Mercato S. Severino: 4 candidati a Sindaco su 5 “liquidano” la Gori. Romano non c’é

Quattro dei cinque candidati sindaci di Mercato S. Severino sottoscrivono l’accordo per la liquidazione della Gori Spa.

L’impegno dei Sindaci è che in caso di vittoria ripubblicizzeranno il servizio idrico. Grande assente il Sindaco uscente Romano, forse con i suoi “parenti d’Italia” non è d’accordo. Critico il sindaco di Fisciano Amabile su aumento tariffe acqua.

incontro_gori-amabile
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da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese

MERCATO SAN SEVERINO – Anche il Comune di Mercato S. Severino si schiera a favore della liquidazione della Gori spa (società che gestisce il servizio idrico nell’ambito Ato 3 Sarnese-Vesuviano) per la ripubblicizzazione del servizio idrico. Erano in quattro i candidati a sindaco che martedì 20 maggio, presso il centro sociale di Mercato S. Severino, hanno sottoscritto il protocollo d’intesa per aderire alla Rete dei Sindaci dei Comuni dell’ATO 3, costituita nell’estate scorsa a Roccapiemonte con l’adesione di dieci Comuni: Fisciano, Siano, Nocera Inferiore, Palma Campania, Roccapiemonte, Angri, Sarno, Casalnuovo di Napoli, Castel S. Giorgio e Pompei.

Carmine Ansalone, candidato sindaco del PD e della civica “Per una Città Migliore”, Carlo Guadagno, leader di “Idea Comune”, Gerardo Fenza, candidato della lista “Madre Terra” e l’assessore uscente alle politiche giovanili Rosario Bisogno per il Nuovo Centro Destra hanno sottoscritto l’impegno che, in caso di vittoria elettorale, promuoveranno tutte le iniziative utili ad ottenere la liquidazione della Gori e riportare la gestione del servizio idrico nelle competenze dell’ente Comune.

Tra i cinque candidati sindaci che il prossimo 25 maggio si sfideranno per la conquista di Palazzo di Città, l’unico a non essere presente all’incontro organizzato da Ciro Annunziata (coordinatore del Comitato per l’acqua pubblica) è stato Giovanni Romano. L’assenza dell’attuale primo cittadino uscente, tra l’altro incompatibile per  tutto il suo mandato, ricandidatosi alla guida di tre liste civiche “Civica per S. Severino”, “Uniti per S. Severino” e “Patto per S. Severino”, è stata contestata dal sindaco di Fisciano, Tommaso Amabile, presente anche lui all’incontro, accompagnato dall’assessore al bilancio Franco Gioia, delegato proprio da Amabile a seguire, sin dall’inizio, la delicata vertenza sulla Gori. Il fronte anti-Gori si è mostrato compatto, indipendentemente dalle singole posizioni o appartenenze politiche, esprimendo, una unità d’intenti tra i quattro candidati sindaci che li ha visti d’accordo sulla necessità di liquidare la Gori per evitare l’ulteriore aumento delle tariffe idriche, ma ha evidenziato nell’isolamento dell’Assessore all’Ambiente della Regione Campania e Sindaco Uscente Giovanni Romano, esponente di spicco del Partito Fratelli d’Italia, come questi sia contrario a che l’acqua sia pubblica e come egli pericolosamente, nel corso del suo mandato abbia frenato la spinta verso il mantenimento dell’acqua pubblica, contravvenendo anche all’orientamento espresso dal risultato del referendum.

“Se dovessi essere eletto sindaco di questa città – ha dichiarato Ansalone del PD – garantisco l’impegno di sostenere fino in fondo questa battaglia contro la Gori per riportare la gestione del servizio idrico nelle competenze dell’ente, in quanto solo una gestione pubblica può assicurare un equo controllo di un bene prezioso come l’acqua”.

“Siamo disposti anche ad uscire dal partito che rappresentiamo ha detto Bisogno di Ncd – se il nostro gruppo dovesse dimostrarsi contrario a questa battaglia. Dobbiamo aggregarci con altri Comuni. Siamo pronti a portare avanti questo progetto perché siamo dalla parte dei cittadini”.

“Il nostro impegno – ha assicurato Guadagno di Idea Comune – è orientato in direzione di una gestione pubblica del servizio idrico. Dobbiamo riconsegnare ai cittadini ciò che è stato tolto nel corso degli anni per mezzo di una gestione poco oculata che ha portato ad un aumento delle tariffe”.

“Il nostro schieramento – ha detto in ultimo Fenza di Madre Terra – è a favore della tutela del territorio. Di conseguenza siamo ben lieti di unirci alla Rete dei Sindaci per liquidare la Gori e consentire un modello gestionale del servizio idrico che elimini gli spropositati aumenti che si sono registrati negli anni”.

Molto critico il sindaco di Fisciano, Amabile il quale ha sottolineato nel suo intervento che “vi è un disegno di legge regionale proposto dall’assessore regionale all’ambiente Giovanni Romano che sconvolgerebbe l’assetto della gestione idrica andando a ribaltare  la volontà popolare del referendum del giugno 2011 a favore della ripubblicizzazione dell’acqua. Sarebbe stata opportuna la presenza dell’altro candidato sindaco per spiegarci questa proposta legislativa. Inoltre – ha concluso Amabilequalche mese addietro, violando in modo palese la normativa Nazionale, il commissario liquidatore della Gori,  On. Carlo Sarro, ha autorizzato all’amministratore della società di non tenere conto delle indicazioni dell’Aeeg di Roma, applicando tariffe che hanno raggiunto una soglia del 44% di aumenti nel 2014 e che si incrementeranno di un ulteriore 24% nel 2015”.

Ad Amabile fa eco il coordinatore del Comitato per l’acqua pubblica, Annunziata, che ha illustrato la pesante posizione debitoria in cui si trova attualmente la Gori, ribadendo la necessità di liquidarla e di riportare la gestione nelle competenze degli enti locali.

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Fisciano, 21 maggio 2014

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