Bagno di folla alla manifestazione in difesa dell’Ospedale e della salute. Mamme ribelli in corteo gridano: Via Squillante e Caldoro. Le impressioni del giorno dopo.
Erano in 2000, hanno sfilato per le strade di Eboli con striscioni e slogans in difesa del diritto alla salute e dell’Ospedale. L’obiettivo principale della protesta: il DG Squillante e il Governatore Caldoro. Presenti Associazioni, Partiti, Sindacati e i Sindaci del circondario.
ARTICOLO IN CONTINUO AGGIORNAMENTO
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – E’ stato un successo, la manifestazione di piazza a difesa dell’Ospedale di Eboli, della Sanità sul territorio e del diritto alla salute fortemente compromesso con le contrazioni dei servizi e delle prestazioni, organizzata dal Sindaco di Eboli Martino Melchionda, insieme ai movimenti spontanei delle “Mamme ribelli” che nel frattempo si sono costituiti specie dopo la chiusura e il trasferimento dall’Ospedale di Eboli a quello di Battipaglia dei reparti di Ostetricia e di Pediatria per realizzare alla stessa stregua di un supermarket un “Punto nascita“, i Partiti PD, SEL, SU, Rifondazione, API, Italia dei Valori, i Sindacati CIGIL FP in testa.
In 2000 circa hanno sfilato per le strade di Eboli con striscioni e slogans in difesa del diritto alla salute, dell’Ospedale di Eboli e della Sanità pubblica sul territorio. L’obiettivo principale della protesta, delle “mamme ribelli” dei politici, dei sindacati e dei movimenti e associazioni sono stati il DG Antonio Squillante e il Governatore della Campania Stefano Caldoro e i loro preposti sul territorio il Direttore Sanitario dell’Ospedale di Battipaglie e Eboli Rocco Calabrese, il Commissario al Personale, Pietro Spinelli, questi ultimi, illegali e abusivi nei loro ruoli.
Presenti Movimenti spontanei, Associazioni del territorio, Partiti, Sindacati e i Sindaci di Acerno, di Campagna, Baronissi, Santomenna, Bellizzi, Atena Lucana, Colliano, Sicignano degli Alburni, Fisciano, San Gregorio Magno e altri rappresentanti di Enti e Amministrazioni del circondario.
Le mamme ribelli in corteo scandiscono: “Via Squillante e Caldoro dalla Sanità e dall’Ospedale di Eboli“. “L’Ospedale è nostro, non si tocca”, “Si annulli il trasferimento dei reparti di Ostetricia e Pediatria a Battipaglia“, “Ci vogliono mandare a MORIRE“. Su uno striscione campeggia la scritta “Una manifestazione di lotta per salvare l’Ospedale di Eboli“.
E non si sbagliano affatto, perchè pare che con tutti questi provvedimenti l’obiettivo princilale sarebbe quello di ridurre l’Ospedale di Eboli e poi quello di battipaglia ad un Pronto Soccorso, per poi smistare altrove gli utenti e lo dice apertamente il Vice Sindaco di Eboli Cosimo Cicia quando asserisce: “una classe dirigente sorda ad ogni richiamo protesa solo ad ottenere obiettivi ben precisi che non escludono quelli di indirizzare altrove i cittadini, magari verso strutture private”. Non ha tutti i torti Cicia e il dubbio campeggia e diventa il grido della piazza, ci pensa Claudio: “Vogliono chiudere prima i reparti e poi l’Ospedale perché vogliono dirottarci altrove. le liste di attesa ormai sono lunghissime si parla anche di 6 mesi“. Se dovesse risultare vero sarebbe una cosa gravissima, della quale gli attuali dirigenti si dovrebbero solo vergognare.
Il corteo si compone e da Piazza Mustacchio attraversa tutto il Viale Amendola scortato da un altro corteo, quello dei trattori “l’armata potionkin” delle “mamme ribelli”, sperando che non accusino gli organizzatori di aver usato “mezzi pesanti”. Da subito a conquistare la testa del corteo è la Sinistra estrema con Gerardo Rosania (SU) e Silvio Masillo (Rifondazione) con Carlo Manzione (SEL) che con un microfono sottolineano la grande nobilitazione e ringraziano ad uno ad uno tutti i Sindaci che sono intervenuti a sostenere quella che non è affatto una battaglia di campanile ma una battaglia di civiltà e di difesa di conquiste semplici ma essenziali come il diritto alla salute, sancito anche adlla Carta costituzionale e che questa destraccia al potere sembra non rispettare tanto da calpestarla in continuazione così adusa alla democrazia e al rispetto della costituzione.
Il giovane Sindaco di Santomenna Massimiliano Voza è preoccupato: “Risparmiare sulla salute dei cittadini è l’atto più sconsiderato che si possa portare avanti. quanto costa a noi tutti risparmiare sulla salute?” Dello stesso avviso è il Sindaco di San Gregorio Magno Gerardo Malpede che aggiunge: “E’ veramente un risparmio ridurre le attività alla sola emergenza? quanto costa ai cittadini e quanto li sottopone a rischi?“
In effetti con il trasferimento di Ostetricia e Pediatria all’Ospedale di Battipaglia, tra l’altro per nulla idoneo per spagi e tecnologia, tanto che la stessa Sala Operatoria adiacente alla Sala Parto è chiusa sin dal primo momento che si sono ultimati i lavori, perché? Che cosa è che non va? Forse nell’eseguire i lavori non si è tenuto conto della sicurezza e quindi non è utilizzabile? Sarebbe il caso di aprire un’Inchiesta. Come se non bastasse le Sale Operatorie di Battipaglia sono chiuse, e di quì altri problemi, poiché nel momento in cui dovessero sorgere complicazioni o più di un’urgenza, il tempo necessario per adoperarsi risulterebbe fatale e quindi nella fattispecie metterebbe a rischio le Partorienti e i nascituri.
Per questo nei giorni scorsi si sono abbattuti sul Direttore Sanitario Rocco Calabrese e sull’illegittimo e abusivo Commissario al Personale, senza titoli e competenze Pietro Spinelli, gli strali dell’ex Sindaco di Battipaglia e Consigliere Regionale Fernando Zara, che addirittura ha ipotizzato altri scopi che sarebbero più punitivi che tecnici e di risparmio, promettendo come ha fatto di andare oltre interessando Caldoro, sollevando contro Squillante e C. anche i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, che si sarebbero resi conto del cimitero sanitario in cui versa l’area a sud di Salerno ed inspecialmodo quella della Piana e della Valle del Sele. Zara è andato oltre ritenendo di interessare la Procura della Repubblica, unica al momento, attesa la sordità interessata di Caldoro, a risolvere il problema indagando i responsabili, e se dovessero risutare vere le cose che asserisce ZARA e quello che denuncia Forza Nuova, che addirittura ipotizza che Squillante si comporta come un burattino per favorire “consorterie camorristiche e massoniche campane, aduse a smantellare la sanità pubblica“, per ridurre all’osso reparti essenziali come ostetricia, pediatria, cardiologia, per favorire, la sanità privata e quindi costringendo a sollevare dal proprio incarico Squillante e i suoi “BRAVI” uomini di fiducia.
