Il Consiglio comunale approva con 21 voti favorevoli, 6 assenti e 4 contrari una delibera di indirizzi sull’Ospedale di Eboli. La sinistra si compatta e si pensa anche a forme estreme.
Melchionda: “Destra isolata. Difende l’indifendibile per mera convenienza politica, dimentica gli interessi del territorio”. Rosania: “Fermo restando le critiche per i ritardi abbiamo dato il nostro contributo propositivo. Ora l’ASL ci dica le sue intenzioni”. D. Cardiello: “Ho votato contro pur condannando la miopia della DG dell’ASL”.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Il Consiglio Comunale, nella seduta di oggi, ha approvato, dopo una articolata discussione, una delibera di indirizzi che, partendo dalla proposta della maggioranza, ha raccolto anche il contributo delle altre forze politiche presenti in Consiglio Comunale, ad eccezione del centro destra.
La delibera è stata approvata con: 21 voti favorevoli, PD, IdV, API, Eboli Libera, Sinistra Unita con Gerardo Rosania, Indipendente Fausto Vecchio; 6 assenti; e 4 contrari, Massimo Cariello e Ennio Ginetti Nuovo PSI, Lazzaro Lenza Fratelli d’Italia, Damiano Cardiello Forza Italia.
E’ stata, invece, bocciata con 16 voti contrari, 5 astenuti e 4 voti favorevoli, l’ipotesi di delibera presentata dal centro destra.
In particolare, la delibera, approvata a larga maggioranza, riafferma con forza l’esigenza che sia rivisto il decreto 82 nella parte in cui definisce non prioritaria la realizzazione dell’Ospedale unico della Valle del Sele. Ribadisce la necessità di una più equilibrata riorganizzazione dei livelli di assistenza sanitaria nella Valle del Sele e riafferma la validità della proposta di razionalizzazione tra gli ospedali di Eboli e Battipaglia, che potrà essere estesa al resto del comprensorio. Per quanto riguarda il commissariamento, è stata ribadita la necessità che si torni nel più breve tempo possibile alle ordinarie modalità di gestione dell’ospedale.
A riguardo interviene il Sindaco di Eboli Martino Melchionda: “La discussione si è rivelata utile ed è partita da una proposta della maggioranza che è stata in larga parte condivisa, recependo ulteriori contributi da parte di alcune forze politiche presenti in Consiglio Comunale. Con la nostra proposta abbiamo riaffermato con forza la necessità di realizzare l’Ospedale unico della Valle del Sele, che deve tornare ad essere una priorità.
E’ stata largamente condivisa l’esigenza che il commissariamento abbia rapidamente termine, giacché esso sembra essere l’ennesimo attacco al nostro ospedale.
Gran parte del Consiglio ha saputo stringersi intorno ad una proposta che difende il territorio; la destra, invece, ancora una volta, è rimasta isolata a difendere, con non poco imbarazzo, l’indifendibile, per sudditanza politica verso Edmondo Cirielli e Stefano Caldoro. In tal modo – incalza il primo cittadino – hanno abdicato al proprio ruolo di rappresentanti degli interessi dei cittadini, dimostrando tutta la propria incapacità ad assumere una posizione che difenda il territorio al di là delle appartenenze politiche”.
Rispetto all’andamento del Consiglio comunale e alle conclusioni che hanno visto una sostanziale convergenza dell’intera sinistra che comprende sia il blocco granitico della Maggioranza che sostiene Melchionda, sia i Riformisti che a loro volta hanno presentato altri emendamenti e sia Gerardo Rosania di Sinistra Unita che precisa la sua posizione: “Fermo restando le critiche per i ritardi rispetto alla Convocazione di un Consiglio Comunale monotematico sulla Sanità cittadina e dell’intera Valle del Sele, abbiamo dato il nostro contributo propositivo perché sono state accolte le nostre proposte che affermavano il principio inderogabile di porre al centro della discussione e in maniera prioritaria la realizzazione dell’Ospedale Unico della Valle del Sele intervenendo con urgenza anche cambiando il Decreto 82 che ne ha previsto il non finanziamento. Abbiamo affermato il rpincipio che sulla Sanità si debba discutere in termini di “Valle del Sele” abbandonando gli stupidi e superati schemi campanilistici, per attensere a politiche sanitarie giuste che guardino il territorio e nell’ambito del quale aprire anche una discussione sulla Sanità Privata, per nulla toccata dall’ASL e dalla Direzione sanitaria, pensando a questa come il completamento della parte pubblica e non il rifugio di servizi secondari e mal offerti. La Delega al Sindaco comprende un mandato pieno in termini di trattativa ma riguardo poi alle decisioni deve poi riconvocare il Consiglio per riferire e avere il definitivo placet. Ora l’ASL ci faccia sapere concretamente quali siano le vere intenzioni anche rispetto al Piano Aziendale ed è bene precisare che saremo disposti a tutto anche a manifestazioni estreme rispetto a chi è sordo e insensibile alle istanze dei territori“.
