“Congelato” il Direttore Minervini, il Dott. Spinelli è il Commissario alla gestione del personale del P.O. di Eboli. Chiarirà sullo sforamento degli straordinari e il ricorso alle prestazioni in ALPI.
“La decisione del Direttore Generale dell’A.S.L., di commissariare la dirigenza del PO di Eboli, sicuramente meditata da tempo, deve essere inquadrata nella volontà di perseguire la corretta gestione della cosa pubblica”.
di Massimo Del Mese (POLITICAdeMENTE)
EBOLI – “Se l’Ospedale di Eboli è stato commissariato, – Si legge in una nota congiunta della UIL e la CGIL riferendosi alla recente nomina, da parte del Direttore Generale dell’ASL Salerno Antonio Squillante, del Dottor Pietro Spinelli, il quale dovrebbe capire il motivo per il quale si è sforato con gli straordinari rispetto ai budget stabilito – dei motivi ci sono e, probabilmente, risiedono nella non accorta gestione delle risorse assegnate con il processo budgettario, nello sfrenato ricorso al lavoro straordinario e all’A.L.P.I. nell’insufficiente controllo sull’uso dei farmaci o quant’altro.
Allo stato, – si chiedono i due sindacati – non è dato sapere.
La decisione del Direttore Generale dell’A.S.L., – ipotizzano nella nota sia la UIL che la CGIL – si immagina assunta non a cuor leggero e sicuramente meditata da molto tempo, deve essere inquadrata nella volontà di perseguire la corretta gestione della cosa pubblica, filosofia di fondo dei decreti regionali in materia di contenimento della spesa pubblica, rispetto ai quali il Direttore Generale ha precise responsabilità.
E’ probabile – ritengono la UIL e la CGIL – che tale commissariamento si sia reso necessario anche dopo la verifica dei dati di spesa riferiti alle risorse assegnate al Presidio Ospedaliero di Eboli per le competenze accessorie al personale, ma è anche vero che in questo Ospedale insiste da anni una drammatica carenza di personale, medico ed infermieristico, che qualcuno aveva pensato di risolvere con l’accorpamento di reparti.
Mentre qualche sindacato arranca nella difesa dell’indifendibile, – concludono nel loro comunicato stampa i due sindacati – la U.I.L. e la C.G.I.L. del Presidio Ospedaliero di Eboli si rendono fin da ora disponibili al confronto costruttivo con il commissario, nel rispetto degli obiettivi assegnatigli, per il ripristino di regole certe e condivise e, sopratutto, per un deciso cambio di rotta verso la trasparente efficienza del servizio pubblico tesa ad una migliore assistenza sanitaria.
E’ evidente che il commissariamento della gestione del personale rappresenta un dimezzamento di fatto dei poteri e delle funzioni del Direttore Sanitario Mario Minervini, e indipendentemente dalle ipotesi dei dirigenti sindacali Vincenzo Romanzi, Vito Sperano e Marcello Fulgione della UIL e della CGIL, di fatto è una bocciatura.
Ma diplomazia a parte, la nota stampa dei due sindacati, pur non citando ne il Direttore sanitario Minervini e ne il Sindacato della CISL, è a loro proprio che sono rivolte le accuse, e le accuse sono abbastanza pesanti: anziché chiedere e insistere per avere il personale necessario, si è preferito accorpare e magari anche chiudere qualche reparto, ma nel contempo si autorizzava lo straordinario fino a sforare e si consentiva nel contempo l’utilizzo di personale in ALPI, concorrendo ad una spesa totale di circa 22 milioni di euro, pari al deficit del Bilancio dell’ASL; non si è stato un appropriato controllo al punto tale che pare si sia pagato ad un medico dell’Ospedale, l’unico pare, che è autorizzato ad autocertificare le sue prestazioni, fino a che pare che si sia liquidato la somma di circa 9000 euro di prestazioni in ALPI anche in un mese per il quale lo stesso medico non si era reso disponibile. Si spera che queste siano solo maldicenze, altrimenti sarebbe molto grave, ma giustificherebbe anche il commissariamento.
Sempre facendo salva la diplomazia, sembra ci sia stato anche uno sforamento rispetto al consumo di farmaci, e questo dato preoccupa ancora di più, perché questo sforamento si potrebbe giustificare solo se si fosse registrato un incremento di ricoveri e conseguentemente un maggiore consumo di medicinali non previsto, ma pare questa condizione non si sia verificata. La nota della UIL e della CGIL, bando alle ipotesi, lascia trasparire che non vi è stato un adeguato controllo nell’uso dei farmaci. Sarebbe interessante sapere dove e come si è sforato, per caso vi è stato un utilizzo massiccio di reagenti e di vetrini? Se dovesse essere questo o qualche cosa di similare, non è per caso vi sia qualche relazione con il furto “assistito” di quella famosa notte di mezza estate, allorquando un “Furgone amico” ha varcato i cancelli secondari dell’Ospedale, e dal quale sembra siano scesi due energumeni “accompagnati”, che si legherebbero in seguito alla sparizione, tramite effrazione della porta di un laboratorio, di alcuni macchinari concessi in uso all’Unità Operativa di Nefrologia, ma di proprietà dell’Ospedale di Polla, vitali per quel reparto, ma che evidentemente poiché sfuggivano a determinati controlli andavano necessariamente eliminati. Diabolico, ma anche delinquentesco e camorristico modo di interpretare e affermare una supremazia, tollerata e magari anche protetta, sebbene ora di quel furto “assistito” se ne stia occupando la Procura della Repubblica, dopo le indagini e le testimonianze raccolte dai militari della locale Stazione dei Carabinieri.
Se dovessero rispondere al vero tutti i rilievi mossi dalla UIL e dalla CGIL, allora si capirebbe come mai a Vallo della Lucania sono stati inviati una sessantina di infermieri e come a Battipaglia ne sono stati inviati un’altra cinquantina a fronte dei 6 infermieri che sono arrivati all’Ospedale di Eboli, e si capirebbero tutte le traversie a cui è stato sottoposto il P.O. di Eboli, e alle varie contrattazioni “segrete” e meno segrete, avallate anche da qualche sindacato, con le quali si attribuirebbe a questo o quel plesso, questo o quel reparto in una sorta di equilibrio contrappesistico, che nulla avrebbe a che vedere con la tanto discussa razionalizzazione, ma che disegnerebbe a “come viene” una nuova mappa dei servizi sanitari sul territorio che costringerebbero gli utenti a farsi il giro delle sette chiese per avere un’assistenza completa.
Con questa logica si comprenderebbe il trasferimento di Ostetricia e Ginecologia con il punto nascita da Eboli a Battipaglia, pur funzionando a pieno regime e con risultati certi e più che lusinghieri e nonostante a dirigerlo ci sarebbe Walter Marra, pare unico Medico dell’ASL, che praticherebbe l’Aborto terapeutico assistito. Gli altri sembra siano tutti obiettori di coscienza.
Con la nota della UIL FPL e la CGIL FP, sapremo in capo a chi sono realmente le responsabilità: se alla Dirigenza dell’Ospedale di Eboli o della Direzione Generale dell’ASL Salerno. Ma soprattutto speriamo si faccia chiarezza e si stabilissca la serenità necessaria per fornire ai cittadini utenti un servizio migliore e non ridotto o ramingo.
Eboli, 26 novembre 2013
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LA UIL E LA CGIL SONO DEI VERI SINDACATI LE MIE CONGRATULAZIONI, IL RESTO FANNO SOLO DEMAGOGIA.