Il Sindaco di Salerno De Luca e l’On. Simone Valiante finalmente si accorgono che c’é anche la Sanità. Intervento di Petrone G. Valiante, Pica e Coscioni. Le mamme promette ancora battaglia: Si gioca sulla loro pelle e quella dei nascituri.
L’ASL Salerno pubblica i dati sul personale: La DG pareggia il bilancio; Chiude reparti e Ospedali; Mantiene lo scandalo milionario delle prestazioni accessorie e dell’Alpi 2013.
Gli sciampagnoni pagano a 2000 medici stipendi e straordinari per 194 milioni di €. 600 medici privilegiati percepiscono da 100 a 300mila € l’anno. Il famoso Verrioli e l’altrettanto famoso Commissario al personale Spinelli rispettivamente hanno guadagnato 251mila € e 151mila € circa. Che manna.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – Finalmente la Direzione Generale dell’ASL Salerno ha pubblicato sul suo sito i compensi dei dirigenti medici, riferiti all’anno 2013: un mare di soldi per un totale di 193.490.799,83 euro. I 2080 medici dell’ASL Salerno, guadagnano ciascuno mediamente circa 93mila euro all’anno tra stipendio (43mila euro circa) più indennità varie e prestazioni con il sistema dell’ALPI. Questo è il dato generale. Ma purtroppo non è così. In effetti dei 2083 medici circa 600 guadagnano dai 100mila euro ai 300mila euro all’anno. Se questo si potesse tradurre in bravura allora saremmo tutti daccordo e avremmo la certezza di avere 600 medici super bravi e super pagati, avremmo anche la certezza che le strutture e le singole Unità Operative fossero delle eccellenze e ne guadagneremmo tutti anzichè i superpagati medici che raggiungono queste cifre in buona parte dei casi non nelle loro strutture ma in altri Presidi.
Solo nella voce “altro” laddove si nasconde quel maledettissimo acronimo che risponde all’ALPI, che sta per (Assistenza Libero Professionale Intramoenia) c’é tutto quell’esercito di professionisti, evidentemente privilegiati perché autorizzati, che fanno saltare i conti, basti pensare che come per l’anno 2012, anche per l’anno 2013 si sono spesi un fottio di soldi: una cifra pari a 75milioni467.878,80 euro. Cifre astronomiche che per continuare a mantenerle ma raggiungendo l’equilibrio di bilancio producono l’effetto della riduzione dei servizi e delle prestazioni sanitarie e mediche, la chiusura delle Sale Operatorie, di Ospedali e di reparti, tutto a scapito dei cittadini utenti e sulla pelle degli ammalatti o delle partorienti e dei nascituri, ricordando la dolorosa vicenda della morte dei due gemellini, della quale la Magistratura ne appurerà le responsabilità.
194 milioni di euro circa che sottolineano come questa Direzione Generale ritiene prioritario il mantenimento di queste spese a fronte della riduzione di servizi, prestazioni, macchinari e strutture, una vergogna che non ha nessuna giustificazione, specie se si aggiunge che proprio Pietro Spinelli nella sua veste di Commissario al personale dei Presidi della Valle del Sele, carica del tutto inventata e illegittima è uno dei maggiori destinatari di quelle cifre, avendo egli percepito per l’anno 2013 una somma pari a circa 151mila euro, addirittura incrementando i suoi compensi rispetto all’anno 2013, sottolineando la sua posizione di controllore-controllato, molto attento nell’individuare sacche di spreco altrui o di soli alcuni e molto distratto rispetto alla sua personale situazione, così come viene riportato quì di seguito.
Per la consultazione del sito dell’ASL Salerno ecco il Link di collegamento (Cliccare sopra): http://www.aslsalerno.it/
E se la CISL FP sottolinea l’aspetto della migrazione sanitaria dalla nostra alle altre ragioni: “Prendiamo atto dei dati pubblicati dal Sole 24 ore e delle dichiarazioni del manager Squillante – afferma Pietro Antonacchio Segretario Generale della CISL FP – e corre l’obbligo, anche per scongiurare possibilità di strumentalizzazioni di sorta, rilevare positivamente che, nonostante le grosse difficoltà nella tenuta complessiva del sistema, il dato inconfutabile è l’abbattimento presunto di circa 1 milione e 200.000 euro rispetto alla mobilità passiva riferita al 2012, che in un periodo di grossa crisi non sono certamente bruscolini. Come è altrettanto positivo riscontrare i ringraziamenti al personale tutto che è riuscito a raggiungere tale obiettivo, tra le quotidiane difficoltà in cui versano tutti gli operatori. Interessante è dare un dato di lettura per fare apprezzare a quanto i lavoratori dell’ASL Salerno hanno concorso, i quali, forse in maniera esclusiva, stanno assistendo a processi di razionalizzazione delle attività e riorganizzazione dei servizi, fenomeni che certamente in alcuni territori della nostra regione sono tutt’altro che avviati”.