Anche il Consigliere di maggioranza dei Eboli Libera Mario Di Donato pur manifestando la sua più piena soddisfazione per la convergenze raggiunte a proposito delle proposte affidate al Sindaco Melchionda che dovrà sostenere con la dirigenza dell’ASL e meravigliandosi per il provvedimendo di commissariamento ha dichiarato: “Sono soddisfatto, anche a nome del gruppo Eboli Libera, per l’esito del consiglio comunale di oggi, che ha visto l’approvazione di una delibera che ribadisce la necessità di difendere la sanità nel nostro territorio. Credo sia importante partire dalla richiesta di far terminare subito il commissariamento, che sta mettendo tensione nel personale ospedaliero, senza che si capisca per quale motivo esso sia stato disposto, fra l’altro soltanto ad Eboli.
Importante andare avanti sul piano di razionalizzazione voluto dal sindaco Melchionda, e sottoscritto con Battipaglia, che contiene misure sagge che mantengono invariati gli attuali livelli di assistenza. Positivo il senso di responsabilità mostrato dalla gran parte dei consiglieri comunali, che hanno condiviso e arricchito la proposta di delibera; la destra ha perso ancora una volta l’occasione di mostrarsi attenta alle esigenze dei cittadini, piuttosto che a quelle delle segreterie provinciali dei partiti. E’ positiva, invece, la circostanza che, sui grandi temi, il centro sinistra che siede in consiglio riesca a trovare momenti di sintesi, ferme restando le importanti differenze”.
Per Damiano Cardiello di Forza Italia, che al contrario di Rosania e Di Donato ha votato contro ma differenziandosi con i suoi colleghi di opposizione sui giudizi rispetto alle politiche fino ad ora adottate dalla Direzione Generale dell’ASL Salerno ha dichiarato: “Ho votato contro la delibera di indirizzi della maggioranza, successivamente emendata dai riformisti, da Gerardo Rosania e dal Consigliere Fausto Vecchio, che da mandato al Sindaco di intavolare una trattativa con il DG Squillante, pur condannando la miopia politica dell’ASL e della Direzione Generale, anche perché non sono state accettate le mie proposte che avrebbero reso più praticabili le eventuali trattative. Tuttavia se vogliamo essere credibili, dobbiamo entrare nell’ordine di idee che occorre rinunciare a qualche cosa puntando naturalmente sulle eccellenze, che fortunatamente ci sono e come sul nostro Ospedale. Riguardo poi al Commissariamento non dobbiamo aver paura della verità, ma non passi che gli sprechi sul personale sono dell’Ospedale di Eboli. Se ci saranno tagli agli straordinari si deve compensare con il personale adeguato alle esigenze”.
Si è tenuto finalmente un Consiglio Comunale sulla Sanità e sull’Ospedale di Eboli, consiglio che si sarebbe dovuto tenere un bel po’ di tempo fa. Conoscendo i personaggi, almeno da come si sono comportati fino a questo momento, non ci sarebbe stato nessun beneficio, perché l’intento è quello punitivo rispetto a questa area geografica ritenuta contraria ai progetti di parte della Destra quella che ha accumulato tutto il potere affidatole dal Popolo delle Libertà e ha convogliato tutti i risultati elettorali, oggettivamente minimi, su un Partito posticcio costruito qualche giorno prima delle elezioni politiche scorse.
