“Sereno Variabile” la Trasmissione televisiva su RAI2 di Osvaldo Bevilacqua, promuove le bellezze del Cilento che saranno trasmesse il 7 giugno 2014.
La troup televisiva in giro tra Agropoli e Vatolla per filmare la rupe, il porto, le coste del cilento. Pepe, Presidente della Fondazione “G.Vico”: «L’unico volano del territorio è il turismo, e può svilupparsi solo con la conoscenza dei luoghi».
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
AGROPOLI – Le telecamere di Rai due approdano nel Cilento per mostrare le bellezze della costa e del suo entroterra. Per due giorni fino al pomeriggio di oggi, Manola Romizi e Monica Rubele, rispettivamente regista e inviata della fortunata trasmissione di viaggi e turismo ideata e condotta da Osvaldo Bevilacqua, “Sereno Variabile”, stanno facendo riprese tra Agropoli e Vatolla.
«Le telecamere di “Sereno Variabile” – spiega il presidente della Fondazione “Giambattista Vico”, Vincenzo Pepe – stanno operando delle riprese ad Agropoli, nel centro storico, la rupe ed il porto turistico, quindi si sposteranno in altri luoghi del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni per soffermarsi poi a Vatolla, all’interno di Palazzo De Vargas, in cui visse per alcuni anni il filosofo Giambattista Vico.
Un’importante vetrina – conclude Pepe – per il Cilento, che va promosso per le sue bellezze in quanto l’unico volano di sviluppo è rappresentato qui dal turismo, che può svilupparsi partendo, naturalmente, dalla conoscenza dei luoghi».
E’ proprio il filosofo partenopeo a fare da anello di congiunzione all’interno della puntata, che verrà trasmessa il prossimo 7 giugno. «Attraverso queste illustrazioni di promozione a carattere nazionale, mettendo insieme i valori della costa con quelli dell’entroterra – afferma il direttore della Fondazione “Vico”, Claudio Aprea – miriamo a presentare le reali potenzialità del prodotto-territorio Cilento. E questo ricongiungimento, in collaborazione con il Gal Cilento Regeneratio, cerchiamo di mostrarlo attraverso l’icona rappresentata da Vico, il quale giunse in questo territorio approdando al porto di Agropoli e poi con un mulo attraversò tutto il Cilento interno per arrivare al castello vichiano di Vatolla, anima culturale dell’intero territorio, con la lentezza giusta che gli permise di osservare ed apprezzare il degradare dell’ambiente costiero ed il sopraggiungere dei boschi cilentani».
Agropoli, 23 maggio 2014