Il Comune di Capaccio Paestum chiede l’accertamento delle responsabilità sulle omissioni e sulla gestione del Pino di Zona Ambito 7.
Per l’Amministrazione Comunale di Capaccio, le responsabilità appartengono solo ed esclusivamente alle carenze gestionali dell’Ufficio di Piano, e attiverà ogni azione per l’accertamento di eventuali responsabilità di natura contabile e patrimoniale.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
CAPACCIO PAESTUM – La responsabile del Piano di Zona Ambito 7, dottoressa Maria Caterina Esposito, – si legge nella nota diffusa dal Comune di Capaccio Paestum – attribuisce al Comune di Capaccio, ex Capofila d’ambito, responsabilità che appartengono solo ed esclusivamente alle carenze gestionali dell’Ufficio di Piano.
In particolare dalla nota del Comune di Capaccio Paestum si evidenzia:
- che vi è stata una conclamata omissione, da parte della responsabile dell’Ufficio di Piano di Zona Ambito 7, dottoressa Maria Caterina Esposito, di assunzione dagli atti prodromici alle operazioni di rendicontazione. Infatti, come emerge in modo inequivoco dagli atti, non sono stati acquisiti nei termini i rendiconti dei Comuni, necessari per la presentazione della rendicontazione di gestione alla Regione;
- che la responsabile del Piano di Zona Ambito 7, dottoressa Maria Caterina Esposito, nell’assumere l’incarico, nel 2012, omise di formalizzare il passaggio ufficiale delle consegne dalla precedente Responsabile dottoressa Masullo;
- 3che la responsabile del Piano di Zona Ambito 7, dottoressa Maria Caterina Esposito, ha omesso di impartire le necessarie direttive al responsabile contabile dell’Ufficio di Piano affinché ottemperasse agli adempimenti nei tempi e nei termini previsti dall’art. 13 del Regolamento Contabile del Fondo Unico d’Ambito;
- che la responsabile del Piano di Zona Ambito 7, dottoressa Maria Caterina Esposito, pur avendo richiesto ai Comuni inadempienti la certificazione di rendicontazione dalla terza alla settima annualità, di fronte alla reiterata omissione delle inadempienze ha omesso di richiedere alle competenti autorità la nomina di commissari ad acta per assicurare l’emanazione dei suddetti provvedimenti;
- che la omissione di cui al punto 4 ha rappresentato la causa principale della perdita di finanziamenti e del conseguente stato di immobilismo dell’Ambito S7;
- che di fronte alla perdurante inadempienza da parte dei Comuni, della corresponsione delle quote dovute a titolo di contributo annuo pro-capite, la responsabile del Piano di Zona Ambito 7, dottoressa Maria Caterina Esposito, non ha attivato le iniziative giudiziarie per il recupero dei suddetti crediti, causando, così, non solo lo squilibrio di cassa, fronteggiato solo in via temporanea, attraverso le anticipazioni finanziarie fatte dall’ex Comune Capofila;
- che la responsabile del Piano di Zona Ambito 7, dottoressa Maria Caterina Esposito, ha trasferito dall’Ufficio di Piano, di via G. Leopardi n. 87 Paestum alla nuova sede del comune capofila, la documentazione amministrativa relativa all’attività gestionale, omettendo di invitare per la sottoscrizione del verbale di consegna il Legale Rappresentate dell’ex Comune capofila, ostacolando in tal modo le operazioni di verifica dei conti oggetto delle attività gestionali dell’Ambito;
- che le summenzionate inadempienze ed omissioni della responsabile del Piano di Zona Ambito 7, dottoressa Maria Caterina Esposito, hanno falsato le reali responsabilità inerenti le inattività dell’Ambito, qui giustificando l’iniziativa politica di sostituzione del Comune Capofila, decisione avverso la quale il Comune di Capaccio ha presentato ricorso straordinario al capo dello Stato.
Alle omissioni e alle inadempienze si aggiunge anche l’aspetto contabile, dall’esame del quale, si fa rilevare che:
- i dati contraddittori ai quali fa riferimento la Responsabile dell’Ufficio di Piano Ambito 7, dottoressa Maria Caterina Esposito, sono ascrivibili solo ed esclusivamente al mancato raccordo tra il Responsabile dell’Ufficio di Piano, del Responsabile Contabile dell’Ufficio di Piano e del Responsabile dell’Ufficio Ragioneria del Comune Capofila, nonché al trasferimento di tutta la documentazione dall’Ufficio di Paestum a quello di Roccadaspide;
- l’Ufficio di Ragioneria di Capaccio, con propria nota Prot. 35319 dell’8.09.2014, ha fornito le motivazioni relative alla rideterminazione finale del saldo di cassa, previa verifica del collegio dei Revisori dei Conti del Comune di Capaccio;
- la definitiva ricognizione delle reversali di versamento e dei mandati di pagamento espone i seguenti risultati: totale reversali al 2014 euro 13.132.727,48 più fondi al 2005 euro 346.513,01, sommano euro 13.479.240,49, totale mandati al 2014 euro 13.937.080,73, dalla comparazione, tra entrate da reversali ed uscite da mandati al 2014, emerge un disavanzo di cassa di euro 457.840,24, somma anticipata con fondi propri dal Comune di Capaccio per il Piano di Zona;
- dalla definitiva ricognizione degli atti contabili risulta altresì che il Comune di Capaccio ha anticipato, per conto del piano di zona, per gli anni 2010-2011-2012 e 2013, rette per minori pari ad euro 299.113,80;
- le somme anticipate dal Comune di Capaccio per conto del Piano di Zona ammontano alla data odierna ad euro 756.954,04;
- detraendo dal suddetto credito le quote di contribuzione Comunale, quantificate a tutto il 2014, in euro 578.729,45, il Comune rimane ancora creditore del Piano di Zona di euro 162.294,88.
Si fa salva ed impregiudicata la verifica per accertare se le suddette quote di contribuzione comunale conteggiate in euro 578.729,45 sono afferenti ad interventi di competenza relativi ai programmi delle attività gestionali 2010, 2011, 2013 e 2014.
Per quanto innanzi evidenziato – L’Amministrazione Comunale di Capaccio guidata dal Sindaco Italo Voza – si riserva di attivare ogni utile azione in ordine all’accertamento di eventuali responsabilità di natura contabile, patrimoniale e a quelle conseguenti ad omissioni di atti dovuti.
Capaccio Paestum, 17 settembre 2014
2 commenti su “Piano di Zona S7 sotto accusa. Il Comune di Capaccio: si accertino le responsabilità”