Finalmente il deputato salernitano del PD, Simone Valiante, di ritorno dalla Luna si accorge che c’é il problema Sanità e evidentemente ignora la protesta dei Sindaci e la costituzione di un “Tavolo Tecnico-politico” presso la Regione Campania, che tra l’altro si è già riunito una prima volta, sebbene con l’assenza del Governatore Stefano Caldoro, ha inviato una nota scritta al direttore generale dell’Asl, Antonio Squillante, per la richiesta di un incontro urgente sulla nuova programmazione dell’azienda sanitaria. Il quale prontamente gli ha risposto: “In merito all’incontro chiesto dall’on.le Simone Valiante, nel confermare la mia disponibilità ad un confronto con i sindaci, ovviamente non solo quelli del PD, mi preme ricordare all’on.le Valiante che solo quattro giorni fa si è tenuta a Napoli, presso la Regione Campania, alla presenza dei sub commissari Mario Morlacco ed Ettore Cinque e del capo Dipartimento alla Salute Ferdinando Romano un importante incontro al quale hanno partecipato tutti i sindaci dei Comuni nei quali è presente una Presidio Ospedaliero gestito dall’Asl“.
Un incontro urgente con il DG Squillante lo chiede anche il Consigliere Regionale Anna Petrone insieme ai colleghi Valiante (Gianfranco), Pica e Coscioni, per un confronto di merito sulle ipotesi di riorganizzazione del Servizio Sanitario della provincia di Salerno che dovrebbe attuarsi prossimamente.
La Petrone in particolare sottolinea l’importanza di “essere messi a conoscenza e nel dettaglio, di quali sono i presupposti reali sulla la predetta ipotesi di nuova programmazione sanitaria, nonché quali sinergie si prevedono di concretizzare a breve con l’Azienda Ospedaliera Universitaria per una migliore efficienza ed efficacia dei servizi socio sanitari nel loro complesso”.
E così finalmente anche il Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca si accorge che oltre al Crescent e la candidatura di Governatore della Campania c’é anche la Sanità. Peccato che il suo interessamento, come al solito, non va oltre i confini della Città di Salerno, e nel mentre si scaglia contro il General Manager Viggiani dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno riguardo a quella che lui definisce “contrattazione” sui primariati, ignora del tutto quello che accade sempre nella Sanità a Sud di Salerno, interessata da un’azione sistematica di smantellamento di tutte le strutture pubbliche, con: la chiusura dell’Ospedale di Agropoli; il depotenziamento del P.O. di Polla; l’attacco con il commissariamento agli Ospedali di Battipaglia, Eboli, Roccadaspide e Oliveto Citra; con il trasferimento e la chiusura di reparti da Eboli a Battipaglia; la riduzione delle prestazioni; la chiusura delle Sale operatorie; l’eliminazione delle attività di intervento ordinario riducendole solo all’emergenza-urgenza; Una operazione su vasta scala che taluni la individuerebbero come tentativi che mirano a ridimensionare l’offerta pubblica di prestazioni e servizi sanitari, per incoraggiare la sanità privata, ritenendo pare, vi siano manovre di compravendita e di concentramento che interessano quest’ultima
De Luca ritiene: “Le ipotesi di atto aziendale avanzate in questi giorni per l’Ospedale di San Leonardo appaiono sempre di più come la risultante di interessi presenti e futuri, e di pressioni esterne, che finiscono per comprimere le funzioni del nostro ospedale, dei suoi operatori, e per non rispondere all’esigenza di tutela dei pazienti.
Si ha la sensazione netta che si è aperta, al di là di immagini di correttezza formale, una “contrattazione” su primariati, incarichi, strutture complesse: questa sarebbe la negazione di un’organizzazione seria dell’azienda ospedaliera. È intollerabile la mortificazione di energie e figure professionali ospedaliere di riconosciuta eccellenza, a vantaggio di altri soggetti per i quali vengono costruiti percorsi tagliati su misura. Si precostituiscono scelte organizzative mirate. Si frantumano le funzioni in modo non razionale. Se saranno confermate la ipotesi avanzate – molte delle quali destinate peraltro a rimanere sulla carta – svilupperemo nei prossimi giorni una forte iniziativa, a tutti i livelli, centrata sul merito delle scelte”.
E mentre si prende atto dei rigurgiti interventisti di taluni esponenti del PD, aspettando che gli altri si accodino e dei silenzi ormnai cronici della destra minimale facente capo al Partito inesistente del Nuovo Psi, a quello rimaneggiato dei Fratelli d’Italia e di Forza Italia, dopo che qualcuno spieghi all’ex Ministro Mara Carfagna di cosa si parla, interviene il Comitato spontaneo delle Mamme che ha allestito un picchetto nel piazzale dell’Ospedale di Eboli e che ha organizzato le manifestazioni di protesta, poichè sono state escluse dal famoso Tavolo Tecnico-Politico istituito presso la Regione da Caldoro proprio in seguito a quelle giuste proteste hanno diramato unna nota stampa: “Il giorno 4 agosto si è tenuto presso la sede della Regione Campania il tavolo tecnico per discutere della situazione creatasi a seguito della chiusura dei due reparti di Ostetricia e Pediatria a Eboli. Alla convocazione del tavolo si è giunti dopo molte settimane di lotta, dopo tre manifestazioni di protesta organizzate dal Comitato spontaneo delle mamme, dopo molti incontri con giornalisti e istituzioni e a un mese e mezzo dall’inizio del nostro presidio presso la sede dell’Ospedale di Eboli.
