Il Sindaco di Salerno e Vice Ministro Infrastrutture Vincenzo De Luca, è sotto ricatto e questa mattina ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta.
De Luca riceve un doppio attacco dal Governo e dal Partito. Bonavitacola: “E’ disdicevole…. una ritorsione politica“. Il Lasci i panni di Sindaco e vesta quelli del leader e si concentri alla conquista della Regione Campania, altrimenti per prendere la “metropolitana”, perde il “Treno”.
di Massimo Del Mese (POLITICAdeMENTE)
SALERNO – Questa mattina, il Sindaco di Salerno e Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Vincenzo De Luca, ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta. Le motivazioni: L’attribuzione delle deleghe per esercitare il suo mandato da Vice Ministro del Governo.
Una storia che ormai ha del grottesco ma che la dice lunga rispetto ai rapporti che si intrattengono nei partiti e di come la mano “amica” spesso fa più danni di quelli che dovrebbe fare il nemico. Nella fattispecie il “nemico” è sicuramente il Ministro Maurizio Lupi, “l’amico” “sic”, è il proprio compagno di partito e premier Enrico Letta e tutta l’allegra compagnia che si cela dietro “Letta nipote“, come lo chiama Grillo, e quello che passa nella partita all’ultimo sangue che si sta giocando sul Congresso e le primarie del PD.
Primarie e Congresso che a risultato avvenuto, potrebbero sancire anche lo strappo con separazione, che vedrebbe da una parte il Sindaco di Firenze Matteo Renzi e quell’anima che si richiama ai cattolici e alla vecchia Dc, dall’altra quella di Gianni Cuperlo che raccoglie gli eredi del PCI-PDS-DS e qualche “primatista” ex DC, che fa parte di quei piani alti dei “palazzi” del potere, quelli che hanno sempre pronta la faccia giusta e nuova e l’uomo per tutte le occasioni, che nei momenti difficili garantisce sia poteri forti che le alleanze. Quella parte ingombrante che ha tenuto in piedi quel totem dell’anti berlusconismo, alimentandosene fino a farne una crociata e a coinvolgere il resto del PD in quella guerra assurda, appunto che a sua volta è finita per creare il mostro, e che per cercare di batterlo ha fatto il suo gioco, ha usato le stesse armi, è andato nel suo terreno e ne è finita sconfitta.
Quei poteri forti che ce l’hanno messa tutta per sbarrare la strada a Matteo Renzi, riuscendoci nelle primarie dell’anno scorso, ma che sta per esserne travolta quest’anno, facendogli perdere le staffe e facedo diventare rabbiosi i suoi massimi ispiratori quegli uomini grigi e bui che nascondono quel rossore di arroganza e di presunzione, ma anche di vergogna per aver dilapidato fortune e patrimoni politici, perdendo ogni contatto con la realtà e compiendo azioni volte solo a tutelare se stessi e i poteri che rappresentano, ma comunque mantenendo in piedi il nemico Berlusconi, sono riusciti grazie a leggi truffa ad autonominarsi e a nominare, mogli, figli, fidanzate, segretarie e ruffiani al Parlamento.
E sono proprio quei poteri che oggi Vincenzo De Luca combatte, quelli che lo vorrebbero tenere imbrigliato e lo ricattano, non fidandosi del suo carattere ribelle e della sua autonomia che lo fa essere un battitore libero e per questo pericoloso e osteggiato.
Ai voglia di aspettare, quelle deleghe non le avrà mai se non si dimette, convinti come sono che il potere che esercita De Luca viene solo ed esclusivamente dal Palazzo comunale e appena egli scenderà quelle scale si dissolverà e su quelle ceneri si potranno disgnare nuovi scenari.
Il Sindaco di Salerno schierandosi repentinamente con Matteo Renzi e ribaltando il risultato con quelle percentuali “bulgare”, che solo l’anno scorso regalava a Bersani, è venuto a conoscenza di quello che veramente pensano di lui Massimo D’Alema, Pierluigi Bersani e tutto il peggio del peggio che ormai da anni tiene prigioniero i democratici italiani: che è un “capobastone“, e può rassegnarsi, perché le deleghe che vorrebbe ai Porti e agli Aeroporti, rispetto a quelle confezionate e che ne limiterebbero azione e prestigio, che lo stesso De Luca definisce “contemplativi e subalterni”, non le avrà mai. Nello stesso tempo appoggiando in maniera repentina Renzi, secondo la logica della sottomissione, ha dimostrato di non essere affidabile.
