I lavoratori dell’Ospedale di Battipaglia hanno occupato la Direzione sanitaria: Basta con la criminalizzazione degli operatori delle strutture sanitarie.

La motivazione è la mancata retribuzione delle quote di salario accessorio. E’ insostenibile la situazione e i lavoratori sono decisi a non sospendere la occupazione in assenza di chiare e decisive soluzioni che rendano certezza e fiducia agli operatori demansionati e dequalificati.

da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese

BATTIPAGLIA – I problemi quando non si discute o non si vuole il confronto portano a situazioni estreme. Ed è successo. Specie dopo l’Assemblea dei lavoratori della Sanità, del 19 marzo scorso, indetta dalla CISL FP, quando nell’atrio dell’Ospedale di Battipaglia, si alternarono una serie di interventi che erano un grido di allarme per la sanità ma anche una esplicita denuncia e una esplicita accusa alla Direzione Sanitaria ormai unificata dei P.O. di Battipaglia e di Eboli retta dal Dottor Rocco Calabrese e dal Commissario Unico Pietro Spinelli. Entrambi alle prese con i “risparmi” si fa per dire, poiché dai racconti anche di alcuni pazienti quello che si risparmia ad Eboli va a carico di Battipaglia e quello che si risparmia a Battipaglia va a carico di Eboli, passando anche attraverso il mancato pagamento del salario accessorio. Un risparmio sui generis, fatto sulla pelle degli ammalati e di chi percepisce poco più di 1200 euro mensili, e magari non si risparmia per altre “prestazioni accessorie”, come quelle si milionarie, che si riferiscono alle prestazioni del “sistema” ALPI. Spiccioli quelli del salari accessori dei dipendenti “miserabili” rispetto ai 22 milioni di ALPI spesi solo nell’anno 2012.

I lavoratori del presidio ospedaliero di Battipaglia hanno occupato la direzione sanitaria dell’Ospedale di Battipaglia. Basta con la criminalizzazione degli operatori delle strutture sanitarie. La mancata retribuzione delle quote di salario accessorio ha reso insostenibile la situazione e i lavoratori sono decisi a non sospendere la occupazione in assenza di chiare e decisive soluzioni che rendano certezza e fiducia a quanti con abnegazione si dedicano quotidianamente a garantire qualità delle prestazioni e dell’assistenza continuativamente demansionati e dequalificati.

Pagamento immediato degli emolumenti al netto delle quote di salario accessorio relative ai mesi di gennaio e febbraio. Ma la vertenza sta assumendo una più ampia veste atteso che i lavoratori sono ormai esausti per le condizioni in cui versano e chiedono una concreta riorganizzazione del lavoro che provveda a garantire una qualità assistenziale allo stato garantita solo esclusivamente con un aggravio di lavoro dovuto alla necessità di adeguare anche con mezzi tecnici a supporto l’operato dei lavoratori. Abolizione della medicheria centrale nei reparti e ripristino delle infermerie di corsia in ostetricia, medicina e in tutte le corsie.

Adeguamento del personale di supporto per trasferimenti e assistenza socio assistenziale. Presidi per movimentazione dei pazienti. Chiara esplicazione della carenza di operatori sanitari atteso che dalla stampa e senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali sembrerebbero essere stati annunciati esuberi di infermieri in contrasto con buon senso e concreta disamina del fabbisogno assistenziale.

“Purtroppo nonostante abbiamo a più riprese cercato di avviare un serio confronto – afferma Pietro Antonacchio Segretario Generale della Cisl Fp – su dotazioni organiche e fabbisogno assistenziale ancora lamentiamo una chiara volontà di evitare tale approfondimento. Sembra non esserci alcuna disponibilità nonostante sia un obbligo da parte di tutti gli enti della pubblica amministrazione ridefinire il fabbisogno ed elaborare un piano triennale di assunzioni. In attesa continueremo al far lievitare la vertenza in ogni luogo”.

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Battipaglia, 26 marzo 2014