Aggiudicato l’appalto per l’assistenza domiciliare ed è già polemica: un affare di 13milioni di euro, tra ricorsi al TAR e segnalazione all’Autorità garante per la corruzione.
Perché si è espletato il bando senza individuare il numero esatto di persone bisognose di assistenza visto che l’ASL esercita i controlli annuali? Perché non si è collegati prima ai Piani di Zona e ai comuni per completare in maniera veritiera il numero delle persone e i tipi di prestazioni piuttosto che affidarsi genericamente ad ipotetici interventi?
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – Il Direttore Generale dell’Asl Salerno, dott. Antonio Squillante, nella seduta del 5. agosto 2014, ha stanziato la somma complessiva di 27 milioni di euro, con la quale si provvedeva oltre che all’aggiudicazione per l’acquisizione di nuove apparecchiature e servizi per gli ospedali e le strutture dell’Asl Salerno, anche all’affidamento per l’Assistenza e le cure domiciliari., aprendo un fronte di polemiche, ma anche legale oltre che di altra natura, non escludendo l’attenzionamento rispetto a possibili atteggiamenti riconducibili ad episodi corruttivi.
Quindi, di quei 27milioni di euro una parte consistente pari a € 13.178.810,00 è stata utilizzata per l’assegnazione del bando di cui “all’Affidamento delle prestazioni infermieristiche, riabilitative e di aiuto infermieristico e sanitarie per il servizio delle cure domiciliari per l’Asl Salerno”.
La deliberazione n. 788 prevede l’affidamento triennale del servizio di “Affidamento delle prestazioni infermieristiche, riabilitative e di aiuto infermieristico e sanitarie per il servizio delle cure domiciliari per l’Asl Salerno”, gara che è stata aggiudicata alla R.T.I. Medicasa Italia S.p.a. di Milano e Magaldi Life S.r.l. di Salerno, per una spesa annuale di 4milioni di euro circa e per tutta la durata dei tre anni del servizio appunto di euro 13.178.810,00 IVA esclusa.
“Si tratta di provvedimenti assunti nell’ambito di una ulteriore tappa del nostro programma di interventi finalizzati a garantire al cittadino una migliore offerta dei servizi – Ha dichiara il direttore generale dell’Asl Antonio Squillante riferendosi oltre che alla gara specifica dell’Assistenza domicilare anche all’acquisto di alcune attrezzature per i P.O. dell’ASL Salerno – In tale ottica rientrano l’acquisto di ecotomografi da destinare alle Unità Operative dell’Azienda, l’affidamento dell’assistenza per le cure domiciliari e quello del servizio di pulizia, sanificazione e disinfezione degli Ospedali e Strutture Aziendali. Tali provvedimenti rappresentano risposte efficienti, dinamiche e trasparenti alle esigenze del cittadino, in modo da elevare il livello qualitativo delle prestazioni”.
Dopo un tortuoso percorso amministrativo conclusosi tra l’altro anche con la vittoria dell’Asl in diversi ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato, è motivo di soddisfazione – aggiunge il Direttore Squillante – continuare a poter assicurare l’integrazione assistenziale, con il potenziamento del servizio, a soggetti appartenenti a fasce deboli particolarmente fragili. Il nostro impegno è quello di offrire, con figure professionali qualificate, trattamenti più appropriati ad ogni malato, tramite un’assistenza specialistica domiciliare integrata sul territorio, con conseguente miglioramento delle cure.
L’Incremento delle attività riuscirà a soddisfare le sempre più numerose richieste di pazienti e anche a dare nuova occupazione.
Non poteva essere trascurato, inoltre, il rinnovamento tecnologico. Dotare le strutture di nuove strumentazioni – conclude il direttore generale – permette all’Azienda di diventare sempre più competitiva, migliorando i servizi offerti all’utenza. Infine, in merito all’aggiudicazione della procedura per l’affidamento del servizio di pulizia, sanificazione e disinfezione dei Presidi ospedalieri e delle strutture presenti sul territorio, sono certo di aver raggiunto due obiettivi: quello di ottenere un servizio efficiente e quello di salvaguardare l’occupazione degli attuali dipendenti, assicurando loro, come d’intesa con i Sindacati, i posti di lavoro”.
