Rifacimento del Monumento a Giudice: Il Valore estetico

Ignorati critiche, suggerimenti e proteste. Un’Amministrazione che non troverà mai il senso del “Valore estetico”.

I Fermenti culturali e di pensiero sono fonti di preziosi arricchimenti, ma i lavori proseguono e sebbene si ultimeranno non incontreranno mai il favore sperato, e più che un obiettivo ci sarà una sola certezza: allontanarsi sempre più dai cittadini.

 Francesco Guida

Francesco Guida

di Francesco Guida
per da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – Non si placano le polemiche dopo i diversi interventi sia su POLITICAdeMENTE che sulla stampa locale rispetto all’intervento di ristrurazione e rifacimento del Monumento a Vincenzo Giudice, medaglia d’Oro al valor militare, con la relativa “fontana“, che ne ribadiscono il disappunto ma che hanno sollecitato anche un dibattito purtroppo postumo, atteso che non solo i lavori vanno avanti ma che a conclusione degli stessi dovremo convivere per un altro decennio con un “nuovoMonumento e una “nuova” fontana, fino a quando magari un’altra amministrazione deciderà di affidare ad un altro professionista, senza nulla togliere a nessuno, e rifare per l’ennesima volta quello che era brutto allora, è stato brutto dopo, è brutto adesso e speriamo non sia brutto in seguito. Intanto il tempo passa e quando questo sicuramente avverrà, molti di noi non ci saranno più, forse non ci sarò nemmeno io.

Allora oggi sebbene si è consapevoli che comunque i lavori andranno avanti e saranno ultimati, nonostante i molti contrari e le polemiche che si sono materializzate anche con dei manifesti affissi alla recinzione del cantiere, si cerca in qualche modo di portare coloro i quali ci governano e hanno deciso di realizzare quell’intervento, a riflettere sul valore estetico in generale ed in particolare riportaci alla nostra città, e per questo ci riprova ancora un’altra volta l’Architetto Francesco Guida immaginando, forse comprendere quanto sia utile aprirsi e far crescere una idea complessiva invece che sostenere a tutti i costi, ben sapendo di ignorare fermenti culturali e di pensiero che potrebbero solo portare ad arricchimenti evitando vi siano programmazioni che sebbene si porteranno a compimento non incontreranno mai il favore che si spera, raggiungendo più che un obiettivo una sola certezzza: quella di allontanarsi sempre più dai cittadini.

il monumento a Vincenzo Giudice
il monumento a Vincenzo Giudice

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Il Valore estetico

Kant parla dell’”estetica trascendentale” come la dottrina della percezione sensibile e, a proposito del “giudizio estetico”, esprime la sua teoria sul bello, sui prodotti dell’arte, sul giudizio di gusto, e così via.

Sulla stessa strada tenterò di avvicinarmi al suo pensiero per individuare, tra le ormai poche forme Architettoniche ebolitane, la percezione captata dal mio essere presente all’interno della città.

Ritengo dunque necessario accostarmi, umilmente, al pensiero filosofico per cercare di individuare, tra le poche composizioni esistenti, quel punto d’incontro/raccordo che esiste tra dimensione architettonica e utilità di risultato. Non nascondo di essere spaventato nel prendere coscienza e verificare che sul piano imprescindibile del fare e del produrre emerga qualcosa che sia priva di ogni legame estetico e/o simbolico con il passato.

Sono assalito dal dubbio, dal timore, ma provo comunque a districarmi e allora mi domando qual è l’equilibrio, qual è il confine di un corretto processo architettonico e anche quando intervenire per non alterare il risultato estetico consolidato dalla memoria. Avverto il sospetto e lo voglio far diventare riflessione, dialogo, analisi serrata, critica e costruttiva, interesse per il cittadino e per l’architetto.

Monumento a Giudice-Cartelloni di protesta
Monumento a Giudice-Cartelloni di protesta

Ritengo, infatti, che ognuno sia in grado di giudicare il valore estetico di una città, di valutare qualità e bellezza, di esprimere opinioni sui fattori di progresso, sul business, sulla credibilità, sulla competitività della specificità estetica ed anche apprezzare il luogo della storia, il luogo del vivere.

