Il Consigliere Petrone replica alle dichiarazioni di Melchionda, abbozza a quelle del Segretario Provinciale Landolfi e dà un affondo su Cicalese. Una storia infinita quella del PD.
I due eserciti “disinteressati” si fronteggiano per accaparrarsi il potere in un PD che se continua così, a giudicare dalle accuse che si fanno svolgerà le assemblee nelle varie carceri italiane: a Salerno le faranno a Fuorni, a Napoli a Poggioreale, a Eboli all’ICATT.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – E’ una storia infinita quella del Partito Democratico. E’ la storia di due gruppi che si contendono anche a colpi di “scimitarra” il potere che si può gestire attribuendosi le “quote” di maggioranza di un Partito, e le schermaglie, fatte soprattutto di colpi bassi, costituiscono la carica ai “combattenti” delle due fazioni che si guerreggiano fin dalla fondazione del PD, sotto gli occhi bendati dei dirigenti provinciali e regionali e sotto gli occhi esterrefatti degli elettori: da una parte i Riformisti che fanno capo all’ex Ministro Carmelo Conte, eredi del PSI di Bettino Craxi; dall’altra il gruppo che fa campo al Sindaco Melchionda e gli eredi del PCI-PDS-DS.
Lo scontro si è ulteriormente alimentato dopo l’archiviazione della Querela per diffamazione che il Sindaco Melchionda presentò alla Procura delle Repubblica e dopo le dichiarazioni, in conferenza stampa di Antonio Petrone (leggi al link), che rendeva noto l’esito del procedimento che lo riguardava e rendendo pubblica la decisione della Procura stessa di indagare per concussione, il Sindaco Melchionda e il giovane Giuseppe Cicalese, per false dichiarazioni. Conferenza stampa che poi ha dato luogo alle dichiarazioni del Sindaco e del Segretario Provinciale del PD, e che a sua volta Petrone replica.
“Apprendo dalla stampa – Scrive in una nota politica il Consigliere del PD Antonio Petrone – delle dichiarazioni del Segretario Provinciale Nicola Landolfi: egli fa bene ad avere fiducia nella magistratura, molto meno in Melchionda che ha tradito gli elettori, commercia in Consiglieri comunali e assessori, fa e disfa la struttura comunale e ha messo Eboli sul lastrico. Muove da qui la mia opposizione, insieme con i riformisti.
Colgo, invece con favore, – prosegue Petrone – la decisione di provvedere a ristabilire regole e metodi di funzionamento del Circolo di Eboli che, a seguito dei fatti denunciati, è stato liquidato ingiustamente con grave danno degli iscritti e dei dirigenti, ed attendo le prossime iniziative.
Nessuna polemica da parte mia verso un Sindaco – aggiunge – la cui corsa volge alla fine e che appena cesserà il suo potere, cesserà tutta la sua influenza e sarà presto dimenticato.
Quanto alla sua delirante dichiarazione difensiva, voglio ricordare quanto segue:
- Quale dirigente e consigliere comunale del Pd contestai al Sindaco quanto avevo appreso dal compagno Giuseppe Cicalese che lamentava di essere stato avvicinato dal Sindaco Melchionda e che questi, dopo un breve preambolo, gli aveva detto di essere pronto ad assegnargli la gestione di un progetto giovanile a condizione che egli firmasse l’atto di sfiducia al Segretario della Sezione del Pd.
- Il Sindaco Melchionda proseguì nella sua opera e mi denunciò per diffamazione, vantandosene sulla stampa, ritenendo così di chiudere il caso e farla franca.
- La Magistratura ha fatto le indagini ed ha archiviato l’accusa per diffamazione avanzata contro di me e ha richiesto, invece, il rinvio a giudizio di Melchionda per Concussione e di Cicalese per false dichiarazioni a favore del Melchionda medesimo.
Questi i fatti – tiene a precisare Petrone – : ha bussato alla magistratura e questa ha risposto: ora da chi lo vuole?
Con tutto il rispetto per il sindaco, in quanto avvocato, – conclude la sua nota Antonio Petrone – visto che si è rivolto alla magistratura, ci ritorni e dica quello che è avvenuto.
In effetti il Segretario provinciale del PD Nicola Landolfi a commento delle vicende che coinvolgono Petrone e Melchionda e per loro lo scontro tra i riformisti dell’Area Conte e l’area Melchionda PCI-PDS-DS nel suo comunicato dichiarava: «Intendo esprimere pienafiducia nell’operato della Magistratura ma anche piena fiducia in Martino Melchionda, che si trova al centro di una campagna di odio e di diffamazioni, dalla quale saprà difendersi, che riguardano una “falsa modalità” della “dialettica interna” che, altro non è, che opposizione politica e basta, fatta per mezzo di denunce e di intimidazioni Non è avvelenando i pozzi della civile convivenza interna che si lavora nell’interesse della propria città e del proprio partito. Non è così che si sta dentro al partito e dentro le istituzioni. Il PD provinciale lavorerà, con il gruppo consiliare Pd, per ricostruire nel 2014 un partito che tenga fuori veleni e vicende personali, nell’interesse della comunità ebolitana e di quanti non credono che la politica si faccia con l’odio, ma, bensì, con la serenità, il rigore, la legalità e la legittimità piena delle persone e dei loro ruoli.».
