La normativa attuale sul bruciature e residui vegetali di potatura provenienti dall’agricoltura crea difficoltà e vieta prassi e buone pratiche agricole.
L’applicazione del codice ambientale in agricoltura comporta problemi e difficoltà di applicazione del settore agricolo, in particolare per quanto riguarda le bruciature dei residui vegetali e di potatura provenienti dalle attività di Campagna.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – La normativa attuale sulle bruciature ha creato difficoltà enormi alle imprese agricole, soprattutto perché ha vietato prassi e buone pratiche agricole dei coltivatori.
Ma il problema maggiore, non è nemmeno questo, è stata soprattutto la mancata chiarezza e sovrapposizione di norme per lo smaltimento dei residui vegetali e di potatura provenienti dalle attività agricole.
L’applicazione del codice ambientale in agricoltura (D.Lgs. n. 152/2006) ha comportato problemi e difficoltà di applicazione del settore agricolo, in particolare per quanto riguarda le bruciature dei residui vegetali e di potatura provenienti dalle attività di Campagna.
Purtroppo, la situazione si è aggravata perché sono sorti contrasti fra le Amministrazioni Locali e le disposizioni Nazionali e Comunitarie in sede di applicazione di controllo.
La Confederazione Italiana Agricoltori non può consentire questa attuale situazione, anche perché i danni li subiscono specialmente gli agricoltori.
La CIA si è rivolta più volte al ministero dell’ambiente al fine di risolvere i problemi e favorire una soluzione.
Al riguardo il Ministero dell’Ambiente ha predisposto il testo del Collegato Ambientale alla Legge di Stabilità fatto proprio da tutto il Governo con approvazione nel Consiglio dei Ministri.
L’Art. 29 del Collegato Ambientale consente una soluzione intelligente del problema investendo i Comuni nella decisione di autorizzare le citate bruciature. Attualmente il Collegato è all’attenzione della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati ed avrà bisogno di tempi lunghi (da 3 a 6 mesi) per l’approvazione.
La Confederazione Italiana Agricoltori si sta adoperando affinché in sede nazionale, ma anche in quelle Regionali, sia possibile operare perché gli organi di controllo adottino comportamenti che, pur rispettosi della Legge ancora in vigore, tengano conto in modo opportuno della proposta del Governo e dei tempi della discussione parlamentare, anche con emanazione di una Circolare del Ministro.
Salerno, 9 marzo 2014
1 commento su “CIA: Poca chiarezza sui Residui vegetali provenienti dalle attività agricole”