Un ciclo di attività solare inizia con la comparsa di macchie solari. Il ciclo dura 11 anni, fu scoperto, da un astronomo Scwable più di un secolo fa.
Le macchie solari sono delle zone del Sole, in cui il campo magnetico si concentra e crea una specie di turbolenza, determinando la diminuzione della temperatura.
di Erasmo Venosi (Astrofisico)
per POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
ROMA – In un articolo dello scorso agosto, parlammo della tempesta solare in arrivo collegata al ciclo delle macchie solari. Il ciclo dura 11 anni e fu scoperto, da un astronomo Scwable più di un secolo fa. Il conteggio dei cicli solari è iniziato col primo minimo registrato nel 1755, denominato appunto ciclo n°1. Quello attuale è il 24 ciclo. Un ciclo di attività solare inizia con la comparsa di macchie. Le macchie solari sono delle zone del Sole, in cui il campo magnetico si concentra e crea una specie di turbolenza, determinando la diminuzione della temperatura. La temperatura di queste macchie è di un terzo inferiore a quello della corona (6000 gradi kelvin). E’ proprio la temperatura delle macchie solari, che sono “fredde” rispetto alle zone circostanti a farle apparire come macchie scure rispetto al chiarore delle zone intorno.
Un ciclo di attività inizia con la comparsa delle macchie lontano dall’equatore solare. Durante gli undici anni del ciclo le nuove macchie appaiono sempre più, spostate verso l’equatore del Sole Gli astrofisici da molti giorni osservavano una zona del Sole, identificata come “AR 1944” (AR sta per regione Attiva), che ha un diametro di 40 mila Km. Ieri sera alle 19, da questa zona c’è stata un gigantesca eruzione di massa coronale. Questo fenomeno classificato si colloca come intensità al 21 posto (X 1,2) in questo “24 ciclo solare”. La caratteristica però di questo CME (espulsione massa coronale) è, che è avvenuto proprio fronte Terra.
Una grande massa coronale sembra sia stata generata e le particelle, che la compongono si stanno dirigendo verso la Terra a una velocità di 1064 Km/sec. Il NOAA (Centro di Previsioni di Meteorologia Spaziale) ha emanato un bollettino di allerta moderata. La nube di particelle cariche dirette verso la Terra dovrebbe arrivare, tra domani 9 gennaio e il giorno successivo.
Problemi potrebbero esserci, per i sistemi energetici e disturbi nelle telecomunicazioni, che riguardano l’alta frequenza. Altro fenomeno prodotto dalla tempesta solare o vento solare (flusso di particelle cariche elettricamente provenienti dal Sole) saranno le aurore polari. Il nostro “ombrello” protettivo si chiama campo magnetico terrestre, che funge da schermo al vento solare ma quando l’attività solare è rilevante le particelle, che raggiungono le regioni polari, reagiscono con l’atmosfera e la rendono luminescente. Gli effetti di questi fenomeni legati al ciclo del Sole si manifestano sul nostro pianeta, in vari modi. Il fenomeno delle aurore polari, disturbi e interruzioni nelle comunicazioni radio, interferenza nella navigazione e nei sistemi elettromagnetici come trasformatori, centrali termoelettriche, stazioni radio base .
Roma, 9 gennaio 2014