Ma se Landolfi pur nel rispetto della Magistratura, nel merito, di fatto, assegna un punto in favore di Melchionda bocciando le modalità con le quali Petrone e la sua parte politica svolgono il loro ruolo politico ritenuto di “opposizione politica e basta” ed etichettato come “falsa modalità” della “dialettica interna“, il Sindaco Melchionda dal canto suo accusa e contesta le modalità di quella opposizione che punterebbe a creare un clima di terrore sul suo operato di Sindaco rispetto agli atti amministrativi che produce allo scopo di “intimidire” chi gli starebbe vicino, ed evidentemente “incassata” la solidarietà del Segretario Provinciale del PD Landolfi, consuma il suo atto politico di “responsabilità” non candidandosi al prossimo congresso regionale, passando il testimone al Capogruppo consiliare del PD Vincenzo Rotondo.
Politichese. Solo un linguaggio politichese e attendista che non dice nulla e aggrava ancora di più la posizione “attendista” ed ipocrita di un Partito che ha la presunzione di voler tenere sempre la “botte piena e la moglie ubriaca“, presunzione continuata e aggravata fino a diventare arroganza.
Oggettivamente le dichiarazioni di Nicola Landolfi non lasciano dubbi interpetrativi e sebbene si è schierato apertamente a favore di Melchionda non traspare dalla sua dichiarazione una conclusione adeguata alla direzione delle sue dichiarazioni. Insomma, i riformisti ci sono o non ci sono nel Partito Democratico? Sono sospesi o non lo sono? Hanno ragione o hanno torto per i vertici provinciali del PD? I loro metodi sono corretti o meno? Le osservazioni politiche che hanno supportato la loro azione extrapartito meritano o no una riflessione o delle risposte politiche? Se il Segretario Landolfi ha dato la sua solidarietà a Melchionda, nel “rispetto della Magistratura” ha dato torto a Petrone nel “rispetto del Partito”?
E noi cosa possiamo fare? Non possiamo che osservare facendo una ulteriore e brevissima domanda per sapere dovre andrà a parare tutta questa storia: “E allora“? E allora è solo politichese.
In più di un’occasione POLITICAdeMENTE, pur condividendone la sostanza, ha criticato le modalità con le quali i Riformisti svolgevano le loro azioni politiche di opposizione interna ed esterna al Partito e all’Amministrazione, ritenendo vi fossero punti di esagerazione, ma nello stesso tempo ci voleva poco per non criticare la maggioranza consiliare, il PD che era il maggiore gruppo, il Sindaco Melchionda.
E tanto per fare un esempio, non era necessario ipotizzare interessi, infiltrazioni di malavitosi o motivazioni tecniche risibili per contrastare alcune iniziative politiche poi divenute atti amministrativi come per fare solo alcuni casi: quello del mega Impianto Fotovoltaico realizzato sulla Collina di Eboli, o come il caso dell’Housing Sociale fontanelle; per il primo era sufficiente ingaggiare una battaglia ambientale poderosa piuttosto che procurare allarme, circa eventuali malattie che ne sarebbero venute fuori da quell’impianto e dai suoi pannelli; per il secondo era sufficiente opporsi per motivi legati strettamente a indicazioni urbanistiche, motivandole, e semmai aggiungervi anche motivi di opportunità riconducibili, così come si è sempre detto, ad un eventuale collegamento con la Vicenda Aracne, piuttosto che avanzare dubbi tecnici legati alla proprietà del terreno o ipotizzando altri tipi di interesse, o altre questioni, e magari anche aggiungere di voler rivedere la legge di riferimento alla realizzazione degli Housing sociali, e magari affidare l’incarico all’Onorevole Guglielmo Vaccaro, attivo parlamentare PD spesso impegnato fuori dai confini nazionali per suggerire come fanno all’estero, come spesso ricorda il Segretario del PD Landolfi indicandolo come viaggiatore nei momenti elettorali, per ridiscuterla in Parlamento e nelle more affidare all’On. Regionele Donato Pica, che al contrario di tanti altri è tra quelli che veramente più si adopera nel ruolo di Consigliere Regionale, per dare un fermo e riflettere su queste operazioni immobiliari che POLITICAdeMENTE ha definito in passato “Speculazioni immobiliari assistite“; il tutto però, ben sapendo che è facoltà di un’amministrazione impostare la sua azione nel modo che ritiene opportuno, specie se intorno alla sua proposta trova una maggioranza qualificata, elemento base di ogni decisione democratica, lasciando agli organi superiori ogni valutazione specifica.
Intanto la storia, come è avvenuto altre volte, tende ad essere accantonata subito dopo le Primarie che eleggeranno il prossimo Segretario regionale del Partito Democratico, ma al momento darà fiato alle trombe dei due eserciti “disinteressati” che si fronteggeranno per accaparrarsi il potere in un partito che se continua così, a giudicare da quello che si buttano in faccia, dovrà svolgere le sue assemblee nelle varie carceri distribuite sul territorio nazionale, noi a Salerno lo faremo a Fuorni, a Napoli a Poggioreale, quello ebolitano sull’ICATT, e Landolfi ancora cincischierà e continuerà a contare e dividere le persone in “amici” o “nemici” del Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca.
Eboli, 10 febbraio 2014
il 1 cittadino si era buttato avanti per non cadere indietro
Le solite linguacce ebolitane ripetono che da una parte c’è chi cura i propri interessi personali (e lo sta facendo da anni alla grande) mentre dall’altra c’è chi cura gli interessi di qualcun altro (parente acquisito) che quella stessa torta se la vorrebbe anch’egli sgranocchiare (dividendola con il suo protettore). E i fessi stanno a guardare!!
Voi ci credete?