Il Ritorno di Braveheart. Gli Highlanders, il 18 Settembre voteranno l’indipendenza dal Regno Unito, l’ultimo parlamento scozzese risale al 1707. La rivincita di William Wallace.
Mentre le cancellerie europee sono in fermento, la Regina è imparziale, ma il primo ministro Camerun preoccupato dichiara: “l’indipendenza della Scozia è un salto nel buio”. Si temono ripercussioni indipendentiste, dall’Ulster, ai Paesi Baschi, fini alla nostra “Padania”. In gioco un “mare” di interessi.
di Marco Naponiello
per (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
ROMA – William Wallace patriota ed eroe nazionale scozzese, dopo ottocento anni si riprende la sua rivincita! Il Ritorno di Braveheart. Gli Highlanders, il 18 Settembre prossimo voteranno l’indipendenza dal Regno Unito, l’ultimo parlamento indipendente risale al 1707, prima dell’annessione al Regno di Inghilterra. Le cancellerie europee in fermento, si temono ripercussioni indipendentiste su tutto il continente, dall’Ulster, ai Paesi Baschi, passando per la nostra “Padania”, una erosione dall’interno pericolosa per il futuro dell’Unione.
In gioco ci sono interessi enormi: il Brent, il petrolio europeo il quale prezzo determina quello del 60% del resto estratto nel mondo, prelevato al largo di Aberdeen nel Mare del Nord, oltre al riposizionamento sul territorio delle sedi di molte Majors bancarie e finanziarie internazionali,in specie quelle targate USA. Per la prima volta i secessionisti sono al 51% grazie all’appoggio del partito laburista scozzese, il Pime Minister David Cameron preoccupato corre ai ripari, ma al numero 10 Downing Street, si respira aria pesante.
William Wallace eroe della resistenza alla dinastia inglese dei Plantageneti, si riprende dopo otto secoli la sua rivincita. Yes Scotland ..aye, certo in gaelico, il motto del Partito Indipendentista Scozzese. Il diciotto di settembre si vota per l’indipendenza delle terre oltre il “vallo di Adriano”, il leader del partito pro secessione Alex Salmond pregusta la vittoria e canzona le iniziative unioniste del Cancelliere David Cameron come “una tangente pagata alla paura”. Del resto si mormora che in gran segreto abbiano già abbozzato la nuova carta costituzionale, dopo l’Union Act di tre secoli or sono,oltre l’eventuale festa dell’indipendenza riavuta, il 24 marzo 2016, e le futuribili elezioni parlamentari nel Maggio dello stesso anno.
La prospettiva per la Scozia nazione e per i suoi abitanti sono allettanti, i guadagni del Brent la vera ricchezza estratta nel mare nordico, proventi ingenti e non solo da idrocarburi, il turismo e l’agricoltura liberi da vincoli darebbero fiato all’Erario e rinforzerebbero uno Stato Sociale anche in terra Gaelica, cosi gravemente colpito, con assegni previdenziali e servizi sociali migliorabili sensibilmente.
Il progetto separatista appoggiato dal partito Laburista e dai Sindacati, ma cosi uniti, ha sfondato il tetto della maggioranza relativa,51%, mettendo in subbuglio ambienti politici e finanziari londinesi, in particolar modo nella City. Difatti la banca di affari Goldam Sachs (USA) prevede scenari negativi per entrambe le economie,e la sterlina ha avuto mercoledì tre la peggiore seduta da sette mesi a questa parte.
Sempre lo Scottish Party in un suo report afferma che dal dopo guerra il limite temporale per un arbitrato di indipendenza è stato di 15 mesi, loro eventualmente se ne vorrebbero prendere 18, per poter transigere su percentuali di debito pubblico, sedi di ambasciate e fonti energetiche, ecco il motivo di individuare gli appuntamenti istituzionali venturi, nel primo semestre del 2016.
La classica nota di colore, vuole che anche tra i sudditi di Sua Maestà Britannica ci siano i favorevoli e i contrari, Mick Jagger, Stephen Hawking e Judi Dench, hanno firmato una petizione per chiedere alla Scozia di rimanere con il Regno Unito in vista del referendum sull’indipendenza scozzese il prossimo 18 settembre; favorevole come da sempre il “leone” Sean Connery, alfiere della causa, Annie Lennox ed Andy Murray, anche se con un po’ di riserbo.
I contraccolpi internazionali di una eventuale vittoria del SI, sarebbero in buona parte non pronosticabili, pensiamo ai paesi Baschi (Herri Batasuna emanazione politica dell’ETA) o all’Irlanda del Nord (Sinn Féin braccio politico dell’IRA), e allargando il discorso fuori del consesso UE, ci sono le zone calde di Ucraina e Caucaso, che potrebbero a breve tempo comportarsi da involontario detonatore a nuove sommosse popolari,sfocianti in guerre civili,oltre che riflessi autonomiostici in casa nostra.