Azione punitiva sia per le Città amministrate dal centrosinistra che dal Centrodestra, le prime nettamente contrarie le seconde abbastanza autonome, e sebbene a Battipaglia vi sia una forte tradizione che si riconosce nel centrodestra, nemmeno in quella realtà vi è una particolare simpatia nei confronti di quella destra che si richiama a Cirielli, da una parte e a Stefano Caldoro dall’altra, che pure deve chiarire il suo impegno scialbo da Governatore e “becchino” della nostra Sanità, e così Agropoli che è saldamente nelle mani del PD con un Franco Alfieri che ha dalla sua parte la quasi totalità del consenso, per passare da Eboli, che nonostante vi sia una profonda divisione interna al PD tutta da chiarire per i metodi e i comportamenti che adottano i vari contendenti, è un altro caposaldo del PD, per passare per Battipaglia, che pur essendo sostanzialmente di destra snobba Principati e Principi e preferisce aggregarsi intorno all’ex Ministro Mara Carfagna, la quale oltre ad essere un’accanita sostenitrice del Cavaliere, perché comprenda le dinamiche e le problematiche della politica e dei territorio devono di volta in volta farle appositi disegni esplicativi.
E con questa logica il disegno coloniale si spinge sull’agro-nocerino facendo attenzione ad evitare Scafati altro baluardo nemico dei Principati, si lascia sopravvivere Vallo della Lucania per non aprire troppi fronti e spezzare l’azione del PD, si chiude Agropoli, si scippa Eboli, si tiene sospeso Battipaglia e magari per catturare qualche consenso si aspetta, in vista delle prossime elezioni amministrative, di fare qualche piccola operazione clientelare, facendola passare per l’Ospedale e quindi a spese della nostra salute e della sanità per fare campagna elettorale e fare breccia su Battipaglia. Un disegno contorto, perché evidentemente contorti sono coloro i quali si cimentano in questi esercizi. Ma…. c’é sempre un ma… che spesso ci dice che la “farina del Diavolo se ne va in crusca”. Per dire che quando si fanno determinati piani che stridono con la lealtà e la giustizia i prepotenti finiscono sempre male e il frutto del peccato non viene mai raccolto.
Finalmente con la Delibera di questa sera, e non tanto perché sembra che la sinistra si sia compattata, si parte da una proposta e finalmente si ha qualche cosa da contrapporre ai muscoli più che alla politica, però bisogna sempre mettere in conto che i muscoli, oltre che con la preparazione atletica, si combattono con i muscoli e un’azione come quella che minaccia Rosania, non sarebbe sbagliata.
Appena sarà disponibile pubblicheremo la Delibera di Indirizzo con delega al Sindaco approvata dal Consiglio Comunale.
Eboli, 21 dicembre 2013
SIAMO AL RIDICOLO CHE PENA QUESTI POLITICI DI EBOLI.
Questi signori che siedono nel palazzo di città, la maggior parte non rappresentano il popolo, ma, purtroppo, le lobby del potere politico.
Vedesi le dichiarazione in primis del consigliere Cardiello voto contro, pur condannando….
Qui siamo al ridicolo.
A questo punto il popolo si organizzi, non ha più i suoi rappresentanti
@ aslan; ricorda: la mamma degli imbecilli è sempre incinta
aslan,oramai i signori del palazzo cittadino,e intendo tutti indistintamente, da tempo consunto rappresentano solo se stessi,forse neanche i parenti,non hanno riscontro nel tessuto cittadnino,e i componenti della maggioranza ed opposizione avranno difficoltà a gurdare in faccia la gente nel 2014,l’anno dell’apocalisse economica!
si appendono, si arrampicano,cercano inutili e sconvenienti equazioni politichesi,ma non convincono,difatti,chi sta li grazie al babbo chi a qualche altro parente,altri ancora per appoggi esterni,ma la demeritocrazia è figlia principalmente del sonno comatoso dell’elettorato…
il dissesto è alle porte,e quando non potremo avere manco una ordinaria amministrazione nella gestione pubblica,navigando a vista senza futuro,il sonno dei dormienti si desterà di colpo.
L’unico che ha detto la verità sui fatti quelli veri è stato il sindacalista della uil nel suo intervento, registrato e messo in onda sul web.Per quanto attiene il pubblico presente stendiamo un velo pietoso. Spettatori 3/4
LA DESTRA CHE AMMINISTRA LA REGIONE E I SUOI UOMINI UMILIANO EBOLI E LA PIANA NELLE POLITICHE SANITARIE PP,QUESTA E’CRUDA LA VERITA’,ARTIFICIOSI SOFISMI NON CAMBIANO LA REALTA’ VENEFICA DEI FATTI..
il bel tacer non fu mai scritto!
