Eboli e la Piana del Sele. 7 itinerari, 100 anni in immagini e percorsi multimediali.
Giovedì 5 dicembre, ore 16, Sala Mangrella, Complesso Monumentale di S. Francesco, Presentazione del progetto: “Memorie e immagini della Piana del Sele: digitalizzazione e messa in rete dell’archivio digitale del Comune di Eboli”.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Giovedì 5 dicembre, alle ore 16, presso la Sala Mangrella del Complesso Monumentale di San Francesco, si terrà la presentazione ufficiale del progetto “Memorie e immagini della Piana del Sele: digitalizzazione e messa in rete dell’archivio digitale del Comune di Eboli”, finanziato dalla Regione Campania, nell’ambito del POR FESR 2007-2013.
Interverranno: il Sindaco di Eboli Martino Melchionda, l’assessore alla Cultura Liberato Martucciello, e tutti i professionisti e aziende che hanno contribuito alla realizzazione delle attività del progetto ideato da Alfonso Palazzo: consulenza storico-scientifica a cura di Giuseppe Fresolone, digitalizzazione dei fototipi a cura di Eboli Multiservizi, catalogazione Opac SBN a cura di Mediateur, restauro e conservazione a cura di Il didrammo, sviluppo piattaforma tecnologica a cura di TELECOM, sviluppo e realizzazione informatica applicativi e sito web a cura di Ludercom, design dell’interfaccia grafica e logo a cura di Motive. Coordina la Responsabile del Servizio Cultura Teresa Meola.
Seguirà la dimostrazione dell’app Ebad e, presso la sala polifunzionale del Museo Archeologico Nazionale di Eboli, interpretazioni di immagini a cura di Bianconiglio, Educarteatrando, Il pane e le rose, I cantori di San Lorenzo e gli allievi di alcune scuole ebolitane, con la regia di Alessandra Gallotta.
EBAD – EBoli Archivio Digitale – è il logo identificativo scelto nell’ambito del piano di comunicazione del progetto. L’Archivio Digitale del Comune di Eboli è uno dei più consistenti fondi di immagini fotografiche in Italia, per quantità e qualità, composto da circa 45.000 immagini conservate presso i locali della Biblioteca comunale “Simone Augelluzzi” in Piazza San Francesco. Esso è nato per raccogliere e conservare la memoria storica non solo della città di Eboli, ma di tutto il comprensorio salernitano ed in particolare quello compreso nell’area della Piana del Sele.
Tutti i cittadini e i turisti potranno vivere un’eccezionale esperienza di viaggio nella storia di luoghi, famiglie, abitudini e tradizioni dell’area del territorio cittadino direttamente dallo schermo del proprio smartphone/tablet, grazie all’applicazione EBAD disponibile gratuitamente per i principali dispositivi Apple® e Android®.
Scegliendo uno dei sette itinerari disponibili, il sistema di navigazione guidata accompagnerà il visitatore per le strade e le piazze delle aree Wi-Fi Free (o utilizzando le reti 3G/LTE), mostrando per ogni punto segnalato le immagini selezionate dei luoghi cosi come apparivano in passato durante eventi o nella vita quotidiana. Ogni itinerario offrirà ricordi e suggestioni che coprono un arco temporale che va dalla fine dell’Ottocento agli anni Ottanta del XX secolo, rivelando numerosi aspetti dell’evoluzione del costume e delle trasformazioni del territorio.
L’archivio completo dei percorsi di approfondimento sulla vita religiosa, sugli aspetti di vita quotidiana, su cenni storici e politici del territorio è consultabile presso i locali della Biblioteca Comunale, Complesso Monumentale di San Francesco, dove sono disponibili postazioni multimediali dedicate agli utenti e visibile in anteprima con un numero ridotto di immagini sul sito www.ebad.it
Le più moderne tecnologie legate al trattamento dei documenti fotografici si pongono a servizio della cultura, per promuovere un patrimonio di inestimabile valore.
“La fotografia – dichiara il Sindaco di Eboli Martino Melchionda – è uno degli strumenti più efficaci per ricostruire la nostra storia, il nostro passato, la nostra identità. Grazie a questo progetto, l’archivio fotografico comunale, un documento di valore unico, si apre a tutti, per restituire alla loro originaria bellezza gli scatti del nostro passato.
Il nostro prezioso archivio fotografico, servendosi delle più moderne tecnologie, si trasforma in un vero e proprio percorso virtuale nella Eboli di un tempo, una vetrina telematica attraverso cui riscoprire e promuovere la nostra città”.