Di quì la comunicazione ufficiale che lascerebbe intendere tutto sia a posto, sia rispetto all’ipotetico rinnovamento tecnologico e strumentale che rispetto ai servizi all’utenza, e tutte le proteste che corrono in questa provincia sono tutte paturnie e che sia i Sindaci da Scafati a Sapri, escludendo l’area di Vallo della Lucania, di Salerno e di Nocera sono millantatori e fomentatori oltre che distorsori della realtà, insieme naturalmente a quelle tante associazioni, movimenti e comitati spontanei come le Mamme ribelli di Eboli, strumentalizzatori che marciano contro i tentativi di rinnovamento che ovviamente vanno nella direzione di chiudere e trasferire i reparti di Ostetricia e Pediatria dall’Ospedale di Eboli a quello di Battipaglia, inadeguato ed inidoneo sia dal punto di vista degli spazi che delle tecnologie e vieppià in assenza di una Sala Operatoria accanto alla Sala parto, per le emergenze-urgenze insorgenti in parti difficili, e con tutte le sale operatorie chiuse fino al 15 settembre. Provvedimenti che vanno solo a scapito degli utenti e sulla pelle delle partorienti e dei loro nascituri, ed infatti solo ualche giorno dopo questa decisione stupida, pericolosa e incomprensibile oltre che coscientemente insicura, una giovane mamma tra il Pronto soccorso di Eboli e l’Ospedale di Battipaglia, ha perso i due gemelli che portava in grembo. Se non ci fosse stato questo assurdo provvedimento sarebbe successo? Sarà la Magistratura ad occuparsene e ad individuare le responsabilità e le colpe.
Sono strumentalizzazioni anche la chiusura dell’Ospedale di Agropoli e quella che seguirà man mano che si andrà avanti con quella di Roccadaspide, Oliveto Citra, di Sapri, di Mercato San Severino, e dei progressivi depotenziamenti di Eboli e Battipaglia, o strumentalizzazioni come il mantenere in essere il più grande scandalo che la storia della Sanità ricordi che attribuisce a circa 600 medici compensi che vanno da 100mila a 300mila euro all’anno e che attribuisce a 2084 medici dell’ASL Salerno compensi in prestazioni professionali aggiuntive ed in ALPI per 75 milioni di euro, che non hanno niente a che vedere con le passate amministrazioni dell’odiato Antonio Bassolino o del galantuomo di destra Antonio Rastelli ma che hanno a che fare con le gestioni dei vari Sub “normali” o “anormali” che fossero, nominati dal vergineo Governatore Stefano Caldoro e che si riferiscono per intero alla sua gestione, parlando dei compensi del 2012 e del 2013 appena pubblicati, e più in particolare della gestione Bortoletti e Squillante. Sarebbe il caso si spiegasse per occultare i 75milioni di euro elargiti oltre le routine a medici che tra l’altro per attribuirseli sono capaci di lavorare continuamente per quattro giorni, immaginando il rischio che corrono gli utenti e i pazienti chi gli capitano.
Quali sono stati i tagli in servizi e prestazioni per pareggiare il bilancio e mantenere lo scandalo degli straordinari e dell’ALPI corrispondenti alla cifra dei 75 milioni di euro? Si prefigura un’attentato alla salute pubblica?”
Ma tornando alla bontà e all’infinita generosità del Direttore Generale dell’ASL Salerno Squillante, il quale con i suoi interventi illuminati, riesce sempre a scontentare tutti, e tornando all’appalto dei servizi di Assistenza e cure domiciliari, si apprende che l’affidamento di questo servizio altri non è che la replica di una gara di appalto già esperita dall’ASL di Benevento, affidata ad una società locale con il sistema dell'”avvalimento“, che consiste nella possibilità, riconosciuta a qualunque operatore economico, singolo o in raggruppamento che sia, di soddisfare la richiesta relativa al possesso dei requisiti necessari per partecipare ad una procedura di gara, facendo affidamento sulle capacità di altri soggetti e ciò indipendentemente dai legami sussistenti con questi ultimi, e indipendentemente dai suoi scopi, ma che consente di raggiungere determinati punteggi ad un’altra società che a sua volta dovrebbe garantire con le sue professionalità il buon esito della gara stessa e il buon funzionamento del servizio.
