Si è tenuto a Palazzo di Città il dibattito sul futuro dell’Unione ed il punto sulle nuove opportunità offerte dall’UE sul territorio: “L’Europa a Salerno, l’Europa in Campania”.
L’iniziativa, promossa dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea e dai centri d’informazione “Europe Direct” Campania, con la partecipazione diretta della Commissione europea, dei rappresentanti delle regioni e Enti locali, dell’università e della società civile.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – Il 20 gennaio 2014 a Salerno, presso il Salone dei Marmi del Comune di Salerno, in via Roma 76 (inizio ore 10.30), si è tenuto il convegno dal titolo “L’Europa a Salerno, l’Europa in Campania” con l’obiettivo di presentare le opportunità offerte dall’Europa nella regione e lanciare il dibattito sul futuro dell’Unione europea. L’iniziativa, promossa dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea e dai centri d’informazione “Europe Direct” della Campania, ha visto la partecipazione diretta della Commissione europea, accanto a rappresentanti delle autorità regionali e locali, del mondo universitario e della società civile.
Come già avvenuto in altre 8 regioni italiane, si è parlato in Campania dell’Europa di oggi, delle opportunità concrete che offre ai cittadini campani, della nuova programmazione finanziaria 2014-2020 e dell’UE che desideriamo in futuro, in vista delle elezioni europee di maggio 2014 e del susseguente semestre di presidenza italiana nel Consiglio dell’UE. Seguirà la presentazione dei servizi offerti dai centri “Europe Direct” presenti in Campania e di una nuova app per localizzare le reti europee di consulenza gratuita presenti sul territorio.
L’Europa sul territorio: i centri d’informazione Europe Direct
Contestualmente al lancio dell’Anno europeo dei cittadini 2013 è stata rinnovata la rete dei centri d’informazione europea “Europe Direct” in tutti i 28 Stati membri dell’Unione europea. La nuova generazione di centri “Europe Direct” conta oggi 48 punti distribuiti capillarmente su tutto il territorio italiano. Grazie a tale rete – nonché alle reti tematiche – le istituzioni europee portano concretamente l’Europa vicino ai cittadini e alle imprese, coinvolgendoli direttamente nelle opportunità e nelle sfide per il futuro dell’Unione.
In Campania esistono oggi quattro centri “Europe Direct”: a Napoli, presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II e presso il Centro Europeo di Informazione Cultura Cittadinanza (CEICC), a Caserta e a Salerno presso il Parco Scientifico e Tecnologico. La Commissione europea intende promuovere e lanciare la nuova generazione di questi centri per dare la possibilità a cittadini, ONG, imprenditori e amministratori di ottenere informazioni precise e tempestive sulle opportunità offerte dall’UE nelle immediate vicinanze.
Europa intorno a me
“Europa intorno a me!” (http://www.europaintornoame.eu/) è un portale internet e un’applicazione (disponibile per sistemi Android e iOS) che permette di geolocalizzare i servizi, i centri d’informazione e gli eventi riguardanti l’Unione europea. Il progetto è promosso dalle reti di informazione e assistenza dell’UE ed è frutto della collaborazione tra i punti locali/nazionali, che provvedono a un costante e tempestivo aggiornamento delle informazioni di loro pertinenza.
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Foto gallery
Salerno, 21 gennaio 2014
COLPA NOSTRA O DELL’€?
Europa, l’ euro ha arricchito Germania e Danimarca,pochino l’Italia
a fondazione Bertelsmann: i cittadini italiani grazie all’integrazione si sono ritrovati in tasca solo 80 euro in più ogni anno, contro i 450 dei tedeschi e i 500 dei danesi.
il Nord Europa è il grande beneficiariodieci anni più tardi nell’adozione dell’euro.
Da sempre i capitalisti “più forti”, più “efficienti”, espropriano sopravalore ai capitalisti più deboli che infine o riescono a tornare competitivi sul mercato o soccombono e liberano il campo. E’ una legge antica, che vale per le piccole unità produttive e anche a livello più ampio, in un mercato reso globale dal Capitale.
Di sicuro non colpa dell’euro se abbiamo il record europeo della corruzione a 70 miliardi l’anno,un deb.pp al 133% sul PIL,se abbiamo 7500 partecipate pubbliche che costano 22,5 miliardi l’anno, l’evasione fiscale che non ha paragoni in Europa (circa 200MLD annui). Pensate a quante cose si potrebbero fare con un’evasione riportata alla media europea, infrastrutture riduzione delle tasse, incentivi per l’occupazione, riduzione del deficit etc.
ho sempre l’impressione che dare la colpa all’euro ed all’ue – piuttosto che approfondire i motivi “interni” per cui l’italia non ha fatto parte dei Paesi che sono cresciuti anche con la moneta unica – sia una pratica decisamente facile ed auto-assolutoria.
Nel 1993 riforma contrattuale, moderazione salariale e flessibilità. La grande maggioranza dei nostri industriali ha investito i proventi ottenuti da quell’accordo in borsa. I tedeschi dieci ani dopo hanno fatto un’accordo simile ma hanno investito in ricerca innovazione e qualità, poi ridistribuzione della “ricchezza” con i lavoratori (VW due anni di seguito €7000 di premio). La Fiat in CIG, la VW vola, la colpa e dell’europa???