Nella vicenda battipagliese, il consigliere Orlando Pastina, assume un ruolo “chiave”, rispetto agli alloggi occupati dello IACP.
Pastina indicato come referente politico degli occupanti abusivi e il figlio Paolo figura emergente a capo di un gruppo criminale organizzato nel territorio battipagliese, e artefice della campagna elettorale del padre nelle elezioni del 2009.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – Continua “Battipaglia Story“, un altro tassello all’assurda storia a puntate di tutte le vicende che la Commissione di Accesso agli atti ad individuato come “anomale” e che poi sono state determinante per il Decreto di Scioglimento del Consiglio comunale di Battipaglia per infiltrazioni camorristiche emanato dal Ministro degli Interni Angelino Alfano. E come tutti gli altri episodi che sono stati individuati come centrali, quello che riguarda il coinvolgimento del consigliere comunale Orlando Pastina e del figlio Paolo, ritenuto esponente emergente dei clan camorristici della Piana del Sele, è contenuto nella circostanza che riguarda la questione dell’occupazione degli alloggi IACP di via Manfredi, che la Commissione stessa ha ritenuto fosse una tappa importante, sulla quale la Relazione della Commissione di Accesso agli atti si è soffermata e successivamente divenuta determinante come le altre messe in luce, perchè si desse corpo alle motivazioni del Decreto di Scioglimeto del Consiglio Comunale di Battipaglia.
Il ruolo del consigliere comunale, delegato dal sindaco Giovanni Santomauro all’emergenza abitativa, nonostante vi fosse un assessore alle politiche sociali, è ben descritto nella relazione dei tre commissari, riconducibile anche questo ad un “sistema” che a Battipaglia si è intrecciato nei rapporti tra politici, amministratori, faccendieri, funzionari, imprenditori, camorristi, che unito al clima rassicurante e allo stesso tempo intimidatorio, mirava attraverso i circuiti decisionali al controllo di ogni cosa.
Un quadro che senza equivoci disegna percorsi che vanno dalle decisioni più importanti come i Piani urbanistici e alle programmazioni territoriali, come si è visto nel caso dell’insediamento di 1600 alloggi nell’area costiera, al controllo delle Partecipate, fino alla gestione che va dai piccoli “favori” quotidiani agli appalti importanti, senza nulla tralasciare, passando tra parentele inquietanti a rapporti convenienti, il tutto finalizzato al controllo e alla gestione a tutti i costi del potere.
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di Oreste Vassalluzzo
giornalista professionista
Il coinvolgimento del consigliere comunale Orlando Pastina e del figlio Paolo, ritenuto esponente emergente dei clan camorristici della Piana del Sele, è contenuto nella circostanza che riguarda la questione dell’occupazione degli alloggi Iacp di via Manfredi. Il ruolo del consigliere comunale, delegato dal sindaco Giovanni Santomauro all’emergenza abitativa, nonostante vi fosse un assessore alle politiche sociali, è stato ben descritto nella relazione della Commissione di Accesso agli Atti.
«Nel contesto – si legge nella relazione – emerge rilevante ed ambiguo il ruolo del signor Orlando Pastina, consigliere comunale con delega alle politiche abitative, nonostante vi fosse la presenza in Giunta di un Assessore appositamente delegato alle politiche sociali, il quale si è rivelato il referente politico degli occupanti abusivi e che ha svolto reiterati interventi a “tutela” degli stessi, consentiti nel tempo dall’Amministrazione comunale.
Il figlio del Consigliere Pastina, Paolo, risulta essere una figura emergente a capo di un gruppo criminale organizzato nel territorio battipagliese, che con le proprie attività illecite ha contribuito a costruire una solida posizione economica per il padre.
Indagini della Magistratura – secondo dichiarazioni rese da collaboratori di giustizia – ritengono Pastina junior artefice della campagna elettorale per il padre nelle elezioni amministrative del 2009, condotta mediante forme di condizionamento del voto».
I commissari evidenziano come nel 2012, dopo la riunione in Prefettura a Salerno, il sindaco Giovanni Santomauro bloccò lo sgombero degli alloggi occupati abusivamente da familiari e affiliati al clan facente capo a Biagio Giffoni, per assegnarli ai legittimi assegnatari. Operazione che poi è stata effettuata nel novembre scorso dal commissario prefettizio Mario Rosario Ruffo.
Nella relazione si evidenzia come «Nel 2009 la dirigente del settore politiche sociali del Comune, nel cui ambito erano ricomprese le tematiche alloggiative, avviò una attività mirata alla regolarizzazione delle situazioni, attraverso la formazione di graduatorie mediante procedure pubbliche e basate su requisiti oggettivi. Nello stesso anno ed in strana contestualità, si è assistito ad una riconfigurazione della struttura comunale competente alla trattazione della materia, che veniva trasferita in capo al dirigente dell’Ufficio Tecnico, Pasquale Angione».
Battipaglia, 7 maggio 2014