Abbiamo preso atto con grande rammarico dell’assenza di Caldoro che, a nostro avviso, avrebbe dovuto partecipare all’incontro in quanto commissario regionale alla Sanità. Consideriamo la sua assenza un atto di grave scorrettezza istituzionale. La nostra battaglia si svolge in sinergia con i cittadini di altri comuni e non riguarda solo Eboli, ma ha, più in generale, come obiettivo il diritto alla salute e un’organizzazione più giusta ed equa della rete e dei servizi sanitari nella nostra provincia. Per questo, siamo contenti che Scafati abbia ottenuto la riapertura del Pronto Soccorso: consideriamo ciò anche una nostra piccola vittoria.
Ora chiediamo che le autorità competenti si facciano carico in modo particolare della nostra istanza per la riapertura dei due reparti di Ostetricia e Pediatria chiusi da Squillante di imperio e troppo precipitosamente, senza alcun piano sanitario approvato dalla Regione e senza alcuna visione generale della Sanità nella nostra provincia, in un contesto che vede una forte ed ingiustificata penalizzazione della Piana del Sele e di tutto il sud della provincia di Salerno. Temiamo che la soppressione di questi due reparti sia il primo passo per lo smantellamento dell’intero ospedale. Non mancano allarmi fondati e preoccupazioni più che motivate in merito alla possibile chiusura di ginecologia e di altri reparti importanti e funzionali.
Non vorremmo essere facili profeti di sventure! Ma consideriamo questo un rischio concreto che va scongiurato in tutti i modi. Se ciò accadesse, sarebbe una vera e propria pietra tombale in una situazione ulteriormente aggravata dai continui sbarchi di immigrati per i quali si richiedono cure mediche e prestazioni sanitarie adeguate che ospedali dimezzati difficilmente potrebbero garantire. Avremmo voluto partecipare anche noi, con una nostra delegazione, al tavolo tecnico di lunedì 4 agosto, ma ci è stato ingiustamente impedito. Tuttavia, le nostre rappresentanti hanno avuto modo di farsi ricevere, al termine dell’incontro, dai sub commissari Cinque e Morlacco e di esprimere loro le nostre serie preoccupazioni e i numerosi disagi fin qui registrati.
Noi continueremo fino in fondo la nostra battaglia, – concludono le Mamme del Comitato spontaneo – con azioni di lotta anche più forti di quelle messe in atto finora. Non ci arrenderemo finché le nostre istanze non saranno seriamente prese in considerazione!”
Alla luce di tutti questi movimenti e venuti a conoscenza dei dati ufficiali dei compensi dei 2083 medici dell’ASL Salerno pari a oltre 190milioni di euro, e tenendo conto che l’Azienda sanitaria avrebbe raggiunto l’equilibrio di bilancio nel corrente esercizio finanziario, prendiamo atto che le cifre corrisposte ai medici dell’ASL Salerno sono addirittura incrementate, si ritiene il PAREGGIO DI BILANCIO SIA STATO RAGGIUNTO SULLA PELLE DEI CITTADINI UTENTI che si sono visti ridurre servizi e prestazioni, chiudere Reparti, Ospedali, Sale Operatorie, Pronti soccorso e tra questi soprattutto le mamme partorienti e i loro nascituri. Prendiamo altresì atto che non c’é nessuna volontà di far emergere i veri sprechi e che il problema del Tournover più volte addebitato ai Governi Nazionali è solo un falso problema, poiché la normativa offre la possibilità di incrementare il personale nella misura del 15%, cosa che probabilmente si è accuratamente evitato proprio per elargire quei compensi milionari.
Salerno, 7 agosto 2014
BRAVI, BENE, BIS… l’Azienda Sanitaria di Salerno ha raggiunto l’obiettivo primario: PAREGGIO DEL BILANCIO.
Noi utenti dovremmo proporre UNA MEDAGLIA AL VALORE CIVILE ai dirigenti, politici e medici tutti.
Salvo però leggere tra le pieghe del bilancio come si è ottenuto il famigerato pareggio.
Detto banalmente HANNO TOLTO AI POVERI PER DARE AI RICCHI.
Infatti, per coprire l’incremento a 190milioni di euro distribuiti a dirigenti e medici, hanno dovuto togliere più soldi a noialtri poveri utenti, chiudendo reparti, accorpando funzionalità, trasferendo competenze, ecc… soprattutto nell’area Salerno sud.
Poi i politici locali si sono svegliati con netto ritardo, seguendo il ciclo temporale di questa balorda estate.
Ed eccolo lì il bamboccio Valiante che manda lettere d’amore al direttore Squillante, mentre la pasionaria Petrone insieme ai colleghi Valiante G., Pica e Coscione chiedono immediati confronti ed ipotesi di che?
Infine Vicienzo ‘a funtana, impugna le pistole da sceriffo e riprende a minacciare i cow-boys cattivi che oltre al Crescent gli vorrebbero scippare anche la “contrattazione sui primariati”(sic!)
