Melchionda ad Auricchio: Nessuna chiusura per il P.O. di Roccadaspide

Il Sindaco di Eboli Melchionda sulla Sanità locale replica al Sindaco di Raccadaspide Auricchio: “Nessuna chiusura. Interpretazione errata della proposta di razionalizzazione dei P.O. di Eboli e Battipaglia.”

Per il Sindaco di Roccadaspide Auricchio la proposta di Melchionda e Ruffo è scorretta nella metodologia e nell’analisi: “Mortifica e tende a violentare in maniera inaccettabile un intero territorio e una popolazione di gente laboriosa e perbene, della Valle del Calore, degli Alburni e dell’Alento”.

Mario Rosario Ruffo-Martino Melchionda-conferenza Stampa-Battipaglia
Mario Rosario Ruffo-Martino Melchionda-conferenza Stampa-Battipaglia

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – Il Sindaco di Eboli Martino Melchionda replica alle affermazioni del Sindaco di Roccadaspide Girolamo Auricchio in merito alla situazione della sanità locale, ed in particolare alla proposta di razionalizzazione dei Presidi Ospedalieri di Eboli e Battipaglia, sottoscritta dal Sindaco Melchionda e dal Commissario Prefettizio Mario Rosario Ruffo:

Dalle parole del Sindaco di Roccadaspide si evince con chiarezza la lettura completamente errata della proposta sanitaria sottoscritta insieme al Comune di Battipaglia.

Egli non ha forse colto che ci opponiamo con forza alla chiusura dei quattro plessi ospedalieri, e dunque anche del nosocomio di Roccadaspide.

Martino Melchionda-
Martino Melchionda-

Con la nostra proposta chiediamo lesatto contrario di quello che egli afferma: nessuna chiusura.

Mettendo da parte visioni individualistiche e infruttuose difese di campanile, abbiamo chiesto ad Antonio Squillante il mantenimento dei servizi sanitari esistenti,  la salvaguardia dei pronto soccorso in tutti i plessi e un maggior numero di posti letto.

La proposta è ispirata ad un principio di riequilibrio territoriale, che vede la nostra area, e quindi gli ospedali di Eboli, Battipaglia, Oliveto Citra, Roccadaspide e Agropoli, vittima di una pesante penalizzazione a vantaggio del Cilento e dellAgro.

Le considerazioni del Sindaco di Roccadaspide sono forse il frutto di una lettura disattenta della nostra proposta; egli, al contrario, dovrebbe condurre con noi la sua battaglia contro i tagli perpetrati nellarea del Sele, unire le forze per affermare la validità di una proposta che tutela il diritto di tutti i cittadini dellarea ad una adeguata e degna assistenza sanitaria.

…………………  …  ………………….

Ma in sostanza cosa avrebbe detto il Sindaco di Roccadaspide Girolamo Auricchio in merito alla proposta avanzata dal Sindaco Melchionda di Eboli e dal Commissario prefettizio Ruffo di Battipaglia? Auricchio ha scritto una lettera al Presidente della Regione Campania e Commissario Straordinario di Governo della Sanità Stefano Caldoro, al Direttore Generale dell’ASL Salerno Antonio Squillante e a tutti i Consiglieri Regionali della provincia di Salerno, una lettra dal seguente letterale tenore:

Al Presidente della
Giunta Regionale della Campania
On. Stefano Caldoro

Al Direttore Generale ASL SA
Dott. Antonio Squillante

Ai Consiglieri Regionali della
Provincia di Salerno

Loro Sedi

«Se in passato il Sindaco di Eboli e il Commissario Prefettizio di Battipaglia avevano già manifestato una scorrettezza sul piano metodologico e della analisi del problema, arrogandosi il diritto di decidere senza consultare gli altri Sindaci sede dei Presidi Ospedalieri interessati e senza ascoltare i relativi territori, oggi questi due innovatori della Sanità, con atteggiamento molto più che arrogante, propongono di chiudere completamente l’Ospedale di Roccadaspide, dividendosi, a mò di bottino conquistato senza però combattere, i posti letto che attualmente sono assegnati al nostro ospedale. Proposta oscena e scandalosa, ma soprattutto, che non pare degna di rappresentanti del territorio. Perché si tratta di una proposta che mortifica e tende a violentare in maniera inaccettabile un intero territorio e una popolazione di gente laboriosa e perbene, quella cioè della Valle del Calore, degli Alburni e dell’Alento.

