Austria e Campania unite nel turismo attraverso interessanti eventi in programma con scambi culturali tra i giovani e le Università.
Italia e Austria, Napoli e Vienna uniti nel buon vivere, aperti alle tematiche ecologiche ed anche agli studenti di altre nazioni, con l’Italia in primo piano, con lo sguardo un po’ più ampio rivolto verso il proprio futuro.
NAPOLI – Attraverso una conferenza stampa tenuta al Caruso Roof Garden del Grande Albergo Vesuvio di Napoli, Brigitte Wilhelmer, responsabile per il centro sud d’Italia per il Turismo Austriaco e Isabella Rauter, addetto stampa dell’Ente per il Turismo di Vienna, hanno inteso portare a conoscenza del meridione della nostra nazione gli invoglianti programmi turistici che l’Austria ed in particolare la sua capitale propongono.
Sappiamo che i dati di frequenze turistiche verso l’Austria dalla Campania sono stati sempre ottimi ed anche ora, nonostante la crisi, tengono molto bene posizionandosi per gli italiani al secondo posto dopo i tedeschi. Questo anche per vari motivi, a cominciare dal fatto che i due popoli sono amanti di festeggiamenti e buona gastronomia. Non a caso il motto dei viennesi è “ballare e festeggiare”. C’è poi che Vienna, nel cuore dell’Europa, lungo il Danubio, ai piedi delle propaggini nordorientali delle Alpi, punto d’incontro di diverse culture e vie di comunicazione, lungo quella che era la Strada dell’Ambra ed il Danubio, con il suo centro storico di città della cultura e capitale mondiale della musica dichiarato dall’UNESCO patrimonio mondiale dell’Umanità è stata insignita nel 2012, per la quarta volta successiva, dalla società di consulenza internazionale Mercer dell’attributo di “Città più vivibile al mondo”. Quale migliore occasione, quindi, può essere quella di trascorrere un periodo di vacanza in questa stupenda città che per il Natale si arricchisce dei suoi famosi mercatini da oltre 500 anni, dove è d’uopo mangiare i famosi biscottini accompagnati da Vin brulé, che propone balli viennesi sia tradizionali che moderni, una vita notturna con i suoi club trendy, con la coltura dei balli indissolubilmente ad essa legata, con ben 450 balli all’anno, dall’elegante serata danzante tradizionale alla scatenata festa in maschera?
Una stagione di balli che raggiunge l’apice proprio tra l’inizio del Natale, passando per il Capodanno per raggiungere il Carnevale. Grande attesa anche per il tradizionale concerto di Capodanno che si tiene nella sala Dorata del Musikverein con l’Orchestra Filarmonica.
Inoltre il Valzer che è stato dichiarato come ballo dell’anno 2014 dall’associazione di danza mondiale e come tutti i balli importanti esigono il frac per gli uomini e abito elegante per le donne.
Vienna si è inoltre, ultimamente, arricchita del WU-Campus (Wirtschaftsuniversität Campus), una piccola cittadina nella grande metropoli che può ospitare tra i ventitremila e venticinquemila studenti e in una giornata media è frequentata da circa quindicimila persone.
Una grande crescita in termini di dimensioni, ma principalmente di interesse per la nazione e per l’Europa mostrando ed esprimendo come, questa cittadina del sapere e del buon vivere, sa essere aperta alle tematiche ecologiche ed anche agli studenti di altre nazioni, certamente con l’Italia in primo piano, che abbiano necessità e voglia di dare uno sguardo un po’ più ampio al proprio futuro.
Il nuovo campus universitario economico dell’università di Vienna, il più grande in Europa, anche se edificato per un paese relativamente piccolo, possiede trentacinquemila mq. edificati, mentre 55mila mq. sono superfici libere accessibili al pubblico con una cura simbolo dell’efficienza e delle capacità che questa nazione vanta. Infatti comprendono piazzette e vialetti che diventano importanti punti di ritrovo e di raccordo. ad esempio, uno spazio all’aperto a prato, dove potersi sedere a terra, studiare e confrontarsi o un giardino dove si può mantenere in forma il corpo, oltre che la mente, con attrezzi ginnici di design.