Già, gli indigeni “barbari sognanti” della Lega nord come si comporteranno? Alcuni come Zaia, Governatore veneto, affermavano nel 2012 che il distacco di una parte di territorio dalla Madre Patria non è vietato dai trattati internazionali, adducendo a prova favorevole il caso del Kossovo divisosi dalla Serbia, o del pronunciamento positivo della Corte Suprema canadese al referendum secessionista del Quebec.
Per ora Matteo Salvini sornione, afferma che non è prioritario, ma sarebbe un buon viatico, per il Segretario del movimento del “Sole delle Alpi” esiziale sarebbe uscire dalla zona euro, il resto verrà da se.
Rimettiamoci allora, alla saggezza millenaria del padre del pensiero occidentale, Socrate: Aporia ovvero sospensione di giudizio, dopo la data fatidica analizzeremo gli sviluppi del voto e gli eventuali sviluppi, per il momento Scottish forever, and win the best!
Roma, 11 settembre 2014
poveri inglesi,dal supeirority complex,al complex di non riuscire a tener i pezzi neanche della madre patria
il commonwealth si arricchirà dal 19 settembre di un nuovo membro,l’atomizzazione dell’ex impero britannico iniziata dal dopo guerra in poi continua imperterrita,perderanno anche la tripla a,possiamo scommetterci,la storia da e po riprende.
Up with Scotland!
sono stati massacrati secoli fa annessi con la forza,ciò che non deriva da adesioni spontanee prima o poi torna nel suo alveo.
Scozia, la corsa dei leader per scongiurare la secessione La regina: “Non mi schiero”,del resto da parte di madre a retaggio scozzese.
l’indipendenza avrebbe conseguenze per il nome del paese, non più Gran Bretagna, denominazione scelta 300 anni,con l’annessione della Scozia: forse diventerebbe Regno Unito di Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord. Con la possibilità che anche quest’ultima, faccia un referendum secessionista per ricongiungersi con la repubblica d’Irlanda, e il regno si disunisca una volta per tutte,e finisca anche la guerriglia nell’Ulster,la “Palestina” d’Europa.
su tale Referendum, Salvini si mantiene tiepido:
-Bello, non siamo gelosi delle buone iniziative-
Al momento, riusciamo ancora a riempire la pancia e le rivoluzioni si fanno solo con la pancia vuota. Basta solo aspettare.
Di una cosa la Lega è capace: salire sul carro dei vincitori, che si chiami Berlusconi o Serenissimi, basta che li mantenga nel loro posto di potere, e fare ben poco.
Il 2014,doveva essere l’anno x l’Indipendenza,di tre terre Catalogna, Scozia e Veneto.
delle prime due ci scommetterei,ma dell’ultima non direi!!!!!!
Maroni e Salvini sono in fermento ,se il si prevale saliranno sui castelli della padania per dividerla dal
resto d’Italia, con Legnano capitale.
C’è una enorme difficoltà in merito al referendum scozzese,anche perché stiamo parlando di due popoli diversi.Ma fondamentalmente dobbiamo dire che l’Unione Europea esiste per far diventare un tutto unico compresa la Scozia, se vogliamo continuare ad avere peso
riflettiamo sulla diversità di popoli che esiste in Cina,India,Indonesia L’unico fallo è che l’Inghilterra non ha voluto capirlo.
Maroni al Pirellone si è messo il kilt,un altra delle sue,ma pensi a governare bene agli scandali expo in primis. Mi sembra, tuttavia, che nell’ultima tornata elettorale ( amministrativa ed europea )i cittadini lombardi e italiani si siano espressi in maniera chiara ed inequivocabile. Se poi Bobo vuol mettersi il kilt…faccia pure….vedremo….P.s.= se il referendum lombardo ( tirato fuori dal cilindro ogni tre per due ) fosse attuabile/percorribile, non crede che in anni di governo al Pirellone,e di Palazzo Chigi con l’amico “inceronato” lo avrebbero già fatto? approvato ed eseguito ?
infatti quel referendum è un azzardo in Scozia ed sognante è chi pensa che il sì possa davvero concretizzarsi nella reale indipendenza, la domanda è: vogliomo passare per ingenui purei leghisti? Per usare un’espressione tipica popolare:
se gli scozzesi duri e puri si gettano dalla finestra, Maroni ha intenzione di seguirli?
voglio postare un ottima precisazione rigurado il rapporto ipotetico tra Scottish Party e Lega,inviatomi dall’arguto dott. V.Cicalese,riporto il suo intervento:
Il coordinatore degli indipendentisti è l’italo-scozzese Toni Giugliano che ha subito dichiarato di non aver nulla a che spartire con la Lega Nord italiana. Anzi è un movimento profondamente di sinistra che si richiama ad Adam Smith e a Carlo Marx.
