Pietro Antonacchio (Cisl-Fp): Piano Aziendale ASL Salerno definitivo e riorganizzazione dei PO della valle del Sele, aspettando il 27 gennaio.
Mantenimento dei posti letto e dei livelli minimi di assistenza ai PO di Roccadaspide e oliveto Citra, Polo nascita con Ginecologie e Ostetricia a Battipaglia; potenziamento di Emodialisi, Cardiologia e Emodinamica, Oculistica e Neurologia a Eboli e revisione dell’ALPI e straordinario.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Mantenimento delle discipline attuali presso l’Ospedale di Roccadaspide, – si legge in una nota politica di Pietro Antonacchio Segretario Generale della CISL FP di Salerno, che interviene dopo che si è consumato l’incontro presso il Presidio Ospedaliero di Roccadaspide, con il Direttore Generale dell’ASL Salerno Antonio Squillante con tutti gli operatori Sanitari, Sindaci e Sindacati per ricevere le proposte e poi presentare per fine mese il Piano Aziendale definitivo – completamento Emodialisi di Eboli con la previsione della ripresa autonoma dei reparti attualmente accorpati; garantire un potenziamento di Oculistica su Eboli con nuove apparecchiature elettromedicali; rimarca la necessità di stare nel numero dei posti letto previsti dal decreto 82 e 49 e il mantenimento dei livelli essenziali di assistenza per il presidio di Oliveto e Roccadaspide; trasferimento delle attività di ginecologia e pediatria su Battipaglia con contestuale nascita del Polo Materno Infantile nel mentre si trasferiscono le attività di Cardiologia e Emodinamica su Eboli forse lasciando un presidio cardiologico su Battipaglia per l’emergenza; ridimensionamento dei posti letto per la neurologia di Eboli; rimane l’urologia ad Oliveto e se ne prevede anche un potenziamento su Eboli; mantenimento dei posti letto di cardiologia sia su Oliveto che su Roccadaspide per garantire l’emergenza su quel territorio. Queste sono le istanze ritenute valide per le quali ci sono state aperture da parte del manager Squillante.
“L’aspetto essenziale – afferma Pietro Antonacchio Segretario Generale della CISL FP – è il tentativo del manager di determinare un approccio diverso nella disamina della elaborazione di una ipotesi di razionalizzazione delle risorse disponibili. Pur tuttavia bisogna considerare che forse ancora una volta si è persa l’occasione di mostrare interesse ai bisogni dei cittadini, la cui centralità non può esimere alcuni di valutare positivamente solo le questioni che interessano il proprio orticello.
Tale aspetto, – prosegue Antonacchio – tutt’altro che residuale, traspare dalle varie dichiarazioni rese alla stampa da parte di molti, tranne di chi, tra cui la CISL FP, consapevolmente aspetta di valutare il piano definitivo prima di avventurasi in facili ottimismi. Saremo costretti a prendere visione del progetto che sarà elaborato entro la fine del mese, per verificare se il tentativo di definire un percorso condiviso o almeno discusso nel concreto, si traduca in un vero processo di garanzia del territorio e del mantenimento dei livelli assistenziali uniformi ed essenziali, che una nuova cultura della centralità della comunità impone.
Importante – dice ancora l’esponente sindacale della CISL FP – comunque è stato il tentativo di elaborare un processo di marketing territoriale e marketing sociale da parte dell’ASL Salerno, cercando di imporre un nuovo modello di approccio alla questione del riordino e della riorganizzazione dei servizi. La CISL FP come sempre accetta la sfida se essa è condotta a difesa dei cittadino e degli operatori del settore, anche in considerazione che allo stato l’unica cosa certa, nodo dolente dell’attuale gestione, è la mancanza di obiettività nell’affrontare uniformemente le questioni che stanno portando a criminalizzare il Presidio ospedalieri di Eboli, nel mentre su tutte le altre si lascia al libero arbitrio la conduzione di modelli organizzativi delle attività.
Siamo certi- aggiunge il Segretario Generale di salerno della CISL FP – che ALPI e straordinario vengono utilizzati in maniera inopportuna in tutte le strutture poiché in massima parte servono necessariamente a garantire le attività ordinarie. Discriminare se e quali sono le attività ordinarie per garantire i livelli essenziali di assistenza in maniera unilaterale sta a sottolineare come consapevolmente si vuole porre l’attenzione su di un aspetto che qualora non condiviso diventa arbitrario e strumentale.
Vantarsi di aver ridotto di 1800 ore un istituto in un solo ospedale, – conclude la sua nota Antonacchio – come sempre accade significa porre l’attenzione alla pagliuzza nell’occhio, la qualcosa ci fa perdere di vista le questioni essenziali ovvero il malgoverno con cui si gestiscono le dinamiche di uniformità e omogeneità di applicazione e gestione degli istituti contrattuali. Manca ancora un unico impianto regolamentare delle attività libero professionali dei medici e dello straordinario per il personale del comparto. Ciò significa che ognuno fa quello che vuole. La vera libertà è nelle regole, in assenza delle quali nessuno può paventare a nessuno presunte illegittimità. La verità è che la ASL unica ancora non c’è e chi allo stato la governa in periferia sta ancora lavorando sul vecchio cicero pro domo sua. Tale aspetto è intollerabile a 4 anni dalla costituzione di una azienda sanitaria unica.”
Eboli, 7 gennaio 2014
questo sindacato ha detto pure mi pare che si devono chiudere alcuni reparti ad eboli.