Sanita’ locale, a Eboli chiudono i reparti di ostetricia e pediatria. L’ira del Sindaco Melchionda si scatena sulla destra provinciale e locale.
Melchionda: “Cirielli e Caldoro vadano a casa. I megafoni locali della Destra (Cardiello Padre e figlio, Cariello, Lenza) non sono degni di rappresentare i cittadini ebolitani”. Ce n’é anche per e il sindacalista Uil Vito Sparano.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Il Direttore Generale dell’Asl Antonio Squillante – si legge nella nota stampa del Sindaco di Eboli Martino Melchionda che infuriato commenta l’ultimo scellerato provvedimento del DG dell’ASL Salerno Squillante, uomo di una destra minoritaria e sfascista che fa capo al Partito di Fratelli d’Italia e a due leader “minimi” anch’essi Edmondo Cirielli e Stefano Caldoro, tutti impegnati a distruggere ormai quel che resta della Sanità locale – ha firmato il provvedimento che decreta la chiusura ad Eboli dei reparti di ostetricia e di pediatria che verranno trasferiti a Battipaglia; all’ospedale SS. Maria Addolorata di Eboli resta attivo soltanto il reparto di ginecologia per i ricoveri ordinari e in day surgery.
Appresa la notizia, il Sindaco di Eboli Martino Melchionda si scatena contro quelli che a suo dire sono i responsabili di un disegno sciagurato e dichiara: “Il disegno della destra si è compiuto, Squillante ha firmato l’atto che sancisce la chiusura ad Eboli dei reparti di pediatria e di ostetricia.
Non nasceranno più bambini nella nostra città, e questa decisione ha dei padri ben precisi che sono: Caldoro e Cirielli – che governano rispettivamente Regione e Provincia – il nostro senatore Franco Cardiello, il nostro esimio consigliere provinciale Massimo Cariello – che di qui a poco dovrà lasciare la sua fascia – Damiano Cardiello e Lazzaro Lenza, che siedono fieri nel nostro consiglio comunale, riempiendo di sovente la propria bocca di grandi e belle parole.
Di fronte a nulla ci si è fermati, abbiamo elevato il nostro grido di allarme per difendere il nostro ospedale con ogni mezzo, predisponendo valide alternative al piano ospedaliero della direzione dell’Asl, bussando a tutte le porte possibili e segnalando anche ai livelli più alti della politica i continui tagli e il gioco al massacro che si stava consumando nella piana del Sele.
Noi ci siamo battuti e continueremo a farlo con forza, non possiamo accettare la mortificazione subita dal nostro nosocomio ed anche da quello di Battipaglia, dove, come ad Eboli, continuano a chiudere reparti.
Non ci venga a dire il segretario Uil, Vito Sparano, che le istituzioni sono state dormienti; questa Amministrazione si è battuta, anche in solitudine. Pensi piuttosto a chi come lui ha consumato le proprie ginocchia per ringraziare Squillante.
Il piano ordito da Squillante e compagni era stato prestabilito ed è stato portato avanti calpestando il sacrosanto diritto dei cittadini ad una degna assistenza sanitaria.
Non si tratta solo di una questione di campanile, seppure legittima; è innegabile la profonda rabbia di non vedere più nascere i nostri figli ad Eboli; tuttavia, al di là di questo, noi continuiamo sempre a chiederci come potrà Battipaglia da sola accogliere l’enorme mole di parti che vengono fatti ogni anno nella nostra città e in tutti i paesi limitrofi.
Proprio oggi che viene scritta una delle pagine più tristi della sanità locale, ci ritorna alla mente quella vergognosa passerella tra i reparti preelettorale, dove, in preda al più becero trionfalismo, si annunciava fieri l’apertura dei reparti di oculistica e di urologia.
Ma a quale prezzo?
Una ignobile messa in scena, si è consumata una vera e propria truffa politica, ordita solo per racimolare una manciata di voti alle europee e fallita miseramente.
Ora in qualità di Sindaco di questa Città diffido Squillante ad andare avanti con il suo diabolico piano.
Vadano tutti a casa, abbandonino le proprie comode poltrone in Provincia e in Regione, e per quanto riguarda i megafoni locali, i nostri consiglieri Massimo Cariello, Damiano Cardiello e Lazzaro Lenza, e il nostro senatore Franco Cardiello, ebbene essi non sono più degni di rappresentare i cittadini ebolitani”.
Eboli, 14 giugno 2014
che desolazione poveri noi!!!!!!!!!!!!!