Offese al 25 aprile, Ragosta e Calabrese SEL: Caldoro e Squillante licenzino immediatamente il Commissario Spinelli.
Continua l’indignazione per le frasi offensive e volgari del neo-fascista Commissario dell’ASL Spinelli Spinelli. Alla CGIL, si è aggiunta l’Associazione dei Partigiani, il Sindaco di Salerno De Luca, Sinistra Ecologia e Libertà e il PSI.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – La polemica sulle frasi offensive e volgari, postate su facebook dal Commissario al Personale degli Ospedali di Eboli, Battipaglia, Oliveto Citra, Roccadaspide, Pietro Spinelli sul 25 aprile, continuano a tenere banco e dopo la CGIL, che ufficialmente ha presentato una denuncia al Prefetto di Salerno Gerarda Pantalone, al Governatore della Campania Stefano Caldoro, a protestare oltre al Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, che non si è affatto risparmiato nei giudizi, sono stati: l’Associazione Nazionale dei Partigiani Italiani; il Partito Socialista Italiano, quello vero e non la “sigla” di destra di Caldoro; e ora anche Sinistra Ecologia e Libertà con il suo Parlamentare Michele Ragosta e il suo Segretario Provinciale Gerardo Calabrese.
«Il commissario Spinelli deve andare via. – sostengono in una nota congiunta il deputato salernitano di Sinistra Ecologia Libertà, Michele Ragosta e il segretario provinciale del partito, Gerardo Calabrese, all’indomani della denuncia della Cgil nei confronti del direttore sanitario dell’ospedale di Eboli, Pietro Spinelli, per vilipendio alla Costituzione – Il Presidente della Regione, il direttore generale dell’Asl di Salerno Antonio Squillante, prendano coscienza del fatto che un dipendente pubblico, chiamato a svolgere un ruolo così delicato all’interno della sanità pubblica non può permettersi di offendere in questo modo e con quei termini la nostra Costituzione».
«Sostenere che la ricorrenza del 25 aprile “fa vomitare” è che il 1 maggio è una ricorrenza inutile (non vogliamo neanche ripetere l’espressione testuale usata da Spinelli) – aggiungono Calabrese e Ragosta – rappresenta un’offesa alla nostra Storia e a chi ha lottato, dando la vita, pur di consegnarci un Paese libero e democratico. Dopo il mancato manifesto della Provincia di Salerno a firma del presidente nominato Antonio Iannone, avevamo pensato – a torto a questo punto – che quest’anno finalmente avremmo potuto ricordare questi due importanti avvenimenti senza dover correre dietro a sterili strumentalizzazioni di parte.
Invece, – concludono i due dirigenti di Sinistra Ecologia e Libertà Gerardo Calabrese e Michele Ragosta – ci ritroviamo di nuovo a dover condannare affermazioni non degne per un Paese civile che, ne siamo certi, nel giro di qualche giorno proietteranno di nuovo Salerno e la nostra provincia alla ribalta (negativa, ahinoi!) nazionale. Prima che ciò accada, quindi, chiediamo a gran voce a Caldoro e Squillante di prendere i dovuti provvedimenti nei confronti di Spinelli. A quest’ultimo, infine, chiediamo di andarsi a rileggere la Storia del nostro Paese magari nello stesso luogo dove il 25 aprile ha “vomitato” di fronte alla celebrazione di migliaia di giovani italiani caduti per difendere un’ideale di libertà, democrazia e giustizia».
Purtroppo anche se dovesse rileggersi la Storia, per la violenza verbale che ha usato, resta comunque l’amaro in bocca per quelle persone che nascondendosi dietro le libertà democratiche conquistate dai nostri padri, continuano ad alimentare ideologie che hanno significato per l’Italia e per il mondo intero terrore, rovine, odio e disprezzo, proprio come quello che manifestava il Commissario Spinelli: illegale, perché ricopre un ruolo per nulla contemplato nell’attuale regolamentazione e nell’Atto Aziendale dell’ASL Salerno; abusivo, poichè a seguito della sua nomina illegale ha svolto fino ad ieri il ruolo di Commissario per il Personale all’Ospedale di Eboli e continua ancora a svolgerlo negli altri tre Ospedali di Battipaglia, Oliveto Citra e Roccadaspide; e spergiuro poiché all’atto della sua assunzione ha solo formalmente giurato fedeltà alla repubblica e alla Costituzione repubblicana, immaginando magari altre “repubbliche”; nelle sue esternazioni inequivocabili e per nulla accettabili.
Salerno, 12 maggio 2014
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