Tornando al riuscitissimo corteo guidato dall’eccitatissimo Rosania, dopo aver attraversato le vie della Città è giunto nella piazzetta dell’Ospedale di Eboli e quì a sottolineare il carattere UNITARIO della manifestazione, Rosania ha guidato da “presentatore” i vari interveti, lasciando lo spazio alle varie mamme: Rosa, Carmela, Catiuscia, Manuela, che hanno ribadito le loro proteste contro l’assurda decisione di Squillante e dell’ASL Salerno, a Margaret Cittadino Segretario provinciale della CGIL FP, unico sindacato presente a completo con Franco Musumeci e Marcello Fuglione, e poi al Sindaco di Eboli Martino Melchionda, che ha ripercorso tutti i passaggi del braccio di ferro che ha tenuto in questi mesi fino alla protesta e ai cortei dei giorni scorsi e di ieri, spiegando anche i vari percorsi confusi e maliziosamente pericolosi che hanno portato la regione campania prima a ipotizzare la realizzazione dell’Ospedale Unico della Valle del Sele, destinando anche 300 milioni di euro, individuando anche l’area di proprietà dell’ASL stessa all’Uscita dell’Aurtostrada di Eboli, e successivamente a destinare quelle somme all’Ospedale del mare di Napoli, abbandonando il Progetto dell’Ospedale Unico fino a decretarne in seguito l’impossibilità della sua realizzazione ma perseguendo nell’obiettivo di accorpare i presidi che sarebbero dovuti confluire nel nuovo Ospedale, specie e da subito per quelli di Eboli e di Battipaglia, comportandosi come vi fosse realmente un Ospedale Unico. Si è poi proceduto alla occupazione simbolica da parte di mamme e bambini dei Reparti di pediatria e Ostetricia.
Insomma la Città si è sollevata, e le mamme non intendono abbassare la guardia, si organizzeranno in picchetti, e specie adesso che non si sentono più sole, fianchegiate da tutte le comunità cittadine vicine che attraverso i loro Sindaci hanno espresso la loro adesione alla protesta. Da questo momento in poi la permanenza alla Direzione Generale di Antonio Squillante è in discussione. Tutti ne chiedono la testa. Forse anche quelli che in pubblico fanno finta di sostenerlo. A tale proposito è da sottolineare l’assenza di Forza Italia e dei suoi uomini politici di spicco e di Fratelli d’Italia se ancora c’é qualcuno che ha il coraggio di dichiararsi appartenente a quel Partito. Intanto si è visto anche Massimo Cariello e Santo Venerando Fido del Nuovo Psi, sebbene ai margini della protesta e in visibile inbarazzo, completamete ignorati dalla protesta.
Nota stonata è stata una protesta inscenata da un gruppetto di persone che alla maniera deli Ultras ha cercato di disturbare la manifestazione. Isolati, apostrofati e ignorati, tutto è rientarto. Evidentemente volevano protestare per l’eliminazione della Nazionale italiana dai campionati mondiali e hanno scelto il momento peggiore per farlo.
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LE IMPRESSIONI DEL GIORNO DOPO
Massimo Cariello (Consigliere comunale Nuovo Psi), fa sapere che non era per nulla in imbarazzo e che al contrario non ha voluto far mancare la sua presenza per sottolineare innanzitutto: “di condividere la protesta delle Mamme, per aver sollevato un problema che oggettivamente si deve assolutamente rivedere, – e precisa – provvedimento che non ho condiviso affatto e tra l’altro l’ho anche detto in più di un’occasione, così come l’ho rappresentato anche al Direttore Generale Squillante, al quale ho detto senza mezzi termini che ha sbagliato, modi, tempi e risoluzioni.
Per questo – conclude Cariello – è opportuno precisare che sono ebolitano e per me viene prima Eboli e poi la mia appartenenza politica, appartenenza tra l’altro che non mi impedisce di essere autonomo nei giudizi e libero nelle azioni politiche.
Nei prossimi giorni mi adopererò affinché si arrivi ad una risoluzione che non mortifichi ne il nostro Ospedale, ne i cittadini utenti, ma soprattutto che vada alla ricerca degli sprechi veri, che non possono per niente essere assorbiti a scapito di servizi e prestazioni, insomma a scapito della salute“.
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Massimiliano Voza (Sindaco di Santomenna): “Anche da Santomenna, dal punto più remoto della Valle del Sele, a dire no ai tagli lineari alla Sanità! Dopo la chiusura del punto nascita di Oliveto Citra siamo condannati a percorrere 50 km per trovare il primo pronto soccorso ostetrico, ora il rischio è che la distanza si allunghi a più di 60 km, di cui un bel pezzo di strade provinciali disastrate!
Il tutto fuori da una riprogrammazione della rete della emergenza. Con una aggravante specifica: a Santomenna e Castelnuovo di Conza siamo in attesa di un medico di base titolare da oltre 10 anni, e anche qui rimarchiamo che le politiche di programmazione, stavolta del Distretto Sanitario, sono state fallimentari.
Ma sarà Lotta Continua per il diritto alla salute: dopo essere andati il 18 giugno con centinaia di cittadini di Santomemna, Castelnuovo di Conza e Colliano a chiedere conto al Distretto Sanitario di Eboli, domani pomeriggio con una delegazione di Cittadini Attivi di Colliano ritornerò al Distretto a chiedere conto della situazione!“
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Gerardo Rosania (Sinistra Unita e Rifondazione Comunista): Eravamo in tanti: ma e’ solo l’inizio! La battaglia continua.
“Domenica sera Eboli è stata attraversata da una grande manifestazione popolare a difesa del suo ospedale della Sanità in tutta la Piana del Sele.
Centinaia di cittadini,giovani e meno giovani e bambini, donne ed uomini, si sono spontaneamente riuniti a Piazza Mustacchio, per esprimere il proprio dissenso verso gli atti che sta compiendo il Direttore Generale dell’ASL Salerno, Squillante, tesi a smobilitare la Sanità nella nostra Piana.
- Ad Eboli si chiudono reparti nevralgici come Ostetricia e Pediatria, altri reparti sono ancora accorpati con grande nocumento alla qualità della prestazione sanitaria;
- a Battipaglia viene chiuso il reparto di Medicina Nucleare, ora si sospendono perfino le attività operatorie; l’ospedale di Agropoli viene chiuso,
- Oliveto Citra e Roccadaspide vengono ridotti ad un simulacro di struttura ospedaliera pronte per essere chiuse al primo ulteriore atto di imperio del Direttore Generale.
