Rosania, SU e Rifondazione: Il gioco delle parti affossa la Sanità nella Piana del Sele

Gerardo Rosania, Sinistra Unita e Rifondazione Comunista denunciano il gioco delle parti che rischia di affossare la Sanità della Piana del Sele.

Occorre rimuovere quel “gioco delle parti” per non affossare definitivamente la politica sanitaria nella nostra area! Non c’e’ più tempo! Sinistra Unita e Rifondazione preannunciano per il 14 febbraio un convegno sulla “Sanità nella Piana del Sele.

Gerardo Rosania
Gerardo Rosania

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – A fine 2013 il Consiglio Comunale di Eboli, – Si legge in un comunicato congiunto pervenutoci da Sinistra Unita, il Movimento di Gerardo Rosania e Rifondazione Comunista – dopo tre anni di inutili richieste per disattenzione (o menefreghismo?) di Martino Melchionda e della sua maggioranza, ha finalmente discusso della Sanità e dell’ospedale della nostra città. In quella sede avevamo richiesto con forza che nell’o.d.g. approvato fosse inserito un preciso richiamo alla “comprensorialità” della questione. Avevamo chiesto che il Sindaco di Eboli si elevasse a punto di riferimento della battaglia a difesa della Sanità della Piana del Sele, muovendosi in concerto con gli amministratori degli altri comuni interessati: Battipaglia, Oliveto Citra, Roccadaspide e la stessa Agropoli.

Nell’avanzare questa richiesta partivamo da una semplice considerazione: la battaglia per la Sanità si vince soltanto se stiamo tutti uniti. Se ognuno dei soggetti interessati continua a muoversi privilegiando la logica del “campanile”, come purtroppo è successo in questi ultimi tre anni, quella battaglia è già persa!

Tutto inutile! Del resto, quale amministratore locale, organizzazione di categoria o figura politica, ha fatto sentire la propria voce allorquando con il decreto 43/2013l’Ospedale unico della Piana del Sele” è uscito dalle priorità della Regione Campania?  Un vero e proprio schiaffo dato ad un bacino di circa 250.000 abitanti.

Risultato: la Sanità della nostra Piana sta diventando sempre di più marginale, sacrificata a precise scelte politiche (che di tecnico non hanno nulla!) che privilegiano l’asse “Agro nocerino/Salerno/Vallo della Lucania.”

Il 3 gennaio a Roccadaspide si è tenuto un incontro con i dirigenti dell’ASL Salerno che, a quanto abbiamo avuto modo di apprendere, si è risolta in qualcosa di vago dove non sono state date risposte e soprattutto non sono stati assunti impegni concreti.   Eppure ognuno ha pensato di uscire vincitore!! Il Sindaco di Eboli si è precipitato ad organizzare una conferenza stampa con il “commissario” del Comune di Battipaglia ragionando come se gli altri Comuni della Piana non esistessero, causando l’immediata presa di posizione durissima da parte del sindaco di Roccadaspide. Scene purtroppo già viste! Ognuno pensa di salvaguardare il proprio orticello, di poter dire al suo elettorato di aver salvato la Sanità nel proprio Comune, indipendentemente dal se queste parole rispondano ad una effettiva capacità di risposte sanitarie da parte delle strutture ospedaliere, senza nessun quadro generale, senza nessun disegno di medio e lungo periodo.

Sembra che “il braccio armato” di Caldoro, che gestisce la Sanità in provincia di Salerno, abbia assicurato che non si chiuderanno strutture ospedaliere; che nei presidi dove ci sono reparti accorpati (a tutto svantaggio della qualità del servizio sanitario!) questi verranno ripristinati; che si procederà ad una implementazione dei reparti strategici.

Tutto bene quindi?

Ma quali sono le risposte della dirigenza dell’ASL ad una semplice e spontanea domanda: “con quale personale si intende procedere alla salvaguardia dei presidi ospedalieri, al ripristino dei reparti oggi accorpati, alla implementazione degli stessi? Visto che lo stesso  mega-manager sembra aver premesso,nella stessa riunione, che di assunzioni non se ne parla assolutamente?”

Eppure proprio nelle scorse settimane la CGIL ha denunciato che nell’ASL Salerno vengono spesi ogni anno, 22 milioni  in “ALPI” (specie di incentivazione riconosciuta ai medici). Significa che, senza alcun aggravio di spesa per l’ASL, si potrebbero assumere 440 giovani medici a 50.000 euro all’anno. Forse qualche problema di carenza di personale lo risolveremmo!

Certo,  si tratta di andare a rimuovereincrostazioni” ed interessi che pesano. Non è facile far trovare d’accordo su questa cosa quelli che ogni anno guadagnano 300/400 mila euro (o addirittura 800 mila euro)!!

