Sabato 29 marzo 2014, ore 16.30, Via Italia, tutti in bici con l’Associazione Mariarosa per pedalare con e per Emanuele.
L’Associazione Mariarosa per sensibilizzare Battipaglia contribuisce alla causa di Emanuele Scifo usando la Critical Mass. Non si raccolgono soldi, si vuole sensibilizzare i battipagliesi. E mentre si muore l’ASL spende 22milioni in ALPI.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – Quale è il senso di vivere in una comunità? Questa domanda ha tantissime risposte, ci si potrebbe fare un trattato. Uno degli aspetti che a noi di Mariarosa sta molto a cuore è certamente il bene comune, questa volta vogliamo concentrarci su una importantissima sfumatura di questo aspetto, l’aiuto reciproco.
Viviamo in comunità perchè “siamo animali sociali“, diceva Aristotele… Viviamo in comunità perchè quest’ultima ci da protezione, l’esempio piu semplice ed immediato è la famiglia, cosa è una comunità equilibrata se non una buona famiglia, di qui il concetto non solo Cristiano di fratellanza.
Emanuele Scifo è nostro fratello, ora sta chiedendo alla sua famiglia aiuto. Ma noi ci facciamo mille domande, facciamo ragionamenti cinici e pragmatici, probabilmente solo per sentirci con la coscienza a posto nel non aiutare. Scendiamo in 5000 in piazza contro la puzza dell’ennesima discarica, ci battiamo per il benessere animale ecc ecc… Ora che un membro della nostra comunità chiede aiuto dove sono i suoi fratelli!!!
Per sensibilizzare Battipaglia e dare credibilità a questa vicenda, che purtroppo è verissima, abbiamo pensato di sfruttare l’impatto e l’effetto della Critical Mass, quindi:
- Sabato 29 ore 16.30 ci vediamo a Via Italia, tutti in bici, pedaliamo con Emanuele. (In caso di pioggia la Critical Mass sarà spostata al sabato successivo)
- Non raccoglieremo soldi, le donazioni si possono e si devono fare direttamente utilizzando i dati forniti da Emanuele.
- Un appello ai quel folto numero di battipagliesi facoltosi, ma cosa state aspenttando!?!?!
Emanuele Scifo è un infermiere battipagliese di 33 anni, affetto da una malattia rarissima, per effetto della quale dovrebbe subire un trapianto mutiplo di diversi organi, possibili con una modica cifra di 1milione di euro. Ed Emanuele da otto anni vive e combatte per vivere nell’attesa di poter essere operato, per subire un trapianto multiviscerale addominale, che prevede la sostituzione di stomaco, duodeno, pancreas, milza, intestino tenue e crasso. Un trapianto che un solo ospedale è specializzato per realizzarlo: il Jackson Memorial Hospital di Miami.
Ma il tempo stringe ed Emanuele ha ancora solo un anno di vita, anche perché nel frattempo sono intervenute altre complicazioni, così come gli hanno diagnosticato i medici che lo seguono, senza che si arrivi al trapianto. Un solo anno di vita per lui e solo pochi mesi per la società così detta “civile“, perché non si giri dall’altra parte, ma anche per riflettere sul nostro sistema sanitario che non solo si mangia un fottio di soldi ma che in merito ai trapianti poco e nulla fa, così come poco e nulla fa per fornire i supporti necessari ai medici che vogliono fare ricerca ed esperimenti nelle strutture pubbliche. E così risparmiando risparmiando facciamo in modo che si tagli tutto e facciamo morire i pazienti
L’iniziativa dell’Associazione Mariarosa è abbastanza singolare, ma è anche abbastanza pungente rispetto a quella “società civile” perché non si distragga e si faccia per il momento promotrice di iniziative economiche che aiutino nell’immediato Emanuele Scifo e lo strappino alla morte ma che si adoperi perché faccia pressione verso la politica e gli organismi dirigenti la Sanità pubblica affinché si approprino dei propri ruoli e li utilizzino al meglio e non per speculare e spendere 22 milioni di prestazioni accessorie (straordinario per medici) in ALPI e poi lasciar morire le persone.
Battipaglia, 25 marzo 2014
gli sprechi dei pubblici funzionari,li pagano i privati cittadini,e nonostante tutto,si continua,il senso di rabbia e di impotenza viene sostituito da una malinconica rassegnazione,si ma …fino a quando?