Cardiello (FI): “Una gestione scellerata, uno schiaffo ai dipendenti, un insulto alla città”.
Multiservizi va verso la Cassa integrazione per 33 dipendenti.
Si smetta di essere ipocriti, la Società ha in se il “Peccato Originale” di un debito strutturale generato dal disequilibrio costi personale – servizi erogati. I responsabili di un ventennio politico almeno facciano autocritica.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Sempre e ancora la Multiservizi Spa, la società che avrebbe dovuto garantire tutti i servizi al Comune di Eboli, insomma per questa Multiservizi i problemi non finiscono mai, se poi si aggiunge alle altre politiche industriali sviluppate nel corso dell’ultimo ventennio, allora si certifica come i cittadini ebolitani siano così sprovveduti da continuare ad affidarsi ad una classe politica inadeguata, che comunque è sempre la stessa da oltre un ventennio e che sebbene cambi ruolo non cessa nella maniera più assoluta di fare danni.
“Multiservizi nel baratro. Al via la Cassa integrazione per 33 dipendenti.“. Denuncia il capogruppo di Forza Italia, Damiano Cardiello, che interviene sulle recenti questioni inerenti la società. “Quanto accaduto e documentato dal verbale che si allega, dimostra ancora una volta che non c’è una chiara volontà di salvaguardare gli interessi della società partecipata.
Anzi, – prosegue Cardiello e incalza – il baratro è oramai alle porte. La cassa integrazione in deroga per 33 dipendenti, a rotazione tra loro e con una riduzione del 50% dell’orario di lavoro, è solo l’ultima prova di un intento palese di questa amministrazione: lasciare la patata bollente nelle mani del prossimo Sindaco.
Una gestione scellerata, – continua Damiano Cardiello – uno schiaffo ai dipendenti, un insulto alla città.
Con gli stipendi arretrati dal mese di giugno e scarsa liquidità, – prosegue ancora Cardiello elencando tutte le criticità che caratterizzano il percorso ma anche la gestione di questa società – con diciasette assunzioni senza uno straccio di avviso pubblico, con l’acqua alla gola, insomma, il piano industriale presentato a dicembre 2013 come l’ancora di salvataggio viene posto nel cassetto.
La fascia costiera – preannuncia Cardiello – sarà la ciliegina sulla torta del disastro: infatti, tra la convenzione stipulata con la solita ditta di vigilanza, il servizio di salvataggio, la società interinale chiamata per le assunzioni part time e gli stipendi dei diciasette, il risultato finale sarà fortemente negativo.
Allora – conclude il Capogruppo di FI Damiano Cardiello – non resta che convocare immediatamente il consiglio comunale su questa tematica, augurandosi che il Presidente Sergio Antonini (ci siamo rivolti a “Chi l’ha visto”) si degni di chiarire tutti i dubbi sollevati. A un anno dall’indagine condotta dalla Guardia di Finanza, che sollecitiamo, la ricreazione sembra continuare.“
Questa della Multiservizi è una storia senza fine, sempre che si smetta di fare gli gnorri e si ammette che questa Società è nata male ed continuata peggio. Nata male perché in se ha il “peccato originale“, quello che sin dalla sua costituzione ha condizionato gli esiti, le fortune ove mai ve ne fossero, e le sfortune tutte evidenti e palesemente consolidatesi nel tempo.
Peccato originale che coinvolge tutta una classe politica, principalmente facente capo alla sinistra nel suo complesso, originariamente guidata da quella antagonista, che ha voluto mettere su un “Baraccone” che con tutti quei dipendenti, una cinquantina circa, presentava dalle origini costi esorbitanti derivanti dal carico delle maestranze a fronte dei servizi offerti. A quella Sinistra antagonista guidata dal “rivoluzionario” Gerardo Rosania, ha partecipato anche quella riveduta e corretta, facenti capo gli eredi del PCI, DS, PDS, ora PD, massimi azionisti del così detto Centrosinistra, e quella parte della Sinistra che poi è transitata in altri schieramenti facenti capo al Centrodestra.
Tutti insieme appassionatamente si è consentito si costituisse e si portasse avanti una Società, conferendogli anche l’importanza di una SPA, mentre sia per il personale che per i servizi poteva essere tranquillamente una Cooperativa di servizi, che sicuramente sarebbe costata meno e avrebbe comportato meno problemi, anche dal punto di vista partecipativo dei singoli soci-lavoratori, certificando colpevolmente la costituzione di una Società che presentava da subito un quadro economico passivo aconseguente alla presenza elevata del numero di lavoratori occorrenti, e naturalmente si era consapevoli che per il futuro quei costi avessero significato quella strutturalità del debito che ora si lamenta e che si presenta paurosamente da anni.
Indipendentemente da come poi è stata gestita e se la gestione ha seguito criteri clientelari e poco traspareti, poiché la Multiservizi presentava da subito le caratteristiche di un “carrozzone” nel quale mettervi tutti quelli che per un motivo o per un altro non potettero essere stabilizzati dall’Amministrazione di allora, non ci si poteva spettare altro e proprio a seguito di quel suo peccato originale, per far quadrare i conti, ci sarebbe dovuto essere la mano di “Dio“, se si dava una impostazione cattolica allo sfascio, o il “Mago Silvan” se invece si attribuiva alla gestione la fantasiosità e l’immaginario.
Oggi però, prendendo atto che anche le maestranze si sono consolidate, nel senso che hanno famiglie e responsabilità, devono essere tutelate alla pari della Società, perseguendo in uno: il riequilibrio dei conti; il mantenimento del posto di lavoro; ma anche il funzionamento dei servizi; e perché questo sia possibile è necessario che tutti la smettano di essere ipocriti, e partendo dalla realtà, comprendere che la Società non può essere abbandonata, inquanto sarebbe solo aver buttato milioni di euro, dal momento che se ne dovrebbe poi costituirne un’altra che dovrebbe svolgere quei servizi che per legge il Comune non può più fare da se, ma almeno passando attraverso l’individuazione delle responsabilità, aspettandoci quella onestà che dovrebbe spingere i protagonisti di questo ventennio a fare un minimo di autocritica.
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Eboli, 4 settembre 2014
Mi auguro che al più presto venga risolta la questione e che possiate ritornare al lavoro ordinario nelle mansioni originarie nell’ambito di un serio piano industriale, se tutto ciò non dovesse accadere mi metto a disposizione, perchè capisco che siete dei padri di famiglia e dovete garanbtire il pane ai vostri figli, nel trovarvi un onorevole lavoro nelle campagne della piana a raccogliere rucola o a mungere bufale. Devo dire che ho tanti amici che più epiù volte mi hanno detto perchè devo pagare un indiano o un marocchino quando questi soldi potrei darli ad un italiano ? Quindi vi invito a contattarmi anche dalle pagine di questo bolog. Sono a completa disposizione. Così si eviterrano anche quelle poco onorevoli e incresciose situazioni di protesta sotto alle porte del comune. La paga è quella sindacale scaturita dall’accordo provinciale di settore.
L’elemento che maggiormente mi spinge ad una semplice riflessione, è che la prossima tornata elettorale vedrà contendersi il titolo di Feudatario, molti dei protagonisti di questo disastro. Non abbiamo maturato gli anticorpi necessari per meritare un normale stato di salute della vita pubblica.