Squillante è convinto di potere gestire la Sanità della provincia di Salerno a suo piacimento, senza alcun atto aziendale, senza nessuna programmazione, nascondendo dietro un presunto “tecnicismo” scelte politiche puntuali tese a ridimensionare il livello dei servizi sanitari nella Piana del Sele.
Il Sindaco di Eboli sembra finalmente, dopo colpevoli ritardi, aver compreso l’abisso sul cui ciglio si trova l’ospedalità della Piana e della nostra città in particolare. Lo hanno compreso le centinaia di cittadini che hanno dato vita ad un forte corteo che ha gridato con forza che Eboli non si rassegna alle scelte di Squillante e di chi tira le fila a livello Regionale. Lo hanno compreso i numerosi Sindaci che in forma ufficiale, indossando la fascia tricolore, hanno voluto essere presenti alla manifestazione: da Campagna a Santomenna, da Baronissi a Colliano, da Sangregorio Magno a Sicignano degli Alburni e tanti altri ancora. Lo ha capito la C.G.I.L. presente alla manifestazione ai suoi massimi livelli provinciali, in modo ufficiale , vicina così come da sempre alle donne ebolitane in lotta,.
Il messaggio per Squillante ed il suo burattinaio regionale è fortissimo: Eboli e tutti i comuni della Piana del Sele esigono il loro diritto ad essere ascoltati da chi ha ridotto ai minimi storici la Sanità in questa area della provincia di Salerno, che conta ben 200.000 abitanti: per avere idea del disastro basti pensare al fatto che il rapporto fra posti letto e popolazione è il più basso d’Italia!.
Noi non ci stiamo.
Per questo continua anche l’iniziativa della raccolta di firme che sta attraversando la Piana, per chiedere a Caldoro di ricevere una delegazione composta dai rappresentanti istituzionale, dalle organizzazioni sindacali e da rappresentanti dei comitati spontanei di lotta, per ridiscutere l’intera programmazione sanitaria dei nostri comuni .
Sappiamo, lo sanno le mamme ebolitane, lo sanno i cittadini tutti che la battaglia è ancora lunga ! ma chi spera che ci stanchiamo ha fatto male i suoi conti……la lotta e’ appena incominciata!
Proseguirà la raccolta di firme, la richiesta d’incontro con Caldoro verrà firmata da tutti i sindaci che vorranno essere protagonisti di questa battaglia di civiltà (chi pensava ad una battaglia di campanile ha letto malissimo la cultura e le tradizioni di lotta degli ebolitani). Si lavorerà perché tutte le altre città della Piana scendano in piazza, perché tutti i sindaci , anche quelli che domenica sera non erano ad Eboli, rivedano le loro posizioni , perché altre iniziative di lotta spontanee spuntino come fiori al sole di primavera!
Squillante lo deve sapere: “non può stare sereno” !
Se non ci verranno date risposte in tempi strettissimi avremo un altro momento di mobilitazione generale, cui chiameremo tutto il popolo della Piana .
Chiediamo a tutte le Istituzioni di dare un segnale forte, chiediamo a tutte le forze politiche di smetterla di giocare a “nascondino” con i problemi della Sanità in questa area e di abbracciare questa battaglia, chiediamo ai cittadini di non pensare che questa battaglia non li tocchi……Perché le questioni della salute toccano ed interessano tutti, a tutti chiediamo di essere presenti !
Noi c’eravamo! Noi ci saremo!
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Dario Landi (Coordinatore Movimento Popolare per il Cambiamento): Sanita’, chiusura reparti ospedalieri a eboli: unica soluzione e’ la fine del commissariamento regionale e lo sblocco del turnover da parte del governo. Il sidaco melchionda si faccia promotore di una sollecitazione da inviare a renzi !
Ciò a cui stiamo assistendo è la logica conseguenza di un piano di rientro dai debiti nel settore sanitario, nel quale il precedente Governatore della Regione Campania, Antonio Bassolino, fino a cinque anni fa ha creato una voragine di debiti per una gestione assurda, provocando il commissariamento da parte del Governo centrale e le limitazione di spesa, anche nell’assunzione di nuovo personale.
Il Presidente Stefano Caldoro, nel mese di maggio, ha dichiarato ufficialmente che con un anno di anticipo abbiamo raggiunto il pareggio di bilancio nella Sanità e un attivo di 6 milioni di euro, ciò è stato prodotto grazie al sacrificio di tutti i cittadini e di chi lavora materialmente nel settore. Lo stesso Caldoro ha ricordato che in Campania operano nella Sanità 50mila dipendenti tra personale medico, sanitario e amministrativo rispetto a un fabbisogno di 60mila unità: questa carenza di personale fino ad ora non è stato possibile colmarla appunto perché dovevamo rientrare dai debiti, producendo così la chiusura di reparti e ospedali in modo traumatico.
Grazie ai risultati ottenuti, oggi abbiamo le carte in regola per pretendere dal Governo Renzi la fine del Commissariamento della sanità in Campania e lo sblocco del turnover per nuove assunzioni, con i benefici che ne conseguono: in primis una riduzione del ricorso all’erogazione di pagamento straordinario, che costa allo stato attuale più dell’assunzione di nuovo personale, che in quest’ultimo caso si gioverebbe del reclutamento e dell’immissione nel modo del lavoro di personale medico giovane e motivato, a tutto vantaggio della qualità del servizio. E’ chiaro che un tale provvedimento garantirebbe anche la revisione del Decreto n.49 del 2010, perché passeremo da un piano di rientro per l’emergenza, ad un piano per la gestione ordinaria del settore con differenti risorse economiche da gestire.
Quanto sta accadendo a Eboli e in altre realtà limitrofe è la logica conseguenza della mancanza di medici e di altri lavoratori nel settore. Ebbene il nostro Sindaco, Martino Melchionda, visto che è un importante rappresentate Istituzionale del Partito Democratico, insieme con altri Sindaci, in primis Vincenzo De Luca, potrebbe “sfruttare” questa sua posizione e farsi promotore di una lettera da inviare al Presidente del Consiglio Matteo Renzi per agevolare la fine del commissariamento da parte del Ministero e lo sblocco del turnover, aiutando così il Presidente Caldoro, che già lo sta facendo, e dando prova ai cittadini che le Istituzioni si assumono le proprie responsabilità, andando oltre le bandierine e le campagne elettorali.
Destra, sinistra, centro, sindacati e cittadini possono tranquillamente portare avanti questa battaglia, perché ora è l’unica strada che possiamo percorrere per salvaguardare i servizi essenziali nella sanità e rivedere quel Decreto n.49 del 2010 che tante storture sta producendo“.
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Martino Melchionda (Sindaco di Eboli) fa il “riassunto delle puntate precedenti” e racconta la storia: “Il decreto 49 del 2010, di cui tanto si parla, ha previsto la creazione dell’ospedale unico della Valle del Sele, in cui sarebbero confluite le utenze afferenti ai plessi di Eboli, Battipaglia, Oliveto Citra, Roccadaspide.