Lo avevamo detto e ampiamente anticipato. Il consiglio comunale sull’ospedale di Eboli era una tardiva farsa ordita, da un lato solo per attaccare politicamente il management dell’ASL e dall’altro per tutelare interessi, privilegi e malcostume. Hanno approvato una delibera ridicola, contraddittoria per nulla credibile basata su un’analisi posticcia e artefatta che sviluppa la dimostrazione di un teorema partendo da un assioma sbagliato. Hanno fatto un potpourri indigeribile che prima, tenta di dimostrare come sia necessario mantenere tutti i posti letto previsti per l’ospedale unico della valle del Sele a Eboli e Battipaglia (cancellando gli ospedali di Roccadaspide e Oliveto) e poi apre agli ospedali riuniti dei riformisti. E cosa devono mettere insieme i Riuniti se prima di fatto si chiede la morte di 2 ospedali su quattro? Sono demagoghi patetici. Pur di provare a votare compatti contro il centro destra, la sinistra di Eboli ha messo insieme il diavolo e l’acqua santa, operando una difesa sterile del campanile dal gusto antico di una politica rottamata che nulla ha a che spartire con la salute dei cittadini. Sul commissariamento poi hanno fatto una vera opera d’arte. Tra di loro c’é chi ha arringato in aula a difesa dello status quo, difendendo di fatto un sistema che si sta rivelando giorno dopo giorno sempre piú imbarazzante, chiedendo l’allontanamento ad horas del commissario per rispondere evidentemente alle sollecitazioni di chi teme che venga fuori tutta la verità. Noi avevamo fatto la nostra proposta. Avevamo chiesto di puntare sulla complementarietá degli ospedali privilegiando le eccellenze e le specializzazioni, per impedire che continui la fuga degli ammalati verso ASL diverse come dimostrato dai dati scandalosi dell’emigrazione sanitaria. Avevamo chiesto di accelerare la razionalizzazione dei servizi tra Eboli e Battipaglia e il ripristino della normalitá amministrativa attraverso la nomina di un direttore sanitario unico che consenta la messa in atto del piano di ottimizzazione e un deciso risparmio economico. Abbiamo provato a superare la logica del campanile e del provincialismo, per far valere il peso di un intero territorio senza mortificare nessuno e offrire ai nostri concittadini servizi sanitari degni di questo nome e al passo con la tecnologia dei tempi moderni, ma loro si sono arroccati sulla loro torre d’avorio eretta sulle fondamenta dell’ipocrisia, della demagogia e del populismo senza tener conto che in ballo non é questo o quell’ospedale, questo o quel reparto, questo o quel primario, ma in ballo c’è solo la tutela della nostra salute e quella dei nostri figli.
Lazzaro Lenza
Caro Lazzaro, ho messo un post su FB a te dedicato su questo argomento, anche perché da te sollecitato qualche sera fa.
@ caro Lazzaro , che tu l’avessi detto mi suona nuovo forse hai copiato altre idee fai populismo alla spicciolata e di cattivo gusto. Sulla rete ospedaliera noto con mio sollievo che non riesci ad esprimere che un asettico giudizio populista e privo di una logica di riaorganizzazione della rete osp. Il consiglio se pure in ritardo( come sotteliniato uil e cgil, con loro proposta) colma le vostre carenze.
x Lazzaro. Ti ho postato su FB. Dopo la cordiale provocazione di qualche serata passata ( in Ospedale) su questo tema, siccome io NON FUGGO, ti ho inviato una nota , spero utile e condivisa.AUGURI Buon 25 dicembre.
@Antonio Lioi: ho letto e ti ringrazio. Proverò a farne buon uso. A volte le fughe servono per indurre gli avversari a pensare che hanno campo libero e poi attaccarli alle spalle 😉
@comunista: mi spiace che tu non abbia capito quello che dico, ma come si dice, ognuno è responsabile di ciò che dice e non di ciò che gli altri comprendono. Comunque auguri di un sereno Natale a tutti.
È dal 2010, dal primo mio intervento in consiglio comunale, che sostengo la stessa posizione in sanitá, il tutto facilmente verificabile negli atti pubblici e non é per nulla populistica. É forse vero il contrario. La sanitá moderna non giustifica più la presenza di piccoli ospedali generici che alimentano solo emigrazione sanitaria passiva verso le regioni del nord alla ricerca di eccellenze e specializzazioni che con l’attuale configurazione ospedaliera della valle del Sele sono difficili da ottenere per ovvie ragioni di dispersione e di difficoltá di mantenere alti i livelli contemporaneamente in tutti i presidi. Da ciò nasce la mia posizione di provare a specializzare gli attuali ospedali evitando duplicazioni di reparti. Populismo lo fa chi dice che nulla si deve toccare perchè va tutto bene, chi mostra di non avere una logica nella riorganizzazione della sanitá nostrana è chi chiede che vengano cancellati gli ospedali di Rocca e Oliveto, cattivo gusto viene dimostrato da chi pensa di sbattere i pugni sul tavolo per difendere il proprio campanile a discapito degli altri territori. Tutti aspetti rintracciabili nella delibera targata Melchionda.
