Tempi bui per la democrazia, anche per quella partecipata perché non si va a votare. A Battipaglia è negata la sussidiarietà.
Il ristagno attanaglia ogni settore della vita cittadina (l’industria, il commercio, la sanità, i servizi sociali, l’urbanistica, la cultura, ecc.) interessa oggi anche il diritto dei cittadini ad avere le dovute risposte alle diverse iniziative popolari presentate.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – Sono tempi bui per la democrazia, a Battipaglia, e non solo perché non si va a votare. – Questo è quello che pensa Etica per il Buongoverno, il Movimento politico fondato da Cecilia Francese, che nei giorni scorsi ha anche presentato un ricorso contro lo scioglimento del Consiglio Comunale di Battipaglia per infiltrazioni camorristiche – Se, per un verso, a oltre 50.000 persone è stato impedito di scegliere i propri rappresentanti, per un altro agli stessi cittadini è negata anche l‘iniziativa popolare, la cui importanza è riconosciuta dall’art. 118 della Costituzione, che addirittura impone ai Comuni di favorire l’autonoma iniziativa dei cittadini per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà.
Ma neanche questo avviene a Battipaglia, dove il ristagno che attanaglia ogni settore della vita cittadina (l’industria, il commercio, la sanità, i servizi sociali, l’urbanistica, la cultura, ecc.) interessa oggi anche il diritto dei cittadini ad avere le dovute risposte alle diverse iniziative popolari presentate.
La Città sta subendo un commissariamento dopo l’altro e, in attesa degli esiti del ricorso presentato da Etica, sta pagando un prezzo troppo alto in termini di mancato rilancio, rilancio indispensabile e urgente per uscire dalla crisi, ma che purtroppo nessun commissario ha gli strumenti, la conoscenza del territorio e, diciamolo, la passione politica per promuoverlo.
In tale contesto, – si spiega nella nota del Movimento Etica per il Buongoverno – la spinta che viene dai cittadini, secondo il principio di sussidiarietà, è fondamentale per guidare l’Amministrazione verso le esigenze che partono proprio dalla Città.
Con un’interpellanza popolare avevamo chiesto, a novembre scorso, cosa intendesse fare il Commissario Ruffo in merito alla verifica delle procedure d’appalto per la gestione della pubblica illuminazione attuate dall’amministrazione Santomauro, e alla possibilità di una gestione da parte delle società in house del Comune, ai fini della salvaguardia del lavoro di 46 dipendenti. I cittadini di Battipaglia non hanno avuto alcuna risposta, in violazione di ogni termine di Statuto e di regolamento.
Avevamo proposto, ad aprile scorso, – aggiunge Etica nella sua nota – la riduzione delle tariffe della mensa scolastica, allegando le analisi finanziarie che consentono di fare ciò nel rispetto dei vincoli di bilancio, al fine di rilanciare un servizio che, dopo gli aumenti del 2013 ha visto ridursi di oltre il 20% il numero dei bambini che ne fruiscono, con gravi conseguenze occupazionali ed esiti finanziari disastrosi. Anche qui nessuna risposta: il Comune non si è pronunciato nei termini sulla proposta popolare di delibera; nel frattempo è finito un altro anno scolastico.
Battipaglia non merita anche questo. La Costituzione, lo Statuto, i Regolamenti ci sono e vanno rispettati, anche dai Commissari, e soprattutto vanno rispettate le istanze dei cittadini quando diventano parte attiva nella costruzione di una Società migliore.
Etica per il Buon Governo – conclude la nota – ha sollecitato la Commissione Straordinaria a dare seguito alle iniziative dei cittadini, presentate nel rispetto delle regole della democrazia partecipata. Etica le ha sostenute e altre ne sosterrà finché Battipaglia non riavrà il diritto all’autodeterminazione.
Battipaglia, 26 giugno 2014
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