Plebiscito per il Segretario Provinciale Uscente Landolfi. Nessuno si è voluto misurare in questo Congresso. Lo scontro, quello vero, tra renziani e cuperliani è rinviato al Nazionale.
Sembra che tutte le componenti interne al PD si siano riconosciute in Landolfi, il quale ha rastrellato ben 971 voti su 983 votanti. Il suo avversario, il renziano Annunziata, ha ottenuto solo 11 voti. Soddisfazione del Presidente del Consiglio Sgroia. Dichiarazioni di Bonavitacola e Russomando.
di Massimo Del Mese (POLITICAdeMENTE)
EBOLI – Si è concluso il Congresso cittadino del Partito Democratico a Eboli, e come era nelle previsioni della vigilia, specie dopo il ritiro di Vincenzo Pedace, il giovane esponente lettiano che si è ritirato per protesta ravvisando diverse anomalie nel tesseramento delle ultime ore, è stato un vero e proprio plebiscito per il Segretario Provinciale uscente Nicola Landolfi che a Eboli, nonostante non vi sia la Sezione del PD e nonostante vi è ancora una gestione commissariale, ha rastrellato ben 971 voti su 983 votanti. Il suo diretto avversario, il renziano Sergio Annunziata, ha ottenuto solo 11 voti.
Non c’é stato nessuno scontro, le diverse anime del PD: quella maggioritaria che fa capo al Sindaco Martino Melchionda; quella del Presidente del Consiglio Comunale Luca Sgroia; e quella sempre più agguerrita che si richiama all’ex Ministro Carmelo Conte; non si sono misurate. Non è stato conveniente per nessuno darsi battaglia, rimandando lo scontro agli inizi di dicembre, quando si dovrà scegliere il Segretario Nazionale del PD, tra Matteo Renzi, Gianni Cuperlo, Pippo Civati e Gianni Pittella.
A commentare la notizia della strepitosa vittoria locale di Landolfi, che tra l’altro conferma l’andamento provinciale, ci ha pensato il Presidente del Consiglio comunale di Eboli Luca Sgroia che ha dichiarato: “Ritengo che lo straordinario risultato di Eboli a favore di Nicola Landolfi sia la testimonianza di come in questi anni Nicola sia riuscito e ad affermare una funzione e un ruolo del partito che permettesse di guardare a lui come a un punto di riferimento collettivo. Del resto – anticipando in qualche modo il risultato che verrà fuori dall’assemblea provinciale dei prossimi giorni – le percentuali con cui verrà riconfermato alla guida del partito provinciale ne sono un’evidente prova.
Allo stesso tempo ritengo – aggiunge Sgroia pensando a quella che ormai è una condizione storica che vede il Circolo di Eboli ancora sotto la gestione commissariale di Michele Figliulo, e conseguentemente privo un organismo politico dirigente eletto democraticamente, che tra l’altro ha causato non pochi problemi gestionali e politici e che ha caratterizzato in maniera indissolubile e accomunandone le sorti sia de Partito che dell’Amministrazione, travolgendo l’uno che l’altra nelle vicende politiche e amministrative, generando per questo una confusione di ruoli che non ha giovato per nulla ne al Partito e ne all’Amministrazione – che quel modello che è stato impresso dal partito provinciale dobbiamo farlo nostro anche nel faticoso tentativo di ricostruire il partito qui ad Eboli.
I nostri militanti ed iscritti – prosegue Sgroia pensando appunto alla confusione dei ruoli e all’assenza degli organismi dirigenti democraticamente eletti – dimostrano in ogni appuntamento del partito una voglia straordinaria di partecipazione, e non possiamo continuare a mortificarli con un partito sprovvisto di sede e di gruppi dirigenti in città. Mi piacerebbe che da questo risultato potessimo lavorare tutti assieme a dare un nuovo gruppo dirigente ad Eboli, che superi anche alcune delle difficoltà e delle divisioni di questi anni. Mi piacerebbe avere un partito rappresentato da uomini che hanno una loro personale autorevolezza e non costruito con meccanismi di cooptazione correntizia. Mi piacerebbe dare una mano a questo percorso, sapendo però che dobbiamo avere il coraggio di immaginare un segretario che non venga scelto semplicemente perché è amico mio o di qualcun altro, e nemmeno perché è “innocuo”, perché “non da fastidio” nel gioco delle componenti.