@Lazzaro sono ben testimone che la tua posizione per la differenziazione dell’offerta sanitaria dei DUE ospedali ( Eboli e Battipaglia) è di vecchia data. Ma dalla stessa data io ho cercato di farti capire che è una soluzione IMPERCORRIBILE come soluzione DEFINITIVA. E’ vero che nell’Ospedale di Eboli a differenza di Battipaglia vi sono delle “specialità” diciamo di prestigio, ma la logistica di Eboli ( e di Battipaglia) non consente di avere un DEGNO futuro assistenziale. Inoltre avere in un piccolo territorio 4 ( o 3) Medicine Interne, Chirurgie , Pediatrie , Ostetricie e Ginecologia, Ortopedie etcc oltre a 4 Laboratori, 4 Radiologie, 4 Rianimazioni ed Anestesie, Numerose sale operatorie e strutture collegate,ma anche,4 farmacie, uffici tecnici, Direzioni Sanitarie e , 4 Uffici per il rilascio di cartelle cliniche, oltre ai 4 servizi mensa, autoambulanze replicate, attrezzature in alcuni casi QUADRUPLICATI con costi assistenziali che lievitano quotidianamente e in più……..con il blocco del turnover del personale che lentamente porta al degrado maggiormente proprie i reparti più specializzati o tecnologicamente avanzati. Specializzare gli ospedali, ma che restano comunque numericamente gli stessi con le stesse quadruplicate strutture sanitarie di supporto, NON RISOLVE IL PROBLEMA. Non voler capire che l’UNICA SOLUZIONE è quella di realizzare UN SOLO UNICO OSPEDALE, capace di garantire un’assistenza sanitaria integrata e di qualità in strutture realizzate con i NUOVI criteri di ingegneria sanitaria, che CONDANNA TUTTI E 4 gli Ospedali di riferimento della “nostra” Vale del Sele, significa solo perdere tempo e difendere POLITICI poco accorti. Non serve difendere posizioni politiche DI PARTE, è tempo di avere il coraggio di battersi per l’unica soluzione logica e POSSIBILE.
Io i comply li faccio a quel signore del sindacato Uil dell ospedale di eboli, ho sentito su fb e youtube il suo intervento di sabato,ha detto delle cose vere, e sui politici ha ragione al 100% congratulazioni.
La destra ebolitana schierata totalmente a difesa di Caldoro Cirielli e alla rappresentane del principe di Arcore, sono in un’altra dimensione, vivono le realtà territoriali come un sogno. La sinistra quella che governa la città, si accorge dei gravi errori e cerca di salvarsi nell’ultimo ostacolo. Se possiamo continuare alla governabilità del territorio con questi elementi, significa la rovina totale…..dimissioni subito e al voto.
Ps i giochetti politici questa volta non regeranno
@Antonio Lioi, hai ragione, ma il nuovo ospedale resta una chimera. Il project financing è un metodo che in Veneto sta creando moltissimi problemi di indebitamento per le ASL per i canoni annuali milionari che sono stati previsti per rimborsare i soldi anticipati dai privati.
Il momento non è dei migliori per investimenti diretti o per individuare partner affidabili qui al Sud. Tuttavia la porta deve rimanere aperta per questa eventualità e la discussione va portata avanti. Prima però proviamo a salvare il salvabile e a migliorare quello che abbiamo concentrandoci su ciò che di buono abbiamo.
@Lazzaro Lenza. Mi permetto di proseguire nel “nostro” dibattito. RIBADISCO: non sono assolutamente contrario ad una riorganizzazione TEMPORANEA degli Ospedali esistenti, ma questa non può e non deve essere SOSTITUTIVA delle necessaria ed indispensabile realizzazione del NUOVO Ospedale UNICO.
Proprio questa discussione legata alla “chimera” del nuovo è di fatto un’alibi per i politici che reggono attualmente le sorti Regionali in particolare, per non rispettare quanto dalla stessa Regione deciso.