Esiste anche un altro sistema per rispondere al disperato bisogno di personale delle strutture ospedaliere: razionalizzare la distribuzione del personale attraverso la standardizzazione dei carichi dei lavoro (l’ASL unica fu pensata, anche, per rendere possibili interventi di questo tipo!). Se una determinata operazione richiede un determinato numero di ore, quel numero non cambia  se l’intervento viene operato a Eboli, o a Nocera, o a Salerno. Se si fa una valutazione statistica di quante di quelle operazioni si fanno in ogni ospedale, si può calcolare  quanto personale occorre in ciascuno.

Su questi punti sono state date assicurazioni nella riunione del 3 gennaio? E quali? il direttore dell’ASL ha preso impegni precisi?  Non sembra. Come sosteniamo da tempo, l’impressione e’ che la scelta ( politica!)  che egli  e’ chiamato ad operare vada nella direzione di sacrificare sull’altare della riduzione della spesa proprio la dotazione ospedaliera della Piana del Sele,a vantaggio di altre realtà della provincia.

  • Se il reparto di oculistica di Eboli non è messo in condizione di operare al massimo delle sue potenzialità perché i macchinari rotti non vengono sostituiti,e quelli che arrivano ( il laser!) vengono dirottati altrove;
  • se la medicina nucleare di Battipaglia,elemento di riferimento di tutta la provincia ed anche oltre,viene di fatto messa in condizione di non operare, perché non si sostituisce un macchinario rotto;
  • se l’unico ospedale che chiude è quello di Agropoli mentre, in altre parti della provincia, nosocomi che dovevano essere   chiusi vengono “resuscitati” e reinseriti nell’emergenza;
  • se ad operatori che con grande professionalità hanno fatto diventare i propri reparti delle eccellenze, sempre con la scusa del personale, viene chiesto di ridurre all’essenziale la propria attività;

allora il dubbio che la scelta politica vada in quella direzione e’ forte.

E c’è altro ancora! La CGIL nelle scorse settimane ha denunciato che si va all‘affidamento esterno dell’assistenza domiciliare, in aperta violazione dell’indirizzo del ministero della Sanità e, fra l’altro, con aggravio di costi per l’ASL. Su questo punto  sono state fornite spiegazioni nella riunione del 3 gennaio? Eppure anche in questo caso parliamo di riduzione dei costi!

Ma soprattutto: si e’ chiesto al direttore  generale dell’ASL quale sia la politica sanitaria relativa alla Piana del Sele?

Noi restiamo convinti che c’e’ una opzione che le istituzioni, le forze politiche, le forze sindacali dovrebbero assumere come grande obiettivo :” richiedere la modifica del decreto 43/2013 ed imporre che l‘Ospedale Unico della Piana del Sele ridiventi una priorità per la Regione Campania e che ci sia una riorganizzazione dei presidi ospedalieri esistenti, così come era stata disegnata nel piano ospedaliero del 2009”.

Nelle more, così come ha deliberato anche il Consiglio Comunale di Eboli, si vada verso gli “Ospedali Riuniti della Piana del Sele” in cui ognuno dei presidi esistenti abbia un ruolo reale nella risposta sanitaria ai cittadini dell’area, con un solo coordinamento sanitario ed amministrativo, con articolazione di reparti su più plessi, ma con un solo livello di primariato.

Se non c’e’ questa risposta immediata e quell’obiettivo a medio termine, dovremo aspettarci che si andrà ad un progressivo svuotamento dei presidi ospedalieri, nonostante le roboanti dichiarazioni del “braccio armato” di Caldoro, alla loro “consunzione naturale”, tra la crescente rassegnazione dei cittadini che sempre di più in quelle strutture sanitarie non troveranno l’assistenza  richiesta e che sempre di più diventeranno indifferenti alle loro sorti !

Forte in questa direzione è stato anche il recente allarme lanciato dal movimento politico battipagliese di “ETICA”, è necessario che su questi argomenti  si apra una seria discussione politico-culturale ad Eboli, a Battipaglia, ad Oliveto Citra, a Roccadaspide, ad Agropoli e negli altri centri della piana.

Per questi motivi stiamo organizzando per il 14 febbraio un convegno sulla “Sanità nella Piana del Sele” invitando i rappresentanti politici, istituzionali, sindacali e gli operatori sanitari dell’intero comprensorio della Piana.

Nel frattempo torniamo a chiedere al Sindaco e al presidente del Consiglio Comunale di Eboli di rispettare gli impegni politici assunti e tornare in Consiglio Comunale a riferire ed a dare conto di quanto avvenuto in questo ultimo mese, sperando di non dover aspettare altri tre anni per poter discutere di Sanità.

Occorre rimuovere quel “gioco delle parti” cui in questi anni abbiamo assistito, oggi continuare a “recitare” significa affossare definitivamente la politica sanitaria nella nostra area! Non c’e’ più tempo!

Eboli, 27 gennaio 2014

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