Serve la Rivoluzione delle Politiche di contrasto alla povertà e di sostegno alla sicurezza sociale nel PdZ S\10.
il Sindaco di Santomenna Voza, ha chiesto al Sindaco del Comune Capofila Caporale, al Coordinatore e al Sociologo progettista del Piano di Zona delle Politiche Sociali S\10 di Comune di Palomonte (SA), più attenzione ai bisogni e più sostegno alla sicurezza sociale.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
PALOMONTE – «Serve una rivoluzionare nelle Politiche di contrasto alla povertà – si legge nel comunicato perevenutoci – e di sostegno alla sicurezza sociale. Bisogna mettere in pratica l’esortazione di alto valore solidale e quanto mai attuale di Bartolomeo Vanzetti: “volli un tetto per ogni famiglia, del pane per ogni bocca, educazione per ogni cuore, luce per ogni intelligenza“. Perciò è necessario che il Piano di Zona delle Politiche Sociali S\10 si adoperi, da una parte, per intercettare le eccedenze alimentari prodotte da questo modo di produzione e consumo capitalistico a favore di chi versa in gravissimo disagio socio-economico, e, dall’altra parte, che ai meno abbienti si insegni a pescare, e non si regali solo il pesce! Occorre fare ciò anche mediante un nuovo modello di pratica di associazionismo tra comuni, che rompa il circuito tra amministratori locali e bisognosi, per rilanciare quello tra politica e bisogni, rendendo i cittadini più svantaggiati parte attiva delle politiche di sostegno alla sicurezza sociale».
Per questo, il Sindaco di Santomenna Massimiliano Voza, ha chiesto al Sindaco Comune Capofila Pietro Caporale, al Coordinatore e al Sociologo progettista del Piano di Zona delle Politiche Sociali S\10 di Comune di Palomonte (SA), di attuare l’esortazione di Bartolomeo Vanzetti: “volli un tetto per ogni famiglia, del pane per ogni bocca, educazione per ogni cuore, luce per ogni intelligenza”, prendendo in considerazione:
- di impegnare una parte cospicua dei fondi del Piano di Zona destinati al “contrasto della povertà” tramite apposito convenzionamento con strutture che trattano il recupero delle eccedenze alimentari – del tipo “Banco Alimentare” o “Banca delle opere di carità”, che dir si voglia – per un più efficace sostegno delle famiglie che versano in grave condizione di disagio economico;
- di mettere a disposizione dei singoli Comuni il know-out maturato dall’Ufficio del Piano di Zona – nonché la “terzietà” opportuna e la professionalità necessaria nell’ambito delle politiche sociali – per la realizzazione di progetti, finanziati dai singoli Comuni, per offrire la possibilità di occupazione temporanea ai componenti delle famiglie che versano in grave condizione di disagio economico, avvalendosi del sistema dei Buoni lavoro (Vouchers) dell’INPS per lavori di giardinaggio, pulizia e manutenzione di edifici, strade, parchi e monumenti; lavori in occasione di manifestazioni sportive, culturali, fieristiche o caritatevoli; lavori di emergenza; lavori di solidarietà; in maniera da consentire con una sola mossa ai Comuni di assolvere a pieno a una serie di funzioni e servizi indispensabili, di realizzare in modo più professionale e “imparziale” politiche di contrasto alla povertà e rendere i cittadini più svantaggiati parte attiva delle politiche di sostegno alla sicurezza sociale, come dire: non regalare il pesce, ma insegnare a pescare!