L’Assessore Lavorgna sulle multe alle prostitute: “continueremo a contrastare il fenomeno della prostituzione che interessa il nostro litorale”.
Cardiello e Lavorgna, nelle loro argomentazioni, mostrano tutti i loro limiti, rispetto ad un fenomeno, che mentre da una parte deve proteggere le Prostitute, dall’altra deve necessariamente scoprire, combattere e debellare le organizzazioni criminali e il fenomeno dello sfruttamento della prostituzione.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – L’assessore alla Polizia Municipale Adolfo Lavorgna interviene in merito alle ultime dichiarazioni del consigliere comunale di Forza Italia Damiano Cardiello relative alla questione delle multe elevate alle prostitute lungo il litorale del Comune di Eboli.
Tali sanzioni sono state comminate sulla scorta dell’ordinanza sindacale, contingibile ed urgente n. 184 del 8 luglio 2013, che punisce comportamenti che creino intralcio alla circolazione sulla strada litoranea e conseguente pericolo per la pubblica utilità.
“Faccio osservare al consigliere Damiano Cardiello – dichiara a tale proposito l’Assessore alla Sicurezza del Comune di Eboli Adolfo Lavorgna – che la Corte Costituzionale ha tolto ai Sindaci l’unica arma di cui disponevano, già piuttosto debole.
Questo non può essere motivo di soddisfazione per i cittadini di Campolongo, né è giustificabile una certa esultanza da parte del consigliere comunale di opposizione.
Occorre, inoltre, sottolineare che la sentenza della Corte Costituzionale mette a rischio tutte le ordinanze che negli anni hanno emanato i Sindaci, allo scopo di far fronte ad un fenomeno che il Parlamento italiano, vergognosamente, vuole ignorare, e che scarica sui cittadini e sulle istituzioni locali.
In ogni caso, – aggiunge l’Assessore – continueremo a contrastare il fenomeno della prostituzione che interessa il nostro litorale, con i pochi strumenti che la legge mette a nostra disposizione.
L’Amministrazione – conclude l’Assessore Lavorgna – ascolta le richieste dei cittadini, e di coloro che risiedono nelle zone maggiormente interessate dal problema. E’ nostro dovere mettere in campo gli strumenti che abbiamo a disposizione, non a caso una buona parte degli interventi della Polizia Municipale e della Compagnia dei Carabinieri di Eboli, che ringrazio, è diretta al controllo del territorio”.
Come al solito si guarda il dito e non la Luna. Se la “Luna” è la prostituzione il “dito” sono le sanzioni comminate sul presupposto di fornire un deterrente ad un fenomeno dilagante che tocca diverse problematiche, che vanno: dalla prostituzione che coinvolge donne perlopiù “schiave” comunitarie o extracomunitarie, e semmai, anche chi volontariamente decide di vendere il proprio corpo; allo sfruttamento alla prostituzione che riguarda singoli criminali o sodalizi criminali che allo stato iniziale ricavano utili dalle “loro” prostitute, che poi reinvestono in droga e usura “elevando” di grado la loro azione criminale; alla tratta di persone clandestine, che sono costrette attraverso la prostituzione a riscattare i loro documenti; tutte e tre le condizioni, unite ad altre secondarie ma lo stesso illegali, sono tutte manifestazioni deprecabili e che sociologicamente, proprio perché ledono i diritti fondamentali di libertà degli esseri umani (nella fattispecie riguardanti donne oggetto, donne schiave) rappresentano una macchia indelebile della nostra società, e purtoppo sia il Consigliere Cardiello che l’Assessore Lavorgna, nelle loro argomentazioni, mostrano tutti i loro limiti, rispetto ad un fenomeno, che mentre da una parte deve proteggere la Prostituta, anello debole e vittima di quel sistema criminale, dall’altra deve necessariamente scoprire, combattere e debellare il fenomeno dello sfruttamento della prostituzione.
