I lavori di somma urgenza e gli affidamenti diretti, fanno danni e debiti, ma scatenano la polemica e al batti e ribatti tra Mazzini(maggioranza) e Cariello(opposizione), interviene Di Benedetto.
Di Benedetto (Nuovo Psi): arroganza e di sindrome di immunità ad ogni eventuale controllo è la principale causa della cattiva amministrazione, che tanto danni ha fatto al territorio.
di Massimo Del Mese (POLITICAdeMENTE)
EBOLI – Quando gli appalti lasciano la coda, succede che anche quando si chiude la porta la coda resta fuori lasciando una traccia. E pare che questo sia accaduto nella fattispecie degli affidamenti dei lavori con la procedura della somma urgenza, per i quali il Consigliere Comunale del Nuovo PSI, Massimo Cariello insieme ai due suoi colleghi di gruppo Ennio Ginetti e Santo Venerando Fido, avevano chiesto spiegazioni attraverso un’interrogazione, scatenando una serie di rimbalzi che successivamente hanno fatto registrare sia l’intervento del Capo Gruppo della neo-formazione consiliare Eboli Libera Pietro Mazzini, e sia la precisazione del Segretario del Nuovo PSI Cosimo Pio Di Benedetto, che quì di seguito se ne riporta la dichiarazione.
“Le isteriche e sconclusionate risposte del Consigliere di maggioranza Pietro Mazzini, – scrive il Segretario cittadino del Nuovo PSI Cosimo Pio Di Benedetto, in risposta alle dichiarazioni del Consigliere di Maggioranza Mazzini, che ha risposto a sua volta, attaccando politicamente Cariello a fronte della sua interrogazione che chiedeva lumi sulla vicenda – a proposito dell’affidamento di lavori con il criterio della somma urgenza sono l’ennesima conferma di una amministrazione comunale che reagisce in malo modo ogni qualvolta qualcuno le chiede, legittimamente chiarimenti, quasi che il volere avere conto del suo operato sia peccato di lesa maestà.
Questo sentimento – prosegue Di Benedetto – di arroganza e di sindrome di immunità ad ogni eventuale controllo è la principale causa della cattiva amministrazione, che tanto danni ha fatto al territorio.
Avevamo avuto idea di affidamenti diretti effettuati in modo alquanto singolare – precisa e spiega Di Benedetto – ma la reazione del consigliere Mazzini ci fa pensare che l’amministrazione abbia problemi a fornire una adeguata risposta alla nostra interrogazione e che bene abbiamo fatto a richiedere chiarimenti in ordine ai criteri adottati, così come appare anomalo il ringraziamento di detto consigliere ai fornitori, atteso che nulla viene regalato ai cittadini di Eboli e che le forniture vengono sempre fatturate mentre i ritardi sono da addebitare solo a chi non è in condizione o nella capacità di amministrare.
Infine – aggiunge ancora il Segretario politico cittadino del Nuovo Psi – vi è da rilevare che il Consigliere Mazzini, nella scia e seguendo la impostazione del suo Sindaco, invece di offrire concrete risposte ai quesiti avuti, cerca di sviare il discorso su altre vicende, a cui è estraneo il Consigliere Massimo Cariello e che comunque ad oggi non hanno prodotto alcun tipo di provvedimento di condanna e per i quali per il principio di garantismo, che dovrebbe caratterizzare un paese civile, sarebbe opportuno attendere prima di prendere posizioni.
Quanto alle attività poste in essere dal Consigliere Cariello, – Conclude la sua dichiarazione sulla vicenda Cosimo Pio Di Benedetto – certo è che in questi anni la Provincia di Salerno ha prodotto, in favore del territorio ebolitano, opere più funzionali di quante ne abbia prodotte il Comune mentre stiamo ancora attendendo di vedere la considerazione che il Re Vincenzo De Luca, oggi sottosegretario, avrà per il suo suddito Martino Melchionda e la nostra città”.
E’ evidente che il clima politico è molto teso e oltre a risentire delle varie posizioni che i singoli gruppi hanno assunto riguardo alla loro collocazione sia essa di maggioranza che di opposizione, sia essa riguardo alle vicende politiche nazionali che coinvolgono le due più importanti aree politiche di centro-destra e di Centro-sinistra: la prima alle prese di una profonda spaccatura travolta dalle vicende del suo capo politico Silvio Berlusconi; La seconda presa da una continua, lunga ed estenuante conta interna che trascina i suoi elettori tra Anticiparie, Primarie, Secondarie e Terziarie fino poi a perdere puntualmente tutte le elezioni; fanno si che lo scontro ha assunto toni e livelli molto alti non risparmiando niente e nessuno come in questo caso.