Una doppia partita, quella del governo e quella del Partito che ha trasformato una contesa in una guerra senza esclusione di colpi, e la prova è anche il “Congelamento” dei dati delle primarie che ha fatto insorgere il suo amico della prima ora l’Onorevole Fulvio Bonavitacola, che con lui dal primo momento ha condiviso successi e percorsi politici, il quale a proposito ha dichiarato: “Disdicevole colpo di mano della Commissione nazionale. In assenza di ragioni per l’annullamento, con un colpo di mano sono stati congelati i dati di tutti i congressi di circolo della Provincia di Salerno. E’ una decisione abnorme di un organo che usurpa poteri di cui non dispone. Eventuali ricorsi sui congressi di circolo sono di esclusiva competenza della commissione provinciale, ovvero, in secondo grado, della commissione regionale. Lo prevede espressamente l’art. 17 del Regolamento nazionale. Si tratta, quindi, solo di un atto di ritorsione politica di chi non ha gradito il massiccio voto salernitano per Matteo Renzi. Ad un atto di livore politico risponderemo in modo serenamente politico. L’8 dicembre dimostrerà in modo ancora piu’ forte che questa e’ una provincia di uomini liberi per un nuovo partito democratico“.
Ha ragione Bonavitacola, è disdicevole, ed ha ragione anche nel momento in cui sostiene che si tratta di una ritorsione politica quella che mantiene al palo il Vice Ministro e che congela il politico. E Bonavitacola è in perfetta linea con quello che sostiene De Luca quando dice di non accettare ricatti. Ebbene sarebbe il caso non desse più il fianco a nessuno e si dimettesse da Vice Ministro, concentrandosi a preparare il percorso che invece deve affrontare per conquistare la Regione Campania, e per questo deve scrollarsi di dosso i panni cuciti a misura di Sindaco di Salerno e vestire quelli del leader politico che va oltre il campanile, ma che porta come corredo appunto quella esperienza che ha accumulato dietro il “campanile”, e dimostrare a quei democratici che se lo aspettano, che sa cogliere l’occasione e nello stesso tempo sa mettersi al timone, evitando si pensi che ha preso la “Metropolitana” e ha perso il “Treno”, intendendo per “Metropolitana” il ruolo troppo avvitato di Sindaco e di “Capobastone” come lo ha definito D’Alema, e intendendo per “treno” quel ruolo che dovrebbe interpretare da leader politico Regionale che mira ad essere un leader del mezzogiorno.
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PROPOSTA DELEGHE MAURIZIO LUPI
Lettera al Preisidente del Consiglio Enrico Letta
Caro Presidente,
nel nostro colloquio di lunedì 4 novembre ci siamo lasciati con il Tuo impegno a risolvere, nel giro di pochi giorni, la questione della definizione delle responsabilità nell’ambito del Ministero Infrastrutture e Trasporti.
E’ trascorso molto tempo, senza alcun fatto nuovo, e dopo mesi di mie sollecitazioni scritte.
Credo di aver aspettato anche troppo, per puro senso di responsabilità.
Ho sentito circolare, qua e là, l’opinione che non si definiscono le mie deleghe a causa della mia permanente funzione di Sindaco. Come Tu sai bene, si tratta di un argomento falso. Come Tu sai bene, già quattro mesi fa mi era stata avanzata una proposta di deleghe – che rendo oggi pubblica – che io ho respinto perché provocatoria ed in violazione del dettato della Legge 81/2001.
Dunque. T’invito per l’ennesima e – definitiva – volta a risolvere la questione, esercitando le prerogative che la Legge 81/2001 assegna in primo luogo a Te.
Ti confermo che non intendo accettare nessun ricatto politico nell’ambito del Ministero, né ruoli contemplativi e subalterni, rispetto a logiche burocratico-lobbistiche, che vanno combattute e sconfitte.
Con cordialità
Vincenzo De Luca
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Salerno, 25 novembre 2013
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MA DE LUCA NON SARA’ MAI UN LEADER.
Non appena il Nostro sveste i panni di sindaco-sceriffo leghista, più nessuno lo prende sul serio.
Non sono sicuro se la “manfrina” della mancanza di deleghe, fino a un certo punto, sia stata solo un gioco delle parti per evitargli le dimissioni da sindaco. Poi, a livello nazionale si sono abituati anche alle ennesime e definitive lettere al presidente Letta.
E’ stato mollato anche dai D’Alema e dai Bersani, vista l’inaffidabilità nella vicenda primarie.
E forse ha ragione proprio D’Alema: un capobastone di periferia che voleva farsi leader ma che non ne ha né la cultura né la capacità politica né la stoffa.
De Luca quel Treno lo ha perso l’anno scorso, quando scelse Bersani e non Renzi.
Il Sindaco di Salerno cambiando corrente all’ultimo momento ha dimostrato leggerezza politica. Le deleghe non le avra, e purtroppo il suo tempo e’ passato, ma certo non verra’ quello delle chiancarelle.
De Luca è una risorsa,non depotenziamo gli uomini capacI che sanno “fare squadra”,(Salerno in vent’anni viene presa a modello anche dal Nord)che sono leaders naturali,sarebbe deleterio per la sinistra,ma in special modo per la provincia nostra,i giochetti da sottobosco partitico non entusiasmano anzi irritano simpatizzanti più elettori,le indagini su polo nautico e Crescent,non aiutano a svilire il clima.Ma De Luca è un grande sindaco peccato che noi abbiamo pochi uomini di tal foggia :Prendete esempio!!!!