Se subito CI saremmo ( TUTTI) attivati per un corretto iter procedurale, oggi FORSE, mentre si organizzavano i reparti ospedalier esistenti TRANSITORIAMENTE, iniziavano i lavori per il NUOVO H. Insomma a livello nazionale vi è un dibattito molto partecipato sulle linee dell’Arch. PIANO ( oggi Sen. a vita) di cui ti propongo alcune riflessioni:
RENZO PIANO: LA VISIONE SULLA TIPOLOGIA OSPEDALIERA E CRITERI D’INTERVENTO SOSTENIBILI
Un’analisi tipologica.
C’è da dire che l’architetto genovese si era già confrontato in passato con la tipologia ospedaliera, sotto richiesta dell’allora ministro della Sanità, Umberto Veronesi, ed aveva elaborato un modello ideale di ospedale. ( DIECI PUNTI per un Ospedale a 5 stelle)
Secondo Renzo Piano il primo passo da fare nella società attuale, sarebbe quello di “recuperare una visione umanistica dell’ospedale”.
Dopo aver preso in rassegna le tipologie ospedaliere ottocentesca (a padiglione) e novecentesca (monoblocco), l’architetto ha criticamente estrapolato e mixato le caratteristiche positive di entrambe.
Se da un lato la prima, a padiglioni, denotava una certa attenzione alla persona, anche grazie alla presenza di alberi e giardini negli spazi aperti, con l’evoluzione e l’avanzamento tecnologico, si è presentata una spersonalizzazione ed il presentarsi di una serie di difetti. ( VEDI POLICLINICI es. Napoli o Ospedale Cardarelli)
Pian piano alla tipologia ottocentesca si è poi sostituita quella monoblocco che ha il vantaggio di non essere più dispersiva, e riuscire, quindi, a contenere tutto nello stesso edificio, con evidente maggior funzionalità. Si è però persa la “visione umanistica”.( Vedi Ospedale di Battipaglia, Rocca o Agropoli nella la nostra zona)
Una visione moderna per il nuovo Ospedale
Una visione critica di questo tipo permette di comprendere errori ed aspetti positivi del passato: l’idea di un unico edificio, grigio e privo di verde, ormai è superata, e non mette a proprio agio chi deve fruire dei suoi spazi.
Non bastano più una serie di fredde nozioni funzionali, dimensionali ed ingegneristiche per progettare un buon ospedale: è necessario un approccio umanistico.
I tempi sono cambiati: bisogna riflettere sullo stato d’animo di chi subisce direttamente o indirettamente un ricovero e cercare, con la concezione dell’edificio, di rendere questo momento meno traumatico possibile.
Si potrebbero enunciare una serie di punti, proveniente da una profonda analisi:
Umanizzazione: lo spazio e l’ambiente in cui si trova il degente devono essere a misura d’uomo, sicuri e confortevoli, garantire benessere e privacy.
Urbanità: l’ospedale non deve essere un edificio isolato ed avulso dal tessuto urbano in cui si colloca, ma esserne parte integrante e comunicare con esso.
Innovazione: la flessibilità deve essere alla base della concezione architettonica, garantendo cambiamenti secondo le esigenze terapeutiche, tecnologiche, organizzative e formali.
Affidabilità: tranquillità e fiducia rispetto all’ospedale dipendono anche dalla sicurezza ambientale, tecnico-costruttiva, impiantistica ed igienica del luogo.
Ricerca: nell’ospedale deve essere presente una sezione dedicata alla ricerca clinico-scientifica che, favorisca aggiornamento ed adeguamento alle ultime novità sul campo.
Formazione: l’ospedale deve essere attrezzato adeguatamente per l’aggiornamento professionale e culturale, per medici interni ed esterni, infermieri, tecnici e chi si occupa della gestione.
Alla luce di questi punti si può dire che il modello più consono sarebbe quello che prevede vari edifici inseriti nel verde. In tal modo i flussi di persone sarebbero selezionati e suddivisi per usi. Il verde, oltre a svolgere la funzione di barriera acustica, assorbe lo smog, crea un microclima ed abbassa le temperature estive, dà pace e serenità ai degenti, aiutandoli nella terapia di riabilitazione.
Il piano terra potrebbe assumere carattere più urbano rispetto al passato, essere reso più dinamico prevedendo una serie di servizi connessi alla tipologia ospedaliera, che spesso non sono presenti: bar, edicola, lavanderia, negozi, fiorai, parrucchiere.
