Business dell’acqua. Le Associazioni dell’Agro, presentano alla Gori, alle Amministrazioni e ai cittadini la proposta di aumentare i litri gratuiti da 30.000 a 72.000 per famiglia.
L’iniziativa è delle Associazioni “Spes” di Scafati e “Adesso Progetto Agro” di Nocera Inferiore e dell’Unione consumatori di Salerno, contro i Business dei business a seguito della campagna di comunicazione della GORI Spa: “Servizio Idrico Integrato è un servizio pubblico privo di rilevanza economica“.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SCAFATI – Questo è quello che succede quando un bene pubblico primario e indispensabile per la vita viene mercerizzato fino a divenire un business, definito come l’ultimo business che le grandi organizzazioni mondiali speculative stanno portando avanti complici politici miopi e semmai corrotti, che attraverso leggi e leggine, aggirano anche i responsi dei referendum e vendono e monopolizzano l’acqua ricavando utili inimmaginabili, ma utilizzando i rubinetti se è il caso, come avviene nei paesi terzi, per soccombere ogni protesta popolare.
Ebbene questa campagna che la GORI Spa ha messo in atto altri non è che una “concessione” di quanto normalmente ci è dovuto e passerebbe come un atto di generosità che al contrario altri non è che un atto di protervia e di arroganza “razionando” quello che ci spetta. Una iniziativa così come tante altre le quali con la complicità della Regione Campania, del “maculato” Stefano Caldoro e dell’Assessore all’Ambiente “l’incompatibile” per antonomasia Giovanni Romano, si consumano a nostre spese, ricordando per questo come solo un anno fa lanciarono un altro Business: Quello della Case dell’Acqua, indicando senza la possibilità di esperire alcuna gara una Società toscana unica referente per la realizzazione di questa speculazione che attribuiva ai comuni un finanziamento parziale a fondo perduto di 60mila euro a fronte della realizzazione di distributori di acqua potebile (sic) prelevata dall’acquedotto comunale, gassificata o liscia e con l’aiuto di filtri chimici purificata dei minerali che sono propri dell’acqua potabile, cosicché i cittadini che ne facevano uso pagavano l’acqua pubblica 50 euro per mc: un busines valutato solo in Campania pari a 17milioni di euro; di soldi nostri, che l’ATO e la Regione potevano impiegare per la manutenzione delle reti idriche cittadine o per la creazione di bacini artificiali utilizzabili per l’irrigazione agricola. VERGOGNA
Il Servizio Idrico Integrato va ritenuto un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, – scrivono in una nota le associazioni facenti capo a: Mariarosaria Vitiello, presidente dell’associazione SPES Scafati e dirigente Provinciale del PD di Salerno; Raffaele Sepe, presidente Unione Consumatori della Provincia di Salerno; Vincenzo Stile, coordinatore associazione Adesso Progetto Agro, e componente dell’Assemblea Nazionale del Partito Democratico – in quanto servizio pubblico per l’accesso all’acqua per tutti con pari dignità umana.
Infatti i 30.000 litri di acqua gratis promessi dalla Gori a tutte le famiglie, nella campagna pubblicitaria in corso, non sono sufficienti ad assicurare il fabbisogno minimo giornaliero di acqua per persona, stabilito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il quale è di 50 litri al giorno a persona, pari quindi a 1.500 litri mese a persona, e a 18.000 litri persona per anno. In base a tale direttiva OMS, i 30.000 litri dati gratis dalla Gori, sono sufficienti solo per un nucleo familiare costituito solo da 1,6 persone!
Tenendo conto che un nucleo familiare medio consta di almeno quattro persone questa quota dovrebbe essere elevata dalla Gori da 30.000 a 72.000 litri anno, perchè un consumo di 50 litri persona/giorno per 4 (persone) sarà pari a 200 litri al giorno, cioè 6.000 litri mese e 72.000 litri anno , questo per rispettare almeno.la direttiva dell’OMS.
Inoltre per soddisfare un altro criterio essenziale di dignità, sempre per rispettare la suddetta direttiva dell’’OMS, vorremmo chiedere ala Gori di non eseguire i distacchi totali per le persone che sono in contenzioso economico con essa, ma lasciare , in questi casi, un’ erogazione che corrisponda al fabbisogno minimo di 1.500 litri a persona per mese , pari a 50 litri persona al giorno, invece che chiudere l’erogazione, privando cosi questi utenti della disponibilità di un bene essenziale per vivere. In uno stato che assicura le cure sanitarie gratis a tutti, tanto più ciò è dovuto: si danno le compresse per curarsi ma non si assicura l’acqua per ingoiarle.
A conferma di questo interesse verso il concetto di dignità, scorrendo i nuovi statuti delle Regioni, chiediamo alle e Municipalità di aggiornare tempestivamente, regole e contratti di fornitura con la Gori, inserendo negli stessi clausole chiare ed efficaci per la salvaguardia delle famiglie in difficoltà rispetto a tutti i servizi pubblici essenziali e necessari.
Le Municipalità locali non devono segnare il passo sulla reale tutela dei Consumatori e della Famiglia.
Scafati, 9 agosto 2014