A riguardo interviene l’assessore alla Cultura Liberato Martucciello: “Giovedì presenteremo la prima app relativa alla nostra città, che darà la possibilità a tutti di vivere un’esperienza innovativa, che coniugando il passato alle nuove e più moderne tecnologie, condurrà alla riscoperta della città di un tempo, dei suoi luoghi e delle sue più antiche suggestioni.
Ringrazio la direttrice del Museo, la dott.ssa Scarano, per la sua disponibilità, che ospiterà parte della presentazione, l’ufficio Cultura e tutti coloro che hanno permesso la realizzazione di questo progetto che valorizza ed esalta un patrimonio di inestimabile valore”.
Eboli, 4 dicembre 2013
E’ sicuramente un progetto di grandissimo valore che proietta la nostra città nel futuro digitale.
Chiedo però “a chi di competenza” di dare il via, quanto prima, al censimento delle opere d’arte, degli arredi urbani (scale, stemmi, edicole votive, ecc.) presenti nel centro antico e cominciare a pensare ad un sistema di salvaguardia di quel poco che è rimasto (la scoperta dell’ennesimo scempio nel palazzo Paladino-La Francesca è un altro colpo inferto al futuro di questo paese), tutto qusto per evitare che i turisti potranno rivedere il centro antico di Eboli solo nelle immagini.
Questo non per polemizzare ma … per amore del mio paese.
La sera della presentazione ero tra il pubblico. Iniziativa di grande interesse che da al fondo Gallotta, Malgradi e agli altri finalmente una respiro nuovo. Spiace sia un poco complicato, per quelli poco avvezzi alle nuove tecnologie, poterne godere ma ce ne faremo una ragione e ci adegueremo. Quel che purtroppo stride in tutto questo è, come sempre, l’incoerenza di certe iniziative. Se da un lato ci si fa belli proponendo iniziative di grande suggestione come queste che, ripeto, sono apprezzabilissime (complimenti a chi lo ha immaginato e realizzato) dall’altro c’è una parte di amministrazione politica che fa a cazzotti con una realtà dei fatti che semplicemente ignora. Nel centro antico (oggetto di molte di quelle immagini proposte nei 7 percorsi tematici) da anni è la devastazione completa. Opere d’arte, arredi urbani, violazioni di ogni tipo fanno da contraltare a quelle immagini di “Eboli di una volta”. Il regolamento per il centro antico è troppo severo: cambiamo il regolamento. Aree pubbliche occupate abusivamente da privati? Giriamoci dall’altra parte (perché qualcuno avrebbe qualcosa da ridire sull’inquisitore). Palazzo antico (comunale) viene depredato? Mettiamo un cancello all’entrata. Proprietari di un palazzo medievale a piazzetta Attrizzi non provvedono alla messa in sicurezza? Ci pensa il Comune che con 39.000 lo affida ad una ditta edile che provvederà a demolirlo. Alla faccia della tutela del centro antico. A cosa serve, mi chiedo, tutto questo se quotidianamente ed inesorabilmente, nella vostra indifferenza pezzi di storia scompaiono? Cosa verrebbe a vedere un ipotetico turista che utilizzerebbe il vostro sistema di guida “intelligente”? Vedrebbe com’era Eboli e come non lo è più ma non per il trascorrere del tempo ma per la vostra imbecillità. Eboli ha, non si sa ancora per quanto, un tesoro da poter sfruttare e non c’è nessuno che sia stato capace finora di capirlo e di aprire lo scrigno. Iniziative slegate le une dalle altre, una programmazione che non ha ne capo ne coda.
Se a tutto questo aggiungiamo il timore che le poche attività commerciali (già penalizzate dalla scarsa presenza di abitanti) si vedranno aumentare le tasse comunali col rischio che abbandonino desertificando ancor più quella zona la dice lunga su quale destino aspetti il tanto decantato “centro storico” che di storico, ormai, ha ben poco. Da 15 anni chiediamo il censimento delle opere d’arte e degli edifici storici da tutelare (operazione in gran parte già fatta da associazioni che operano sul territorio). Per il Comune sarebbe a “costo zero” ma se ne fregano perché non hanno la cultura per capire tutto questo (o meglio ce l’hanno solo a chiacchiere). Il Sindaco quella sera ha dichiarato che la cultura e la storia è economia (chissà se ne è convinto veramente) ma poi mi fermo a pensare e mi chiedo “Se è vero, com’è vero, cosa ha fatto finora perché ciò si realizzasse?”. NULLA!!! E nel frattempo, lentamente, i segni del nostro passato spariscono strappandoci ogni possibilità futura di rinascita. LA PESTE avrebbe fatto meno danni!!