziative imprenditoriali, evidentemente si sono fidati di quegli studi asettici che analizzano i numeri e non la società e i fermenti che la attraversano, ora se potessero prenderebbero a bastonate gli estensori di quegli studi di fattibilità che hanno analizzato il numero degli abitanti e i loro movimenti ma non le tasche, le ansie e i sentimenti, tutti fattori che hanno causato sia il fallimento delle nuove imprese che di quelle vecchie azzerando ogni possibilità di ripresa almeno per i prossimi anni.
Sulla base di queste considerazioni cosa dire? Sicuramente che al capezzale di quell’ammalato non c’é stato un buon medico e conseguentemete non ha ricevuto una buona cura compromettendo ulteriormente la salute del paziente, e così si è tentato attraverso diverse iniziative di individuare le cause e indicarne gli effetti, ma anche le strategie per risollevare quell’ammalato per troppo tempo allettato. Ci hanno pensato in ritardo gli stessi amministratori e ci hanno pensato i commercianti, ci hanno pensato anche le varie categorie e pensando pensando magari l’Associazione “Ascolto cittadino” è intervenuta con un questinario, altri con altre proposte e alcuni con un progetto, che coinvolge 40 imprese associate per un investimento di 400mila euro, che ha pensato di realizzare il Consorzio “Le Vie del Centro: Centro Commerciale Naturale di Eboli” che tra l’altro, proprio nei giorni scorsi si è visto finanziare l’iniziativa dalla Regione Campania, per un importo pari a 400.000 euro. Sicuramente una goccia nel mare ma comunque consentirà di poter intervenire e dare quel piccolo spunto perché i consorziati possano affrontare con nuovo piglio la crisi e andare oltre.
E così con questo spirito che l’Associazione “Ascolto cittadino“, che aderisce “La Casa delle Idee” il progetto che propone attraverso una iniziativa civica di candidare a Sindaco Massimo Cariello, ha inteso affrontare la crisi del commercio e per questo ha interpellato i direti interessati raccogliendo le proposte affidate alla compilazione di un questionario.
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“Continuano le azioni di partecipazione dei cittadini che la Casa Delle Idee sta mettendo in atto per dare risposte concrete con i fatti, di un cambiamento dei metodi di fare politica. – si legge nella nota pervenutaci da Ascolto cittadino – Dopo l’ottimo lavoro svolto dal Movimento Popolare per il Cambiamento con il suo dialogo strutturato, questa volta tocca ancora ad Ascolto Cittadino con l’iniziativa: “Ascoltare i Commercianti”.
L’idea dell’iniziativa parte dal pensiero che la crisi del commercio la si può risolvere solo individuandone le cause, infatti l’associazione crede nessuno più dei commercianti conosce le reali motivazioni di questa crisi ed è per questo che nei mesi scorsi si è pensato di distribuire dei questionari agli esercenti sia del centro che delle periferie di Eboli, da compilare in maniera anonima, per individuare i disagi e raccogliere suggerimenti che contribuiscano alla redazione del programma politico per le prossime amministrative, da attuare e mettere in pratica, con l’ulteriore obiettivo di dare uno slancio al superamento della crisi economica.
Il presidente di A.C. Domenico Spinelli – aggiunge la nota – si ritiene soddisfatto e ringrazia gli oltre 450 esercenti che hanno aderito all’iniziativa e annuncia che nei mesi successivi saranno “ascoltate” le altre realtà cittadine. Dall’analisi dei questionari emerge l’agonia del commercio, che spegne il centro città ma anche le periferie, con molte serrande abbassate nei mesi scorsi o ultime speranze di sopravvivenza legate alla riduzione dei costi con la ricerca di affitti più bassi.
La sensazione è quella di una città che sta lentamente morendo, mancano i numeri precisi, ma è chiaro che qualcosa non va!
A questo – prosegue Ascolto cittadino – ci si aggiunge lo stato di dissesto di fatto dell’amministrazione con conseguente innalzamento al massimo delle aliquote sui tributi, come se Eboli fosse Milano! La resistenza decennale di certe botteghe si alterna a vetrine polverose e oscurate da anni e la varietà di attività susseguitesi nel tempo lascia intendere come in tanti ci abbiano provato e ci continuano a provare.
Le serrande abbassate senza nemmeno il cartello «Affittasi» danno l’idea di un generale scoramento, colpa dei prezzi troppo alti delle locazioni, colpa delle troppe spese fisse, colpa dei vicini centri commerciali, ma colpa sopratutto di politiche che non incentivano i cittadini a vivere in città, questa e’ la sintesi dei questionari compilati dagli esercenti Ebolitani.
Ascolto Cittadino crede che bisogna riportare gli Ebolitani a vivere la città e solo così vedremo come vie e piazze si rianimeranno, è una logica conseguenza. Eboli deve ritornare ad essere capofila dei comuni limitrofi, ad Eboli non esiste uno studio, con conseguente pianificazione, che inquadri in una visione organica botteghe e negozi, uno studio che faccia vedere le attività commerciali nella loro individualità, all’interno dell’area nella quale operano ma soprattutto nella loro storicità.
Eppure sarebbe interessante, per una città come Eboli, rivitalizzare i luoghi del commercio per promuovere il territorio, le tradizioni e la cultura cittadina. Per fare tutto questo occorre partire da un censimento e da un monitoraggio permanente dell’immagine del commercio locale.
Ascolto Cittadino – conclude la nota – ha colto dai commercianti stessi la voglia di far parte di un centro vivo e considerato nella piana del sele punto di riferimento, con la valorizzazione e la considerazione di un amministrazione efficiente tutto questo sarà possibile”.
Eboli, 9 ottobre 2014
E M.C. si propone a risolvere i problemi del commercio ad Eboli? Mi compiaccio visto quel che ha fatto da Consigliere comunale e provinciale.
Se un politico ha le mani legate e non riesce a portare avanti la propria idea di sviluppo o denuncia la propria area politica o si dimette. Non ha senso lamentarsi di non riuscire a fare niente e rimanere invischiato in quel mondo. Coerenza vuole che una persona si dimetta o lotti a viso aperto denunciando pubblicamente tutto e tutti!!!
E questo signorino, professionista della politica, presenzialista h24 (dal battesimo al funerale) sarà mai in grado di fare ciò che non ha fatto per 20 anni?