I limiti tra verde, edificio ospedaliero e città non devono essere rigidi come in passato; nella progettazione e realizzazione devono confluire sicuramente efficienza e sostenibilità.
E….non è vero che l’utilizzo del PPP ( Partenariato Pubblico Privato) sia un fallimento. Basta Pensare che la finanza di progetto, dal momento della sua introduzione nell’ordinamento italiano ha dimostrato le sue grandi potenzialità. Dal 2003 al 2011 sono
state bandite 3.823 gare in project financing per
un importo complessivo di 52.458 milioni di euro,di cui 29.763 milioni per gare ad iniziativa del
promotore e 22.695 milioni per gare ad iniziativa pubblica. ( fonte:ANCE).Oggi di fatto è l’unico strumento possibile per la realizzazione di opere importanti.La realizzazione di opere pubbliche avviene sempre più spesso con le procedure della finanza progetto: nel 2011 le 3 opere di importo elevato, il collegamento stradale per il
completamento circonvallatorio a Nord del Traforo delle Torricelle, l’Autostrada
A22 Brennero-Modena e il Corridoio Intermodale Roma – Latina, sono state
bandite con le procedure della finanza di progetto.
Solo in un anno sono stati bandite gara in PF per ben
7 Ospedali per un importo a partecipazione privata di ben di 861 milioni di euro. In media 123 milioni per Ospedale che rappresentano il 48 % del costo totale e con il 52% ( 133 milioni circa per H) da parte del CIPE. SONO TUTTI PAZZI ??? o più lungimiranti di quelli come noi che per fare un dispetto alla “moglie” si tagliano i “CO….NI)?? e amplificano le difficoltà di alcune strutture nell’incapacità di riconoscere SBAGLIATA la scelta di mantenere lo stato quò dei nostri HH, con piccoli aggiustamenti organizzativi, che non incideranno affatto sulla contrazione dei costi e sull’efficienza gestionale , tecnica e sanitaria dei presidi. CI VUOLE CORAGGIO e riconoscere gli sbagli commessi in questi anni di IMMOBILISMO TOTALE E GENERALE. Scusami per la lunghezza, ma questo problema come sai mi appassiona.
Che strano, i due maggiori responsabili, Rosania e Melchionda, dello sfascio del nostro nosocomio partoriscono una Delibera che non serve nemmeno nel WC.I loro compagni (Bassolino, Montemarano e Valiante) si opposero, per servilismo politico, allo sviluppo della sanità della Piana del Sele per soli motivi di vendetta verso i Socialisti Craxiani che avevano saggiamente programmato il tutto per la realizzazione di una struttura sanitaria su tutto il territorio provinciale ed extra provinciale. L’Ospedale in San Leonardo, da noi dotato di Cardiochirurgia, Neurochirurgia e altre specialità, con appropriati interventi e delibere doveva diventare un Policlinico Universitario, mentre il Da Procida sarebbe stato destinato a centro per la ricerca e cura delle malattia Tumorali. Ad Eboli, già in parte finanziato con 30 miliardi di lire, sarebbe stato realizzato un Centro per la cura dell’infanzia (Gaslini del Sud), mentre, senza soluzione di continuità, si sarebbe realizzato l’ospedale unico della Valle e della piana del Sele. Immaginate cosa si sarebbe sviluppato a Eboli e d’intorni con tali servizi sanitari fruibili da tutti i cittadini del Sud , del Nordafrica e del Medio Oriente. Hanno dato la delega ad un incapace che a tali progetti ha preferito le cattedrali nel deserto del commercio e dell’intrallazzo. Caro Antonio la tua fantasia ti porta a non voler ammettere che le cose non solo si dicono ma, infine, si realizzano. Immaginate il vostro Sindaco quale potere ha di imporre al Compagno Socialista Caldoro la volontà espressa dal Consiglio Comunale, senza aver ottenuto l’appoggio dei Consiglieri di Forza Italia e del Nuovo PSI? Questi incolti pseudo amministratori,per 20 anni hanno solo provveduto a distruggere quello che saggiamente avevamo creato per Eboli, per la provincia di Salerno e per tutto il Meridione. Incapaci tornatevene alle vostre professioni e liberate Eboli dai malfattori e gli affaristi.
