Risposta del “Comitato Arco dei tredici” al Consigliere Palladino sulla cosiddetta politica del “fare” e il “Centro Polifunzionale Casa del Pellegrino”.
Il comitato “Arco dei Tredici” nasce come tentativo di invertire una tendenza e riportare al centro delle decisioni il cittadino. Non è un fronte del “no a tutti i costi”, semmai è un fronte del “si” purchè si informi efficacemente il cittadino.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – La vicenda del Centro Polifunzionale, progetto finanziato attraverso la Regione Campania da Fondi europei per circa 6 milioni di euro, a seguito del quale abbiamo appreso anche che lo stesso edificio, che sarà realizzato a fianco della Chiesa dei santi Cosma e Damiano in un’area comunele, una volta ultimato assumerà la destinazione di “Casa del Pellegrino“, evidentemente ritenuta una giusta ricompensa al fattivo impegno di Monsignor Don Enzo Caponigro, pubblicamente ringraziato per i suoi buoni uffici, essendo egli riuscito ad ottenere quel finanziamento, che consentirà in uno: di realizzare un edificio “Centro Polifunzionale” o “Casa del Pellegrino” che sia. insomma un contenitore di più attività, tra le quali anche, si spera, l’accoglienza e l’assistenza a persone bisognose, anziane e bisognose di cure; di sistemare l’intera area, la strada e evidentemente anche l’assetto statico dell’intero costone di Salita Ripa; naturalmente in un’area come in più di una circostanza si è evidenziato ad altissima concentrazione storica, culturale, monumentale e artistica, che ci riporta alla presenza del Convento francescano e della Chiesa di San Pietro alli Marmi, la stessa vecchia chiesetta, gli scavi con ritrovamenti delle fornaci e di testimonianze pre-romane e romane, il Castello dei Principi Colonna con testimonianze angioine, normanne e rinascimentali: insomma il luogo delle nostre origini, come autentica testimonianza di una comunità stanziale importante, tra le prime a poter vantare insediamenti pre-romani di primaria importanza.
Il progetto benché presentato anni addietro, arriva solo ora sui tavoli della discussione, perché evidentemente solo ora, con l’effettivo finanziamento, se ne è appreso nei particolari quello che si intende fare, e perché evidentemente vi è stato sulla vicenda una cattiva informazione e magari anche un minimo dibattito che non ha consentito alla città di poter partecipare a quella iniziativa progettuale nel cuore della nostra storia. E così vi sono state le prime discussioni e anche scontri, naturalmente verbali o meglio affidati al web, che ha amplicicato quel deficit di informazione e che successivamente si è materializzato nella costituzione dell’Associazione “Arco dei 13”, che oggi ci invia le sue riflessioni che quì appresso si pubblicano, in risposta alle dichiarazioni del presidente della Commissione consiliare Roberto Palladino che ha curato i vari passaggi dell’iniziativa progettuale, preoccupato che queste osservazioni condite anche di legittime proteste possano essere un freno allo slancio progettuale impresso dall’Amministrazione comunale, guidata dal Sindaco Martino Melchionda.
«Mentre poche voci dissidenti si attardano in inutili chiacchiere, chiudendo le porte a qualsiasi possibilità di sviluppo, quest’ Amministrazione sta dando seguito ad interventi pubblici di straordinaria importanza». Ci scrive l’Associazione Arco dei 13, riportando un passo delle dichiarazioni rilasciate da Palladino e coglie l’occasione per specificare come le finalità non sono assolutamente distruttiva ma che vanno nella direzione di poter partecipare attivamente, rammaricandosi non lo abbiano potuto fare. Cene rammarichiamo tutti, pur comprendendo che spetta all’Amministrazione la proposta e l’azione perché si portino a compimento le iniziative programmate.
“Assessore Palladino, non ci piove, noi siamo d’accordo con Lei. – Scrive l’Associazione Arco dei tredici – Quello che dobbiamo definire è però il significato particolare di «inutili chiacchiere» e di «straordinaria importanza».
Quelle che il Presidente Palladino chiama inutili – si legge nella nota dell’Associazione – chiacchiere secondo noi sono i pensieri, le preoccupazioni, e le discussioni, legittime, di ogni cittadino a prescindere dal particolare credo politico. La nostra è la protesta contro la totalità dell’Amministrazione nel suo fare fronte comune contro l’intelligenza degli ebolitani.