Affrontare le questioni, seppure teoriche e ristrette, non coinvolge un solo mestiere, il mio, discutere dei temi della città deve essere dibattito di tutti. Le specificità disciplinari dei singoli interventi non devono essere percepite come un’atavica faccenda e alimentare l’irrisolta tensione tra cittadino (racchiuso dalla difficoltà di farsi sentire) e politico (solo capace di imporre la scelta).

Fanno bene Arco dei 13 e Saperi e Sapori a esprimersi sul “prodotto dell’architettura”, calato dall’alto come la panacea di chissà quale “grazia”. Fa bene la gente a protestare a disapprovare il progetto della fontana annotando lungo la sua recinzione frasi di disappunto, “occupy”. Il realizzare, il costruire, il progettare non sono norma assoluta, ma somma di tecnicismi da perfezionare nella specificità dell’insieme al pari della scelta del “dove vivere” e del “come vivere”.

La città per proseguire il suo processo, per affermarsi come luogo della continuità, per diventare luogo attrattivo, luogo della distensione deve saper favorire, supportare e magari anche spingere le diverse attitudini, personali e professionali e deve anche saper coniugare passato e presente. La singola scelta non avvantaggia il cosiddetto circuito delle “prospettive“, non produce valore, viceversa lo allontana.

L’ordine delle cose che percepiamo in natura contiene sia la forma sia l’identità. L’ordine che percepiamo dal progetto contiene l’organizzazione degli elementi, necessari a formare il nuovo sistema di significati che non possono prescindere dal sistema fisico della città che ne rappresenta l’identità. La forma e l’identità sono l’anima per garantire l’organicità e la particolarità del luogo.

La visione singola, episodica, l’idea priva di partecipazione è destinata a restare un disarticolato processo d’integrazione politico-sociale mal riuscito capace solo di lasciare senso di estraneità, di disagio.

Progettare architettura non vuol dire solo creare benessere economico, sociale, va aggiunto anche quello estetico, ambientale. Modificare lo spazio, la struttura di una città  attraverso singoli progetti non deve rappresentare, nel più generale contesto di lettura, una banalizzazione, una incapacità al saper proporre. La città è un luogo dove vivere, non la vetrina per esibire il prodotto.

Monumento-a-Vincenzo-Giudice
Monumento-a-Vincenzo-Giudice

Non può sorprendere, non si può restare affascinati da singoli interventi, mascherati da provvedimenti di pianificazione e/o integrazione del contesto urbano (il centro commerciale, la già citata casa del pellegrino, l’insediamento di fontanelle ecc..), o di riqualificazione urbana (il monumento a Vincenzo Giudice – vasca in piazza”, la ripavimentazione dei marciapiedi ecc..), per alimentare lo stupore occorre ben altra cosa.

Occorre forse il progetto d’insieme, l’unione composita delle parti, la ricerca dell’equilibrio, occorre saper organizzare, trasformare, produrre, connettere, mantenere lo spazio di cui vive la città, occorre garantire tutto quanto concorre a diventare segno, risultato, valore, nel rispetto di intenzioni formali, tecnologiche e relazionali. Ma tutto ciò è attività complessa e forse non più di questo tempo.

Oggi si vuole far passare l’idea di città che produce guadagni, che conquista l’economia locale, ma in realtà continua a essere storia d’insuccesso, di emarginazione, di bassa attrazione, di scarsa innovazione e, conseguentemente, di disoccupazione.

Mentre nell’incessante evoluzione europea, invece, la città ricerca nuove forme con cui fare i conti. Valgano esempi come il progetto pensato per Roma, “Agricoltura urbana in tangenziale”, un’area verde lunga due chilometri e larga venti metri che conterrà un giardino agronomico, orti urbani per le famiglie, piste ciclabili stazioni di bike sharing, skate park percorsi pedonali, campi sportivi, campi di bocce, area per cani, ecc.  la quale si ispira, all’idea Parigina della Promenade Plantée, un parco urbano sopraelevato e dalla lunga lingua verde simile alla “high line” di New York nel Meatpack district di Manhattan.