Dobbiamo avere il coraggio di investire su chi riterremo possa avere un progetto per questo PD, – aggiunge ancora Sgroia – che ne possa dettare una linea e una strategia, che possa essere sintesi, ma forte di una sua personale posizione netta e chiara, che ci permetta a tutti di riconoscerci nella sua leadership.
Pertanto – Conclude Luca Sgroia pensando al futuro, ai nuovi scenari e alle nuove collocazioni che stanno, almeno in questa fase, delineandosi – invito tutti quelli che come hanno la responsabilità di ricoprire ruoli e che hanno a cuore le sorti del PD a cimentarsi in questa sfida, a costruirla insieme, con lo stesso spirito di squadra che abbiamo respirato oggi. Anche perché fuori da questo percorso, che ho indicato brevemente, francamente vedo solo soluzioni pasticciate e onestamente non sono disponibile più a dare il mio contributo a soluzioni ibride“.
In effetti il risultato di oggi con la vittoria schiacciante di Landolfi, che si avvia ad essere riconfermato Segretario provinciale del PD, sembrerebbe delineare in provincia di Salerno scenari certi, e sembrerebbe si vada verso l’affermazione incontrastata di una leadership di Vincenzo De Luca. Un risultato scontato che ha visto emergere tra le varie opzioni: di Landolfi, di Annunziata e dello stesso Pedace, nonostante il suo ritiro; quella che più si identificava con il proprio leader, e appunto il Segretario uscente era il migliore interprete della continuità politica, che nonostante tutti gli sforzi, l’impegno e il successo di di De Luca, per la prima volta la sua influenza politica è riuscita a varcare i confini salernitani. Gli altri due, al contrario, benché giovani e “trottati“, come si dice per i cavalli di razza pronti alle corse di trotto, oltre a non essere stati riconosciuti dalle loro rispettive basi, avevano in qualche modo l’handicap di avere leaders altrettanto poco riconoscibili in provincia, rendendo il confronto del tutto scontato.
E se il premio per Landolfi come ha dichiarato l’On. Fulvio Bonavitacola è “Un convinto sostegno per il lavoro che ha svolto, sia per le caratteristiche di autorevolezza che ha rappresentato in tutta la provincia, e sia per aver saputo coinvolgere aree culturali e sociali, indipendentemente dal Congresso, con una sua sua riconferma, ci sarà un consolidamento delle posizioni e conseguentemente una composizione omogenea di un’azione politica di continuità, e nonostante vi sia stato un Centro-destra particolarmente “aggressivo” nella sua azione di conquista del potere in Provincia e in Regione, abbiamo avuto, anche grazie a Landolfi, una significativa crescita sul territorio con l’emersione di un’ottima classe politica e dirigente“.
Bonavitacola non ha tutti i torti. Dal canto loro i renziani, indipendentemente dal risultato salernitano, che al contrario risente appunto delle considerazioni che ci riportano ad una presenza “sportiva” in questa competizione politica, il Congresso, e non quello Provinciale ma quello Nazionale, rappresenta un punto di partenza importante ed è il giovane Sindaco di Giffoni Valle Piana Paolo Russomando, uno dei massimi referenti del Sindaco di Firenze Matteo Renzi a tracciarne il significato: “Il nostro impegno è quello del rinnovamento, ed è basato sul fatto di dire alla gente quello che Renzi vuole fare e che farà. Matteo è il favorito e vorremmo che anche a Salerno si raggiungesse il risultato che ci attribuiscono a livello nazionale. Riguardo a Salerno, oggi si sono alleati e tutti confluiscono su Landolfi, con lui abbiamo perso tutte le elezioni e ora vorrebbe essere ancora maggioranza ricandidando un segretario perdente. Al contrario con Annunziata noi abbiamo candidato una figura autorevole, un esempio di buona amministrazione, a conferma che con Renzi ci sarà un Partito diverso”.