Mentre Cardiello affronta la problematica con la modalità dell’ “azzeccacarbugli” rovistando nelle pieghe degli articoli che in più di un’occasione la fa fare franca anche ai colpevoli, il secondo vorrebbe arginare un fenomeno che in se, e collateralmente, assume caratteri delinquenziali ben definiti, con azioni risibili che si limitano solo a sanzioni di “intralcio della Circolazione” o di un labile “pericolo per la pubblica utilità“, non intervenendo semmai con azioni più efficaci che potrebbero anche riguardare quelle sanzioni ma che dovrebbero tendere attraverso, pattugliamenti, picchettamenti, indagini investigative, allo scopo di individuare i “papponi” o le organizzazioni che ci sono intorno alla prostituzione, che ormai sulla Fascia Costiera che va dal fiume Sele fino a Salerno, naturalmente passando per Eboli, Battipaglia e Pontecagnano, a decine e decine di ogni razza e provenienza, di notte e di giorno, imperversano in ogni angolo e in ogni spartifuoco, incuranti di ogni cosa.
Elevare qualche contravvenzione e magari esultare perché in determinati casi vi è stato il relativo annullamento, non significa il resto di niente. Intanto il fenomeno della prostituzione in tutta la sua recrudescenza esiste e prolifera, e intanto non si contribuisce per nulla alla sua lotta di contrasto, e se le Prostitute piuttosto che multarle si procedesse alla loro identificazione e attraverso progetti sociali finalizzati si procedesse all’ascolto, alla tutela e al loro reinserimento, non sarebbe meglio? Cardiello in quella circostanza cosa proporrebbe, si lamenterebbe dello sperpero di danaro pubblico impiegato per il loro recupero? E Lavorgna si sentirebbe più soddisfatto se anche solo una di quelle donne si liberasse e semmai assicurare i magnaccia alla giustizia richiudendoli nelle patrie galere evitando che altri gruppi criminali si aggiungano a quelli già esistenti e che tutti concorrono nell’odioso fenomeno della Camorra delle camorre?
Eboli, 26 febbraio 2014
Trema il palazzo comunale. Molti posti di lavoro a rischio!!!
Ma e’ mai possibile che con tutti i problemi che stanno vivendo i cittadini dobbiamo metterci a discutere della prostituzione sulla fascia costiera e delle multe comminate dalla polizia municipale e successivamente annullate dal giudice di pace? Perche’ non impiegate i vigili urbani in operazioni proprie della polizia municipale? Passate per via Matteo Ripa e vi accorgerete dell’occupazione,in stile simil militare del marciapiede e del parcheggio che e’ stata fatta da un verdumaro, che viste le modalita’ di occupazione sembrerebbe iper protetto : avviene detta occupazione proprio sotto gli occhi del vigile posto a protezione del primo cittadino….penso che ogni tanto si affacci alla finestra e non puo’ non notare la presenza continua di due grossi furgoni nel parcheggio …si spera che paghino per l’occupazione del posto e centinaia di cassette di frutta e verdura dislocate sul marciapiede che non danno la possibilita’ di deambulare liberamente ai cittadini ….i vigili urbani e l’assessore Lavorgna al posto di correre appresso alle prostitute e fare quelle figuracce… perche’ non debellano questo triste fenomeno….lo sanno che il regolamento del commercio e una recentissima sentenza della Corte di Cassazione vietano per motivi igienico sanitari la vendita di prodotti alimentari fatta nel modo innanzi descritto? Avete spiegato a quel poveretto del vigile che s’affaccia alla finestra che da su via Ripa e non interviene….commette un’omissione d’atti d’ufficio….caro Lavorgna cerca di usare i vigili per compiti d’istituto…alle puttane ci penseranno le forze di polizia a questo deputate e ad Eboli ce ne sono!Naturalmente questo fenomeno e’ diffuso un poco su tutto il territorio comunale: via Nobile, viale Amendola etc.etc. .