Tale ospedale doveva sorgere qui ad Eboli, in località Acquarita, una struttura nuova e funzionale nella nostra città, e tale determinazione, ovviamente, incontrò tutta la mia approvazione e quella dell’Amministrazione Comunale, approvazione espressa in sede di consiglio comunale.
In particolare, nell’ottobre del 2008, l’assise approvò la delibera n. 86 che affermava con chiarezza l’indirizzo politico dell’Amministrazione, ovvero quello di impedire tagli o accorpamenti indiscriminati ed ingiustificati di qualsiasi reparto dell’ospedale di Eboli e di preservarne l’integrità, la produttività ed il suo potenziamento. Nulla, insomma, andava toccato prima che venisse costruito l’ospedale unico.
Tale volontà è stata ribadita nel 2010 – con delibera n. 22 del 4 giugno – e nel 2011 – con delibera n. 75 del 29 novembre – quando in sede di Consiglio Comunale, l’assise riaffermò la necessità di evitare qualsiasi tipo di riduzione o accorpamento del presidio di Eboli, sempre nelle more della realizzazione dell’ospedale unico.
Con il successivo decreto 82 del 2013, il Commissario alla Sanità della Regione Campania Stefano Caldoro ha deciso di non costruire più l’ospedale unico ed ha prescritto all’Asl Salerno la redazione di un accorpamento dei presidi ospedalieri di Eboli e Battipaglia.
E qui la situazione precipita. Il Direttore Generale Squillante ha presentato il suo piano ospedaliero, incontrando sin da subito tutto il nostro dissenso: Il piano offende e mortifica il nostro territorio, non rispetta, innanzitutto, lo standard minimo di posti letto per abitante previsto dal decreto Balduzzi di 3 posti letto per 1000 abitanti. Nella Valle del Sele si regista la percentuale più bassa in Italia pari a 1,32 posti letto per 1000 abitanti. Immediatamente abbiamo chiesto all’Asl un intervento di riequilibrio territoriale.
Insieme all’allora commissario prefettizio di Battipaglia Mario Ruffo, abbiamo presentato a Squillante – prima che ufficializzasse il suo progetto sanitario – una proposta di riorganizzazione dei due rispettivi presidi, che prevedeva il mantenimento delle attività di urgenza – decisione suffragata dal numero di accessi al pronto soccorso – la riduzione dei posti letto delle attività di elezione, il potenziamento dell’emodinamica ad Eboli e soprattutto il mantenimento di ostetricia, pediatria e ginecologia in entrambi i plessi.
Dunque, un piano sanitario che salvaguardava tutti i posti dell’emergenza e realizzava un significativo risparmio con la contrazione dei posti di elezione. La nostra proposta è stata ignorata.
Insieme ai sindaci del comprensorio – Battipaglia, Oliveto Citra e Roccadaspide – abbiamo chiesto un incontro a Caldoro, per esprimere la nostra seria preoccupazione per la salute dei cittadini. Ma anche qui nessuna risposta.
Non ci siamo fermati: ho scritto a tutte le istituzioni che potevano intervenire, finanche al ministro della Salute Lorenzin, che non ha mai risposto. Ho messo all’attenzione di alcuni senatori e deputati la problematica che è divenuta oggetto di interrogazioni parlamentari. Ho anche convocato una assemblea cittadina in aula consiliare lo scorso 17 marzo, e ho ottenuto di essere ascoltato dalla V commissione regionale per la sanità.
Insieme all’intera amministrazione abbiamo combattuto con tutte le nostre forze contro il commissariamento del nostro ospedale, chiedendo in sede di consiglio comunale dello scorso 21 dicembre 2013 che terminasse subito, perché a rischio era la salute dei cittadini.
In quella sede, abbiamo riaffermato – con delibera n. 88 del 21.12.2014 – anche l’esigenza che venisse rivisto il decreto 82 nella parte in cui definisce non prioritaria la realizzazione dell’Ospedale unico della Valle del Sele; abbiamo ribadito la necessità di una più equilibrata riorganizzazione dei livelli di assistenza sanitaria; abbiamo riaffermato la validità della proposta di razionalizzazione tra gli ospedali di Eboli e Battipaglia.
Questa delibera, che ha espresso ancora una volta la strenua difesa del nostro ospedale , è stata approvata dall’intera maggioranza e da una parte responsabile dell’opposizione. Chi ha votato contro questa delibera ha bocciato, tra le altre cose, anche la nostra proposta di accorpamento funzionale con Battipaglia che prevedeva esplicitamente il mantenimento in entrambi i presidi di ostetricia, pediatria e ginecologia. Ricordo anche che questo consiglio comunale, convocato qualche giorno prima, non si è subito svolto a causa della scelta di alcuni esponenti dell’opposizione di far venir meno il numero legale.
Ora, consentitemi di esprimere profondo sdegno verso un atteggiamento ormai radicato in una parte dell’opposizione. Pur di attaccare questa amministrazione ed il suo sindaco si finisce per disinformare i cittadini, e per scomporre una comunità, che ora più che mai ha bisogno di mostrarsi unita. Questo non fa altro che danneggiare tutti. Rispetto ma non condivido la posizione di chi – seppur in solitudine – sostiene fino in fondo il piano di Squillante, ritenendolo giusto. Tuttavia, trovo scorretto affermare che solo ora questa amministrazione si sta occupando di sanità. I fatti, e non le chiacchiere, dimostrano il contrario.
La manifestazione di ieri altro non è che l’estremo ed ulteriore tentativo di far sentire ancora una volta il nostro profondo disaccordo, nella speranza che la voce del popolo, affiancata dalle istituzioni, possa restituire la nostra seria preoccupazione e far rivedere la posizione dell’Asl. Ora è tempo di abbandonare le polemiche e di unirci tutti, maggioranza e opposizione, per difendere il sacrosanto diritto dei cittadini ad avere una adeguata assistenza sanitaria”.
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Mario Di Donato, Consigliere comunale (Eboli Libera): “La manifestazione domenica è stata un grande successo e per questo ricopre grande importanza. All’indomani dell’incontro con Squillante a Salerno che ci ha ricevuti, insieme ad una rappresentanza di cittadini ebolitani, soltanto dopo lunghe ore e senza fornirci alcuna risposta convincente, è necessario che Eboli faccia sentire con forza la propria voce così come è avvenuto ieri sera.
E’ altrettanto utile ribadire agli ebolitani che questa Amministrazione e le forze politiche che la sostengono combattono da anni per difendere il nosocomio cittadino ed impedire alle destre che governano la sanità di strapparci reparti che ricoprono un ruolo fondamentale per la salute dei cittadini. In particolare, la difesa dei reparti di ostetricia e pediatria è una battaglia che portiamo avanti da tempo con coerenza e determinazione.
Nel consiglio comunale del dicembre 2013, approvando la nostra proposta di accorpamento funzionale tra Eboli e Battipaglia, abbiamo, nei fatti, preso una posizione chiara: ostetricia e pediatria devono restare in entrambi i plessi. In ballo c’è la salute delle donne, delle mamme e dei bambini.