In effetti il risultato della grande convergenza su Nicola Landolfi servirà sicuramente a consolidare una nuova e diversa maggioranza, ma certo avrà vita breve poiché da quì a 30 giorni vi saranno diverse e significative divaricazioni, che disegneranno nuove maggioranze e se: le prime, “sistemeranno” qualche posizione provinciale e instaureranno nuovi rapporti di non belligeranza locale; le seconde, definiranno gli assetti politici di potere vero, quello nazionale, quello che determinerà poi altri equilibri e altri posizionamenti; posizionamenti che non lasciano ben sperare e naturalmente come al solito i Democrat perderanno un’altra occasione per essere credibili nei confronti dei propri elettori e sarà un altro passo che accrescerà la propria credibilità.
I nuovi scenari sicuramente coinvolgeranno anche i vari personaggi politici locali, per ora intenti a stare vicino al “sole” (De Luca) salvo poi a riscaldare qualche altro, constatando anche questa volta che si è votato per una cosa e si finisce per averne un’altra.
Eboli, 4 novembre 2013
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IL PARTITO DELLE PRIMARIE INFINITE,DELLE CONSULTAZIONI FATTE ALLA “BASE”,NON ENTUSIASMA DI CERTO ANCORA I SUOI ELETTORI E SIMPATIZZANTI.
ALLA RESA DEI CONTI DAVVERO GRILLO NON ERRA QUANDO LO DEFINISCE IL PD-L,NELLA SUA AZIONE POLITICA ALBERGA UN CONCETTO DI SINISTRA SOLIDALE FATTO DI ASTRATTISMI A USO E CONSUMO DEI MEZZI D’INFORMAZIONE,MA NEL CONTESTO PRATICO NON SI DISCOSTA DALLA DESTRA NEOLIBERISTA E FA SPECIE CON A CAPO UN EX SEG. GENERALE CGIL.
SCUSATE, ma dove si è tenuto questo Congresso se non c’è la sezione del PD? E a me che volevo partecipare e votare e che da mesi ho chiesto il rinnovo della tessera(compreso il sindaco Melchionda)perché è stato impedito?
Allora è vero quello che accade in molte sezioni d’italia e che è stato anche denunciato da alcuni esponenti nazionali dello stesso PD: I CONGRESSI SONO UNA FARSA. LA MAGGIOR PARTE DELLE TESSERE SONO FALSE O GONFIATE. Prova lampante è il risultato bulgaro di Eboli. 871 voti a Landolfi,11 ad Annunziata !!!
VERGOGNA cari dirigenti del PD ebolitano, andatevi a nascondere…qualcuno abbia il coraggio di denunciare legalmente i brogli evidenti che ci sono stati. Io non posso farlo perché non hanno voluto rinnovarmi la tessera e quindi mi hanno impedito di essere testimone.
Aveva ragione Admin,quando qualche mese addietro,ove sottolineava un PD in crisi di consensi in Provincia e vincente ovunque alle amministrative di Giugno.
Un campanello d’allarme che auspico non venga sottovlutato dai futuri dirigenti…
Il PD ad Eboli in specie, rischia di franare sotto la spinta di infefficienze e alterigia dei suoi referenti locali,che sembrano muti e sordi alle istanze della gente,un atteggiamento iiridente che contrasta con un quadro desolante,la vicenda MULTISERVIZI su tutte potrà deflagrare e travolgere in molti!!!
Non ho avuto mai il (dis)piacere di conoscere questo NICOLA LANDOLFI. Invece ho conosciuto bene il presidente del gruppo PD alla Camera ROBERTO SPERANZA, avendo risieduto per anni in Lucania da cui il Nostro proviene. Ebbene i due si assomigliano come due gocce d’acqua…forse Landolfi è solo un po’ più belloccio.