Dunque:
nulla di meno affine alla lega,appunto per evitare il salto sul carro del vincitore da parte di chi già siede su di un carroccio sgangherato!
vabbè…comunque vada la Scozia continuerà ad essere una colonia Inglese, come il Canada, e L’Australia Se sono furbi si terranno lontani dall’Euro..
ottimo Marco Naponiello . Il coordinatore degli indipendentisti è l’italo-scozzese Toni Giugliano che ha subito dichiarato di non aver nulla a che spartire con la Lega Nord italiana. Anzi è un movimento profondamente di sinistra che si richiama ad Adam Smith e a Carlo Marx.
e se anche il meridione d’italia si staccasse?
noi abbiamo un po di petrolio,ma il debito pubblico e la poca competitività delle imprese non garantirebbero la sopravvivenza a lungo termine.
dobbiamo essere uniti per competere sui grandi mercati e nelle zone di crisi
TU CHIAMALE, SE VUOI, SECESSIONI – LA CATALOGNA COME LA SCOZIA: DUE MILIONI IN STRADA A BARCELLONA PER CHIEDERE L’INDIPENDENZA – I GALLARDON: “SE SI STACCANO, LA SPAGNA È FINITA”
infatti si tiene da giorni la Diada, la festa nazionale catalana, diventa il palcoscenico per chiedere l’indipendenza di Barcellona dalla Spagna in vista del referendum che si terrà l’11 novembre –
Ma il governo ha già bocciato la consultazione perché anticostituzionale –
la questione catalana preoccupa i guardiani dell’euro ma è destinato a trascinarsi per anni.
ps. I bambini catalani e castigliani che si sono incrociati nelle colonie estive litigavano non solo per il Barça di Messi e il Real Madrid di Ronaldo, ma ripetendo ciò che sentono in casa:
«Catalano egoista», «spagnolo fascista».
Le armi si affilano. Prima o poi qualcuno…
80 sterline a tutti, ed il referendum è vinto.
Cameron, impara da Renzi. Fortunatamente gli scozzesi si stanno battendo per qualcosa di piu’ di 80 pound. Si stanno battendo per un welfare divereso per i loro figli. Se poi la direzione dell’indipendenza sia quella giusta o meno e’ un altro discorso.
“Si stanno battendo per un welfare divereso per i loro figli”
LA POSTA IN GIOCO è ALTA,IL PETROLIO,MA ANCHE LA POSSIBILITà DI MANTENERE LA STERLINA,O CHIEDERE SUBITO L’ANNESSIONE ALL’EUROPA,CON L’ADOZIONE DELL’€,E POI L’IMPORTAZIONE DI MATERIE PRIME PER PRODURRE IL WHISKY,LE OPINIONI DI ANALISTI ECONOMICI INTERNAZIONALI SONO DISCORDANTI,L’UNICA COSA E’ CHE IL CONTINENTE VUOLE STABILITA’!
Gli inglesi, che avranno molti difetti ma non mancano di signorilità e che sanno ancora cosa significa democrazia, lasciano decidere agli scozzesi il proprio futuro.
Gli italiani oramai hanno perso il senso di tutto, vivono alla giornata, non sanno più cosa sia onore, intelligenza, lungimiranza, rispetto ed onestà. In questa nazione, appurato che gran parte dei veneti sarebbero felici di essere indipendenti, al contrario che in Inghilterra, lo stato parassita italiano non concede lo stesso diritto ai propri sudditi/cittadini, mostrandosi per quello che è: una pseudo democrazia che sopravvive sulle spalle di pochi e che senza quelle spalle avrebbe vita molto breve.
Ma l’illusione di tenere tutti alla catena, che siano veneti, friulani, lombardi, sardi o siciliani avrà vita breve, garantito.li inglesi non saranno predisposti a fare nessun favore agli scozzesi se votano per l’indipendenza. L’economia scozzese e completamente integrata con quella del resto del Regno Unito, e separarsi dopo non sara’ per niente facile.