Chi oggi parla e tenta di dividere l’opinione pubblica per mere ragioni di parte, quel giorno votò contro quel provvedimento e quindi contro la propria città: questo è bene che si sappia. Prima ha sabotato il consiglio comunale impedendo che si riunisse in prima convocazione, poi nella successiva discussione ha anche espresso parere sfavorevole rispetto ad una delibera che difende il nostro ospedale.
Noi siamo stati presenti alla grande manifestazione di domenica, e siamo rammaricati per chi non c’era. C’eravamo e ci saremo. Continueremo a combattere per il nostro ospedale e i rappresentanti della politica locale, anche quelli dell’opposizione, non dovrebbero sottrarsi a questa battaglia a sostegno della salute dei nostri concittadini”.
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Margaret Cittadino (Segretaria provinciale CGIL FP Sanità), dopo il grande successo della Manifestazione di domenica di Eboli, ha richiesto un “Incontro urgente sulle problematiche relative alle U.O. di Pediatria e Ostetricia del Presidio di Eboli” e per questo a scritto: al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin; Al Commissario governativo della Sanità in Campania, Stefano Caldoro; Alla Strutura Commissariale regionale; Al Presidente della V Commissione Regionale Sanità Schiano di Visconti; Ai Sindaci dei Comuni del comprensorio; Al Presidente della Conferenza dei Sindaci Sergio Annunziata; e agli organi di Stampa per la divulgazione.
Nella richiesta di incontro la Cittadino fa presente che:
- Esainati i bisogni epidemiologici del territorio della Valle del Sele e in particolare delle donne e della fascia pediatrica;
- preso atto dela Densità demografica delle frazioni insistenti su Eboli (Circa 200.000 abitanti) e su Oliveto Citra e delle condizioni oro-geografiche del territorio: strade dissestate, traffico intenso, carenza di mezzi di trasporto pubblico;
- Verificati altresì i tassi di utilizzazione delle U.O. di Ostetricia e Ginecologia di Eboli e l’elevato livello di attaccamento e di identificazione delle cittadine e dei cittadini di Eboli, la carenza di servizi territoriali (Consultori Materno-infantili);
- Alla luce dei disservizi procurati dalla repentina riorganizzazione estiva sul P.S. di Battipaglia: Incremento degli accessi, carenza di personale e di dotazioni tecnologicha (la diagnostica radiologica tradizionale ancora rotta).
Allo scopo di evitare:
- ul teriore incremento dell’emigrazione sanitaria nella provincia di Salerno;
- Dirottamento di pazienti e bisogni sanitari verso il privato;
- deprivazione sanitaria in un territorio caratterizzato da incremento della povertà soprattutto nei nuclei mnoparentali e da ulteriore incremento della disoccupazione e inoccuoazione in particolare femminile e giovanile (54%).
Margaret Cittadino a nome della CGIL FP Sanità, chiede: Un incontro urgente con il Commissario Governativo, On. Stefano Caldoro, con i Sindaci dei Comuni interessati e le OO. SS. CISL e UIL.
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(Articolo aggiornato alle 16.00, alle 16.35, alle 16.50, alle 17.30, del 30 giugno 2014)
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Eboli, 30 giugno 2014
Saranno stati anche ultras, sarà stata anche l’occasione sbagliata ed i modi anche,ma il contenuto era condivisibile.
Per Aino Laine,
non era affatto condivisibile. Ogni cosa va fatta al momento opportuno. Oggettivamente inscenare una protesta su un fatto specifico è una cosa, in maniera convulsa solo per disturbare in un momento molto delicato per una istituzione importantissima come l’Ospedale di Eboli, così come è stato fatto sminuisce solo la loro protesta. A meno che quella protesta non era perché si condivideva le politiche aziendali dell’ASL. In ogni caso anche nell’ultimo caso era da condannare, perché non si trattava di un dibattito ma di una manifestazione appositamente organizzata.
Devo dire, che pur stando a pochi metri oltre alla rabbia non ho capito una sola parola e che cosa dicessero.
Secondo me,ripeto, i contenuti erano perfettamente condivisibili. Ripeto anche che i modi e l’evento in se non lo erano. Se si è reso conto anche di chi esprimeva il dissenso capirà che non erano certo persone appartenenti alla presunta “classe dirigente” ebolitana. E non credo che l’ASL centrasse qualcosa. Le strumentalizzazioni le lascerei a chi e’ bravo a gestirle.
Manifestazione bella, di popolo,spontanea,ma a tratti farraginosa e confusionaria.
certamente si è rimarcato la volontà coriacea del popolo eburino a non farsi depotenziare il nosocomio cittadino.
La concertazione dei Sindaci del circondario è un buon segnale di unità della protesta,giacché si deve petizionare il tutto in quel di Napoli,quindi bisogna unire ad una legittima protesta una credibile proposta sul come ovviare alla incresciosa situazione.
CALDORO e SQUILLANTE,NON FARANNO ORECCHIO DA MERCANTE!
che bella campagna elettorale, battaglia giusta, fatta troppo tardi però, come al solito.
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Ma tutti quelli che erano i difensori del P.Osp. Ebolitano dove erano , ma mica si sono trasformati in quell’animale chiamato struzzo …..svegliatevi ..posizioni individuali o dettati dalle loro segreterie provinciali ..ma chi era in prima fila x evitate la chiusura di Agropoli ….lo stesso che giustifica tutte le cazzate del Dott….con stima..Squillante….purpett… purpett…. purpett…. la lotta delle donne in difesa del P.O. e degna di tutte le forze politiche e sindacali Ebolitane….. continuo….
X ADMIN , ti seguo e leggo, ma non ho capito una cosa:
Perchè calabrese e spinelli sono abusivi?
grazie per la risposta.
per il Grande Pietro,
perché il DS poteva avere un incarico dirigenziale ma solo nella struttura nella quale svolge servizio (Battipaglia). Inceve per l’altro caso il Commissario per il personale non solo non è previsto nell’atto aziendale ma le figure commissariali possono essere nominate solo dal commissario di governo e non dal DG e perché non ha nessun titolo specifico, condizioni che non fanno esaminare nessun’altra considerazione.
IL DIRETTORE SANITARIO DELL’OSPEDALE DI EBOLI DOTTOR ROCCO CALABRESE HA PUBBLICATO UN POST CHE SI RIPROPONE E SI RIPROPONE ANCHE LA RISPOSTA POICHE’ SI RITIENE DI FARE CHIAREZZA SULLA VICENDA DEL TRASFERIMENTO DEI REPARTI DI OSTETRICIA E PEDIATRIA A BATTIPAGLIA, ANCHE IN RELAZIONE ALLA CHIUSURA DELLE SALE OPERATORIE DAL 15 GIUGNO AL 15 SETTEMBRE.