Entrambi sono stati allevati nel partito democratico ed entrambi hanno un padrone in comune. Credo sia D’Alema, ma comunque il loro padrone morale è l’apparato del PdL meno elle(Chiedo venia ai grillini per aver loro rubato questa definizione dei sedicenti “democratici”).
SPERANZA, insieme ai suoi padrini politici corregionali, ha tentato invano di stravolgere il risultato delle primarie a candidato governatore per la Basilicata che, a sorpresa M.Pittella ha vinto contro il candidato ufficiale di apparato della segreteria regionale e nazionale.
Ora, vorrei chiedere al presidente del consiglio comunale di Eboli L.Sgroia(che non mi risponderà) quale spirito di squadra ha respirato il giorno del congresso? Quello di Landolfi-Speranza o un altro?
E come mai egli si rivolge solo a “quelli che ricoprono posti di responsabilità nel partito” per agire contro soluzioni “pasticciate ed ibride” ?
E gli altri poveri iscritti o simpatizzanti che ci stanno a fare?
Ma sono sicuro ancora una volta: INTERROGATO IL MORTO NON RISPONDE !
Ma questo signore non ha fallito tutte le candidature a sindaco alle Amministrative?
Ma gli ebolitani hanno votato?
Spero di non deluderla, ma invece intervengo con piacere rispetto alle sue sollecitazioni.
Lo spirito di squadra che ho respirato si riferiva al fatto che, per il lavoro svolto in questi anni, Nicola Landolfi, è riuscito lo stesso a porsi come punto di riferimento collettivo per il partito provinciale.
Dalle sue parole lei stesso ammette di non conoscerlo, forse dovrebbe sospendere il suo giudizio nell’attesa, altrimenti rischia di sembrare un pregiudizio.
Io allo scorso congresso non sostenni la candidatura di Nicola, ma da quando è diventato segretario è riuscito ad essere il segretario di tutti, ed è è per questo che oggi raccoglie un successo così ampio.
Per quanto riguarda il mio appello finale è ovvio che non fosse ad excludendum, ma semplicemente caricava di maggiori responsabilità chi ha l’onore di ricoprire ruoli nelle istituzioni e nel Partito, partendo da me.
Poi è di tutta evidenza che senza i “poveri iscritti e simpatizzanti” non si va da nessuna parte.
Spero di aver chiarito a sufficienza il mio pensiero.
A presto.
@ Luca Sgroia. Invece ero sicuro che mi avrebbe risposto. Per questo l’ho provocata e sono stato così duro verso l’apparato PD. Ora non posso che ringraziarLa: forse lei è uno dei pochi politici ebolitani che “si abbassano” a rispondere al cittadino qualunque.
Premetto che a me piange il cuore quando vedo il mio Partito che si comporta in maniera così masochistica a livello nazionale e locale. Poi non ho mai letto il libro dei pregiudizi che non appartengono alla mia formazione culturale, politica e laica. Perciò ho omesso il giudizio su Landolfi e ho accennato appena ad un paragone con R.Speranza che invece conosco benissimo.
Purtroppo, egregio Presidente, Lei ha chiarito solo il suo pensiero ma non ha dato alcuna risposta ai tanti quesiti posti dai miei due interventi precedenti.
Se per Lei una votazione bulgara è solo “raccogliere un successo così ampio”, vuol dire che non si è posto neanche un interrogativo su probabili voti truccati o tessere gonfiate, come sta avvenendo in questi giorni specialmente nelle sezioni meridionali.
Sono quasi sicuro che a questo punto vincerà Cuperlo, visto che saranno i segretari provinciali ad eleggere il segretario nazionale. Poi il voto sarà stravolto l’otto dicembre quando vincerà Renzi, grazie alle primarie “aperte”.
Ma le sembra questo un messaggio di chiarezza al popolo del centrosinistra?
E mi fermo qui per non annoiare chi legge.
A presto.