Rivolgendosi alla maggioranza che sostiene l’Amministrazione Melchionda e al Consigliere Mazzini, va da se, che ad una domanda si risponde con una risposta e non con un’altra domanda. Allo stesso modo, rivolgendosi al Gruppo Consiliare del Nuovo Psi e al suo Segretario Di Benedetto, va detto che se si conosce già la risposta che sensoha fare la domanda? Forse sarebbe più utile indicare le circostanze, i fatti, e rendere noti anche i nomi, sia di chi aziona gli appalti che e di chi li riceve, ma questa è un’altra cosa. Allo stesso tempo non si può per giustificare un’azione, bilanciarla con un’altra similare quasi a giustificarne l’esito. E’ un errore grossolano, e semmai è la conferma di non voler percorrere strade diverse, pur riconoscendo che siano sbagliate.
Le responsabilità dell’Amministrazione Provinciale e quella Regionale, ivi compreso quelle del Consigliere Provinciale e Comunale Massimo Cariello, in questa vicenda non c’entrano per niente, quando si discuterà di questioni che lo coinvolgeranno ne parleremo, così come formulare accuse e riportarsi al passato, quando in quel passato si è accettato collaborazione e sostegno è poco credibile.
Detto ciò pur comprendendo che lo spirito dell‘Interrigazione, è quello di costringe l’Amministrazione a fornire tutte le spiegazioni riguardo a questo o ad altri casi, e ben sapendo che le risposte sono comprensibili, poiché alcune iniziative rientrano in quelle categorie di emergenze, che spesso non suggeriscono di esperire una regolare gara e si ricorre all’affidamento diretto, è anche il caso che attraverso l’interrogazione pur volendo conoscere il fatto specifico, non deve tendere a colpire la ditta, indipendentemente se questa è la stessa o meno che è stata utilizzata in altri affidamenti, e come si è indicato nell’interrogazione anche nella Multiservizi, semmai alla incapacità magari di un’Amministrazione e/o di una Società che non è in grado di prevedere e programmare, nella fattispecie, anche le emergenze, e di volta in volta facendosene travolgere, ricorre a quella pratica della somma urgenza, che poi viene individuata come, scorciatoia, per favorire questa o quell’azienda che si presta ad eseguire dei lavori.
Lavori che quasi sempre vanno ad ingrossare quel capitolo di bilancio che viene indicato come “Spese fuori Bilancio“, cioè senza copertura finanziaria, e quindi quell’impresa che va ad eseguire quei lavori sa benissimo che oltre ad avere, magari un anticipo, sottratto a qualche altro capitolo, non riceverà i corrispondenti crediti se non negli anni successivi e solo quando nei prossimi Bilanci saranno sanati quei debiti assunti e riconosciuti con un’apposita delibera di Consiglio Comunale.
Di quì forse la ricorrenza delle stesse ditte, che sicuramente è legata alla consapevolezza di accettare un rischio (Quello di un pagamento ad anni) e rendersi disponibile in ogni circostanza. Ma, sulla base di queste considerazioni, si è sicuri che non si può programmare anche l’emergenza? Si è sicuri che altre ditte non siano disposte ad assumersi lo stesso rischio (quello del pagamento a babbo morto)?
Innanzitutto bisognerebbe essere certi che i lavori, anche quelli urgenti, vengano fatti con solerzia e a regola d’arte, poi se non si vuole correre rischi riguardo alla esecuzione, come è avvenuto per qualche gara, i cui lavori sono stati eseguiti a “c… di cane”, forse sarebbe il caso di suggerire, e quindi con coraggio di esporsi apertamente per avere un numero di aziende disponibili delle quali ci si fidi, per serietà, per competenza e per professionalità, insomma, creare un “albo specifico” per categorie di lavori, appunto di somma urgenza, alle quali attingere nelle emergenze, ma anche per questo sarebbe necessario suggerire una gara, la cui scelta, in ogni caso, sarebbe sempre discrezionale, e anche quì si potrebbe se si volesse polemizzare.
Sempre meglio piuttosto che adombrare continui sospetti e magari poi danneggiare anche quelle ditte, che probabilmente a seguito di alcuni interventi politici allungheranno di molto, ma proprio di molto, la liquidazione delle loro spettanze.
Eboli, 18 novembre 2013
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