LA REGHINA ELISABETTA,DI ORIGINI SCOZZESE DA PARTE MATERNA, GUFA UNA SCOZIA INDIPENDENTE: “SPERO CHE LA GENTE PENSERÀ CON MOLTA ATTENZIONE AL FUTURO” – E DA PIÙ PARTI VENGONO LANCIATI ALLARMANTI PREVISIONI SUL FUTURO DELLA SCOZIA: TRACOLLO ECONOMICO IN CASO DI SECESSIONE
continua l’altalena dei sondaggi, che non permettono di far previsioni su chi sarà il vincitore. In una rilevazione per l’Observer, gli unionisti sono al 53%, mentre i secessionisti al 47%, se si escludono gli indecisi. In quella del Sunday Times la differenza fra i due schieramenti è minima: il no è al 50,6% mentre il sì al 49,4. In quella del Sunday Telegraph, invece, i secessionisti sono al 54% mentre gli unionisti al 46%. «Non è facile fare previsioni, abbiamo assistito a spostamenti drastici dei consensi da una parte all’altra», ha detto Martin Boon, a capo dell’istituto di rilevazione Icm Research.
SEMBRA UNA OSSERVAZIONE CALZANTE CON L’ITALIA:
Salmond: “Con l’indipendenza saremo più ricchi,Il bullismo di Londra non ci spaventa. Il mio paese ha un’opportunità storica. La politica britannica privilegia chi ha molto e tassa i poveri”
diceva Adam Smith, nessuna nazione può essere contenta se una parte considerevole della sua gente vive in stato di penuria e questa è la condizione in cui vivono molti scozzesi a causa di una politica britannica-INGLESE che privilegia i ricchi e tassa i poveri. Sono 300 anni che la Scozia aspetta di ridiventare uno stato sovrano. E ci riuscirà?
Il premier britannico ad Aberdeen: “In caso di indipendenza, la Scozia dovrà rinunciare alla sterlina, probabilmente essere divisa da confini con l’Inghilterra e non avere più lo stesso esercito. Anche sanità pubblica e welfare sarebbero a rischio”..
LA PAURA AUMENTA NEI PIANI ALTI DELL’UNION JACK!
Offensiva di spot per il sì:
I secessionisti stanno per lanciare un ‘blitz’ pubblicitario nelle ultime 48 ore prima del referendum sull’indipendenza in Scozia. Secondo il Times di Londra distribuiranno 2,6 milioni di volantini e ben 300 cartelloni in tutta la Scozia per chiedere di votare ‘si
Nel 1997 il Principe Carlo assistette all’ammainamento della Union Jack in Hong Kong per il passaggio ai cinesi, chissa se dopo venti anni assistera all’ammaina della Union Jack del castello di Edinburgo per il passaggio della Scozia agli Scozzesi?
Gli scozzesi hanno fama di tirchi, ma mi sa che comunque gliele ritirerebbero in faccia.
Tirchi si, ma con dignità.
Noialtri invece poveracci senza amor proprio.
i presuntuosi e buffoni inglesi si sono svegliati tre giorni prima del voto per dire ai sottomessi (finora!) scozzesi che se rifiutano di separarsi avranno più poteri… finora allora li hanno tenuti come schiavi, giusto? e, allora, perché dovrebbero restare sotto il giogo di una dittatura finanziaria e sociale se hanno la possibilità di decidere (in meglio o in peggio) il loro futuro?…
ci siamo per domani:
Quasi cinque milioni di scozzesi vanno alle urne il 18 settembre: sì o no al quesito se la regione debba diventare un paese indipendente dalla Gran Bretagna. Un passaggio storico per il Regno Unito e per l’Europa.
“Should Scotland be an independent country?”
Referendum Scozia, Bruxelles teme il contagio. I governi blindano l’ingresso nella Ue,SI PAVENTA UN EFFETTO A VALANGA!!!!! Spagna, Grecia, Cipro, Belgio e Romania sono pronte a bloccare Edimburgo. forte il rischio che anche altre regioni possano subito rivendicare LA PROPRIA l’indipendenza
DIS-UNION JACK – LA SCOZIA AL VOTO: TESTA A TESTA NEI SONDAGGI – IL PREMIER SCOZZESE SALMOND: “COL 60% DEL PETROLIO IMPOSSIBILE TENERCI FUORI DALL’UE”.
La Scozia sceglie l’unione: vince il no all’indipendenza
Cameron: “Insieme siamo migliori”. Borse euforiche, la sterlina vola.HA VINTO LA PAURA DEL SALTO NEL BUIO.
CI RIPROVERANNO?
il vero sconfitto è Cameron,che ha SOTTOVALUTATO la consultazione,tranne poi spaventarsi dieci giorni prima:
ora dovrà mantenere le promesse,si parla di 1.300 sterline in più per ogni scozzese,e questo alimenterà dissapori interni,ora la SCOZIA passa all’INCASSO!