Eboli presidio di legalità nella lotta al Racket. Successo del Convegno Antiusura “Se denunci conviene”.
Nel corso del Convegno al quale hanno partecipato: il Questore di Salerno De Iesu; Il Sindaco Melchionda; Don Luigi Merola, D’Alia e Damiano Cardiello; si è presentato il regolamento a sostegno delle imprese che hanno denunciato atti di estorsione e usura.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Martedì scorso 18 marzo 2014, presso l’Aula Consiliare del Comune di Eboli, si è tenuto con grande successo il Convegno sul fenomeno dell’Usura dal tema: “Se denunci ti conviene. Eboli diventa presidio di legalità“, nel corso del quale si è tenuta anche la presentazione del regolamento per il sostegno alle imprese che hanno sporto denuncia a seguito di atti di estorsione e usura. Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Salerno ha accreditato l’evento con l’attribuzione di n. 3 crediti formativi.
Il Convegno-dibattito è stato moderato dal Dott. Pasquale Lettera, Presidente della Commissione Consiliare Affari Istituzionali e sono intervenuti: il Consigliere Comunale Avv. Damiano Cardiello, Relatore del provvedimento; Il Dott. Luca Sgroia, Presidente del Consiglio Comunale; Il Dott. Antonio De Iesu, Questore di Salerno; Don Luigi Merola, Parroco anticamorra, Presidente dell’Associazione “A voce d’e’ criature”; Avv. Gaspare D’Alia, Ricercatore in Procedura Penale e Docente di Teoria Generale del processo penale presso l’Università degli Studi di Salerno; Avv. Martino Melchionda, Sindaco di Eboli.
Al Convegno era stato invitato a dare un contributo anche il il magistrato Raffaele Cantone, nominato recentemente dal Premier Matteo Renzi Alto Commissario della Autorità Nazionale anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche (ANAC), altro simbolo anti camorra, il quale purtroppo non ha potuto assicurare la sua presenza, tuttavia non ha affidato ad una mail il suo saluto e una sua breve considerazione dal seguente letterale tenore:
Gent. dott. Cardiello,
avevo ricevuto il suo cortese invito per il convegno del 18 e non potendo per pregressi impegni parteciparvi, intendo farle avere le mie più sentite e sincere congratulazioni per l’iniziativa intrapresa in consiglio comunale a sostegno delle vittime dell’usura.
La tutela delle vittime di reati così odiosi e certamente collegati alle attività di consorterie criminali, oltre a rispondere ad una ragione morale evidente, rappresenta uno strumento potentissimo per il contrasto del malaffare e delle mafie , perché a queste ultime toglie l’acqua in cui nuotano e consente alle vittime, invece, di potersi rivolgere con maggiore serenità alla giustizia perché siano individuati e condannati i colpevoli!
La delibera adottata dal consiglio comunale dimostra, inoltre, che a tutti i livelli istituzionali si può contribuire alla lotta alle mafie ed introduce quel circolo virtuoso assolutamente necessario per provare a vincerla questa battaglia e cioè quello per cui ognuno, nel suo ambito e nelle sue prerogative, può e deve fare la sua parte.
Quindi un augurio affettuoso ed un auspicio a proseguire nelle battaglie per la legalità.
Si ricorderà che nell’ultimo Consiglio comunale del 7 marzo 2014 scorso, il Regolamento antiusura è stato approvato all’unanimità recependo una mozione presentata dal Consigliere Damiano Cardiello e approvata nel novembre 2013 anch’essa all’unanimità. Con questo provvedimento, è stato sottolineato da più parti, Eboli è la prima città in provincia di Salerno che si è dotata di uno strumento simile che prevede forti agevolazioni tributarie a favore di chi denuncia il pizzo e si affianca allo sportello anti racket, un traguardo naturalmente che sottolinea altresì e con forza, che rispetto a certe tematiche non vi sono casacche e si devono dare risposte univoche e concrete.
Damiano Cardiello Consigliere Comunale di Eboli, ha ricordato di aver presentato il regolamento che prevede forti agevolazioni quinquennali fiscali, di stretta competenza tributaria comunale, per chi denuncia atti di estorsione e/o usura. Il tutto affiancato da un iter burocratico semplificato (procedura entro i sessanta giorni). Infine, ha messo in evidenza che tutti gli enti dovrebbero adottare provvedimenti simili e che Eboli è la prima città della Provincia di Salerno a dotarsi di uno strumento così importante. Cardiello ha sottolineato anche che il provvedimento prevede anche la creazione di un fondo di solidarietà ad hoc, le cui cifre sono state inserite già nel prossimo bilancio, che mi auguro verrà speso totalmente. Il messaggio è charo: se denunci ti conviene.