Nel  concetto generale di città che si trasforma, il continuo parlare Ebolitano (nelle sedi dei partiti, ieri, nella singola stanza, oggi), ha accelerato la caduta sociale economica e produttiva, non ha mediato un’idea complessiva di pianificazione, né costruito un piano delle funzioni, tant’è che, nonostante siano trascorsi gli anni, le “attività” (“fiere”, “spettacoli” e, da ultimo mercatini dell’usato) sono ancora svolte nell’unico anfratto, più volte maltrattato, di Piazza della Repubblica e relegato la periferia alle funzioni del degrado (167, Area pezzullo, Fusco, area borgo, ex scuola borgo, palazzi  Pesce, ecc.).

Non è sufficiente a far cornice il singolo progetto, occorrono interventi di rigenerazione urbana se si vuole garantire una migliore qualità della vita in modo che anche l’integrazione, l’inclusione degli individui, delle popolazioni, ormai largamente e incontrollatamente ospitati dalla nostra città, diventi processo di un funzionamento razionale, equilibrato e dinamico, di modo da non ripetere gli errori del passato.

L’obiettivo non è, dunque, il singolo episodio progettuale, esso non convince. L’indorare la pillola non fa acquistare valore alla città, non la fa diventare potenziale attrattivo, culturale, non ne sorregge lo sviluppo, la crescita, non sostiene i canoni estetici, non migliora il curriculum del singolo progettista. Occorre una idea di rivoluzione, un nuovo approccio semantico, uno studio complessivo. Occorre implementare il dialogo, sorreggere le iniziative dei singoli, delle associazioni, delle organizzazioni ecc.; occorre sostenere e raccogliere le idee per far crescere e facilitare il fermento in atto di una nuova creative class.

Eboli, 9 agosto 2014

32 commenti su “Rifacimento del Monumento a Giudice: Il Valore estetico”

  1. Condivido pienamente le riflessioni sviluppate dall’arch. F. Guida. Purtroppo, oggi, i cittadini pagano a caro prezzo la mancanza di un disegno, di una visione, di un progetto complessivo di sviluppo e di crescita dell’intero territorio comunale (dalla collina al mare). I singoli interventi non rispondono in alcun modo a creare le condizioni minime di vivibilità di una città, ma al contrario allontanano sempre di più i cittadini dalla vita politica, economica, sociale e culturale. Questo è ed è stato l’obiettivo perseguito da questa amministrazione e da quelle precedenti. Spero vivamente di confrontarci e condividere un percorso unico su tali temi.

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  2. “Occorre una idea di rivoluzione, un nuovo approccio semantico, uno studio complessivo”…….come non condividere e sottoscrivere il pensiero dell’arch.Guida!!! Singoli interventi, isolati, in un contesto urbano quasi sempre caotico e disordinato difficilmente possono incidere nel tessuto cittadino e nella “cultura” di una comunità. Anche quando (raramente) essi “sposano” il valore estetico del pensiero Kantiano.

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    • ferrara,lasciamo stare Kant in pace,anche perché comprendere il grande Emmanuel e per pochi,lo stesso dicasi di Nietzsche etc. per questioni di massimi sistemi che sono “trascendenti” alla “immanente” fontana.
      qui stiamo discutendo a mò di tenzone paesana,sul bello o brutto di una opera pp,che dovrà sostituire un altro “capolavoro” di arredo urbano!

    • mi riferivo ai contenuti dell’articolo senza avere la pretesa di “comprendere” il pensiero Kantiano

  3. Lasciare i cittadini fuori dal momento decisionale, soprattutto quando si tratta di ridisegnare la città, non è mai indice di avvedutezza amministrativa. Pur nel rispetto della qualità dell’intervento.

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  4. L’estetica non è scienza,è giudizio personale e cambia a seconda dei popoli e del tempo!

