I cittadini di Torre Paladino di Eboli protestano: Un Quartiere dimenticato

I cittadini del quartiere periferico Torre Paladino denunciano: una Strada ad ostacoli, un Quartiere dimenticato.

Via Torre Paladino si presenta come una strada poderale di inizio Novecento, a causa proprio dell’usura dell’asfalto mai oggetto di lavori di manutenzione.

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da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera che segue inviataci dai cittadini residenti nel Quartiere Torre Paladino nel Comune di Eboli per segnalarci il loro disagio. Lo fanno senza urlare e con garbo come ci si addice alle persone civili. E’ evidente che quella come tante altre strade rurali comunali, versano in uno stato pietoso, come pietosamente sono tenute le Strade Provinciali che attraversano il nostro territorio.

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Già in altre circostanze POLITICAdeMENTE si è interessata di Fiocche, di Torre Paladino, e sebbene il momento è difficile a causa della crisi economica, che da anni ci ha messo in ginocchio e che ha interrotto i flussi economici e conseguentemente anche quelli dei governi centrali e regionali verso i comuni. Tuttavia con una adeguata programmazione e ricorrendo alle progettualità europea si potrebbe giungere ad una sistematica e puntuale risposta, atteso che i Fondi Europei aspettano di essere urilizzati. Noi siamo il Paese che utilizziamo male o per nulla i fondi europei. Ma è altrettanto evidente che il grido accorato di questi cittadini non può essere ignorato.

E’ singolare di come in quelle aree della nostra Città tra le tante Associazioni, Comitati e Movimenti vi sia in atto una sorta di “guerra” che vede molto partecipe i Partiti sia della Maggioranza che delle Opposizioni, e talvolta si ha la sensazione che se qualche richiesta viene avanzata da alcuni, ha più possibilità di essere esaudita, piuttosto che venga fatta da altri. Se è così si dica a questi cittadini a chi rivolgersi per modo da portare a termine quei lavori e magari altre problematiche per modo da fugare ogni dubbio in loro di abitare in un Quartiere dimenticato.

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La fine dello scorso mese, esattamente il 27 febbraio, su tutti i quotidiani locali erano riportate a chiare lettere le dichiarazioni (foto 1) dell’assessore ai lavori pubblici del Comune di Eboli, Ing. Dino Norma, asserenti che erano stati effettuati e completati i lavori di rifacimento del tratto stradale di Via Torre Paladino, presso Contrada Fiocche, nel Comune di Eboli. Purtroppo, a distanza di un mese esatto, la realtà dei fatti è altra.

Ad oggi, dei più di 2 km della strada comunale suddetta, è stata asfaltata solo una parte del tratto iniziale per circa 20 metri (foto 2) mentre i restanti 2 km versano nelle medesime ed impervie condizioni “ante litteram”, presentando veri e propri disallineamenti della strada, con dossi accidentali e profonde buche, alcune delle quali appianate alla meno peggio solo con fresato d’asfalto – ossia materiale di scarto proveniente dal disfacimento di vecchio manto stradale (foto 3, 4a) – e che la pioggia degli ultimi giorni ha letteralmente “spazzato via”, rendendo il transito ancor più pericoloso.

Urge precisare che la strada in questione è la più lunga di Contrada Fiocche ed unico accesso transitabile (in quanto strada chiusa) per le oltre cinquanta famiglie che vi risiedono e per la dozzina di aziende agricole, zootecniche ed imprese artigianali che vi sono ubicate ed ivi operano. Ad oggi, Via Torre Paladino si presenta come una strada poderale di inizio Novecento, a causa proprio dell’usura dell’asfalto mai oggetto di lavori di manutenzione (foto 4b-4c, 5): tali condizioni da anni caratterizzano gran parte del tracciato, rendendolo un vero e proprio percorso ad ostacoli. Condizioni che sono oltremodo al limite di ogni principio basilare di sicurezza in quanto l’intero tratto è caratterizzato da assenza totale di segnaletica orizzontale e verticale, oltre che di qualsiasi altro indicatore stradale e di illuminazione pubblica.

