NATALE 2013 -“Siamo un popolo in cammino tra luci e ombre”, ha detto Papa Francesco nel corso della sua omelia di oggi.
Dovrà camminare fino a che non ci saranno più egoismi, prepotenze, prevaricazioni, cattiverie, odio, e ogni forma che annebbia la vista e allunga il cammino. Un invito a camminare per andare incontro all’amore esaltando le luci e illuminando le ombre.
ROMA CITTA’ DEL VATICANO – “Siamo un popolo in cammino tra luci e ombre, Gesù non è soltanto un maestro di sapienza, un ideale cui tendiamo, ma da cui sappiamo di essere inesorabilmente lontani, i pastori sono stati i primi a vedere Gesù perché erano tra gli ultimi e tra gli emarginati: questi gli elementi principali che Papa Francesco ha offerto alla riflessione dei fedeli nella prima messa della notte di Natale celebrata ieri sera nella basilica di San Pietro, aiutato da oltre 300 tra cardinali, vescovi e sacerdoti“.
Papa Francesco ha commentato in particolare il brano del profeta Isaia che descrive il «popolo che camminava nelle tenebre» e che a un certo punto vede «una grande luce». Bergoglio ha ricordato che nella vita del popolo come in quella delle persone «si alternano momenti di luce e di tenebra, fedeltà e infedeltà, obbedienza e ribellione, momenti di popolo pellegrino e di popolo errante. Anche nella nostra storia personale si alternano momenti luminosi e oscuri, luci e ombre. Se amiamo Dio e i fratelli, camminiamo nella luce, ma se il nostro cuore si chiude, se prevalgono in noi l’orgoglio, la menzogna, la ricerca del proprio interesse, allora scendono le tenebre dentro di noi e intorno a noi».
Ancora: «“Chi odia suo fratello – ha citato il Pontefice – è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove va, perché le tenebre hanno accecato i suoi occhi”».
Una decina di minuti prima dell’inizio della messa è stato intonato il canto della “Kalenda”, l’antico annuncio del Natale che ricapitola la storia in attesa del Signore. Dopo la “Kalenda”, il Papa ha guidato la processione d’ingresso, durante la quale sono state suonate a distesa le campane della basilica, e intonato il “Gloria”. Papa Francesco ha quindi deposto il Bambinello nella mangiatoia, ai cancelli dell’altare della Confessione. Al termine della messa, poi, il Papa ha portato il Bambinello in processione sino al presepe. Lì dieci bambini in rappresentanza dei diversi paesi hanno deposto fiori davanti alla statuina.
Durante la messa, i brani biblici sono stati letti in inglese, italiano e spagnolo, il Vangelo è stato proclamato in latino e le preghiere dei fedeli in aramaico, francese, cinese, italiano e polacco.
“Siamo un popolo in cammino tra luci e ombre“, ha detto Papa Francesco nella sua omelia di oggi, e deve camminare ancora, eccome deve camminare. Dovrà camminare tanto, ma proprio tanto, fino a che sulla sua strada non ci saranno più egoismi, prepotenze, prevaricazioni, cattiverie, odio, e ogni forma che annebbia la vista e allunga inesorabilmente il cammino.
Io voglio camminare con lui e vorrei ci fossero sempre più luci che ombre, e vorrei anche che fossimo in tantissimi insieme a lui. Il 23 dicembre scorso aveva detto anche: “Natale sia l’occasione per «fare posto a Gesù che viene», invece che «per feste, per fare spese, fare rumore»“.
Il messaggio di Papa Bergoglio è sicuramente un messaggio cristiano, da capo della Chiesa Cristiana, ma è anche un messaggio civile, laico ed è indirizzato all’uomo di oggi che si è lasciato prendere dalla peggiore globalizzazione, dall’apparire più che dall’essere, dai consumi più che della valorizzazione delle ricchezze, dalla necessità di distinguere i giorni di feste dai giorni normali, con musiche, luci e ogni altra cosa, più che dare valore ai sentimenti, all’amore e ad ogni forma che avvicini con semplicità uomini e sentimenti, e appunto fare posto a “Gesu” nel senso di fare posto nel proprio cuore all’AMORE.
Un messaggio semplice, ma universale e un invito a camminare per andare incontro all’amore esaltando le luci e illuminando le ombre. E di cammino l’uomo ne deve fare e tanto, fino a che non ci saranno più egoismi, prepotenze, prevaricazioni, cattiverie, odio, e ogni forma che annebbia la vista e allunga il cammino.
BUON NATALE A TUTTI da POLITICAdeMENTE e tutto il suo staff.
Roma, 25 dicembre 2013