    (Chiedete al rospo che cosa sia la bellezza e vi risponderà che è la femmina del rospo.)
    Voltaire

    Anteporre un giudizio alla conoscenza, ti fa essere vittima, vittima di un pregiudizio.
    Si giudica,anzi si pre-giudica in base al semplice progetto-disegno,in puro stile ebolitano dove se non fai sbagli,se fai sbagli lo stesso e anche di più,le lamentele pre-concette,lagnanze di ogni tipo,pur di dire no,Bastian contrari di professione,con la scusante della mancata partecipazione popolare,per magari solo APPARIRE!

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  5. l’unica cosa veramente sindacabile in relazione a questa fontana è lo spreco scientifico di soldi pubblici in un periodo in cui scarseggiano

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  6. sacrosanta è la affermazione “che solo chi non fa non sbaglia” ! Interessante è che, discutendo di una fontana- monumento(o monumento fontana?) , si riparli di partecipazione alle decisioni, qualità architettonica, esigenze di servizi; si apre un dibattito più complessivo relativo agli interventi nelle nostre città.
    Ma è altrettanto vero che il destino delle nostre città è spesso – quasi sempre – affidato ad intuizioni puntuali,alle ambizioni personali,alle mistificate esigenze di spesa solo per accedere a finanziamenti; e non ad una idea di città nella quale trovino posto tutte le esigenze; detto brutalmente, questo rifacimento era proprio l’opera più importante necessaria ed indispensabile per la città ? nelle nostre città trovino pure posto le fontane od i monumenti ( perchè no mediante concorsi di idee e partecipazione pubblica) sempre accanto a fognature che funzionino, strade che non siano colabrodo, scuole degne di una paese civile, strade pulite, attrezzature pubbliche efficienti…
    Probabilmente la “Sindrome di Michelangelo” che affligge ogni architetto coniugata al velleitarismo del Segno Amministrativo porta a preferire l’imperitura memoria( chissà per quanti lustri?) di un monumento alla realizzazione di ben altri interventi, certamente meno visibili ma sicuramente più necessari. Riempire poi un’opera, certamente non indispensabile, di tanta enfasi progettuale e tanto impegno economico mi ricorda la storia di colui che, immolandosi nel tentativo di fare una scoreggia in scala dodecafonica, scoppiò certo di morire nel nome della Musica.

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  7. A parte il valore artistico ed estetico dell’opera,che è del tutto discutibile,come ha già scritto l’utente fressola,ciò che fa imbestialire ancor di più gli ebolitani è lo spreco scientifico di danaro pubblico in momenti come quello attuale in cui soldi non ce ne sono o comunque i pochi che escono vengono prelevati dalle tasche dei cittadini per realizzare un inutile scempio del genere.

    Non resta da dire che verrebbe la voglia di spaccare la faccia al sindaco o a qualche consigliere o assessore,se non addirittura fare qualcosa di peggiore.

    E non è da escludere che qualcuno lo faccia,semmai proprio quando questa porcheria verrà inaugurata,o comunque prima del 2015 quando si andrà a votare per rinnovare l’amministrazione comunale.

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  8. Effettivamente sindaco assessori e consiglieri meriterebbero di essere messi spalle al muro.La nuova fontana,se è quella rappresentata nella foto, fa veramente schifo.Prima era un abbeveratoio per cavalli,adesso una doccia sempre per cavalli.
    Continuate a buttare soldi,mi raccomando.
    Poi non vi lamentate se la gente verrò a cercarvi per appendervi alla trave di marmo della nuova fontana.Tanto,a differenza di Vincenzo Giudice,fra 70 anni non ci sarà nessuno che farà un monumento in vostra memoria,statene certi.

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    • @ Giuseppe
      hai detto delle cose gravissime, incitando alla violenza e all’omicidio ( spalle al muro… appendervi alla trave). Ma dove vivi?? per una monumento pensi di ammazzare delle persone!?!?! ma stiamo scherzando!??!? possono anche sbagliare, ma tu immagina un figlio orfano perché il padre ha sbagliato ad edificare un monumento !!!! ma siete pazzi!!!

