I cittadini si organizzano. Nasce a Pontecagnano Faiano il Comitato spontaneo Località “Trivio Granata-Baroncino” per rivendicare maggiore vivibilità.
I residenti della località Trivio Granata e Baroncino chiedono all’Amministrazione Comunale più attenzione per l’intera frazione e accusa: L’Amministrazione Sica elude le nostre richieste.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
PONTECAGNANO FAIANO – I cittadini si organizzano. E come succede in ogni Città d’Italia, rispetto alla distanza sempre più profonda che c’é tra gli amministratori e i cittadini, si associano, si riuniscono in movimenti, in comitati e ingaggiano le loro battagie per rivendicare i loro più elementari diritti: illuminazione, fognature, marciappiedi, asili, strade percorribili, giardini, trasporti, sicurezza, e come nel caso Scuole sicure e a norma.
Ed è proprio dietro quest’ultima richiesta che nasce a Pontecagnano Faiano il Comitato spontaneo Località “Trivio Granata-Baroncino” per rivendicare maggiore vivibilità e per questo chiedono all’Amministrazione Comunale di ripristinare e rendere a norma l’edificio della Scuola Primaria ubicata in Faiano alla località Trivio Granata. Facciamo presente che nelle scorse Amministrative il Sindaco, pro tempore del Comune di Pontecagnano Faiano, aveva assunto come una delle Sue priorità proprio l’impegno che oggi Noi richiediamo.
Siamo sinceramente a disagio nel costatare che quanto enunciato in campagna elettorale fino ad oggi sia restato assolutamente “lettera morta“. I recenti accadimenti naturali (movimenti tellurici che hanno interessato le nostre zone) non consentono più di procrastinare l’intervento. Facciamo presente, altresì, che la chiusura dell’ultimo piano dell’edificio in oggetto ha creato e crea difficoltà di natura logistica, in quanto gli alunni delle classi quarta e quinta sono stati costretti a spostarsi generando in questo modo dei disagi sia per quanto riguarda le famiglie ma soprattutto per quanto concerne la didattica.
Particolare d’importanza rilevante è che l’Amministrazione cade in un vizio di forma: il suolo su cui sorge la scuola è stato donato anni fa da una famiglia del luogo, (Famiglia Moscati) affinchè venisse edificata la scuola per il quartiere di “Casa boccia” (come la chiamano quelli che ricordano quei tempi). La donazione ovviamente nasceva dalla volontà che ne beneficiasse la collettività. Ora, se la scuola venisse chiusa il beneficio decadrebbe automaticamente.
La richiesta proviene non soltanto dai genitori dei bambini che frequentano la scuola ma anche da tutte le famiglie che, prima o poi, si troveranno, negli anni a venire, nelle condizioni in cui versano i genitori degli alunni odierni. Una località così popolata e già scarsamente fornita da quelle infrastrutture che dovrebbero garantire un normale scorrere dell’esistenza non può, non deve essere privata di un bene primario come quello di avere un edificio scolastico a norma di legge sul proprio territorio, un diritto del resto, garantito dalla Costituzione.
Siamo fiduciosi che l’attuale Amministrazione Comunale rispetterà gli impegni presi pubblicamente in campagna elettorale e sfaterà finalmente il luogo comune che i politici pensano sempre e solo al proprio tornaconto personale.
Pontecagnano Faiano, 31 gennaio 2014
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