Fra eredità disastrose e disinteresse burocratico e delle forze politiche locali, prese dalle lotte intestine in prospettiva elettorale, l’IMU è al 0.6% rispeto allo 0.4 della normativa.
16 dicembre 2013 i cittadini di Battipaglia hanno pagato l’I.M.U. sulla seconda casa. Il 24 gennaio 2014 inoltre, i battipagliesi saranno obbligati a pagare la “piccola IMU” sulla prima casa e saranno costretti a pagare il 40% della maggiorazione. Un salasso.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – Nel disinteresse delle forze politiche locali, tutte assorbite dalle proprie lotte intestine in prospettiva delle elezioni amministrative, – si legge in una nota politica pervenutaci dal Movimento Etica per il Buongoverno, fondato da Cecilia Francese – i battipagliesi il 16 dicembre hanno pagato l‘I.M.U. sulla seconda casa. Anche quelle 1000/1200 famiglie che hanno concesso le proprie seconde case in comodato gratuito ai propri figli o ai parenti di primo grado, per i quali la normativa prevedeva la possibilità di equiparare tali case all’abitazione principale e quindi di essere esentati dal pagamento dell’IMU, come previsto appunto per le prime case.
Bisognava che il Comune adottasse uno specifico atto che disciplinasse tale equiparazione, come tanti altri Comuni, anche della Provincia di Salerno, si sono affrettati a fare. – fa notare Etica per il Buon Governo – In mancanza, la tassa è stata regolarmente pagata, fra l’altro con l’aliquota massima che il Comune di Battipaglia è tenuto ad adottare (visto che siamo in “riequilibrio pluriennale“).
Il 24 gennaio i Battipagliesi – Si spiega nella nota – saranno inoltre obbligati a pagare la “piccola IMU” sulla prima casa. Battipaglia, infatti, fa parte di quegli 850/1000 comuni Italiani (su 8100) che, avendo aumentato l’aliquota I.M.U. sulla prima casa rispetto a quella di legge (a Battipaglia siamo allo 0,6% rispetto allo 0,4% fissato come base dalla normativa!) non potranno godere dell’esenzione piena da tale imposta.
I battipagliesi – sottolineano Cecilia Francese e Pietro Benesatto – saranno costretti a pagare il 40% di quella maggiorazione.
Probabilmente un governo “politico” – aggiungono – avrebbe posto attenzione a queste “opportunità” che la normativa offriva. Una gestione burocratica, invece, rimane del tutto indifferente al dramma di una città per la quale queste piccole boccate d’ossigeno sarebbero state vitali per immettere un po’ di liquidità sul mercato proprio in occasione delle festività natalizie.
Fra eredità disastrose che ci portiamo appresso – concludono Pietro Benesatto e Cecilia Francese – e gestione burocratica e indifferente ai drammi della Città che sta caratterizzando il momento attuale per Battipaglia, parlare di “uscita dal tunnel della crisi” sembra davvero una presa in giro. Anche per questo Etica per il Buon Governo ritiene che sia fondamentale per la Città riavere, quanto prima, un governo politico legittimato dal voto popolare”.
Battipaglia, 5 gennaio 2014