Intanto Biancaneve-caldoro insieme ai sette nani della Sanità salernitana, profumatamente pagati tra i 10-15mila euro mensili, continuano a fare più danni della seconda guerra mondiale.
Questa specie di destra che governa uno dei settori più delicati per la salute pubblica, ancora una volta dimostra che NON C’E’ MAI FINE AL PEGGIO.
..@…
Non ci smarrite….state calmi che la settimana prossima salta tutto…rivelero’ la mia vera identità darò il colpo di grazia al rag.comm. squillante..ho fatto una foto con mimi coco Carmine sua santità sua eccellenza il presidente il misero governatore con qualche personaggio lo dico sotto voce…romano e dulcius in fondo con il solito morale…e vai …
Cavolo!!!! la settimana prossima è come il messaggio di fine anno del presidente : tutti davanti al pc su blog di del mese ad aspettare l’identità di p. il grande!!!! adesso veniamo allo cose serie e non a ste fregnate: ci scomettiamo che dall’indagine strutturale dell’ospedale di eboli verrà fuori che è pericoloso e non a tenuta sismica??? MI GIOCO GLI ATTRIBUTI, CHE SONO NOTEVOLI!!! SE SVELO LA MIA IDENTITà VIENE FUORI IL FINIMONDO PERCHè SONO VICINO A QUALCHE EX POLITICO IMPORTANTYE PIù DI QUANTO VOI CREDIATE!! TALMENTE VICINO CHE HO VISTO NEGLI ANNI UN SACCO DI VACCHE PORTATE AL TORO DAI PROPRI CONSORTI!!
Adesso che ho pubblicato la mi fregnata posso anche tacere per l’intera giornata!!
in malora vadano reparti e nosocomi,basta che i privilegi insistano e resistano,il resto è solo accademia.
un popolo ignavo merita questo trattamento,solo in italia perché l’italia,volutamente in piccolo è e continuerà ad essere la nazione del maramaldo!
@ marci n
…. certo ke pure tu ne dici di fregnate + di me e pietro il grande messi insieme
Sforzi che da un lato tagliano posti letto e chiudono ospedali e dall’altro non riescono a estirpare il cancro della politicizzazione e dell’intromissione di interessi particolari, privati, personali addirittura: un cancro che uccide la bona gestio e fa crescere a dismisura il carrierismo interessato di troppi manager con scarso o nullo curriculum.
Ai cittadini interessa ricevere prevenzione e cura in modo rapido, chiaro, dignitoso e pulito. E invece le liste di attesa sono sempre lunghissime, anche per esami e diagnostiche che possono salvare le vite. Ai cittadini interessa poter contare su un servizio di pubblico soccorso gratuito, trasparente, sicuro ed efficiente, così come un pronto soccorso dove non si venga parcheggiati per ore su una barella.
Ai cittadini interessa che dalla città metropolitana alla più piccola delle tante contrade delle nostre province, vi sia stessa qualità, stessa affidabilità, stessa serenità nel consegnare le vite proprie e di chi ci è caro nelle mani di medici e sanitari, senza cercare la “raccomandazione” o peggio intraprendere viaggi lontani.l fallimento non è solo DEI PRESENTI O DEL PASSATO GOVERNO. Ma è di tutta una classe politica , regionale e nazionale, che dopo aver invaso ogni più piccolo recesso della quotidianità ordinaria, oggi fa pagare a tutta la comunità il prezzo altissimo di una salute poco tutelata!
….@…
Sient avvelenata ma dove lo hai letto che rivelero’ la mia identità ….io mica mi chiamo ….stateve buone…ma secondo te Marco a b……… il c……….o
A PROPOSITO DI SANITA’
L’Ospedale di Eboli, portato al primato della Sanità Campana grazie all’abnegazione e la passione di veri e disinteressati Amministratori Ebolitani, (Dott. Morrone, Gaetano Petraglia, Carlo Mazzella, Antonio Capaccio, Angelo Morrone, Carmelo Conte, Diomede Salerno, Gerardo D’Urso, Gino Saia, Giuseppe Manzione e, con infinita modestia, il sottoscritto e tanti altri che non cito, scusandomi). Il nostro Nosocomio, dotato di tutte le discipline Mediche allora immaginabili e possibili ( la Cardiochirurgia, la Neurochirurgia e la diagnostica moderna mancavano perché erano ancora agli albori in Italia), era il più gettonato da parte di Medici e Chirurghi di tutta la Nazione, tanto da annoverare Primari con Docenza Universitaria e spiccata Professionalità. Questo Fiore, sempre ravvivato da nuove ed intelligenti iniziative, a partire dal 1993, anno dell’inizio della FARSA di Tangentopoli, per l’incuria e la stoltezza di servili uomini della Corte di Bassolino, e Antnio Valiante, incominciò, uno per volta, a perdere i Petali, fino ad appassire inesorabilmente. . I Catto-Comunisti i saliti al potere della gestione pubblica, impreparati e campanilisti, pur di annientare i Socialisti che avevano osato, prima ancora della loro grande vittoria elettorale del 1992, progettare e far finanziare una Sanità Salernitana di grande e moderno sviluppo (30 Miliardi per il Gaslini del Sud a Eboli, realizzazione dell’Ospedale Unico Multifunzionale della Piana del Sele, Trasformazione dell’Ospedale in San Leonardo in Policlinico Universitario, Trasformazione del Da Procida in Centro per lo studio e la Cura delle Neoplasie, riorganizzazione e intersecazione di tutte le realtà Sanitari della Provincia si Salerno), trasferirono tutte le somme verso Napoli e Vallo della Lucania L’Avvocato Melchionda, dopo aver assistito passivamente, per 9 (nove) anni allo sfascio voluto dai suoi referenti Politici ,di cui sopra, e dopo che questi soggetti sono caduti sotto la mannaia elettorale del “Popolo Sovrano”, si erge a difensore del rudere Sanitario che è diventato il nostro Ospedale e gnorando, come sempre, cosa sia la Politica Sanitaria, Egli, in un articolo apparso sul Quotidiano “Il Mattino”, asseriva qualche anno fa : l’Ospedale di Eboli è ancora vivo e vegeto.