Ci auguriamo che quanto prima gli organi comunali preposti si attivino per dare risposte reali e concrete ad un intero quartiere che non a torto si considera dimenticato dall’Ente e che quotidianamente è costretto a vivere (o forse meglio, a sopravvivere!) con la mancanza di servizi basilari – in aggiunta a quelli suddetti – come l’assenza di bidoni per la raccolta di rifiuti (“la differenziata si è fermata a Eboli“, n.d.r.) o come la totale assenza di una rete fognaria, al pari di un qualsiasi villaggio kabuliano; e che rivendica almeno il diritto di poter percorrere in sicurezza l’unica strada comunale di accesso e di uscita dal proprio quartiere.

Eboli, 27 marzo 2014

3 commenti su “I cittadini di Torre Paladino di Eboli protestano: Un Quartiere dimenticato”

  1. Ringraziamo in primis “Policademente” per lo spazio concessoci e condividiamo totalmente il prologo dell’articolo: ad oggi, infatti, non siamo strutturati ancora come Associazione e/o Comitato ma siamo un “gruppo di lavoro” che riunisce i residenti di Via Torre Paladino (almeno un rappresentante per ogni famiglia/azienda) e che ha intrapreso in piena autonomia e libertà (senza padrini politici, per intenderci) la propria strada…volendo rimanere in tema.

    La problematica principale rimane quella certamente di Via Torre Paladino, come riportato nell’articolo. A questa se ne aggiungono tante altre, che in vero sono proprie di molte zone periferiche e certamente non facilmente gestibili, data l’enorme estensione territoriale della città stessa: la mancanza di sicurezza, di servizi “superiori” (raccolta dei rifiuti o illuninazione pubblica) e/o dei sottoservizi, come l’assenza di una rete fognaria.

    Sono disservizi a cui i residenti e le aziende – senza lamentarsi continuamente e sempre con la “schiena dritta” – fanno fronte da sempre con i propri mezzi ed a proprie spese, ad esempio:
    – con la costruzione di pozzi neri per le acque nere;
    – l’installazione di faretti esterni alle proprie abitazioni che illuminano la strada comunale (la zona è spesso soggetta a furti di mezzi e carburante per i lavori agricoli);
    – l’impiego di tecnologie di comunicazione wireless (per rimanere in tema sicurezza, periodicamente vengono rubati i “fili del telefono”, con l’immediato isolamento di un’intera zona).

    E potremmo continuare all’infinito, nel mentre con la propria auto, ci rechiamo a “buttare l’immondizia”, costretti a guidare per 3 o 4 km in cerca del primo cassonetto.
    Sembra un altro mondo, un “villaggio kabuliano” abbiamo scritto nel comunicato. Ed invece siamo ad Eboli.

    Concludendo, chiediamo alla presente amministrazione di risolvere quanto prima almeno il problema della Strada – ormai impraticabile e realmente nostra unica via di accesso ed uscita dal quartiere – mentre anticipiamo a tutte le future coalizioni politiche che si presenteranno alle comunali del 2015, che tra un anno non basterà (per quanto ci riguarda) parlare genericamente di periferie o delle macro aree periferiche (ad es. S.Cecilia, Cioffi, etc..) prese ad esempio.
    Per i residenti ed aziende di “Torre Paladino” sarà “conditio sine qua non”, per aprire al dialogo e confronto politico, leggere il “nome e cognome” della propria frazione nei programmi politici che ci verranno presentati, evidenziando quali problematiche si vogliano prendere in esame e magari provare a risolvere e quali servizi strutturali apportare nel breve e lungo periodo.

    In caso contrario invitiamo a non venire a bussare alle nostre porte: siamo persone garbate e di rispetto, e prima ancora cittadini che conferiscono sempre alla propria “parola” un valore notarile. Intelligenti pauca.

    Grazie ancora per l’opportunità e lo spazio concessoci da Politicademente – ottimo organo di informazione e punto di riferimento per chi, come gli scriventi, si considera libero da ogni politica clientelare e di sottomissione.
    Ed un grazie in particolare al Dott. Massimo Del Mese, per il suo lavoro e la sua opera di rilevante importanza sociale e che certo non sfugge, anche a coloro i quali risiedono in una periferia cittadina isolata.

    Saluti.

    I residenti del quartire rurale “Torre Paladino”
    c/o Conntrada Fiocche, Comune di Eboli.