Vincenzo Cicalese
Credo che il Pd debba recuperare la sua unità, ritrovarsi. È e resta il punto di riferimento principale per la nostra città, per chi si rivede e continua a credere negli ideali del centro sinistra.
Sono iscritto al partito da anni, e nonostante le evidenti difficoltà e le divisioni degli ultimi anni- mi riferisco anche al commissariamento ed alla mancanza di una sede, di un luogo di dibattito – francamente, ritengo che senza il partito democratico ci siano ben poche speranze per il centro sinistra ad Eboli.
Occorre unità e costruttivo confronto per ridare credibilità al Pd, per individuare un rinnovato orizzonte strategico, una prospettiva di cambiamento ed un progetto da costruire intorno alle idee forza della democrazia, che sappia parlare innanzitutto alle nuove generazioni.
È questo che ci aspettiamo da coloro che militano, anche autorevolmente, nel Pd: coesione per rilanciare il progetto del Partito Democratico.
SIMUL STABUNT SIMUL CADENT
LE PREFERENZE,LA PARTECIPAZIONE SONO LA FORZA DI UN MOVIMENTO,ERGO,BASTA OPINABILI FURBERIE COME IL SOSPETTO(riportato sugli organi informativi nazionali)DI TESSERAMENTI GONFIATI,LE LOTTE INTESTINE DA FRATELLI COLTELLI,E LE SPIATE ALLA SPECTRE TRA I VARI CAPI-BASTIONE,SIA UN PARTITO VERAMENTE DEMOCRATICO,CHE QUEST’AGGETTIVO NON FINISCA PER ESSERE UN OSSIMORO CON LA REALTÀ.
NESSUNO VUOLE AVERE PREGIUDIZI SU ALCUNO,MA SE GLI ATTEGGIAMENTI NON SONO LAMPANTI,L’ISCRITTO E/O IL SIMPATIZZANTE SI ALLONTANA OLTRE A PROVARE UNA NATURALE RIPULSIONE.
IL PARTITO DEMOCRATICO ATTUI AZIONI PEREQUATIVE IN CAMPO ECONOMICO/SOCIALE,DATO CHE LA SUA “MISSION” GENETICA SI DOVREBBE BASARE SU TALI OBBIETTIVI.
RICORDATEVI CHE SIETE FATTI DALLA GENTE E PER LA GENTE
MA IL PD DOVE ANDRA’ IN EUROPA,A FIANCO DI CHI SI SIEDERA’? DEL PSE COME VUOLE EPIFANI,O DEI(mi pare cosi) LIBERLDEMOCRATICI, COME SOSTENGONO IN ALTRI VEDI FIORONI?,QUESTIONE DI NON POCO CONTO!
Che il Pd fosse orientato verso la corrente socialista europea è da tempo noto a tutti e penso, probabilmente è stato una scommessa perduta.
Ora che Berlusconi “sembra” fuori gioco, forse non è negativo che tutti i partiti e non, si interroghino sulle loro vere posizioni politiche; ad esempio, quali posizioni potrebbero mai condividere Cuperlo e Renzi?
La realtà non è facile da modificare, soprattutto se sostenuta dagli interessi di parte.
Meglio creare un nuovo modello che VADA OLTRE GLI SCHEMI CONSOLIDATI.
la querelle Fioroni-segretario sulla collocazione nelle famiglie politiche dell’Europa,ravviva il già troppo acceso dibattito nel PD.
Ora non voglio fare retorica,ma la vera sinistra in italia è morta con berlinguer.Io credo che da li in poi si sia inseguito il sogno di una nuova sinistra progressista,cosa che non sono mai riusciti a perseguiree poi leggo sui giornali quotidianamente:Pinco Pallino ha detto,ha commentato Caio Sempronio,è intervenuto Vattelapesca e tutti i giorni sono nomi nuovi,o quasi, che stanno in parlamento,svilito ad un parlatoio,con risse televisive,tenzoni sui giornali,il tutto per equilibri interni,ma i problemi reali sono fuori all’agenda!!!
Ma su qualcosa sono d’accordo?