Luca Sgroia, Presidente del Consiglio comunale di Eboli, ha illustrato l’iter consiliare ed ha voluto sottolineare la scelta bipartisan di averlo votarlo. Una scelta che, sebbene il provvedimento fosse stato presentato da un membro dell’Opposizione, superando gli steccati politici si è dimostrato come in Politica si possa coltivare insieme i valori della legalità, della giustizia, dell’Onestà.
Don Luigi Merola oltre a complimentarsi per l’iniziativa ha allargato l’orizzonte del suo discorso raccontando la propria esperienza personale di lotta alla camorra, portando ad una attenta riflessione circa il “coraggio da adottare” dinanzi ad alcune scelte, cui potrebbe inevitabilmente trovarsi un usurato. Don Merola nella sua qualità di Presidente dell’Associazione “A voce re creature” ha presentato l’ultimo libro dal titolo “Storie di ragazzi tra legalità e camorra” – narrativa, testimonianze e teatro.
Il Questore di Salerno Antonio De Iesu, ha posto l’attenzione sull’attività di contrasto all’Usura e alla criminalità in provincia di Salerno e ha messo in evidenza alcuni dati importanti sul numero di denunce e attività commerciali coinvolte. Senza dimenticare le proprie personali esperienze sul tema. Su questo argomento l’attenzione resta altissima.
Il Sindaco di Eboli Martino Melchionda, ha tenuto a sottolineare come questa iniziativa si affianca ad altre sostenute dalll’amministrazione: la passeggiata anti racket con il Prefetto di Salerno Gerarda Pantalone e Tano Grasso svolta nel 2012; l’apertura dello sportello anti racket e anti capolarato. Eboli diventa un presidio di legalità e lancia un piccolo ma importantissimo segnale in tema.
Il prof. Gaspare Dalia, Docente di Procedura Penale e teoria generale del processo presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Salerno, ha invece messo a fuoco gli aspetti processuali di chi si trova accusato di favoreggiamento o di chi denuncia, e a cosa si va incontro e quali conseguenze ne scaturiscono per l’usuraio.
L’argomento, ovviamente proprio per la sua riconosciuta necessità a fornire un supporto alle persone che finiscono per cadere nelle maglie dell’usura, è stato approvato da tutte le Forze Politiche senza guardare chi ne fosse stato il proponente, scrivendo una bella pagina democratica. E proprio per la sua importanza, sebbene si metta in evidenza anche come il fenomeno dell’usura sia legato: in primo luogo, alla responsabilità delle Banche che negano sistematicamente l’accesso al credito sia alle imprese che ai singoli cittadini; in secondo luogo alla mancata volontà del Parlamento, e per esso delle forze politiche tutte, di affrontare una volta per tutte la questione giungendo per una parte anche a presentare una Legge che obblighi gli Istituti Bancari, in maniera percentuale rispetto ai loro depositi, a concedere credito a chi ne fa richiesta, e dall’altra agire legislativamente e contestualmente anche sull’inasprimento delle pene per chi non onora il debito.
Ma appunto, essendo l’argomento perticolarmente sentito, e avendo ricevuto delle riflessioni da parte del Segretario cittadino di SEL prof. Carlo Manzione, è sembrato utile aggiungerle al report del Convegno per favorire anche un dibattito e così estendere ad un post-convegno la discussione.
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Carlo Manzione Segretario cittadino di SEL: Riflessioni attorno al convegno sul regolamento anti usura del Comune di Eboli – 18 marzo 2014.
Come circolo di SEL abbiamo espresso, anche attraverso il nostro consigliere comunale Carmine Caprarella, parere favorevole al regolamento per il sostegno a chi denuncia atti di estorsione e di usura, in quanto rappresenta un segnale dato ai cittadini che si vuole andare verso la direzione della lotta per la legalità.
“Un piccolo grande segnale”, lo ha definito il questore di Salerno De Iesu! “Un piccolo granello dell’immensa spiaggia”, diremmo noi.
In ogni caso, è importante che sia stato approvato all’unanimità questo Regolamento antiusura e che si possa dotare la nostra città di uno strumento che prevede forti agevolazioni tributarie a chi denuncia il pizzo. È altrettanto apprezzabile che su queste tematiche si sensibilizzi la cittadinanza anche in un convegno come quello di ieri, 18 marzo.