Ottima digressione. Tu sfondi un portone giá sfondato. Mi permetto solo di aggiungere che il partneriato pubblico-privato non é esente da problemi e che le esperienze negative del Veneto devono essere tenute in buon conto per evitare gli errori giá commessi. L’ospedale dell’Angelo di Mestre é stato costruito con un partneriato troppo sbilanciato e oggi la regione e l’ÀSL ne stanno pagando le conseguenze. Con questo non voglio dire che sia sbagliato in assoluto, solo che deve essere pensato bene, individuando un partner o dei partner che non abbiano la fregola di guadagnare tutto e subito. Poi l’ospedale dell’angelo é una bella struttura ma mi sembra che la sua architettura (le vetrate) abbiano causato non pochi problemi per le stanze di degenza per il troppo caldo d’estate e il troppo freddo di inverno. Ma questi sono dettagli. Sta di fatto che io ci sto a sostenere l’idea, ma prima facciamo un pó di riorganizzazione dei servizi attuali.
@Elio Presutto.Carissimo Elio, prima di tutto tanti cari auguri per queste festività 13/14.Io non dimentico. Tu massimo dirigente della sanità salernitana, all’epoca, mi chiamasti insieme ad Antonio Giordano, per collaborare con te, nella realizzazione dei progetti che avevi in mente. La cosa non era molto gradita a qualche tuo importante collaboratore ( leggi Furcolo) e non se ne fece più niente. Ma come sai invece fui chiamato dal nostro comune amico e compagno il compianto Enzo Caslino a dirigere l’organizzazione tecnica-sanitaria laboratoristica del grande Ospedale Specializzato in Malattie Infettive “D.Cotugno ” di Napoli, mentre Antonio Giordano dopo varie esperienze direzionali in Campania ormai da diversi anni è Direttore Generale della più importante Azienda Ospedaliera campana “L’Azienda dei Colli che accorpa l’ex Cotugno, l’ex Monaldi e l’ex CTO”. Per dare atto a te di aver visto lontano in quegli anni. L’errore maggiore del Sindaco di Eboli, è proprio la mancanza di lungimiranza infatti dopo il Decreto Regionale 49/2010,l’errore è stato quello di non attivare IN LOCO, un tavolo tecnico per realizzare il piano di FATTIBILITA’ per chiedere i fondi CIPE, ma di rincorrere le posizioni campanilistiche di Santomauro, Auricchio e Lullo.. Oggi, Letta, mette a disposizione 7 miliardi di euro per la realizzazione di progetti , molti nel mezzogiorno d’Italia. Ma i progetti possono essere finanziati quando esistono e quando sono fatti bene. Il progetto dell’Ospedale Unico della Valle del Sele NON ESISTE PROPRIO, quindi, si va avanti con atti politici inutili e polemiche sterili. Mi piacerebbe, lavorare GRATIS, insieme a persone come te, lungimiranti per proporre un percorso realizzativo per un GRANDE Ospedale non di un Ospedale GRANDE. Buona vita mio caro amico !!
Caro Antonio, il laboratorio politico-amministrativo di Eboli sfornò grandi menti nella politica locale e nazionale, nelle professioni Sanitarie e Scientifiche, nell’imprenditoria e nell’industia. Sono fiero di aver collaborato per forgiare l’avvenire di molti Ebolitani e salernitani. Tu come ricercatore Scientifico di altissimo livello, Antonio Giordano quale Grahde Menager della sanità Nazionale. L’elenco di uomini di grande successo usciti dall’Università della Politica Ebolitana è lunghisimo e continua a sfornare grandi menti, come la figlia del compianto Gaetano Petraglia e Anna Vignola che ricopre la carica di Parlamentare SEL in Toscana. A volte però capita che tra tanti eletti cervelli, vengono partoriti, a conferma della regola, anche mostricciattoli politico-amministrativi che con la loro insana azione distruggono molto di quello che avevamo creato per lo sviluppo di Eboli e di tutto il Mezzogiorno. Cari giovani hanno distrutto il vostro avvenire e ridotto Eboli ad un dormitorio pubblico. I sindaci di Eboli, Battipaglia e Salerno,per la loro limitatà visione futuristica dello sviluppo di un territorio, non solo hanno pensato, in malo modo, solo al Campanile ma hanno provocato danni irreparabili per l’avvenire del popolo Meridionale. Nema profeta in Patria, caro Antonio, tu avresti dato lustro alla Sanità Campana, se solo avessero approfittato delle tue capacità nel mondo delle Scienze Danitarie. Così dicansi per Antonio Giordano e tantissimi cervelli Ebolitani e Campani. Questa è verità e non slimonata. Auguro a te e a tutti i Meridionali, un 2014, di felicità e prosperità.