  9. ….@..Avvelenata…

    Quante storie x un niente ..chi vuole a vicienz di spalle allert al fresco sotto a cascata ncoppa cascata….. ma secondo me bastava un semplice vasca con i pesciolini rossi e il gioco era fatto….Avvelenata… abbiamo sfiorato la catastrofe mondiale….
    era esondato il fiume sotterraneo del rione 167 giorno 19 luglio 2014 molteplici (strunz cacat a forze) galleggiavono si dibattevono con violenza inaudita incuranti del fatto che erano ripresi ed immortalati da la TV globale tele capra….x fortuna sono arrivati le forze dell’ordine e incuranti del grave pericolo…hanno ordinato alle forze della natura di fermarsi….accontentati….Trovati un lavoro serio..
    .

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    • @ p il grande.
      stasera non ti darò molta soddisfazione; dico solo che si è scomodato anche il FAMOSISSIMO francesco guida e che gli ha fatto eco il meno famoso la brocca

    • mimì, cocò, c… o c…, braciola, il fascio comunistello, il mastro muratore, l’avvocaticchio. stanno tacendo hanno dato mandato alle truppe di second’ordine di parlare. ….. e col deretano facean trombette…

  10. Io concordo con l’autore dell’articolo: occorre un progetto d’insieme. Singoli interventi, belli o brutti che siano, rimarranno sempre avulsi dal contesto e, pertanto, “vuoti” se non inseriti in una idea complessiva e unitaria di pianificazione della città.

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  11. Antrax, sei davve xx xxxxxx inqualificabile. Rompi la faccia a me, ora, se ritieni. Detto questo, per amor di patria e di verità e con buona pace di Franco Guida il quale, peraltro, non mi pare abbia mai progettato alcunché di significativo e che è senz’altro entrato in forza alla pubblica amministrazione per i suoi meriti, va detto che sto benedetto monumento non costerà un solo euro ai cittadini, giacché è stato offerto come elemento migliorativo nella gara di via Buozzi dalla ditta che poi ha vinto che, dunque, si deve far carico dei costi. Quanto ai concorsi di idee, santoiddio, la piazza è frutto di uno di quei concorsi e uno per la fontana è stato fatto, con esiti inverosimili (i plastici e i progetti sono visionabili in comune, a quanto mi consta) e poi, se il brutale Antrax lo consente, ogni tanto agli amministratori – che io non ho votato – smetterà pure prendere delle decisioni, rispetto alle quali, se sono sbagliate, dovranno poi assumersi le responsabilità. Il che non vuol dire essere presi a mazzate da uno sconsiderato imbecille quale questo Antrax dei miei stivali

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    • Grande incauda, grande, grande. Concordo per la quasi totalita,’ soprattutto quando paragoni l architetto al tre o al quattro nel settemezzo. Dissento, ancoeche’ , sui eriti con i quali in passato si entrava nei ruoli della p.a.

    • caro in cauda venenum-
      purtroppo i tuttologi critica-tutto sono tra noi da troppo tempo ed in numero elevato.
      non gli va bene nulla,dall’immobilismo alla fattività,tutto loro disturba.
      è tutto brutto,dal sapore illegale,o spreco di pp denaro.
      si,lor signori, sentono critici d’arte,magistrati in pectore,sindacalisti popolari.
      se non fosse per le persone davvero volenterose,eboli oggi rassomiglierebbe per davvero ad un centro dormitorio dell’hinterland napoletano!
      davvero un livello di dibattito civico sconfortante.

      Eboli benedetta da Dio,però maledetta dagli uomini!

  12. X marco n. concordo pienamente. Ms avrte capito chi sono costo che criticano’ allucinante. Al massimo nella loro vita hanno piazzato qualche maiolica in cesso e si permrttono di criticare. Mi cadono le baccia. All architetto ci msnca solo l aiuto di que mariniello e poi siamo al completo

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    • avvelenata,perdonami se mi intrometto,ho letto tutti gli interventi,e concordo nel dire che:
      siamo il paese delle anime perse,perse in mille battaglie inutili,vanesi & vanagloriosi,pronti solo a gioire o al minimo sperare nei fallimenti altrui,una bella mentalità vincente…ANDREMO MOLTO AVANTI!

