Grande emozione per l’intitolazione della Sala Antica della Biblioteca comunale a Paolo Merola. Il Sindaco Melchionda “Un grande animatore di comunità di giovani”.
Momenti di grande commozione per lo scopertura della targa, nel ricordo del suo allievo Franco Manzione, di Antonio Manzo e dei figli Marcello, Marina e Vito. Un riconoscimento per Paolo Merola maestro di cultura e “guardiano” di un patrimonio librario di straordinario valore.
di Stefano Gallotta e Massimo Del Mese
per (POLITICAdeMENTE)
il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – “Le nostre radici ci rendano forti per guardare in avanti”. Storia e avvenire, il mix di temi che ha sotteso la cerimonia di intitolazione della sala antica della Biblioteca comunale “S. Augelluzzi” di Eboli al professore Paolo Merola, scomparso nel 2009 lasciando in eredità all’intera comunità ebolitana un patrimonio librario di valore incommensurabile, la sua vasta cultura ed i suoi insegnamenti, il cui ricordo, è stato motivo di grandissima emozione.
Insegnante, storico, archeologo tra i fondatori del gruppo archeologico ebolitano, Merola è stato ricordato in un convegno tenutosi presso il Complesso monumentale di San Francesco in occasione dell’Intitolazione della “Sala Antica“, della Biblioteca Comunale di Eboli “Simone Augelluzzi” a Paolo Merola. Al tavolo dei relatori, l’assessore alla Cultura, Liberato Martucciello, il giornalista de il Mattino, Antonio Manzo, il cavaliere Franco Manzione già funzionario dell’Archivio di Stato e ricercatore, allievo di Merola, ed il sindaco di Eboli Martino Melchionda.
Presenti anche i figli Marina, Vito e Marcello Merola, il fratello Dino ed il nipote Paolo, oltre che un folto pubblico che ha voluto condividere il momento. Più di una commemorazione. Più di un convegno, l’incontro è stata l’occasione per una profonda riflessione sul patrimonio culturale di Eboli quale molla per l’intera società, per dare ai giovani le giuste radici in prospettiva futura. In tal senso la biblioteca diviene luogo simbolo, in cui il passato dei libri si fonda con il futuro delle nuove tecnologie, dei nuovi supporti elettronici. Ma comunque “luogo della cultura che come comune di Eboli – così ha affermato l’assessore Martucciello – cercheremo di rendere il più ospitale possibile e maggiormente accessibile”.
Il libro come “unica risorsa nei momenti bui dell’anima” è stata, in sintesi, l’espressione utilizzata da Antonio Manzo per superare l’omaggio all’uomo Merola e sottolineare l’importanza della sua opera. Un’opera importante e straordinaria, che prende le mosse dalla costituzione della federazione delle librerie ebolitane (1926, a cura di Simone Augelluzzi) e passa attraverso la dispersione dei circa 4mila volumi presenti dovuta ai bombardamenti del secondo conflitto mondiale.
Qui si innesta la figura di Merola. Già allievo di Augelluzzi, lo studioso ha provveduto “a recuperare libri e arricchire il patrimonio della biblioteca di Eboli”. La figura dello storico nelle parole di Franco Manzione e di Antonio Manzo: “Nel ’73 fondò il gruppo archeologico ebolitano che riscoprì e recuperò la stele eburina, unico esempio al mondo di attestazione di un municipio romano”; quella dell’uomo nelle testimonianze del figlio Vito: “Mio padre non è il passato bensì il presente”.
Invece Marcello ha voluto sottolineare come mentre da giovane si pensava a come “fare e disfare il mondo” tutto cambiava ma non quell’impegno che il papà profondeva e in maniera generosa offriva alla sua comunità cittadina e che oggi sono quelle radici che lo riportano alle sue origini.
Ed è di radici che ha parlato anche Marina, “Radici che sembra ci avviluppino e impediscono di farci crescere e liberarci, e poi con il tempo scoprire come siano invece forti, specie ricordando gli sforzi di mio padre che fortunatamente sono stati raccolti e che spero diventino patrimonio delle giovani generazioni“.
L’azione dell’uomo che “invogliava chi entrava in biblioteca a leggere” può essere d’esempio per “un’educazione alla lettura che veda la scuola protagonista con la messa in rete delle biblioteche scolastiche, ad esempio”.
