Comitato spontaneo delle Mamme è preoccupato per l’esito del “tavolo tecnico” del 4 agosto scorso e condanna l’assenza di Caldoro. E gli sprechi continuano con 75 milioni di ALPI.
Le “mamme ribelli” assicurano che continuerà la protesta in difesa dell’Ospedale di Eboli e della Sanità: La soppressione dei reparti di Ostetricia e Pediatria ordinata dal DG Squillante è il primo passo per lo smantellamento dell’intero Ospedale di Eboli.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Proprio oggi, che in Città c’é in programma un Convegno sulla «Sanità in campania e il “Caso ASL Salerno“», che andrebbe risolto non in una tavola rotonda ma in un’aula di Tribunale penale con l’accusa di “Attentato alla Salute“, le “mamme ribelli” che ancora presidiano l’Ospedale di Eboli per protestare contro la chiusura dei reparti di Ostetricia e Pediatria, hanno fatto pervenire un comunicato nel quale manifestano giustamente la loro preoccupazione perché il Governatore Caldoro, il primo responsabile dello smantellamento della sanità pubblica in provincia di salerno e nella Valle del Sele non solo non partecipa al famoso “Tavolo tecnico” ma continua nel perseguire il proprio disegno “criminoso”rispetto alla domanda di sanità che le mamme ribelli avanzano a preoccupate per la loro salute, la loro vita e quella dei loro piccoli.
Al convegno partecipa il “nuovo” e il “vecchio“, tutti insieme appassionatamente, accomunati al capezzale di una Sanità che sembra essere trattata come se il diritto alla salute fosse un privilegio da stroncare mentre si elargiscono 75 MILIONI DI EURO IN PRESTAZIONI AGGIUNTIVE E CON LO SCANDALO ALPI, generando l’assurdo che 600 medici percepiscono fino a 300mila euro, solo ed esclusivamente a scapito di servizi e prestazioni, di chiusure di Reparti e di Ospedali, di mancanza di attrezzatura e di presidi medici. Quanti servizi, quante prestazioni, quanti reparti e quanti Ospedali sono stati chiusi per pareggiare il Bilancio dell’ASL e per mantenere lo SCANDALO ALPI? I privilegi ai medici passano sulla salute dei cittadini?
Un Convegno-passerella che mette intorno al tavolo due dei responsabili dello sfascio e della interpetrazione “ad usum delphini” della Sanità: Mario Morlacco, sub-commissario regionale alla sanità in Campania; e Antonio Squillante, DG dell’ASL Salerno; e due vecchi protagonisti della Politrica della Prima Repubblica, l’ex presidente della regione Campania Antonio Bassolino e l’ex Ministro delle Aree urbane Carmelo Conte, e pure quì Caldoro non c’é. Caldoro non c’é mai impegnato com’é a far dimenticare le sue frequentazioni e le sue alleanze politiche con Nicola Cosentino e Luigi Cesaro, alias “Nick ‘o mericano” e “Gigino a purpett”.
Ai voglia di protestare le “Mamme ribelli“. Quel Presidio devono smontarlo dall’Ospedale e lo devono montare sul portone della PROCURA DELLA REPUBBLICA di Salerno, perché si possa avere la certezza di rompere questa spirale pericolosa di un gruppo minoritario che con la sua mania principesca cerca di portare i nostri territori al Medio Evo, magari facendo partorire le donne a casa e semmai tagliare il cordone ombelicale con i denti o un coltello da cucina. Ed è proprio sulla base di queste considerazioni che si inserisce il comunicato del Comitato delle Mamme che ci hanno fatto pervenire la nota che quì di seguito pubblichiamo:
“Il giorno 4 agosto – dichiarano preoccupate le mamme del Comitato spontaneo in difesa dell’ospedale di Eboli e della sanità pubblica – si è tenuto presso la sede della Regione Campania il tavolo tecnico per discutere della situazione creatasi a seguito della chiusura dei due reparti di Ostetricia e Pediatria dell’Ospedale di Eboli e del loro trasferimento all’Ospedale di Battipaglia.
Alla convocazione del tavolo si è giunti dopo molte settimane di lotta, dopo tre manifestazioni di protesta organizzate dal Comitato spontaneo delle mamme, dopo molti incontri con giornalisti e istituzioni e a un mese e mezzo dall’inizio del nostro presidio presso la sede dell’Ospedale di Eboli.
Abbiamo preso atto con grande rammarico dell’assenza di Caldoro che, a nostro avviso, avrebbe dovuto partecipare all’incontro in quanto commissario regionale alla Sanità. Consideriamo la sua assenza un atto di grave scorrettezza istituzionale.
La nostra battaglia si svolge in sinergia con i cittadini di altri comuni e non riguarda solo Eboli, ma ha, più in generale, come obiettivo il diritto alla salute e un’organizzazione più giusta ed equa della rete e dei servizi sanitari nella nostra provincia. Per questo, siamo contenti che Scafati abbia ottenuto la riapertura del Pronto Soccorso: consideriamo ciò anche una nostra piccola vittoria.
Ora chiediamo che le autorità competenti si facciano carico in modo particolare della nostra istanza per la riapertura dei due reparti di Ostetricia e Pediatria chiusi dal Direttore generale dell’ASL Salerno Antonio Squillante di imperio e troppo precipitosamente, senza alcun piano sanitario approvato dalla Regione e senza alcuna visione generale della Sanità nella nostra provincia, in un contesto che vede una forte ed ingiustificata penalizzazione della Piana del Sele e di tutto il sud della provincia di Salerno.
Temiamo che la soppressione di questi due reparti sia il primo passo per lo smantellamento dell’intero ospedale. Non mancano allarmi fondati e preoccupazioni più che motivate in merito alla possibile chiusura di ginecologia e di altri reparti importanti e funzionali.
Non vorremmo essere facili profeti di sventure! Ma consideriamo questo un rischio concreto che va scongiurato in tutti i modi. Se ciò accadesse, sarebbe una vera e propria pietra tombale in una situazione ulteriormente aggravata dai continui sbarchi di immigrati per i quali si richiedono cure mediche e prestazioni sanitarie adeguate che ospedali dimezzati difficilmente potrebbero garantire.
Avremmo voluto partecipare anche noi, con una nostra delegazione, al tavolo tecnico di lunedì 4 agosto, ma ci è stato ingiustamente impedito. Tuttavia, le nostre rappresentanti hanno avuto modo di farsi ricevere, al termine dell’incontro, dai sub commissari Ettore Cinque e Mario Morlacco e di esprimere loro le nostre serie preoccupazioni e i numerosi disagi fin qui registrati.
Noi continueremo fino in fondo la nostra battaglia, con azioni di lotta anche più forti di quelle messe in atto finora.
Non ci arrenderemo finché le nostre istanze non saranno seriamente prese in considerazione!”
Eboli, 29 agosto 2014
iniziativa lodevole scopo ultroneo