Il Socialista STEFANO CALDORO, in questi 4 anni da Commissario della Sanità Campana, sta sudando le notorie 7 camicie per tentare di riparare i danni provocati, in 20 anni, dalla sciagurata incapacità amministrativa dei suoi predecessori
Il Vostro Sindaco, farebbe meglio a tacere e a riparare i danni che ha prodotto all’Ospedale, ad Eboli ed agli Ebolitani.
PRESUTTO I VERI SOCIALISTI NON STANNO A DESTRA, E TU RIMPIANGI I VOSTRI BEI TEMPI,CHE LE GENERAZIONI FUTURE E PRESENTI PAGHERANNO COME PAGANO DI GIA’,HAI PERSO UNA OCCASIONE PER TACERE!
A TUTTI GLI AMICI,NON FATEVI INGANNARE,IN SINTESI:
LO SFASCIO DELLA SANITA’ CAMPANA E’ INIZIATO NEGLI ANNI OTTANTA,COI PARTITI POLITICI CHE PIAZZAVANO DAL PORTANTINO ALL’INFERMIERE FINO AL PRIMARIO E DIRIGENTE,(UN COMMISSARIO AL S. LEONARDO ARRIVO’ X LE CRONACHE A GUADAGNARE 18 MILIONI AL MESE CON AUTISTA)SEGUITANDO CON LE CONVENZIONI FACILI A STUDI E/O CLINICHE ESTERNE,UN MODO X ALLARGARE SUBDOLAMENTE IL PUBBLICO COME SPESE,E DIVIDERNE I GUADAGNI AI PRIVATI,AMICI DEGLI “AMICI”…
NONOSTANTE TALI PRESTAZIONI SI POTESSERO ESEGUIRE IN LOCO,SI ESTRENALIZZAVA IL TUTTO,(RICORDIAMOCI IL POLOMONE DI ACCIAIO DI EBOLI MAI UTILIZZATO MA COMPRATO PERCHE’ NESSUNO ERA IN GRADO DI UTILIZZARLO,MA LA SPESA FU FATTA,MA I PAZIENTI FURONO MANDATI PER LA TERAPIA IPERBARICA A CENTRI DI PRIVATI)et voilà,LA CAUSA PRINCIPE DEL DEBITO PUBBLICO DEL PAESE, PASSATO NEGLI ANNI,CARI A POCHI, DELLA “MILANO DA BERE” DAL 60% AL 120%,BEL METODO!
ED ECCO SPUNTARE OSPEDALI SOVRADIMENSIONATI NELL’ORGANICO E FONDI PER CONVENZIONI ALLEGRE,SPENDI E SPANDI E I PARTITI AUTORI DELLO SFASCIO SONO PER IRONIA I CURATORI FALLIMENTARI,O STREGONI CURATORI.PORRE RIMEDIO ALLO STATO DELLE COSE,E’ POSSIBILE SOLO SULLA PELLE + PORTAFOGLI DEI CITTADINI.
