I commissari e… l’acqua calda: L’ex sindaco smonta il “castello” della commissione d’inchiesta.
Spazzamento: scelta Coop con pregiudicati. Santomauro: «Censura inaccettabile». La Multy Service scelta come società di tipo B per soggetti svantaggiati: Era evidente che lavorassero anche persone con precedenti penali anche gravi.
di Oreste Vassalluzzo
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – E’ uno dei capisaldi della relazione dei commissari della commissione d’inchiesta che ha lavorato sulle carte della giunta guidata dall’ex sindaco Giovanni Santomauro. Il servizio di spazzamento sul territorio comunale affidato alla coop Multy Service di Palma Campania, cooperativa di tipo B. Affidamento censurato dalla commissione d’accesso antimafia composta da Rosanna Bonadies, Pasquale Gallo e Marcello Romano, sia per le modalità di selezione della società, sia perché l’appalto fu demandato alla società Alba Srl guidata dall’ex sindaco Vito Santese.
Anche su questo punto di quella relazione che è parte integrante del decreto di scioglimento del consiglio comunale di Battipaglia per infiltrazioni mafiose, Santomauro ha le idee piuttosto chiare e le ha fissate nel ricorso che sarà discusso il 16 luglio prossimo dai giudici del Tar del Lazio, a distanza di 7 giorni dalla discussione del ricorso di Etica per il Buon Governo.
«Il controllo sulle società partecipate – scrive l’avvocato Andrea Di Lieto -, dai comuni è affidato, alla luce della consolidata giurisprudenza comunitaria, agli organi comunali, sia gestionali che politici. Ne consegue che il regolamento approvato dal Comune di Battipaglia risulta, contrariamente a quanto sostenuto dalla commissione, conforme al Tuel».
I commissari hanno anche evidenziato come la società Alba Srl, partecipata del Comune di Battipaglia, non poteva fungere da stazione appaltante per il servizio di spazzamento sul territorio comunale. «La disposizione a cui bisogna riferirsi – continua il ricorso -, per individuare i soggetti legittimati ad essere stazioni appaltanti è l’articolo 3.25 del codice degli appalti. Detta disposizione infatti prevede espressamente tra i soggetti legittimati anche i soggetti di diritto pubblico e quindi le società partecipate, che sono definite tali per costante giurisprudenza». Insomma, la Alba Srl atri non è che un soggetto pubblico e per questo l’appalto poteva essere svolto dalla municipalizzata.
Si fa riferimento, sempre nella relazione della commissione d’accesso antimafia, all’appalto che ha escluso la partecipazione, a priori, di diverse tipologie di cooperative. In pratica, prima dell’appalto, si potevano già conoscere i destinatari della gara (la Multy Service di Palma Campania).
Per Santomauro e il suo legale non è così. Alba Srl, secondo la legge in materia, avrebbe anche potuto eseguire un affidamento diretto dell’appalto a cooperative di tipo B «per favorire la promozione umana e l’integrazione sociale di persone particolarmente svantaggiate (alcolisti, drogati, pregiudicati ecc…)». Nel caso specifico la Alba Srl «ha rinunciato all’esercizio del potere discrezionale indicendo apposita gara in conformità al codice degli appalti, limitando la partecipazione alle sole cooperative di tipo B». Va da sé che se si affida il servizio di spazzamento a cooperative di questo tipo è naturalmente prevedibile che ad operare, tra i soggetti svantaggiati, vi siano categorie di pregiudicati.
Elementare, direbbe l’investigatore privato più noto alle cronache letterarie. Nelle cooperative di tipo B vi sono «oltre a persone condannate e/o indagate per reati di cui all’articolo 416 bis del codice penale, anche ex detenuti, tossicodipendenti, alcolisti e soggetti in trattamento psichiatrico». Per il servizio di spazzamento, escluso chi non potrebbe essere abile al servizio (chi ha problemi fisici o mentali), sono stati utilizzati, quindi, ex detenuti e tossicodipendenti. Ed è limpido come il cielo stellato che tra i soggetti che lavoravano per la coop vi erano anche pregiudicati per reati anche gravi.
Una scoperta come quella dell’acqua calda per la commissione d’accesso antimafia.
Riferimenti sono stati fatti anche all’assunzione di soggetti svantaggiati di Battipaglia. Anche su questo punto Santomauro si difende dichiarando come logica «ed esigenza imprenditoriale» l’assunzione di maggiori dipendenti per l’espletamento del servizio.
C’è poi la contestazione di aver utilizzato la segreteria del sindaco come “agenzia di avviamento al lavoro”, fatto, che se costituisce pregiudiziale mafiosa, dovrebbero essere commissariati la maggior parte dei Comuni – soprattutto del Sud -. Questione su cui l’ex sindaco è chiarissimo nel suo ricorso. «L’ufficio di segreteria del sindaco si è limitato soltanto a fornire chiarimenti in ordine alla compilazione e presentazione della domanda nonché alle modalità di assunzione».
(continua): appuntamento alla 4^ puntata.
Battipaglia, 5 luglio 2014
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