Ogni slargo ha un suo tema e una sua personale conformazione e anche le piante che adornano le aiuole sono state scelte in base alla loro diversa stagionalità e fioritura, mentre l’intera cittadella è cinta da siepi di ginko, pianta assente dal vicino Prater, dal quale si è deciso di differenziarsi visivamente proprio attraverso questa particolarità Inoltre, nei prati è previsto anche l’inserimento di piante rare e speciali, che fioriscono solo una volta all’anno.
Un ulteriore legame con l’Italia, è stato identificato dalle due promotrici del turismo estero, con la presentazione di un mazzo di carte da gioco disegnate molto particolari e prodotte da un imprenditore viennese, ma su design vinto dall’Italia che ha partecipato ad un concorso internazionale indetto da Vienna per realizzare un nuovo souvenir viennese, dove una giuria molto qualificata di esperti mondiali di designer, da New York ad Israele, ha attribuito il riconoscimento a due italiani uno siciliano l’altro veneto, che però vivono nei Paesi Bassi. La giuria, che ha redatto anche un disciplinare per il gioco allegandolo al particolare mazzo di carte, ha sostenuto di aver preferito questo tipo di souvenir perchè agli italiani piace molto giocare a carte.
Altra chicca di Vienna, come dicevamo, è l’enogastronomia e per i campani buongustai d’eccellenza non può passare inosservata la proposta gastronomica della recente apertura del Reinhard Gerers Teatro, dove Gerer combina, con un personale progetto, il modo di vivere tipicamente viennese e il fascino del varieté internazionale ad uno squisito menu di quattro portate. C’è inoltre il Toni Mörwald Palazzo, dove Mörwald si concentra particolarmente sulla cucina regionale e su ingredienti di elevata qualità che accompagna con il motto “Rubacuori e brividi”. Ancora da segnalare v’è poi Labstelle, aperto da questa estate, che interpreta la cucina viennese tradizionale con alcune rivisitazioni, con verdure da orto viennese, caprino di bosco viennese, sei diversi tipi di pane cotti in casa ed eccellenti vini locali. Nella città del Danubio non potremo mancare di scoprire o rigustare la cucina viennese, famosa in tutto il mondo, provando piatti come il “Tafelspitz”, piatto preferito da Francesco Giuseppe. Pensando poi al pranzo di Natale non può certo mancare il pesce ed in particolare la Carpa, ma anche altro a secondo delle varie regioni del paese ed il pane spezzato biscotti, di tradizione familiare, che variano secondo le ricette della nonna.
Accompagnare il cibo con un buon vino viennese è cosa normale nella città del vino, unica al mondo ad avere una grande produzione del nettare di Bacco nei 700 ettari che sono proprio nella capitale della nazione e che possiede il “Gemischter satz”, vino bianco di varie uve prodotte nello stesso posto, che potrebbe essere definito un cuvèe, che Slow Food ha deciso di tutelare come prodotto tipico ed ha ultimamente ottenuto il marchio di qualità DAC (Districtus Austriae Controllatus) una denominazione di origine controllata. Al termine del pranzo Vienna è nota anche per la sua Sacher, le violette candite che tanto piacevano all’imperatrice Sissi e tanti altri dolci, ma in tanti e soprattutto i napoletani, non potranno rinunciare al “Menner Wien – Neapolitaner Schnitten” una specialità viennese, dolce preferito dai viennesi da oltre 100 anni, Wafers con crema alle nocciole che segnano un ulteriore legame con la Campania essendo le nocciole, il prodotto primario per l’elaborazione, importate dalla nostra regione dove come sappiamo detengono il marchio I.g.p.
Napoli, 25 novembre 2013
OTTIMO,POSSIAMO SOLO IMPARARE IN CIVILTA’ DA QUESTI POPOLI,NOI IN CAMBIO POSSIAMO RICOMPENSARLI CON BELLEZZE ARCHITETTONICHE PAESAGGISTICHE,OLTRE CHE CON L’ENO-GASTRONOMIA..
PER TROPPO TEMPO ABBIAMO GUARDATO COME POLITICA ESTERA AL MEDITERRANEO,GUARDIAMO + AL NORD,A CHI PUO’ INSEGNARCI QUALCOSA…