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Dal dottor Rocco Calabrese:
“Per admim: Verifico che Lei continua a dare informazioni volutamente distorte e fuorvianti affinché possano essere strumentalizzate ad uso e consumo proprio anche dal politico di turno (e non dai cittadini), come è anche fisiologico che sia.
Alcune precisazioni:
-le sale operatorie del P.O. di Battipaglia sono assolutamente fruibili e, in questo momento di transizione e di incremento delle attività, dedicate quasi esclusivamente alle attività del Polo ostetrico, oltre a garantire tutte le urgenze chirurgiche e ortopediche (le attività chirurgiche in elezione garantite c/o il P.O. di Eboli, prevedendo, se necessarie, sedute operatorie aggiuntive). In caso di urgenze, il Gruppo operatorio ed i Reparti di Ostetricia e TIN sono immediatamente raggiungibili da trasporti verticali dedicati, all’uopo predisposti dallo scrivente;
– i P.O. di Battipaglia ed Eboli non sono “commissariati”; sono in corso delle
verifiche sui costi del personale, così come in altri Plessi della Provincia di Salerno;
– c/o il P.O. di Battipaglia viene garantita da consulenti esterni l’ attività intervemtistica di ERCP, che al momento serve tutta l’Area del Sele.
Le “gastroscopie” sono effettuate dal personale del Servizio di Endoscopia dello stesso P.O..
Lei e tutti coloro che cavalcano questa vicenda, qualunque cosa dovesse accadere, si sentano in quota parte responsabili per il falso allarmismo che si sta determinando sulla popolazione dell’Area, allarmismo che sta minando anche la serenità degli operatori sanitari dei due Plessi, i quali ogni giorno svolgono la propria attività con massimo impegno e grande professionalità, nonostante le indiscutibili difficoltà che in questo momento sta vivendo tutto il settore sanitario della Regione Campania.
Cordialità.”
…………….. … …………..
Per il Dottor Calabrese Direttore Sanitario dell’Ospedale di Battipaglia ed illegalmente anche di Eboli,
gli unici a minare la serenità del personale, tranne quelli che per loro natura scodinzolano (pochi in verità) (molto pochi), è Lei e i suoi colleghi, guarda caso tutti abusivi ed illegali come il Commissario per il personale dottor Pietro Spinelli al quale Lei, nella sua posizione abusiva ad Eboli si è palesemente “sottomesso” coofirmando provvedimenti, vieppiù incomprensibili e spesso in contraddizione anche fra loro, e come si è “sottomesso” prima al DG Squillante chiedendo (sic) di essere commissariato e poi “risottomesso” ad un suo sottoposto, l’ineffabile dottor Spinelli, palesemente in conflitto di interessi, indipendentemente dai Suoi tentativi di giustificarne le azioni, facendolo tra l’altro, usando un linguaggio “funzionariese” ed incomprensibile, di bassissimo profilo contenutistico.
La rispondo per cortesia, ma anche per dovere, perché mi richiamo ad una cultura profondamente democratica che non contempla posizioni o comunicazioni su “informazioni volutamente distorte e fuorvianti affinché possano essere strumentalizzate” che Lei mi attribuisce, magari più consone a persone che frequenta e che commettono anche reati di apologia calpestando così profondamente i capisaldi della nostra Carta Costituzionale ed utilizzano per farlo il disprezzo e il linguaggio più volgare che nemmeno nei peggiori trivi si usa, e che Lei evidentemente si è abituato a sentire senza ribellarsi, o perché ne condidivide i contenuti o perché le conviene e non ha il coraggio di discostarsene.
Non sono un interlocutore politico semmai un commentatore ed un opinionista, poiché il contenuto dei miei articoli sebbene veicolano anche informazioni si basano su mie analisi, commenti, opinioni, in base alle quali non vi possono essere strumentalizzazioni, inquanto non manipolano l’informazione che al contrario riporto sempre con scrupolosa fedeltà, e non distorcono quella realtà alla quale Lei, sebbene in misura “minor”, sta contribuendo (altro che a distorcere) ad annullare per assecondare chi sa quali altri obiettivi, che con la spending review non hanno nulla a che vedere, e al contrario invece vanno inquadrati in un profilo molto ma molto più basso e che forse, proprio perché sono così infimi, nessuno riesce a comprendere, se non coloro i quali per mestiere riescono a farlo, e mi riferisco alla Magistratura inquirente.
Purtroppo per Lei più che a barcamenarsi, rispondendo male e in “funzionariese” alle domande che Le ho posto, facendo anche un esercizio che Le sarà utile in seguito, quando dovrà rispondere, ma con la massima precisione a quelle che le farà qualche Magistrato in seguito alle denunce che l’On. Fernando Zara ha preannunciato di presentare, a seguito della chiusura delle Sale Operatorie dell’Ospedale di Battipaglia. Zara ha ipotizzato ben altre questioni che in questo momento non interessano, mentre interessa definire quelle che Lei mi attribuisce come “mistificazioni”.
Ebbene, in un Ospedale che si rispetti, tranne quelli ipotizzati da Lei e dai suoi amici dell’Agro, che sono abituati a strutture desertificate e ridotte in macerie, si verificano spesso urgenze o emergenze chirurgiche contemporanee.
L’organizzazione pronta solo ad affrontare “l’emergenza”, parola oggettivamente troppo generica, che ci porta a spaziare dalle vere urgenze chirurgiche, ortopediche, o ostetriche che siano, fino a giungere a quelle rianimatorie, o ai trasferimenti urgentissimi e a quant’altro si possa verificare in una struttura complessa, si deve avvalere di turni di medici e di sanitari in pronta disponibilità, riducendo all’osso quelli effettivamente presenti e cioè di guardia, e così ad esempio, limitandoci solo all’Ostetricia-ginecologia, un solo cesareo che faccia nascere due gemelli può necessitare di due pediatri e due rianimatori presenti contemporaneamente in sala operatoria, se si suppone una sofferenza fetale intensa. In questo semplice caso, semplice perché in effetti, rappresenta una sola urgenza-emergenza, in Ospedale devono essere presenti almeno 3 rianimatori, e almeno uno deve restare in rianimazione e quattro operatori ostetrici (di cui tre al campo e uno libero) per evitare quelle tragedie a cui ho fatto spesso riferimento e che Lei ritiene sia “allarmismo” e sebbene non Ostetrico, ma come medico e Direttore Sanitario dovrebbe sapere e se deliberatamente finge di non sapere, o peggio ancora, lo ignora per superficialità allora è ancora più grave di quanto si possa immaginare.
Questo è quanto accade a Battipaglia dal 15 giugno, sia di giorno che di notte, sia di domenica che a ferragosto, fino al 15 settembre?
Quale sarebbe l’informazine volutamente distorta?
Chi è che mistifica e stravolge la realtà?
Perché il tutto non funziona e se funziona lo stesso è solo per “culo”? Perché tutto va bene quando non succede nulla, ma questo non esclude le responsabilità o peggio ancora le colpe.