      N.B. LA MAGGIORANZA DI COTANTI PERSONAGGI,OLTRE IL PONTE DI S. GIOVANNI SI SENTIREBBERO DEI FURETTI SPERDUTI,QUI SI RUGGISCE,EXTRA-MOENIA SI MIAGOLEREBBE
      welcome to jevule

  13. @ in cauda venenum
    a me hanno insegnato che nessuno ti regala niente, figurassi nel settore pubblico
    p.s. questi regali da parte dell’impresa potevano riguardare ad esempio il rifacimento della facciata dei palazzi che appartengono al comune di eboli e deturpano il centro storico

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    • FRESSOLA MI MERAVIGLIO DI UN ATTENTO E STORICO COMMENTATORE QUALE SEI TU!!!!.
      L’ARREDO URBANO,NELLA PIAZZA CENTRALE,AFFIANCO AL SALOTTO BUONO CHE E’ IL VIALE,E’ UN BEL/BRUTTO A SECONDA, BIGLIETTO DA VISITA.
      MOLTO MEGLIO DELLA “TONACA” A QUALCHE VETUSTO EDIFICIO COMUNALE,ALMENO SI DAREBBE QUALCOSA DA GUARDARE AD UN FORESTIERO.
      PER LA CRONACA MI PARE UNA BELLA OPERA, GLI SCANZONATI SCANSAFATICHE DI OCCUPY FONTANA, ANDASSERO AD OCCUPY-ARE LA SEDE CENTRALE DELL’ASL,E SPERANDO CHE SIANO PIENAMENTE “SQUILLANTI”!
      QUELLI SI CHE SONO I VERI INTERESSI PUBBLICI.

  14. COMUNICAZIONE UFFICIALE:
    QUESTO POST VIENE OSCURATO CON DELLE CROCETTE, POICHE’ SEMBRA VI FOSSERO RIFERIMENTI AD UNA PERSONA CHE NON E’ NE PUBBLICA NE POLITICO E SIAGGIUNGE CHE DA QUESTO MOMENTO QUESTO SITO NON INTENDE RICEVERE IL BENCHE’ MINIMO RIFERIMENTO CERTO, VELATO O QUALSIASI TIPO DI ALLUSIONE RIGUARDANTE LA PERSONA INDICATA.
    ….@…..
    Stolti non sbeffeggiate il caro architetto…ma mica …se la memoria non mi inganna e l’artefice di quella c………a di facciata del municipio vecchio. arte mattone xxxxxxxxxxxxcocomimiecarmine

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  15. Il contributo dei moderatori sarebbe,meglio usare il condizionale perchè noto con molto rammarico che non lo è… di mantenere l’ordine questo dovrebbe essere di fondamentale importanza come pure attenersi a temi dell’articolo in oggetto e non sfarfalliare a più non posso…caro Del mese complimenti per i tuoi innumerevoli personaggi…oltre le fogne al rione pescara che fanno acqua da tutte le parti insieme alla eboli s.r.l qui in eboli abbiamo pure un BLOG “politicademerda” che fa acqua(specialmente quella sporca) da tutte le parti.-

    PS.- ancora una volta le faccio notare che il sottoscritto non è un personaggio pubblico ne tanto meno un politico per cui si attenga alle buone regole per una sana convivenza civile e di non mettere più fregnate o tanto meno di fare e pubblicare il mio nome altrimenti sarò costretto ad usare altre strade per farla capire,cordiali saluti Franco Moraniello.-