FUORI LA PARTITOCRAZIA DALLA SOCIETA’,O ALTRIMENTI NON AVREMO SCMPO,ABBIAMO GIA’ RASCHIATO IL BARILE
onore a Vincenzo Cicalese, Marco Naponiello ed Elio Presutto che rendono pubbliche le loro opinioni FIRMANDOSI. Credo che anche io mi possa definire “un vero socialista”, aggiungerei per per chiarezza ” lombardiano”, considerato che il 18 sett è stato l’anniversario del “grande” Riccardo Lombardi.Elio cita solo alcuni amministratori dell’ex Ente Ospedaliero Provinciale e della ex USL 55 di Eboli. Ma il “capostipite” dei socialisti che si sono interessati di sanità EGREGIAMENTE è stato Tanino Petraglia, “socialista lombardiano” il papà dell’attuale senatrice Alessia. Grazie al Suo impegno QUOTIDIANO che l’ex Ospedale ( già medicicomio)n° 19 della CRI, divenne ENTE OSPEDALIERO PROVINCIALE (l’ 11 dicembre 1968 per DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, n. 1504 , lo storico plesso viene dichiarato Ente Ospedaliero “provinciale” “S. Maria Addolorata”, con sede in Eboli. (GU Serie Generale n.88 del 5-4-1969). Non posso dimenticare che insieme a Tanino P. facemmo una dura vertenza con la responsabile al personale della Sanità Regionale,drsa Teresa Napolitano, per adeguare “la pianta organica ” ( così si chiamava allora la dotazione organica)ai 611 PP.LL. ( seicentoundici) ed ai 13 (tredici) Reparti esistenti negli anni ‘960-‘970. grazie a quella “pianta organica” comparivano per la prima volta fugure importantissime come i Fisiochinesiterapisti, i tecnici di Sala Operatoria,la Dialisi, il Capo servizi Socio Sanitari ( all’epoca la mai dimenticata “sorella” Vittoria Pallotta), tre posti di biologi, due chimici,(non riuscimmo ad avere la fugura del Fisico Sanitario) farmacisti etccc e molti posti di funzionari amministrativi. L’evoluzione dell’assistenza ospedaliera in Italia ( guardiamo per favore oltre San Giovanni) è molto rapida e profonda. Non servono più piccoli e diffusi ( spesso doppioni) ospedaletti di quartieri ( vedi Napoli) o di piccole città ( vedi Oliveto Citra o Roccdaspide, Agropoli , Sapri, Sarno Morcone,etc….). Oggi ci sono due tipi di pazienti ospedalieri: A: quelli che vengono “portati” in Ospedale ( P.S.) senza che hanno potuto “scegliere”( e sono pazienti poco remunerativi e costosi) e B: pazienti che invece programmano i loro ricoveri e SCELGONO dove andare, e dove vanno? Vanno dove i SERVIZI SONO PIU’ EFFICIENTI,più specializzati, con i risultati standard migliori in Italia ed all’estero, NON QUELLI SOTTO CASA.Ecco perchè , nel mio piccolo, mi sono sempre battuto per una FORTE è più PROFONDA SPECIALIZZAZIONE dei reparti e servizi presso il “nostro” Ospedale. Non mi dilungo, ma i centri di eccellenza che oggi ANCORA ci sono sono quelli che SALVERANNO il “nostro” Ospedale. Io mi batterei per renderli sempre più funzionali ed anzi cercherei di APRIRNE altri ( per es. Genetica molecolare, centro di procreazione assistita eterologa, banca delle cornee, ecografia tridimensionale,medicina tropicale e delle migrazione dei popoli,potenziamento dell’emodinamica, potenziamento in uomini e mezzi della urologia, dell’oculistica, etc…..) e non punterei tutto sulla “eventuale ” e credo molto didfficile, riapertura di Ostetricia e Pediatria.
Tutti parlano di sanità, molte cose sono vere, altre un “pò” forzate. mi piacerebbe invece che il dibattito si spostasse sulla “concretezza” realizzando anche dei Gruppi di Lavoro specifici, che possano provocatoriamente ipotizzare PERCORSI REALI E FATTIBILI, utilizzando ( indipendentemente dalle varie e diverse posizioni politiche) tutte le “menti” disponibili. Infine mi sia consentito: NESSUNO può dire chi è un VERO socialista e chi no, la classificazione la dà la STORIA e nessuno può chiamarsi SOCIALISTA se sceglie la via della conservazione, dell’antiriformismo,la difesa delle caste insomma se sceglie di stare a destra ( per intenderci se Antonio Caldoro era un socialista, Stefano -il figlio- che ha scelto una posizione di destra NON E’ PIU’ un socialista è un’altra cosa, non può essere considerato Socialista Cariello, insomma non basta aderire ad un falso -nuovo- PSI, per dichiarsi compagno di Turati, Kulisciof,Nenni, Pertini, Lombardi, De Martino, e…..Tanino Petraglia……). Ognubo è libero di fare le proprie scelte, ma scusatemi si può UNA VOLTA gratificare LA COERENZA ??????
condivido anche la punteggiatura,dott. Lioi,grazie!
considero che Questo infelice connubio di pubblico e privato deve finire, e subito,se si vieta al bidello di fare un secondo lavoro, non è ammissibile che possa farlo un medico, solo per guadagnare e riempirsi le tasche, alla faccia dell’equità della sanità pubblica e della correttezza e trasparenza della PA, per di più considerando gli interessi che ci sono in gioco!
Perché la sanità italiana è così negativa? Non solo dopo i tagli del governo, ma anche prima nonostante i fiumi di soldi che venivano risucchiati dalle aziende ospedaliere. Come possono esserci tanti errori grossolani, sinistri incredibili a danno dei pazienti, liste d’attesa di mesi, se non di anni, nonostante lo Stato e le Regioni spendano cifre apocalittiche per gli stipendi dei tanti, tantissimi medici che prosperano nella sanità pubblica? Com’è possibile dover attendere tempi improponibili per una visita, tanto che se ci fosse qualcosa di grave alla visita si arriverebbe direttamente morti con il certificato del becchino?
