Per Cardiello (FI): ” Con la delibera di rateizzazione degli oneri di esproprio in area PIP, si rischia la desertificazione industriale”.
Il capogruppo di Forza Italia interviene in merito allo schema di accordo per la rateizzazione del saldo per l’assegnazione dei lotti in Area PIP.
di Massimo Del Mese (POLITICAdeMENTE)
EBOLI – Il capogruppo consiliare di Eboli di Forza Italia Damiano Cardiello, interviene nel merito dello schema di accordo per la rateizzazione del saldo derivanti dai maggiori oneri stabiliti dalla Sentenza di Condanna del Comune di Eboli, per l’assegnazione dei lotti in Area PIP.
Quando si vuole essere contro, non c’é motivo che tenga e non c’é momento perché si debba necessariamente dimostrarlo. E così in questo specifico caso il Capogruppo consiliare del gruppo neo-ribattezzato Forza Italia Damiano Cardiello, nel voler fare a tutti i costi l’opposizione, va anche un poco fuori strada e trova un’altra motivazione per essere contro e additare l’Amministrazione Comunale, riguardo alla vicenda degli espropri dei terreni nella Zona Industriale di Eboli, oggetto di “Esproprio proletario“, esercitato dall’allora Amministrazoione di “super sinistra” guidata da Gerardo Rosania.
Esproprio che determinò il prezzo a mq di 10 euro, nella vicina Battipaglia all’epoca i terreni in Zona Industriale già si vendevano a 50 e in alcuni casi a 100 € a secondo dei posti. E ora che pare si sia giunti ad una definizione, seppur “scontata dal tempo” e “riscontata dalla ratealizzazione“, il giovane Cardiello propone anche di fare qualche “altro abbuono” agli imprenditori che hanno sottoscritto l’accordo.
“Unica nota positiva – si legge nella nota di damiano Cardiello – è la rateizzazione ventennale. Infatti, preme evidenziare alcune criticità di quella delibera: in primis manca la dovuta concertazione con gli imprenditori. Come è possibile pretendere il rispetto di quello che chiamano “accordo” ma che è un provvedimento pensato e voluto solo dall’amministrazione comunale?
Senza dimenticare inoltre che vengono chiesti addirittura gli interessi del mutuo contratto dall’Amministrazione comunale stessa alla Cassa DD PP.
A quanto ammonta il totale degli interessi?
A questo onere – prosegue il Capogruppo consiliare di FI – si aggiunge anche la fideiussione, quale conditio sine qua non al fine della sottoscrizione dell’accordo, che mediamente varia da € 200.000 a € 900.000 …..Venga il Sindaco a spiegare, in questo momento di crisi, quale azienda riesce a garantire un importo simile….. Spieghi inoltre perchè accollare spese legali e registrazione della sentenza agli imprenditori, quei pochi insediati veramente in area PIP (ricordo che il tasso di insediamento è pari al 42% calcolando anche chi ha predisposto la sola recinzione del terreno).
Insomma – continua Cardiello – un’insieme di spese collaterali talmente onerose che porterebbe alla chiusura delle imprese stesse; non possono essere gli imprenditori ad accollarsi le incombenze frutto di scellerate scelte amministrative!
Il Comune – per Cardiello – anzichè pretendere solo il dovuto tenta la solita furbata: mettere le mani nelle tasche dei cittadini onesti!
Forza Italia – e quì la proposta di damiano Cardiello – invita il Sindaco e l’amministrazione a fare un passo indietro, incontrare gli imprenditori e ritirare quella delibera che rappresenta un vero e proprio avviso di sfratto per le imprese con il rischio concreto di desertificare l’intera zona industriale.“
Oggettivamente la posizione di Forza Italia espressa dal suo capogruppo Damiano Cardiello, è quanto mai sconcertante, e naturalmente rende evidente come gli obiettivi delle opposizioni siano distanti dal resto della comunità cittadina, che nel caso suggerito da Cardiello, si caricherebbero solo sulle spalle dei cittadini ebolitani e se allora è stato fatto un piacere a qualcuno, oggi si vorrebbe riproporre, ma in altra chiave, un piacere diverso.
Cardiello e chiunque altri si sente distante da quell’atto amministrativo che ci ha condotto a risarcire la Famiglia De Martino, non dovrebbe chiedere al Sindaco di “Fare un passo indietro” in quella che egli chiama “spese collaterali talmente onerose”, attribuendo all’Amministrazione la “furbata” di aggiungere ai maggiori oneri anche le spese a carico degli imprenditori che, sempre a giudizio di Cardiello, non potrebbero pagare quelle differenze che andrebbero dai 200.000 ai 900.000 euro, semmai chiedergli di andare avanti e cercare di individuare chi all’epoca aveva valutato quei terreni a quel prezzo e semmai pretendere si faccia chiarezza sulle responsabilità che hanno messo in difficoltà innanzi tutto il Comune di Eboli e ora magari anche gli Imprenditori che all’epoca non gli è sembrato vero di “accaparrarsi” quelle aree a quel prezzo, ridicolo e irrisorio anche ora, nonostante incomba una crisi economica di dimensioni internazionali.
Il danno collaterale è proprio quello: la ratealizzazione. Quella modalità che consente agli imprenditori di restituire quei soldi che avrebbero dovuto pagare, valutati a oggi e pagati a 20 anni, mentre consente al comune di recuperare quei soldi in 20 anni, con l’aggiunta dei maggiori oneri di cui al mutuo contratto. Ogni altro aggiusto è semplicemente scandaloso, e lo è pensando che le famiglie non possono pagare le Tasse e magari per farlo devono ricorrere a prestiti, sempre che le Banche glieli dia, e sperando sempre di stare bene e non doversi ammalare per evitare di pagare anche il ticket che la Regione Campania ha imposto, e semmai fare anche viaggi della speranza, affrontando anche altre spese, perché sempre la Regione campania con Caldoro e l’ASL con Squillante, ci chiude i Reparti e se non stiamo attenti ci chiude anche gli Ospedali.
Per non cadere nel ridicolo sarebbe opportuno pretendere che qualcuno paghi, almeno politicamente, e semmai addebitare all’Amministrazione, quel continuismo politico, mescolato a quello procedurale che ci ha portato a soccombere ed aggravare con quei maggiori costi il danno, ed ora sarebbe solo immorale “abbonarlo” e trasferirlo sui cittadini.
Eboli, 06 dicembre 2013
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Dottor Rosania,
In merito alla vicenda, vuole aggiungere qualcosa o la sintesi di Massimo le sembra efficace.
Per quale motivo anni fa adottò quei provvedimenti che inevitabilmente si abbattono oggi come una scure sui già disagiati conti comunali?
La sente questa responsabilità oppure ritiene di non averne?
Fossi in Lei, alla maturazione del pensionamento regionale prenderei in considerazione l’idea di versare almeno 1/5 dell’importo e devolverlo ad opere di pubblica utilità.
Sbagliare è assolutamente insito all’agire, ma in casi di errori di queste dimensioni il rispetto verso i danneggiati, cioè noi, dovrebbe suggerirle un atteggiamento meno arringante e tendente al ritiro dalla scena politica.
Ma ovviamente comprendo anche il contesto sia nazionale che locale, rammendo che l’Italia è il paese degli errori degli altri, nel senso che tutti sbagliano, ma nessuno è responsabile dell’errore.