Lei che è soprattutto un medico, e indipendentemente se ha o meno i titoli per esercitare il ruolo di Direttore Sanitario, svolgendolo, dovrebbe sapere che in un Opsedale qualsiasi, come in quello di Battipaglia o di Eboli possono presentarsi due o più urgenze-emergenze contemporanee che mandano in crisi qualunque organizzazione basata solo sull’emergenza, che ripeto altro non è che un PRONTO SOCCORSO ALLARGATO, con l’aggravante che mentre il Pronto Soccorso è sempre operativo, l’emergenza si basa sulla reperibilità, nello spazio necessario a fronteggiare più di una emergenza contemporanea quanto tempo passa? E’ sicuro che quel tempo non possa essere causa di una disgrazia?
Questo provvedimento che è stato preso con la leggerezza del ragioniere più che del medico o dei medici, per risparmiare qualche migliaio di euro, anche solo per scarsità di personale, espone quindi a rischi elevatissimi nel caso, appunto, di più urgenze contemporanee (interventi chirurgici, parti cesarei, sofferenza acuta neonatale, trasferimenti d’urgenza, etc.).
Di più, un’organizzazione che si basa solo sull’emergenza 24 ore su 24 e che per almeno tre mesi di fila finisce per agire come un Pronto Soccorso appunto “allargato”, finisce per avvalersi quasi sempre del personale meno esperto, non offrirebbe il miglior servizio, poiché evidentemente escluderebbe i Primari.
Dottor Calabrese, mi rendo conto che Lei non è l’interlocutore giusto per affrontare queste discussioni, ma in ogni ogni caso io devo rispondere solo alla mia morale, Lei al contrario oltre che alla sua sicuramente, anche al codice deontologico di Ippocrate, oltre che per gli effetti del suo ruolo, al codice civile e penale, ove mai dovessero ravvisarsene le conseguenze ipotizzate, pertanto sarebbe bene che Lei si esercitasse a rispondere a quelle domande che le ripropongo con altrettato vigore per offrire ai lettori e a quelle mamme tutte le assicurazioni del caso:
– e’ vero che le sale operatorie a Battipaglia sono chiuse dal 15 giugno al 15 settembre?
– e’ vero che e’ chiusa anche quella accanto alla Sala Parto?
– e’ vero che il reparto non e’ attrezzato, fisicamente e logisticamente, a ricevere la enorme mole di nuove incombenze con la concentrazione programmata del Punto nascita?
– e’ vero che se dovessero insorgere difficolta’ per le partorienti e per i nascituri ci sarebbero rischi per entrambi?
– e’ vero che Lei ha chiesto di farsi commissariare?
– e’ vero che il dottor Pietro Spinelli svolge la sua professione in Alpi presso l’ospedale di Battipaglia?
– e’ vero che lo stesso Spinelli svolge le funzioni da Commissario alla gestione del personale presso l’Ospedale di Battipaglia?
– come concilia i suoi ruoli da Commissario e da prestatore d’opera nella stessa struttura?
– e’ vero che per le prestazioni aggiuntive il dottor Spinelli nell’anno 2012 ha percepito circa 140mila euro tra stipendio e prestazioni aggiuntive?
– a quanto ammontano le cifre che spettano per lo stesso servizio che il dottor Spinelli svolge in ALPI presso l’Ospedale di Battipaglia per l’anno 2013?
– e’ cosi’ che si risparmia, e’ cosi’ che si controlla?
Massimo Del Mese
Buongiorno Dott. Calabrese, in qualità di semplice cittadino “tranquillizzato” dalle sue precisazioni, le chiedo a questo punto, un ulteriore chiarimento rispondendo ai quesiti a lei posti da Admin., “tranquillizzandoci” così ulteriormente.
Cordialmente LG
PER TUTTI:
non preoccupatevi ci tranquillizzeremo da noi,quando si ritorna a votare per la Campania,penso prestissimo prima della naturale scadenza.
Col cambio di squadra si rimetterà in discussione il tutto,e saranno altri che dovranno tranquillizzarsi.
Mi spiace solo che per giochi di referenza politica,la scacchiera sanità con le pedine strutture SSN,si giochi una “brutta partita”,dove il vero pedone che viene “mangiato” è il cittadino e i suoi diritti!
p.s. si incominci a TAGLIARE GLI STIPENDI E GLI EMOLUMENTI DI STRAORDINARI * AFFINI,NON SIAMO MICA LA SVIZZERA.
una riflessione facile facile.
si chiudono i reparti per economizzare e evitare inutili doppioni in pochi km,spendig review imperat!
ma allora per lo stesso logico principio,l’Ospedale di Battipaglia dovrebbe essere chiuso, visto che sta a 15 minuti dal San Leonardo di Salerno,e lo stesso anche quello di Cava,e per la proprietà transitiva,si continuerebbe.
strana cosa la logica,forse cambia a seconda del colore politico del territorio.
Negli ultimi anni invano si era lanciato l’allarme sulla criticita’ che viveva la sanita’ nell’intera area della Piana del Sele. E mentre si litigava tra di noi se era meglio chiudere l’ospedale di Battipaglia e favorire Eboli e viceversa, c’era un meschino disegno di indebolire entrambi e con tagli scellerati farne due ospedaluncoli in modo da giustificarne alla fine la chiusura, abbiamo gia’ assistito alla fine dell’ospedale di Agropoli.