In soldoni Una grande impresa edile potrebbe consentire ad una modesta coperativa di assistenza sociale domiciliare di ottenere un appalto sproporzionato rispetto alle sue reali possibilità. Che DIO ci aiuti e aiuti i poveracci che dovranno ricorrere a quei servizi.
Nella fattispecie gli operatori del settori, per intenderci, quelli accreditati alla stessa ASL, hanno ritenuto che l’appalto non doveva essere aggiudicato a questo raggruppamento di aziende, poiché a loro giudizio non si garantivano i livelli assistenziali minimi e le prestazionali sanitarie corrispondenti, e poiché, pare che questo tipo di prestazioni secondo il SSN possono essere affidatte solo a Società accreditate, che sempre a loro giudizio, la società appaltatrice non assicurerebbe quelle caratteristiche organizzative e professionali al servizio da Sapri a Scafati, per il quale sarebbero necessarie circa 200 figure progessionali OSS, OSA e non escludendo medici e psicologi per garantire tutto lo spettro del servizio.
Per queste ragioni si è prodotto un ricorso al TAR, il quale tra l’altro, vista la natura assistenziale della gara, non avrebbe sospeso il servizio ma avrebbe rinviato a gennaio prossimo l’udienza per il definitivo pronunciamento. Allo stesso modo si è attenzionato l’Autorità garante della Corruzione. Ovviamente sebbene non si conoscono le motivazioni per le quali si è arrivati a tanto, leggendo il bando si può immaginarlo, essendo lo stesso “ipotetico” non individuando le opportune e precise prestazioni, ma facendo riferimento al numero degli abitanti e attribuendo solo una indicazione oraria per prestazione, del che si deduce quanto appare approssimativa la spesa di oltre 4milioni di euro l’anno, senza tener conto che l’intero bando andrebbe a sovrapporsi alle prestazioni che erogano i Piani di Zona e quelle che che erogano le Strutture pubbliche e private abilitate e accreditate dal SSN. Una sovrapposizione che se da una parte vorrebbe ampliare una offerta non offre le opportune garanzie anche rispetto al personale così come il bando recita individuando in soli sei mesi di esercizio professionale, l’ambito entro i quali reclutare il personale.
Insomma si ha la sensazione che questo sia un Bando che è andato alla ricerca di altro e che per trovarlo, pare non si sia tenuto conto delle cure prestazionali e delle probabili patologie acute che potrebbero accompagnare le singole persone ai quali offrire il servizio, che sicuramente riveste le caratteristiche di coprire bisogni sociali, ma che non esclude affatto l’altro aspetto che contempla la salute e quindi appunto quella sfera di patologie di cui, ahi noi, i cittadini che hanno bisogno di assistenza potrebbero avere, caratteristiche e patologie, che l’ASL dovrebbe conoscere a mena dito avendo per intero il controllo ed assicurando gli stessi pazienti alle numerose visite per decretare il grado di bisogno dei singoli anche in relazione al pagamento dei ticket o pazienti gravi, e di quì sorge spontanea la domanda: perché nell’espletamento del bando non si è individuato, sulla scorta degli anni precedenti, aggiornati dai successivi controlli, il numero esatto delle persone bisognose di assistenza? Perché non ci si è collegati prima ai Piani di Zona e ai comuni stessi per completare in maniera pressappoco veritiera il numero delle persone e i tipi di prestazioni piuttosto che affidarsi genericamente ad ipotetici interventi? Perché ci si ravveda deve necessariamente intervenire qualche complicazione o qualche disgrazia? Ci auguriamo proprio di no.
Come al solito “Accett’ do cumpar’ taglia u fierr’“, e non si bada a spese, peccato che quell’accetta non viene usata per il vero scandalo degli scandali di quei 75 milioni di prestazioni aggiuntive e in ALPI che occultati nel pareggio di bilancio hanno tagliato servizi e prestazioni. Risparmiando quei 75 milioni di euro si potrebbero assumere centinaia e centinaia di medici e personale vario oppure si potrebbe costruire l’Ospedale Unico della Valle del Sele, atteso che il dirottamento del finanziamento di 300milioni di euro è andato all’Ospedale del mare di napoli e che non si costruirà mai.
Salerno, 11 agosto 2014
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