“Un difficile equilibrio tra efficienza e qualità”. Questa la fotografia del nostro sistema sanitario nel Rapporto Istat 2014 che dedica un ampio spazio alla sanità e più in generale al welfare. Diminuisce il deficit della Aziende sanitarie, migliora l’appropriatezza organizzativa e clinica, ma persistono le disuguaglianze di salute e di accessibilità alle cure. La crisi ha indotto a rinunciare alle cure 11 persone su cento..Tristissimo
Si potrebbero mettere in campo molte idee …per esempio agevolare POCA & BUONA sanità privata (limitando le sovvenzioni) costringendo i cittadini a dotarsi di una polizza obbligatoria che copra almeno alcune prestazioni di base,assicurare ai meno abbienti la gratuità del servizio e quant’altro ,ma non opero in questo settore, quindi lascio volentieri ad altri il compito di avanzare proposte sensate. Mi par di capire, tuttavia, che la sanità sia un buco nero dal quale si potrebbero recuperare una montagna di denaro (a proposito di sprechi e debito pubblico) e molta efficienza.
@ Marco Naponiello Tutto il personale dipendente del SSN ( Servizio Sanitario Nazionale) ha un rapporto definito UNICO.I Medici di Famiglia hanno un contratto di convenzione nazionale, e le strutture private ( leggi Laboratori, Radiologia, studi vari…) hanno un convenzionamento a tariffe fisse con la Regione. Un dipendente del SSN, non può essere titolare di rapporti convenzionali né con lo Stato ne con la regione. Quindi nessun medico o operatore sanitario può lavorare in un Ospedale o un servizio territoriale del SSN e operare anche in strutture private pubbliche “private-private” o convenzionate.
L’obbligo della scelta se lavorare SOLO con il SSN o dimettersi scaturisce da una legge della Min.Rosy Bindi Infatti,l’ultimo atto compiuto dall’ex Ministro della Sanità, Bindi, è stato quello di obbligare i medici ospedalieri ad effettuare le visite private (a pagamento) all’interno della struttura ospedaliera invece che in studi privati esterni, oppure ad avere un rapporto “part time” e molti si sono dimessi dagli ospedali. Questo perché prima i medici dirottavano i pazienti con maggiori disponibilità nei loro studi privati e quindi si inventò l’ALPI ( Attività Libera Professionale Intra Moenia- cioè obbligatoriamente all’interno delle “mura” degli ospedali “IN TEORIA”) a prenotazioni obbligatorie , a tariffe fisse con una percentuale trattenuta dalla cassa dell’Ospedale ove ci si doveva prenotare e pagare con ricevuta “scaricabile”. Questo presupponeva però che gli Ospedali dovevano attrezzare locali idonei per l’ALPI e mettere a disposizione anche il personale, Si dovevano formare delle equipe di assistenza anche con altro, personale CHE AL DI FUORI DELL’ORARIO DI SERVIZIO si mettevano a disposizione dello specialista per queste attività ALPI con tariffario ben definito ed approvato. Purtroppo però il meccanismo dell’ALPI le ASL lo hanno usato -per gravi carenze di personale- come uno strumento per ottenere prestazioni FUORI ORARIO di lavoro quasi come un lavoro Straordinario, in particolare nelle Rianimazioni ed Anestesie, nei PP.SS., nelle Radiologie, etc… con un forte ed esponenziale aumento della spesa sanitaria. Insomma il principio era valido, ma la applicazione una grande boiata.Tieni presente caro M. che io ho fatto parte con la dr.sa Costagliola (Annamaria) della commissione per la elaborazione del PRIMO regolamento applicativo dell’ ALPI dell’ASL SA 2. Purtroppo però è stato uno sforzo inutile,( anche se poi quel regolamento fu copiato da tantissime altre ASL Campane e Nazionali perché ritenuto quello più corretto nell’applicazione della Legge)) perché poi i Sindacati medici, lo hanno modificato e sono stati messi una serie di “aggiustamenti” scaturiti da “contrattazioni aziendali”, che ne hanno snaturato lo spirito iniziale. Per es. quando una ASL non era in grado di garantire locali idonei e personale per l’ALPI, allora lo specialista era autorizzato a farlo NEL PROPRIO STUDIO ( o in Cliniche private NON CONVENZIONATE CON IL SSN) e versare poi all’ASL gli onorari, in quanto SOLO il 5 % veniva trattenuto dall’ASL ed il 95 % percento veniva versato allo specialista. Sapessi quante volte sono stato costretto ad intervenire in aiuto di amici medici, che purtroppo avevano INTERPETRATO molto o troppo leggermente i regolamenti vigenti e che correvano RISCHI gravi con denunce anonime o controlli della Finanza. Quindi come vedi la cosa è molto complessa e il rapporto in sanità fra prestazioni pubbliche e private è lasciato TROPPO alla sensibilità personale dei medici e purtroppo i CONTROLLI sono scarsi o vengono fatti solo quando si scopre “casualmente” una magagna. Vorrei poi ricordarti che la prima riforma sanitaria post-bellica è stata fatta con la legge 12 febbraio 1968, n. 132 (cosiddetta “legge Mariotti”, dal nome del ministro Luigi Mariotti, esponente del Partito Socialista Italiano), fu riformato il sistema degli ospedali, fino ad allora per lo più gestiti da enti di assistenza e beneficenza,( per es. molti Ospedali erano gestiti da confraternite definite AGP – Ave Maria Grazia Plena) trasformandoli in enti pubblici (“enti ospedalieri”) e disciplinandone l’organizzazione, la classificazione in categorie, le funzioni nell’ambito della programmazione nazionale e regionale ed il finanziamento all’epoca in rapporto ai PPLL. L’Ospedale di Eboli da Ospedale ex CRI ( n° 19) divenne Ente Ospedaliero MM.SS.Addolorata,l’11 dicembre 1968 per DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, n. 1504
Viene dichiarato ente ospedaliero “provinciale” con la GU Serie Generale n.88 del 5-4-1969.