    Rispondi
    • Caro Franco,
      concordo con te il fatto che non sei ne un politico ne un personaggio pubblico. Ti pregherei di segnalarmi con precisione i post nei quali sei o saresti citato, sebbene devo ricordarti, come ho fatto in altre occasioni, che il mio sito non intende essere trascinato nelle fetenzie, se non quelle che dici anche nel tuo ultimo post quando scrivi “politicademerda” riferendomi al mio sito.
      Mandami subito i post dove sei citato o ritieni di essere citato, nel mentre ti rispiego per una ennesima volta che chi scrive è direttamente responsabile di quello che scrive e non il sito e puoi fare quello che vuoi, e così per il resto, proprio facendo riferimento alla mia cultura che non è certo quella di bassifondi o di fogne dove alcuni invece si muovono bene, farò il possibile per evitare per il futuro ogni qualsiasi riferimento a te, sempra che sia comprensibile e chiaramente riferito a te, non intendo violentare nessuno e devo aggiungerti che non mi fa affatto piacere essere trascinato in queste polemiche bassissime.
      In ultimo immagino che quelle che si riferiscono all’ultimo capoverso non siano minacce, non credo, forse volevi dire altro, lo spero proprio, sarebbe veramente una grandissima delusione. Una cosa è certa, non sei nei miei pensieri e ti prego quando ti riferisci a me di farlo ne9i modi e nelle forme educate come in tantissime ocasioni sono stato edcato nei tuoi confronti. Da questo momento su di te cala il mio personale sipario, naturalemet dopo che mi hai segnalato i post perché possa priovvedere a cancellare ogni riferimento che ritieni sia attribuibile a te.

  16. COMUNICAZIONE UFFICIALE:
    SI INVITA I COMMENTATORI AD EVITARE NELLA MANIERA PIù ASSOLUTA DI FARE QUALSIASI RIFERIMENTO AL SIG. FRANCO MORANIELLO, DIRETTO, INDIRETTO O ALLUSIVO, IL QUALE NON GRADISCE ESSERE TRATTATO COME UNA PERSONA PUBBLICA O UN POLITICO.
    QUESTO SITO RISPETTANDO LA SUA VOLONTA’, DA QUESTO MOMENTO IN POI, FARA’ DI TUTTO PERCHE’ SIA RISPETTATA LA SUA VOLONTA’.
    MASSIMO DEL MESE

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  17. @veleno
    concordo ,concordo pienamente , voglio solo aggiungere che taluni individui sia intra che extra moenia sono degli inutili sconosciuti, che quando stanno per appassire o meglio quando lo sono già, pur di far parlare di se o di attirare un po’ l’attenzione usano la bocca a mò di c..o.

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  18. a monaca diceva:Cazz capisc e coteca no.
    Ognuno capisce quello che gli conviene,vero.-???
    Per i post ti consiglio di visionarli per bene prima di pubblicarli te lo riferito più di una volta,il tuo sito non intende essere trascinato nelle fetenzie, se non quelle che dici anche nel tuo ultimo post quando scrivi “politicademerda” riferendomi al mio sito…scusa come voi che lo chiamo politica veritiera con tutti questi nikname anonimi a farmi solo attacchi personali… ma dai siamo seri non stuzzicate a mazza di san nicola che chi la piglia chill a prova.-
    Caro Massimo tu parli di bassifondi o di fogne dove alcuni invece si muovono bene,spero che questi alcuni non sia rivolto al sottoscritto.-
    Se no ti fa piacere essere trascinato in queste polemiche bassissime carissimo Massimo una SOLUZIONE c’è…EVITALE… dipende solo ed esclusivamente da te.-
    In ultimo… all’ultimo capoverso sono Consigli o avvertimento fai tu,chiamali come vuoi ma non capovolgere sempre la frittata facendole passare per minacce già solo la parola minacce nel mio vocabolario non è mai esistita spero di essere stato più che chiaro …per l’educazione non ho niente da rimproverarmi so essere educato con chi lo è con me…eppure qui il concetto è più che chiaro.-
    Per ultima cosa grazie della tua comunicazione di servizio ma ti prego solo di stare più attento in seguito e senza nessun rancore cordialmente tuo aff.mo Franco Moraniello.-

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  19. @ in cauda venenum
    @ admin
    @ faenza (giornalista d’inchiesta)
    vi invito a visitare la strada d’ingresso alla proprietà dell’assessore ai lavori pubblici mi è parso di vedere un altro regalo dell’impresa che ha rifatto i marciapiedi

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