Ci piace ricordare, inoltre, che questa iniziativa sia caduta a ridosso del ventesimo anniversario della morte di don Peppe Diana, il sacerdote di Casal di Principe, che della lotta per la legalità aveva fatto una vera e propria ragione di vita.
Siamo, però, convinti che tale provvedimento, anche se si affianca ad altri importanti interventi come lo sportello anti racket, non sia di per sé sufficiente, ma debba rientrare in una strategia di più ampio respiro e in un contesto più ampio di interventi che rientrino nelle competenze specifiche dell’ente comunale.
A confermare ciò sono indirettamente le parole del questore De Iesu, il quale, forte della sua esperienza di “vecchio poliziotto ferito in un conflitto a fuoco nel 1982”, ha ribadito che occorre accompagnare la vittima di usura o di racket nel difficile percorso che precede e che segue la fase della denuncia.
“Quando affermiamo”, sostiene il dott. De Iesu, “che ognuno ha il dovere unico di denunciare, diciamo una cosa giusta, ma non è sufficiente perché poi la vittima rischia di dover affrontare da sola le conseguenze nel suo territorio”.
Perché la vittima possa denunciare deve avere in primo luogo fiducia in chi dovrebbe proteggerlo. Bisogna, inoltre, che ci sia più coraggio nel migliorare l’accesso al credito per evitare che si ceda alle pressioni della camorra o della mafia e si finisca nella rete dei criminali e occorre anche ripristinare la cultura della legalità come ha dichiarato Gaspare Dalia, docente di “Teoria generale del processo” all’Università di Fisciano, puntando sulla prevenzione e infondendo anche nelle nuove generazioni la fiducia nelle istituzioni. E, in questa prospettiva, non si può non pensare al coinvolgimento delle scuole e delle università.
Per tornare al tema del convegno, è necessario creare le condizioni affinché si arrivi alla denuncia, tutelando le vittime sia prima che dopo e, soprattutto, agendo nell’ambito di un percorso inter istituzionale con associazioni, prefettura, enti, Stato e magistratura.
Auspichiamo che il Comune affianchi il più possibile le attività della prefettura, stipulando con essa protocolli di intesa e prestando assistenza alle vittime con un sostegno amministrativo e legale che possa consentire loro di accedere al fondo specifico che lo Stato ha previsto con due finalità. Avvalendosi della collaborazione delle associazioni e degl enti che si muovono sul terreno della legalità, il Comune dovrebbe anche puntare a
1) sostenere finanziariamente le vittime dell’usura
2) incentivarle a collaborare con la magistratura denunciando l’usuraio
Nel quadro della lotta all’usura, infine, non possiamo non evidenziare, come ha implicitamente rilevato don Luigi Merola nel suo intervento, che il fenomeno della ludopatia e del gioco d’azzardo, praticato anche attraverso le slot machine, si pone sempre di più all’ordine del giorno.
Non sono pochi coloro che cadono quotidianamente nelle grinfie degli usurai, anche perché spinti dalle conseguenze del gioco d’azzardo.
Eboli è stato uno dei primi comuni, già nel 2004, quando il nostro consigliere comunale Carmine Caprarella ricopriva l’incarico di Assessore alle Politiche Culturali, ad istituire uno sportello per combattere il dilagare del gioco d’ azzardo, con un’attività svolta anche presso i luoghi frequentati dai giocatori.
A tale riguardo, pensiamo che si debba urgentemente riaprire una discussione su tutte le possibili misure volte a contrastare questo fenomeno che, soprattutto in periodi di crisi e di povertà come il nostro, appare sempre più diffuso. Rientra tra queste misure sicuramente la possibilità di garantire sgravi fiscali agli esercenti di bar, tabacchi e ricevitorie che rinuncino alla presenza di slot machine nei loro esercizi commerciali e che partecipino, in tal modo, alla rete e al programma nazionale “no slot”, conosciuto anche come “Slot Free”, a cui hanno aderito, tra gli altri, il comune di Roma di Milano, di Genova, e la regione Umbria.
Va sicuramente in questa direzione l’invito di don Luigi Merola a bandire le “macchinette mangia soldi” dagli esercizi commerciali vicini alle scuole e ai luoghi di ritrovo dei giovani.
