Giudice di pace. Interviene l’assessore Atrigna: “nessun silenzio. La procedura e’ stata portata a termine”.
“La scelta, più veloce e conveniente per le casse dell’Ente, è stata quella di mantenere l’attuale sede e di incaricare i funzionari di rideterminare il contratto di affitto, con un risparmio rispetto al precedente canone di circa 30 mila euro”.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – L’assessore al Patrimonio Massimiliano Atrigna, – si legge nella nota che ci è pervenuto dagll’Ufficio stampa del Comune di Eboli – in merito alla collocazione degli uffici destinati ad ospitare il Giudice di Pace, risponde alle perplessità poste dal coordinatore del Movimento per il cambiamento popolare Dario Landi:
“L’iter procedurale relativo all’individuazione sia del personale che dei locali che dovranno accogliere gli uffici del Giudice di Pace è stato regolarmente completato.
Voglio rasserenare il coordinatore Landi che ha tanto a cuore la questione, ma che evidentemente non ha prestato sufficiente attenzione rispetto a quanto compiuto dall’Amministrazione.
Difatti, con apposita delibera di Giunta, l’Amministrazione comunale si è fatta carico di mettere a disposizione tutto quello che serve per consentire il prosieguo delle attività dell’ufficio del giudice di pace.
Abbiamo destinato, difatti, ben 6 unità di personale, adeguatamente formato, che svolgerà tutta l’attività amministrativa a supporto del lavoro dei giudici.
E, tra l’altro, siamo l’unico comune della circoscrizione ad essersi fatto carico del problema.
Per quanto riguarda, invece, la questione della sede, la decisione di mantenere l’ufficio nei locali dove si trova attualmente, è stata presa sulla base di una valutazione di natura pratica ed economica.
Difatti, i lavori di ristrutturazione e di adeguamento funzionale dell’ex biblioteca comunale al rione Pescara, richiedevano tempo e soprattutto denaro, senza considerare il fatto che si tratta di un bene trasferito alla Eboli Patrimonio, che avrebbe dovuto avanzare richiesta di un canone di fitto.
La scelta, dunque, più veloce e conveniente per le casse dell’Ente, è stata quella di mantenere l’attuale sede e di incaricare i funzionari di rideterminare il contratto di affitto, con un risparmio rispetto al precedente canone di circa 30 mila euro”.
Eboli, 30 luglio 2014
Movimento per il cambiamento = prossima lista elettoraler da figure di m…..a
I CITTADINI DEVONO SAPERE LA VERITA’ SUL GIUDICE DI PACE: LA NOSTRA AMMINISTRAZIONE PREFERISCE SCARICARE LA SOLUZIONE DEFINITIVA DEL PROBLEMA A CHI VERRA’ DOPO, RINVIANDO TUTTO AL 2016 CON LA SCADENZA DEL CONTRATTO DELL’IMMOBILE CHE OGGI OSPITA GLI UFFICI, FAVORENDO NEL FRATTEMPO SOLO GLI INTERESSI ECONOMICI DI UN PRIVATO.
L’Assessore ci dice che per motivi “pratici ed economici” hanno deciso di mantenere gli uffici nei locali privati, rimodulando il canone annuo di fitto con la società privata, invece di ristrutturare i locali comunali dell’ex biblioteca al rione Pescara – Molinello. Si dimentica di dire che in un anno, cioè da aprile 2013, non si sono per nulla preoccupati di verificare la fattibilità del trasferimento nei locali nell’ex biblioteca che loro stessi avevano individuato, senza responsabilizzare la Eboli Patrimonio che solo a maggio 2014 ci ha comunicato il costo di ristrutturazione dei medesimi e l’entità del canone di fitto. Ebbene il grande risultato dell’Assessore sta nell’aver risparmiato 30.000,00 euro sul canone annuo per i locali privati dove oggi sta il Giudice di Pace, non specificando però che il contratto scadrà a giugno 2016: le immense capacità politiche ed amministrative dell’Assessore hanno prodotto solo il rinvio del problema a chi nel 2016 verrà dopo, perché si dovrà individuare un nuovo immobile dove ubicare gli uffici. Intanto in due anni il Comune dovrà sborsare 180.000,00 euro alla società “Effemme Immobiliare s.r.l.”, non riuscendo neanche ad ottenere uno sconto del 50% rispetto a quello che loro stessi avevano promesso a giugno. Per ristrutturare i locali comunali ne sarebbero serviti 234.000,00 euro ed con Eboli Patrimonio, che inizialmente aveva chiesto un canone annuo di 50.000,00 euro, avremmo potuto concordare soluzioni differenti. Quindi sarebbe bastato un minimo di lungimiranza amministrativa, nonchè di buon senso politico, per raggiungere l’obiettivo e risolvere definitivamente il problema, trasferendo gli uffici in locali comunali. È palese come il nostro Sindaco e la sua Giunta stanno lasciando in eredità alla prossima amministrazione il carico di individuare una nuova sede per il Giudice di Pace, preferendo pagare ancora il fitto al privato fino alla scadenza del contratto, prevista per il giugno 2016, scaricandosi da ogni tipo di responsabilità politica ed amministrativa per le inadempienze anche della società Eboli Patrimonio. I cittadini devono sapere la verità, perché sarà fondamentale che alle prossime elezioni tutti questi assessori non entrino più nell’assise comunale.