Chi si affanna a considerare e pubblicizzare il lavoro dell’Amministrazione come un lavoro ben riuscito non solo è miope ma offende l’intelligenza di ogni ebolitano. Non si vive di proclami e pubblicità; gli ebolitani non sono così sciocchi e considerando inutili le chiacchiere da bar di chi ancora (e per fortuna!!!) si pone degli interrogativi e chiede chiarezza a chi ci amministra è un chiaro segnale della volontà dei nostri amministratori di mantenere l’ebolitano nel silenzio e nella superficialità. Strumentale è la strategia comunicativa del Palazzo, che ai suoi ultimi mesi di affanni si preoccupa soltanto di mettere etichette luccicanti sul lavoro fatto ma soprattutto non fatto, sperando così poi di stroncare la memoria collettiva, di renderla “breve”.
Il comitato “Arco dei Tredici” – precisa la nota – nasce soltanto come un tentativo di attuare un’inversione di tendenza, come il tentativo di riportare al centro il potere decisionale del cittadino.
«questa progettualità può rappresentare la chiave di volta per inserire il nostro territorio in un importante circuito di economia turistica».
Signor Palladino – prosegue ancora la nota rivolgendosi al Presidente Palladino – lei considera il cittadino ebolitano stupido! Gli Ebolitani non sono stupidi e non sono incapaci di fare calcoli sulle prospettive e sul futuro della nostra città; sarebbe curioso sapere come una struttura che potrà ospitare circa venticinque persone contemporaneamente possa «inserire il nostro territorio in un importante circuito di economia turistica».
Ce lo spieghi, se ci convincerà getteremo la spugna; perchè il nostro comitato non è un fronte del “no a tutti i costi”, il nostro è un fronte del “si” purchè si informi efficacemente il cittadino.
Noi vogliamo solo chiarezza, – conclude la nota dell’Associazione Arco dei tredici – vogliamo che sia la città a decidere su opere di tale portata; l’amministrazione dovrebbe comprendere che noi stiamo facendo il suo lavoro, stiamo facendo solo informazione. Noi non rappresentiamo l’opposizione alla maggioranza del consiglio comunale, noi rappresentiamo l’opposizione all’ambiguità d’azione, rappresentiamo l’opposizione al fatto che il cittadino di Eboli sia sempre l’ultimo a sapere, quando è troppo tardi per decidere. Si, le nostre sono chiacchiere da bar, a quanto pare però più efficaci dell’informazione della “Residenza Comunale”.
Indipendentemente dalle considerazioni che questo Comitato pone e lasciando perdere la “politica del fare” di berlusconiana memoria, senza nessuna intenzione polemica e senza aggiungere nessun commento si ritiene opportuno di pubblicare alcune tavole progettuali che contestualizzano l’opera nell’area della Chiesa dei Santi Cosma e Damiano, lasciando ai lettori ogni ulteriore commento.
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Foto gallery
Eboli, 17 giugno 2014
Non avevo ancora visto le tavole del progetto. L’opera a me sembra molto carina e ben inserita nel contesto. e’ proprio un bel progetto…. Complimenti
Cari amici del Comitato,
mi risulta che il finanziamento sia stato erogato per realizzare altro e che le nostre “menti raffinatissime” abbia dato a questa cosa una interpretazione del tutto personale pur di realizzare quell’inutile obbrobrio.
Vi chiedo di rendere pubblico il contenuto di quel bando così che i cittadini possano rendersi conto, se fosse vero, di quale grave abuso costoro stiano commettendo.
Se fosse vero sarebbe necessario fermarli con una articolata denuncia alla Procura della repubblica ed evitare l’ennesimo sperpero di denaro pubblico.
Il rispetto della legalità deve essere anche al disopra dell’esigenza del lavoro. LEGALITA’, LEGALITA’!!
Sono con voi in questa grande battaglia di civiltà.
Non dimenticate che accontentare il prete promotore dell’iniziztiva significa per la primula ebolitana garantirsi un bel pacchetto di voti alle prossime regionali.
E’ sempre la solita lurida storia!!!
rimarco l’importanza del progetto,affine al nostro centro antico,spinta di progresso,peccato che una eboli criticona voglia che il banco salti!!!!!!
Per rendere l’ambiente compatibile, si abbatti il Santuario e quelle case costruite negli anni settanta…