Bisogna dire pero’ che i mali sono ben lontani. Negli anni 60 e 70 si costruivano ospedali a sei, sette chilometri di distanza semplicemente per ingraziarsi gli amici, nominare primari e fare assunzioni clientelari creando reparti doppioni a breve distanza, senza mirare a creare medicina di eccellenza, favorendo spesso l’emigrazione sanitaria. Quanti cittadini sono costretti a “migrare” in lombardia, Toscana e recentemente anche in Basilicata per risolvere problemi di salute ? Il costo della sanita’ in campania pesa fortemente sul bilancio regionale, per non parlare quanto costa mantenere le sole strutture napoletane. E allora invece di interrogarsi sul perche’ si e’ arrivato a cio’, invece di cercare di ovviare creando una medicina piu’ efficiente che risponda alle esigenze dei cittadini che sia ingrado di risolvere i problemi senza cercare altrove, (ecco perche’ la soluzione migliore era la creazione dell’ospedale Unico della Piana del Sele)con tagli si, ma razionali, evitando gli sprechi, mettendo mano all’ALPI, (circa 22 milioni di euro spesi nella ASL salerno all’anno che darebbero la possibilita’ di assumere circa 480 tra giovani medici e infermieri), eliminando reparti inutili che vengono lasciati in piedi perche’ magari qualcuno e’ andato ad elemosinare il risparmio dei “suoi posti letto”; cosa si fa? Si da’ mandato al sig Squillante, il “commercialista” di giocare a far quadrare i conti con tagli fatti senza criterio e senza aver conoscenza di cosa significhi offrire al cittadino una medicina efficiente e funzionante, cosicche’ reparti di eccellenza, ( quelli per cui meno male non esiste la migrazione), come la nefrologia ad Eboli ad esempio diventano reparti monchi, perche’ c’e’ esigenza di “tagliare” senza chiedersi che cosi’ facendo metto in seria difficolta’ il personale e gli stessi pazienti che potrebbero alla fine essere costretti a rivolgersi altrove. (Chissa’ forse anche questo e’ nel disegno e magari ci potrebbe essere qualche struttura privata da convenzionare verrebbe da chiedersi). E ancora come mai l’unico reparto di medicina nucleare dell’intera ASL salerno (poi vedremo se ne apriranno magari uno nell’agro nocerino)a Battipaglia e’ chiuso dal novembre 2012 perche’ la gamma camera e’ guasta e non si trovano 400 mila euro per cambiarla? Potremmo continuare a lungo. Ora si chiudono le sale operatorie a battipaglia per la chirurgia generale ed ortopedia rimanendo disponibili solo per le urgenze. Ma chi e’ questo campione che pensa che cosi’ si risana la sanita”? e gia’, ill solito commercialista che confonde la salute pubblica con i conti di una dichiarazione di reddito da far quadrare. E mi meraviglio che il direttore Sanitario possa giustificare tutto cio’. Caro amministratore, ho avuto modo di leggere le domande che gia’ in precedenza ha rivolto al Direttore Calabrese e che ancora pone in questo articolo, la ringrazio per lo spazio che da a tutti noi, sarebbe auspicabile che ci sia una risposta ad ognuna di loro, cosi’ diamo la possibilita’ al Collega e amico Rocco la possibilita’ di chiarire a tutti noi qualora si e’ in mala fede.
E se mi permette, vorrei anche io chiedergli qualcosa: come si e’ risolto poi il caso di quel bambino di pochi mesi di Romagnano al Monte che l’altra sera dopo che e’ giunto all’ospedale di Oliveto e’ stato inviato a quello di Eboli e giunto qui, neanche accettato dal pronto soccorso, inviato all’ospedale di. Battipaglia?, qualcuno ha visto il povero padre alle 11 di sera riprendere il bambino e con la propria auto dirigersi a Battipaglia. E ancora la povera partoriente che e’ stata costretta a partorire a Benevento? E ancora, se e’ vero che circa due anni fa qualcuno all’ospedale di Eboli ha raggiunto circa 800mila euro di ALPI in un anno, come mai non si e’ in grado di trovare 400 mila euro per acquistare una gammacamera ?
Perché non lotto per l’Ospedale di Eboli
La malattia di mio padre ci ha fatto vivere direttamente tutti i limiti della sanità locale e i servizi dei nostri ospedali.
Mio padre ha visto aggravare la sua patologia perchè in questo ospedale non è stata fatta una giusta diagnosi e quando, dopo un anno di cure, al persistere dei sintomi , ci si è rivolti allo specialista “privato”, che finalmente lo ha visitato: fino ad allora l’urologo non lo aveva “toccato con un dito”, testuali parole di mio padre, la diagnosi è stata funesta e il “fiore all’occhiello “locale ci ha prospettato un’operazione lunga e difficile che avrebbe messo a dura prova la sua schiena dolente…con i miei fratelli ci siamo guardati in faccia e abbiamo cercato un’altra strada…grazie ad una Ebolitana che lavora all’IEO (bisognerebbe chiedere a lei quanti sono i ricoveri che provengono quotidianamente dalla nostra zona per avere un’idea chiara di quello che è l’esodo sanitario e quali sono i costi che gravano sulle famiglie dei malcapitati che spesso si devono indebitare per sostenere le spese o rinunciare a farsi curare e i costi che sostiene la Regione Campania)…comunque mio padre approda all’IEO e da “carne da macello”, è così che ti senti nei nostri ospedali, diventi un paziente da trattare con cortesia e gentilezza ,le doti degli angeli delle corsie, tra parentesi tutte del Sud, senza parlare della pulizia…un albergo a cinque stelle.
L’operazione, intervento invasivo ed invalidante, a questo si era arrivati non avendo fatto diagnosi precoce, viene affrontato con metodiche moderne e da un giovane medico con una buona schiena e, guarda caso, della provincia di Salerno…
L’operazione riesce, dopo tre giorni (da noi la stessa operazione richiede tre settimane di degenza) il paziente viene dimesso e fa ritorno alla sua Patria…
La convalescenza scorre tranquilla ma ad un certo punto arriva la febbre…pronto soccorso ,ricovero…già l’impatto con il pronto soccorso è di quelli da incorniciare…non c’è mai la sedia a rotelle disponibile e quando arriva è spesso malandata, spesso l’inserviente arriva con una cicca tra le mani ,(all’IEO è proibito fumare nel perimetro ospedaliero). L’arrivo al reparto è quello che ti fa capire che dall’albergo sei passato all’ostello e che ti devi organizzare con la sdraio per la notte e i guanti e un disinfettante per il bagno che il paziente dovrà condividere con la camerata.
Il filo diretto con il medico che lo ha operato ti mette in qualche modo tranquilla ma la diffidenza dei medici locali li porta ancora una volta a non fare corretta diagnosi e così da una banale infezione post operatoria ti portano ad un ascesso che creerà conseguenze fatali e che dopo 10 giorni di ricovero nel raparto di medicina interna dell’ospedale di Eboli (chiudetelo ,per carità al più presto è pericoloso!)ti costringono a riprendere la via del Nord…
La storia è lunga e travagliata, ho sempre detto a mia sorella che dovrebbe fare un bilancio della malattia di papà in km di freccia rossa e in kg di mozzarelle trasportate (per il dott. per la capo sala, per l’infermiera, etc… etc…)
La storia ci porterà poi a Varese dove un Dott. Professore nostro compaesano salverà la vita di mio padre…
Tanti gli episodi che ci hanno fatto sentire cittadini di serie B, senza diritti fondamentali, il diritto alla salute, il diritto di sentirti pulito, il diritto di essere ammalato ma in un ambiente che non ti umiliasse.
In famiglia lo sanno: ”Se mi sentissi male portatemi da Lanaro, il veterinario dei miei cani”.
A me non interessa se non si nascerà più a Eboli…a me interessa nascere e basta!
A me interessa che se mio figlio sta male io possa avere una struttura dove il Pronto soccorso offra un servizio non di eccellenza, parola molto amata dai nostri politici, ma io mi accontenterei anche di un servizio “normale”
A me interessa che ,ricoverata non debba sentirmi sporca ,
A me interessa che la mia malattia venga curata ma anche il mio animo lenito e che le persone care non debbano affrontare calvari per starti vicino.
Tutto questo poteva essere il Polo sanitario che doveva nascere nella nostra Piana e solo per questo dobbiamo batterci, nel frattempo se volete vi passo il numero del mio veterinario!
Antonella Dell’Orto