Alloggi Iacp: gli accordi con Prefetto e Questore. Gli sgomberi degli abusivi: «Concordati col comitato ordine e sicurezza».
L’ex sindaco di Battipaglia Giovanni Santomauro rifiuta anche la censura sulla questione dell’assegnazione delle abitazioni di via Manfredi. La memoria, contenuta nel ricorso al Tar del Lazio, sarà discussa mercoledì.
di Oreste Vassalluzzo
per (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – E’ stato uno degli argomenti maggiormente trattati dalla commissione d’accesso antimafia che ha lavorato sulle carte dell’ex giunta Santomauro: il caso delle occupazioni abusive degli immobili Iacp. Un caso che ha coinvolto l’ex consigliere comunale Orlando Pastina, delegato proprio alle politiche alloggiative. L’ex sindaco, nel ricorso al Tar del Lazio che sarà discusso, assieme a quello presentato da Etica per il Buon Governo e Battipaglia Nostra, mercoledì prossimo in camera di consiglio, traccia, anche su questo aspetto della relazione, la sua verità contestando le conclusioni del decreto di scioglimento del consiglio comunale di Battipaglia.
I commissari hanno scritto nero su bianco i loro dubbi sulla gestione dell’assegnazione degli alloggi di via Manfredi anche rispetto alla scelta dell’ex sindaco Santomauro di spostare la competenza dal settore politiche sociali a quello dell’ufficio tecnico. «Contrariamente a quanto affermato dalla commissione – scrive Andrea Di Lieto l’avvocato difensore di Giocanni Santomauro nel ricorso al Tar del Lazio -, la nuova riconfigurazione della struttura comunale… della competenza a gestire la materia degli alloggi, non ha comportato nessuna sospensione delle procedure di assegnazione dei 48 alloggi di proprietà dell’Ente (gli alloggi costruiti dalla Iacp furono nel tempo acquisiti al patrimonio comunale nda), né tantomeno il rallentamento delle ulteriori attività ordinarie..».
Nella relazione dei commissari si fa espressamente riferimento alle lentezze per gli sgomberi degli alloggi occupati abusivamente, anche da parenti di appartenenti alla camorra locale, stigmatizzando l’atteggiamento dell’amministrazione. «Dall’esame degli atti si rileva che il prefetto di Salerno nonché il presidente della seconda commissione provinciale sono stati reiteramente sollecitati dal sindaco a definire con urgenza la graduatoria dei 48 alloggi di nuova costruzione al fine di scongiurare il pericolo di occupazione abusiva».
I tempi sono scanditi dalle carte e dalle circostanze. L’occupazione abusiva è avvenuta il 12 marzo 2012 «pur in presenza delle forze di polizia e carabinieri, da parte di soggetti potenzialmente aventi diritto degli alloggi». Santomauro emana un’ordinanza di sgombero che viene discussa anche dal comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica «in merito ai tempi e le modalità di esecuzione; esecuzione che il prefetto e il questore subordinarono alla condizione di assicurare ai nuclei familiari da sgomberare una sistemazione alloggiativa alternativa, condizione, quest’ultima, assicurata dal sindaco con una nota del 18 luglio 2012».
La stessa nota di Santomauro «è stata concordata preventivamente con il questore al fine di programmare la data dell’esecuzione della data di sgombero successivamente alla definizione della graduatoria della commissione provinciale già convocata per il 17 settembre 2012». La volontà era quella di «contestualizzare lo sgombero con l’assegnazione e consegna agli aventi diritto degli alloggi».
Santomauro contesta, nel ricorso, la censura fatta ai comportamenti dell’amministrazione anche in relazione ai cosiddetti rapporti diretti o indiretti con la criminalità organizzata. «…Questi se esistono e se effettivamente hanno una rilevanza anche di tipo penale, non sono stati comunque in grado di incidere sulle scelte assunte dall’amministrazione». Il corposo ricorso al Tar sarà discusso mercoledì prossimo dalla prima sezione del tribunale amministrativo del Lazio. (fine)
Battipaglia, 7 luglio 2014