Volendo ampliare il discorso, gli operatori dovrebbero anche recarsi nei luoghi come sale giochi, snai, centri scommesse e bar con macchinette per iniziare una campagna di sensibilizzazione, di prevenzione, ma nello stesso tempo avvicinare i soggetti più deboli e soggetti già alla ludopatia che sta diventando sempre più una dipendenza, mettendo in campo anche in questo necessarie azioni “azioni di accompagnamento”.
Si tratta di una iniziativa e di una proposta sicuramente da approfondire negli aspetti tecnici e normativi e da realizzare insieme all’Amministrazione e alle altre istituzioni preposte. Noi vogliamo, però, lanciarla già in questa sede, assicurando la nostra piena disponibilità a collaborare e a dialogare con enti, istituzioni e associazioni, perché riteniamo che tra i compiti principali delle formazioni politiche vi sia anche quello di essere “sentinelle di legalità”, con atti concreti e coinvolgendo i cittadini, le famiglie e le nuove generazioni in questa lotta comune per la legalità e per la cultura delle buone pratiche.
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Eboli, 17 marzo 2014 (L’articolo è stato aggiornato il 20 marzo 2014 alle ore 4.00)
da quale pulpito
mah,se il presidio di legalità non sono pene certe,un risparmio sulle imposte è un maquillage politico..
penso che l’iniziativa nei fatti avrà pochi riscontri concreti….
L’USURA E’ FIGLIA DI UN SISTEMA CREDITIZIO CHIUSO,IL MOMENTO IN CUI L’IMPRENDITORE O CHI PER ESSO,TROVA SERRATE LE VIE DEL CREDITO L’USURA,SPECIE IN QUESTO CONTESTO STORICO TROVA TERRENO AGEVOLE,GLI ISTITUTI CODICISTICI COME LA RESCISSIONE ULTRA DIMIDIUM DEL CONTRATTO E LE LEGGI AD HOC,NON SERVONO A MOLTO VISTO CHE IL FENOMENO E’ IN ASCESA.
LE STESSE BANCHE CON CODICILLI CONTRATTUALI,DEGNE DI UN ESPERTO DEL T.U. BANCARIO FINANZIARIO,ANNIDANO IN TALI PASSAGGI ELEMENTI USURARI,INFATTI I TASSI AUMENTANO ALL’INSAPUTA DEL CLIENETE,CHE SI TROVERA’ A DOVER SOPPORTARE RATE MOLTO + PESANTI DI QUELLE INIZIALI.
PRIMA DI FIRMARE LEGGETE BENE O FATEVI ASSISTERE,LA FRETTA E’ FORIERA DI DISASTRI…
Ringrazio molto Massimo Del Mese per aver pubblicato queste riflessioni e la proposta sulla ludopatia e sul gioco d’azzardo, scaturita da una discussione molto sentita ed approfondita nel nostro partito.
Ritengo anche che sia stato opportuno averle inserite nel report complessivo sul convegno, già commentato da alcuni cittadini.
Perchè non istituiamo non uno sportello, ma uno sportellino per sostenere le denunce per voto di scambio?
Un altro bel segnale di lotta ad uno dei metodi camorristici potrebbe esser significativo.
E’ itornato ad Eboli colui che negli anni Settanta/Ottanta ha trasformato l nome del nostro paese cme crogiuolo di camorristi e killer speitati. La politica li sopportava, li assecondava o faceva affari con loro. C’è chi lo abbraccia si fa pure fotografare (al di là della parentela è un fatto di opportunità). Illegalità continua sul territorio a tutti i livelli e sta ente fa finta di stare dalla parte della legge.
Coninu a dire che NON SONO CREDIBILI e quindi devono andare a casa. SUBITO!!!!
Vorrei davvero essere in fallo,ma considero che a Eboli c’è tanta usura,forse figlia di quel clan,i cui soldi continuano ancora a girare..
la premialità del diritto in campo penale:
pentiti,parla e dopo un po allentiamo le catene e ti salvi il patrimonio,avrà avuto anche efficacia ma sul piano etico è devastante,un incentivo a delinquere,e bene,tanto dopo vi è il pentitismo…
e le mafie ingrassano
« Prima di combattere la mafia devi farti un auto-esame di coscienza e poi, dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combattere la mafia che c’è nel giro dei tuoi amici, la mafia siamo noi e il nostro modo sbagliato di comportarsi. Borsellino sei morto per ciò in cui credevi, ma io senza di te sono morta[1] »
Rita Atria (Partanna, 4 settembre 1974 – Roma, 26 luglio 1992)