E tra un ricordo e l’altro un racconto e un aneddoto arrivano le testimonianze quelle sul campo di Antonio Gasparro e di un emozionatissimo Franco Manzione, erede naturale di Merola, che tra l’altro ha consegnato una serie di volumi rarissimi che il suo maestro Paolo gli aveva affidato, raccomandandogli di “renderli pubblici e donarli” solo in un momento particolare, come se avesse previsto che oggi con l’intitolazione della Sala Antica della Biblioteca Comunale “Simone Augelluzzi”, quel momento fosse arrivato, e così, tra la commozione e la “devozione” una cerimonia nella cerimonia e tutta la famiglia del “MAESTRO” Merola ha consegnato quei volumi gelosamente custoditi da Manzione, alla Biblioteca comunale.
“L’intitolazione della sala, – Ha dichiarato il Sindaco di Eboli Martino Melchionda che ha concluso la manifestazione – avvenuta a nove anni di distanza, ha un valore maggiore. Non siamo sull’onda dell’emozione conseguente una scomparsa avvenuta da poco. Questa intitolazione è pensata, fatta con criterio a quello che va definito non un insegnante, ma un maestro di vita. Un uomo che ha contribuito a preservare quelle radici della nostra storia che devono costituire la base per guardare al futuro”.
Egli ha costituito il gruppo archeologico ebolitano e la biblioteca, ma, prima di ogni cosa, è stato un maestro; pioniere di quei metodi educativi e didattici che solo adesso stanno trovando spazio nella scuola, che deve smettere di essere un luogo di trasmissione del sapere dall’alto della cattedra, e deve diventare luogo di comunità. Paolo Merola è stato soprattutto un grande animatore di comunità di giovani. Ora il nostro compito è quello far camminare ulteriormente questa eredità, portando con noi il passato che ci radica e di rende forti per guardare al futuro”.
La volontà di intitolare la suggestiva sala antica della nostra biblioteca a Paolo Merola – spiega l’assessore alla Cultura Liberato Martucciello – deriva dalla ferma convinzione del prezioso contributo offerto alla promozione della cultura, la stessa cultura che come Amministrazione proviamo a preservare attraverso le quotidiane attività messe in campo. La biblioteca non è solo custode di libri, è luogo di cultura, da cui far partire la diffusione del sapere e renderlo fruibile alla città intera. Un sentito ringraziamento va ai funzionari del settore Cultura: Agostino Mastrangelo, Teresa Meola, Rosanna Paradiso e Armido Basile”.
Emozionante ed intensa la testimonianza diretta di Franco Manzione: “Oggi è una giornata importante per la Città e per tutti coloro che, come me, hanno avuto, il privilegio, di conoscere il prof. Merola, educatore, insegnante, ma soprattutto uomo eccezionale, sempre col sorriso. Abbiamo onorato un nostro concittadino che ha dato tanto alla cultura, che ha avuto la forza di conservare questo patrimonio librario con grande passione e determinazione”.
Di grande interesse l’intervento del giornalista Antonio Manzo, che non ha voluto ricordare “Zio Paolo” il suo affetto e i suoi insegnamenti solo come uomo ma come uomo di cultura appassionato e discreto ma costante interventista:“Paolo Merola è un protagonista della nostra città. Agli inizi degli anni 60, la città distrutta ha nella biblioteca comunale Simone Augelluzzi un polo di attrazione culturale importante. Paolo Merola ha trascorso buona parte della sua vita tra la scuola e la biblioteca con una paziente ironia, un sorriso sempre pronto all’accoglienza, ma soprattutto una efficacissima e umile lezione di umanità”.
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foto gallery
Eboli, 25 maggio 2014
Ma il sindaco in passato non aveva tacciato gli storici e gli appassionati di storia di essere dei trogloditi, ancorati al passato? Lui invece guardava al futuro. L’Outlet Cilento e Le Bolle che chiudono negozi lasciando per strada ragazzi a 300 € al mese: questo è il futuro melchiondiano. L’incoerenza è la lebbra di certi politici. Onore a Francesco Manzione che ha fatto della coerenza la sua vita dimostrando che si può fare senza chinare la schiena. Onore ancora a Teresa, Armido ed altri che senza soldi e senza considerazione, perché “altro luogo” rispetto agli uffici dove si fanno affari, portano una dignitosa battaglia di civiltà. Un immenso grazie al prof. Merola a nome mio e dei miei figli.