Poi il SSN venne istituito e nacquero le USL nel Sud Italia e le USSL al Nord ( e scomparirono le vecchie Casse Mutue:Inam, Commercianti, Coltivatori Diretti,Artigiani, ENPAS, ENPALS, etcc..) con la legge 23 dicembre 1978, n. 833 che si ispirò al Welfare State Inglese che all’epoca era considerato un sistema socio-sanitario capace di dare TUTTO A TUTTI. Purtroppo questa OTIIMA LEGGE , nata nel periodo del compromesso fra PCI e DC, non ha mai funzionato perché non ha mai avuto la necessaria copertura economica. Adesso stiamo pagando il fallimento di quella legge, con una serie di pannicelli caldi che non sortiscono alcun benefico effetto anche a causa della GRAVE CRISI ECONOMICA e per la grande EVASIONE FISCALE. TUTTI I LAVORATORI A REDDITO FISSO VENGONO TASSATI ALLA FONTE, ma sono l’unico finanziamento CERTO e per il MANTENIMETO DEL SSN, CHE SERVE PERO’ ANCHE PER COLORO CHE EVADONO O ELUDONO ritenendo però un DIRITTO CHE LO STATO COMUNQUE DEVE GARANTIRE LORO L’ASSISTENZA SANITARIA, senza rispettare però il DOVERE di contribuire economicamente.. Mi fermo perché mi sono accorto che sono stato lunghissimo. Alla prossima “puntata”….
se non erro l’asl di salerno è la piu’ indebitata dello stivale,si parlava due anni fa di 500 ml di €,una cifra nata da sprechi e clientelismi sfacciati,hanno fatto impennare l’ago del deficit!
Un quesito ex populo:
Tagliare gli stipendi dei medici? L’idea, che alcuni governi europei stanno coltivando nell’ambito delle manovre anti-crisi, di sicuro non piace agli interessati. In particolare a quelli italiani, i quali sono tra i meglio pagati. Secondo la Federazione europea dei medici salariati (Fems), i nostri dottori guadagnano più degli inglesi, dei francesi, dei tedeschi, degli spagnoli, prendendo da un minimo di 4500 euro fino a un massimo di 10mila euro lordi al mese (senza dimenticare le possibili entrate della libera professione). Un taglio agli stipendi farebbe gola ai ministri dell’economia, perché negli ospedali le buste-paga incidono per il 65 per cento dei costi totali sanitari. Oltretutto questi “emolumenti” sono certamente invidiati da gran parte dei dipendenti pubblici. E una protesta della categoria – prevista per giovedì prossimo – non sarebbe comprensibile se fosse promossa solo per avere più soldi. Ma la professione medica non è come le altre. Ed è preferibile essere curati da un camice bianco pagato in modo più che dignitoso, piuttosto che da un medico demotivato e insoddisfatto: non dimentichiamo mai che a lui, spesso, affidiamo la nostra vita.
di contro,da tempo mi chiedo come mai si parla molto di mala sanità (ed è bene che lo si faccia), ma difficilmente si va oltre il primo livello, ossia quello degli operatori sanitari. I politici, gli amministratori e finanche gli amministrativi hanno un potere enorme sulla selezione del personale, sulla progressione di carriera, finanche sulle scelte <> più fini e forgiano i Servizi Pubblici a propria immagine e somiglianza, ossia secondo i propri interessi. Essi rivendicano in formali atti deliberativi il diritto ad agire in modo <>, mentono al Ministro della Sanità e non rispettano la volontà del Difensore Civico della Regione quando questo interviene, pur essendo emanazione dello stesso Ente Regionale. Quando i medici che elaborano programmi di assistenza finanziati dalla Regione vengono mobbizzati e quelli che ricoprono incarichi politici fanno carriera, non c’è poi da stupirsi che accadano episodi di mala sanità. Consideri poi che da qualche anno, con il contratto per la dirigenza, un medico può essere licenziato se denuncia irregolarità della propria amministrazione.
L’articolo risulta esauriente, di facile lettura, anche se un pò prolisso, ma soprattutto denota, da parte dell’autore, un approfondimento dell’argomento ed una conoscenza dei fatti che raramente si riscontra a livelli giornalistci più alti.
Ok Massimo.
Gennaro Di Marco