Si è tenuto a Battipaglia il seminario informativo organizzato dall’Associazione Comunità Storia e Futuro, Servizi sociali: denaro sulla carta, servizi off.
Il Presidente Pietro Ciotti: “I bisogni delle persone sono sempre distanti dai pensieri di chi vede da lontano quanto accade, non avendo la misura del quotidiano vivere di chi è in situazione di disagio”.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – Ridotti all’osso. I servizi sociali, servizi essenziali, indispensabili per i cittadini, soprattutto per le fasce più deboli, servizi che dovrebbero caratterizzare il livello di civiltà, sempre più dimenticati, con sempre meno risorse a disposizione e quelle che ci sono con sempre più difficoltà ad essere spese. Di questo si è parlato al seminario informativo organizzato dall’associazione Comunità storia e futuro, che si è tenuto ieri pomeriggio, presso l‘Azienda Pignatelli di Battipaglia, dal quale sono giunti dai vari esperti che sono intervenuti segnali per nulla confortanti sullo stato dell’arte di un settore che ormai è in ginocchio.
Eppure sulla carta ci sono milioni di euro per la Campania, tanti anche per Battipaglia, dove i livelli di povertà aumentano sempre di più, dove gli spazi del pubblico per il sociale sono sempre di meno. Milioni mal utilizzati o addirittura non spesi, per mancanza di guida politica e di progetti adeguati da parte della Regione Campania, che in materia non fornisce nessun aiuto agli Enti preposti alla gestione dei fondi e alle varie associazioni o aziende che operano nel settore dei servizi.
Il seminario è stato aperto con i focus su quattro aree di intervento, curate dal team “Sociale e Salute” di Comunità storia e Futuro: Anziani (Virginia Restaino), Infanzia (Romina Galietta), Contrasto alla povertà (Enza Caputo), Centri antiviolenza (Rosa Barra). Aree che prevedono risorse: per gli anziani ci sono circa 372 mila euro di assistenza; per l’infanzia circa 360 mila, tutti per asili nido. Dato importante dal momento che asili pubblici a Battipaglia vene sono solo due, ma uno è chiuso per l’assenza di certificazioni. E questi fondi rientrano tra le risorse del PAC, il Piano di azione e coesione, uno speciale piano nazionale, aggiuntivo alle risorse regionali, i cui progetti sono in campo ai Piani di zona.
Quindi la povertà, con le sue misure, ad iniziare dalla social card, alla Carta di inclusione sociale ed il Sostegno per l’inclusione attiva; quindi i centri antiviolenza, con un progetto presentato dal Piano di zona S4, ma ancora non approvato dalla Regione.
Tuttavia, non ha dato molte speranze di tempi stretti Porfidio Monda, docente “Gestione dei Servizi Sociali”, coordinatore di un piano di zona del napoletano: “I fondi Pac non li spenderemo facilmente, ci aspettano gare europee, lunghe e farraginose – avverte – E comunque il ministero dell’Economia ha dato il via libera solo all’erogazione del 5% dei Pac, il resto dovranno anticiparlo i Comuni, per poi rendicontare ed averli”.
Chissà quando, però. Salvatore Gargiulo docente “Scienze del servizio sociale”, che ha curato la progettazione dei PAC del Piano S4 di Pontecagnano, di cui Battipaglia fa parte, ha annunciato che in tempi rapidi, secondo assicurazioni avute dalla Prefettura di Napoli, i Pac del piano su Anziani ed Infanzia saranno approvati. E la gestione dovrebbe essere affidata all’azienda Pignatelli, dei cui servizi ha detto Oreste Pignatari, esperto di politiche sociali del territorio. Ma il grido d’allarme è giunto da Caterina Musella, Presidente dell’associazione Aima, segnalando di come il terzo settore è allo stremo, con lo stillicidio di fondi sulla carta, che non vengono assegnati, e di operatori sempre più volontari.
“La realtà battipagliese, come quella campana, è drammatica nel settore – ha concluso il presidente dell’associazione, Pietro Ciotti – Le azioni che ci sono, pur non risolutive del disagio, ci scontrano con l’assenza di erogazioni che sono sulla carta e che, per essere spese, hanno tempi stratosferici, minando il sistema, la tenuta stessa del sistema dei servizi sociali. I bisogni delle persone sono sempre distanti dai pensieri di chi, evidentemente, vede da lontano quanto accade, non avendo la misura del quotidiano vivere di chi è in situazione di disagio”.
E poi: “Solleciteremo, con le nostre proposte la città di Battipaglia e chi oggi la governa, con cui abbiamo già avuto un incontro nei giorni scorsi, affinchè si acceleri quanto possibile l’erogazione di risorse e si tengano presenti questi bisogni, quali prioritari per la nostra comunità”.
Battipaglia, 27 giugno 2014
Ciotti prepara la volata per le comunali utilizzando temi delicatissimi. Dovrebbe avere un minimo di pudore, invece. Putroppo, dovrebbe dire a noi tutti dov’era quando rivestiva funzioni apicali nel sindacato e la Regione determinava la regressione del welfare a danno delle fasce svantaggiate. Dov’era Ciotti quando la Regione decideva, annualmente, di destinare euro zero dal proprio bilancio alle Politiche sociali. Dov’era Ciotti quando gli Ambiti sociali venivano aggrediti da una politica localistica predatoria. Dov’era Ciotti quando la governance degli uffici di piano, in ogni ambito sociale, veniva costituita con precarizzazione dei professionisti e con applicazione di contratti indecenti e non rispettosi dei CCLN. Dov’era Ciotti quando gli ambiti sociali bandivano l’affidamento di servizi con soglie a base d’asta sotto i minimi contrattuali.