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  2. Ha ragione admin. Naturalmente e’ una provocazione quella di rivolgersi ai referenti giusti. Intanto leggendo i giornali di oggi oltre alla notizia non vi e’ stato un solo commento e questo e’ veramente preoccupante. Come al solito il blog di admin si conferma una autorevole fonte. E di questo hanno bisogno le peroferie e il centro.

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  3. COMUNICAZIONE IMPORTANTE AI LETTORI DEL BLOG
    Ho ricevuto in forma privata, un messaggio dal Sig. Franco Moraniello, che non rendo pubblico perché egli evidentemente ha scelto quella modalità e la rispetto, ma poiché egli si lamenta, ritenendo che i commentatori di questo blog stiano architettando una campagna mediatica volta a screditare la sua “immagine” e la sua “persona”, e poiché questo sito e chi lo amministra, non solo si chiama fuori da siffatta ipotesi e ad ogni interpetrazione che va nella direzione immaginata dal signor Moraniello, e non condividendo affatto sia i toni che egli utilizza e sia quelli che alcuni hanno utilizzato a loro volta nei suoi confronti, ritengo di rendere pubblica la risposta che gli ho inviato, aggiungendo a quanti partecipano ai vari forum di evitare commenti che non siano strettamente inerenti i temi proposti e di evitare di dare giudizi o usare aggettivi che possano essere intesi come offensivi, così come di evitare di rivolgere le proprie critiche a persone che non hanno un ruolo pubblico, per evitare che si possa degenerare e che il dibattito scada e sfoci nella denuncia e non nel confronto. Tengo a ribadire che POLITICAdeMENTE non risponde per nulla delle offese o delle ingiurie o di altro ma che allo stesso tempo non intende tollerare che accada e che si trasformi una spazio di libertà in un trivio dove sviluppare scorribande o vendette.
    Massimo Del Mese

    Questo che segue è il testo integrale della risposta al sig. Moraniello.

    Caro Franco,
    mi sei molto simpatico, ma non certo puoi dirmi cosa devo o non devo fare sul mio sito, e lo dico questo senza nessun astio, mi devi credere. Mi scrivi in forma privata e non ho capito perché, non lo apprezzo, perché quello che riguarda il mio sito non ha niente di privato, tuttavia, mi dispiace tu voglia trasferire sul mio sito le tue modalità.
    Se vai a ritroso e analizzi tutti i tuoi commenti, ti accorgerai che non ce ne è uno nel quale non compaiono epiteti nei confronti di chicchessia, hai usato tutti gli aggettivi riferibili al mondo animale, possibili ed immaginabili, ed il fatto di metterci la “faccia” non obbliga nessuno a riempiere di fetenzie gli altri.
    Riguardo poi alla campagna mediatica che tenderbbe a screditarti, devo dirti per cortesia di non mischiarmi con nessuono, Il Mio sito è uno spazio democratico e di libertà, per le prospettive di analisi, e di rappresentazione della realtà politica che ci circonda viene ritenuto autorevole e certo non posso sopportare di essere trascinato in beghe personali che non solo non apprezzo, ma che non condivido e non faccio mie.
    Mi rifiuto nella maniera più ferma possibile di appartenere ad una categoria di persne che vorrebbe affermare la propria personalità con la forza, l’insulto e la prepotenza, anche se solo verbale, per questo devo dirti e spero sia in maniera definitiva di evitare di dirmi cosa devo fare e che non accetti l’anonimato.
    Le regole che mi sono imposto sono proprio a difesa di quelle persone che non vogliono essere minacciate o discriminate o insultate e vilipese solo per affermare le proprie idee, così come condanno quelle persone che nell’anonimato non osservano quelle regole di correttezza,
    Riguardo all’ultimo capoverso di tutela della tua “immagine” e della tua “persona”, te l’ho detto anche pubblicamente. Se ti senti offeso puoi fare le tue denunce come e quando vuoi. quelle denunce non mi toccano e non mi coinvolgono se non quando la polizia postale mi chiederà l’IP identificativo di chi ha scritto il post.
    La vita è complicata, come è complicata anche la democrazia e talvolta alcuni non sanno viverla e usarla. Evitiamo nella maniera più assoluta di rendercela difficile.
    Con immutato affetto.
    Massimo Del Mese

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