Non c’è pace per i comunisti. Si profila un ulteriore scissione in Rifondazione Comunista. Una parte consistente che si richiama al Governatore della Puglia Niki Vendola, è in rotta di collisione con la maggioranza del Partito che si richiama a Paolo Ferrero.
Ferrero, questa estate a Chianciano, dove si è tenuto il Congresso di Rifondazione, prevalse su Vendola per solo 8 voti, 142 a 134. Il Neo segretario Ferrero ha fatto piazza pulita nel partito, ha cominciato dal giornale Liberazione licenziando Sansonetti e poi è passato, continuando l’epurazione, nelle federazioni provinciali.
Come al solito quando si apre una discussione tra i Comunisti, partecipano tutti e discutono ad oltranza fino al punto che non riescono più a governare gli eventi ed è inevitabile la frattura. Era logico che la discussione si allungasse fino in Campania e Salerno e subito ci sono state le differenze, da una parte quelli di Vendola dall’altra quelli del segretario Ferrero.
In Provincia di Salerno poi non c’era bisogno della “frattura” nazionale. Si viveva già una sorta di separazione in casa. L’europarlamentare Vincenzo Aita, il Consigliere Regionale Gerardo Rosania e, pianeta tutto a parte, il Consigliere e Assessore Provinciale Massimo Cariello, da tempo non riuscivano più ad avere un buon rapporto: fratelli/coltelli. Da qualche mese si viveva un clima di smobilitazione: Cariello si dava in uscita dal Partito pronto ad approdare verso la Lista del Presidente Villani; Rosania, in minoranza, negli incontri pubblici, non usava più il simbolo di Rifondazione ma quello dei “centopassi”; Aita già lontano dal partito salernitano, con il quale non ha avuto mai buoni rapporti, lavorava con Vendola alla nuova ipotesi.
Insomma, Questa ulteriore scissione, “spacca” il capello e allontana definitivamente la possibilità che Rifondazione possa raggiungere il quorum per riconfermare il seggio alle prossime Provinciali, mentre è probabile che si possa arrivare, per i fuori usciti, ad un accordo con Sinistra Democratica che invece potrebbe beneficiare di qualcosa. Questa ipotesi, comunque, non miglior per niente le cose, dal punto di vista elettorale, nel pianeta dei comunisti semmai offre un quadro di litigiosità e di confusione che allontana definitivamente gli elettori.
Lo so che fa figo parlare di epurazioni, ma Ferrero non ha epurato nessuno, nè a livello nazionale nè a livello federale.
Al contrario, ha fatto appello alla gestione unitaria del partito, ricevendo in risposta una cospicua bordata di insulti.
Quanto a Sansonetti, è stato legittimamente sostituito
dalla direzione nazionale del partito, lo stesso organo che l’aveva legittimamente nominato.
Questo per la precisione.
E’ evidente, che nel momento in cui lo ha rimosso, ne aveva la facoltà. E’ altrettanto evidente che poteva anche non farlo. A me avrebbe fatto piacere. Così come si è agito, si capisce che non si è voluto chi la pensa in maniera diversa. tutto qui. Tu pensi che quando si verifica uno strappo così grande in un partito e in un partito come Rifondazione, sia una cosa buona?
Finalmente si è fatta pulizia a sinistra ad Eboli. Rosania vattene.