Mi domando come possa essere pensata una simile ipotesi e soprattutto con quale coraggio possa essere pubblicata e diramata agli organi di stampa. Faccio politica da diversi anni, e trovo che mai simili prese di posizione siano state sostenute da rappresentanti istituzionali a difesa delle loro istanze, poiché sono unilaterali e vanno con sequenzialmente a danno esclusivo di altri territori. Quando il Sindaco di Eboli, di concerto con il Commissario di Battipaglia, sostiene che dei 408 posti disponibili previsti dal Decreto 49/10, di cui 80 di riabilitazione già assegnati ad Oliveto Citra, i restanti 328 debbano essere ripartiti solo tra gli Ospedali di Eboli e Battipaglia, al fine di mantenere in questi due plessi gli stessi attuali reparti doppioni tra loro e garantire così due Ospedali che si trovano a meno di 5 Km di distanza l’uno dall’altro (appena 15 Km. dall’Azienda Ospedaliera di Salerno), che sono serviti da un’autostrada e da innumerevoli arterie di collegamento, e che consequenzialmente il P.O. di Roccadaspide debba cedere loro i posti letto di cui attualmente dispone, e dunque essere chiuso, mi permetto di dire, senza se e senza ma, e se mi è consentito anche con estrema fermezza, che dice delle cose che sono assolutamente prive di logica e di buon senso, e che certo saranno contrastate in ogni sede.

Girolamo Auricchio
Girolamo Auricchio

Ma come si può immaginare che Eboli, che gode già di una struttura riabilitativa convenzionata con circa 300 posti letto (quella del Campolongo Hospital) e Battipaglia, che ha una clinica convenzionata con oltre 130 p.l. (la Clinica Salus) possano accaparrarsi tutti i posti letto disponibili previsti dal Decreto 49/10. E ancora, come si può immaginare di lasciare un intero territorio come la Valle del Calore, degli Alburni e dell’Alento, nel pieno del Parco Nazionale del Cilento, completamente privo di assistenza sanitaria e di un P.O. che, peraltro, rappresenta un punto di riferimento e di eccellenza in Regione Campania, sia per la qualità delle prestazioni che per la condizione di grande economicità che lo caratterizza, che serve un territorio di circa 800 Km. quadrati, completamente privo di infrastrutture e rete viaria, con una densità abitativa di 41 abitanti per Kmq. e una popolazione prevalentemente anziana (ultrasessantacinquenni che è il doppio della media regionale), che è completamente sprovvisto di strutture e/o cliniche private e che a seguito della chiusura del P.O. di Agropoli ha avuto un incremento di utenza di oltre il 30% delle prestazioni di pronto soccorso.         

Non solo. Un territorio dove la popolazione si trova costretta, chiaramente suo malgrado, in una condizione di oggettiva impossibilità di rapidi collegamenti con gli altri P.O. (solo per raggiungere l’ospedale di Battipaglia da Roccadaspide centro bisogna percorrere circa 45 Km.). Non senza considerare i comuni interni alla Valle, relativamente ai quali le distanze diventano incredibili (oltre 70 Km) e i tempi di percorrenza per raggiungere strutture in grado di assicurare il pronto intervento, che, data la morfologia del territorio, sono incredibilmente lunghi (oltre una ora e mezza, cioè tempi pressoché raddoppiati, se non addirittura triplicati, rispetto a quelli normali o standard) e chiaramente tali tempi sono assolutamente inconciliabili con la celere ed immediata risposta all’esigenza di salute e di pronto intervento per le patologie e i casi gravi, purtroppo sempre crescenti.

Ma soprattutto come possono i predetti Sindaci pretendere di continuare a mantenere tutti i reparti doppioni tra loro (medicina, chirurgia, ortopedia, ostetricia e ginecologia, pediatria, cardiologia – utic, pneumologia), molti dei quali non raggiungono nemmeno i parametri minimi previsti dalla normativa vigente, con strutture (come quella di Eboli) risalenti al 1200, inadeguate e priva di qualsivoglia autorizzazione al funzionamento con reparti, come quello di ostetricia-ginecologia, che non raggiunge il limite di 500 punti nascita all’anno previsti dal decreto 49/10, con una emodinamica che funziona solo di giorno e che è completamente fuori legge, atteso che il decreto 49/10 ne prevede una ogni 500.000 abitanti, laddove con quella di Eboli ve ne sono ben quattro in provincia di Salerno. E pur in presenza di una tale situazione qualcuno ha l’ardire di proporre simili “soluzioni”?.

Confesso che inizialmente credevo si trattasse di una “boutade”, fatta ad arte per cercare di ottenere nella trattativa il massimo risultato, oggi invece mi convinco che tale “proposta” costituisca una vera e propria strategia e un metodo di prevaricazione e che vi vuole imporre unilateralmente a danno dei nostri territori, il che è inammissibile ed inaccettabile. Mi appello, quindi, vivamente e convintamente alle SS.LL. affinché, ciascuna per la parte di rispettiva competenza, vigilino e garantiscano condizioni di equilibrio e di massima equità.

Al Direttore Generale, dott. Antonio Squillante, chiamato ad elaborare un atto formale di riorganizzazione del costituendo Ospedale del Sele, persona seria e di indubbia professionalità, affinché continui a svolgere il suo lavoro con lo stesso spirito di profonda umanità e di equità che lo ha fin qui caratterizzato, garantendo i territori interni e marginalizzati della Valle del Calore, degli Alburni e dell’Alento e, conseguentemente, il P.O. di Roccadaspide da queste sciagurate ipotesi di “scippo” che taluno immagina, preservandolo, al contrario, proprio in considerazione della sua peculiarità territoriale e funzionale, ben nota ormai a tutti gli operatori.

Al Presidente della Regione Campania, anch’egli persona seria e di grande capacità e competenza, perché verifichi la possibilità concreta di una modifica del decreto 49/10, nel senso di riequilibrare le posizioni tra province e province, e comunque perché possa valutare la opportunità di redistribuire anche quei posti letto ricompresi nei 19.764 che non sono stati ancora assegnati.

Ai Consiglieri della deputazione salernitana, affinché si decidano finalmente a formulare una concreta proposta di riorganizzazione, sempre promessa ma mai concretizzata, che tenga conto delle esigenze del territorio e che ponga al centro della discussione il diritto alla salute di tutti, in particolar modo dei più svantaggiati, quali sono appunto le nostre popolazioni, in particolare non è pensabile che il territorio dell’ex ASl SA3, che conta in totale  una popolazione di 266.787 abitanti, 164.787 dispongono di 647 posti letto pubblici mentre i restanti 102.000 abitanti, comprensorio Roccadaspide-Agropoli, restino senza alcun posto letto. Per quel che posso dire, seguirò con attenzione lo sviluppo degli eventi e resto fiducioso che le “prospettate ipotesi” formulate dai rappresentanti istituzionali dei comuni di Eboli e Battipaglia si sciolgano come neve al sole, tanto le stesse sono inconsistenti e stravaganti».

Antonio Auricchio
Sindaco di Roccadaspide

Eboli, 24 gennaio 2014

2 commenti su “Melchionda ad Auricchio: Nessuna chiusura per il P.O. di Roccadaspide”

  1. vi rendete almeno conto che dite sempre le stesse cose????

    Recatevi e verificate per fare una visita i tempi che occorrono, oppure i macchinari guasti da molti mesi..invece di scrivere fiumi di parole.

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