Vecchio propone un “Marchio DOC” per i prodotti agricoli della Piana

Discariche abusive hanno smaltito rifiuti speciali provenienti dall’Italia e forse dall’estero; si teme la contaminazione anche delle eco-balle. E’ necessario intraprendere un’azione per ottenere la certificazione di qualità dei terreni e dei prodotti.

La proposta di Vecchio: Un Marchio DOC per difendere i nostri prodotti agricoli di eccellenza.

Fausto Vecchio
Fausto Vecchio

di Massimo Del Mese (POLITICAdeMENTE)

EBOLI – Riceviamo e volentieri pubblichiamo la nota politica del Consigliere Comunale, ex Capogruppo del PDL e ora indipendente Fausto Vecchio il quale interviene su una questione molto delicata che si riferisce anche alle ultime rivelazioni, che hanno fatto i boss della Camorra campana ora pentiti Carmine Schiavone e suo cugino Francesco Schiavone alias Sandokan, che coinvolgerebbero anche la Città di Eboli e la Piana del Sele, destinataria nella varie discariche, abusive o autorizzate che fossero, di rifiuti speciali e quindi pericolosi, provenienti da ogni dove e che sarebbero la causa dell’insorgenze di varie neoplasie, hanno allertato tutti gli ambienti, primi fra tutti gli investigatori della DDA e le varie Procure della Repubbliche interessate, poi i vari ambienti politici e conseguentemente l’utilizzo di quelle rivelazioni “ad usum delphini“, da brandire all’occorrenza contro qualcuno, contribuendo a generare confusioni ed interferendo in maniera grave sulle indagini in corso.

A causa di quelle scioccanti rivelazioni tutti ci hanno messo qualche cosa e forse più di qualche cosa, tante di quelle cose, che per certi versi se non avessimo nessun dubbio sulla serietà e la professionalità di alcuni famossissimi conduttori televisivi, penseremmo che alcune trasmissioni che si sono interessate sia della Camorra, della terra dei fuochi, delle Mozzarelle di Bufala campana e dei prodotti agricoli di grande specializzazione come la quarta gamma e ormai la quinta, lo abbiano fatto dietro suggerimento e dietro pagamento.

Un dubbio, che naturalmente è lo stesso mercato che ha messo da parte, ma non per questo sono stati causa di smarrimento generale nei Bayer e non per questo hanno generato un calo della commercializzazione di tutti quei prodotti che sono una vera e propria eccellenza e che sarà veramente difficile pareggiare ed eguagiare e magare imitare dopo averne messo in ginocchio produttori e aziende, neanche se qualche furbastro nordista e magari “disinteressato” pensasse di sganciare una Bomba Atomica sulla Piana del Sele.

La polemica e le false informazioni, insieme al “disinteresse” di chi avrebbe fornito le “soffiate” e magari anche documentazioni poco credibili con la “cazzimma” come dicono a Napoli, di chi ha voluto sfruttare il momento associando la Piana del sele all’agro-Aversano, tra l’altro anche luogo della Sede del Consorzio di Bufala Campana, che sarebbe il caso trasferire in un battibaleno nella Piana del Sele, atteso che quasi la totalità dei Casifici e quasi la totalità degli allevamenti di Bufala sono nella Piana del Sele. Caseifici che con i loro prodotti eccellentissimi sono il vanto del settore caesario, impianti ultramoderni e continuamente vigilati dai vari organi preposti al controllo, così come per i prodotti orticoli la nostra Piana vanta colture di altissima specializzazione che hanno conquistato per tecnologia e per qualità ma anche per innovazione cpmperciale e tecnica i mercati nazionali ed esteri.

Detto ciò si può immaginare a chi potrebbe far gola demolire sia gli uni che gli altri e magari poi, generalizzare le produzioni, aumentandone i numeri e abbassandone le qualità. Un Business che farebbe rizzare i capelli in testa a chiunque ma che costituirebbe anche una rapina che si concluderebbe con l’assassinio e la morte del “buono” a discapito del “cattivo“, immaginando il “buono” l’economia delle nostre zone e tutti quelli che vi concorrono, e per “cattivo” quei “disinteressati” di cui le Procure farebbero bene ad aprire delle indagini.

Intanto partiamo da un dato concreto: la Camorra esiste ed è maledettamnente pericolosa e il Procuratore generale della Repubblica Franco Roberti nelle sue vesti di reggente dell’Ufficio di salerno, più volte ne ha evidenziato il pericolo, non escludendo la sua particolare attenzione, proprio per la Piana del Sele, la quale potrebbe essere interessata ad una strategia di penetrazione che non escluderebbero il controllo, tramite l’acquisizione di Aziende Agricole, per determinarne le produzioni, il monopolio, i prezzi.

Intanto aggiungiamo un’altra verità, che non è affatto seconda, ma che viaggia insieme ai fatti che sono stati posti sotto l’attenzione e sotto i riflettori sia dei media che dei “furbetti disinteressati” e che riguarda i Rifiuti in Campania. Sarebbe veramente interessante capire se veramente, come riportato nella richiesta di arresto di Nicola Cosentino (Nick o’ mericano) che la Procura di Napoli inviò al Parlamento altri pentiti, sulla base di alcune dichiarazioni di pentiti come Domenico Frascogna, Carmine Schiavone, Francesco Bidognetti (Cicciotto e’ mezzanotte), che ne indicavano la vicinanza a Francesco Schiavone (Sandokan) i quali sostenevano altresì, che la Gestione dei rifiuti in Campania fosse igestita dal sodalizio che vedeva coinvolti nell’azionariato in massima parte la Regione, Impregilo ed alcune aziende riconducibili a famiglie camorristiche. Oggi la Regione annuncia un contributo di centinaia di Miliardi di euro per bonificare alcune aree.

Di quì la proposta del Consigliere Comunale Fausto Vecchio di “proteggere” le nostre produzioni con un marchio DOC, per evitare che siano aggredite da una campagna mediatica diffamatoria e per salvare l’economia agricola della zona, ma anche per evitare che gli imprenditori agricoli possano ricevere duri contraccolpi e cadere poi nelle maglie di quello che lo stesso Procuratore Roberti denunciava e che riteneva necessario stroncare. Per fare il DOC dovrenno rivolgerci alla Regione campania.

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di Fausto Vecchio
Consigliere comunale di Eboli (indipendente)

Com’è ormai noto, organizzazioni criminali hanno bruciato e sotterrato rifiuti tossici nella Regione Campania, principalmente nei territori delle province di Caserta e Napoli.

Discariche abusive hanno smaltito rifiuti speciali provenienti da tutt’Italia  e forse anche da paesi esteri;  si teme che persino  le eco-balle possano essere contaminate.

Non si tratta comunque di un problema esclusivamente campano ma di una questione nazionale, per cui non siamo in grado di escludere del tutto che il fenomeno interessi anche la Provincia di Salerno.

Nei giorni scorsi questo allarme ha riguardato in particolare la Piana del Sele e quindi anche Eboli, specificamente i siti di San Nicola Varco e la zona della discarica di Castelluccio.

Sebbene l’allerta debba essere massima, al momento non ci sono notizie certe, ed è basilare evitare  allarmismi, di certo forieri di  deprezzamento dei nostri territori con conseguente discriminazione dei nostri prodotti agricoli.

I mercati già penalizzano i prodotti provenienti dal casertano e dal napoletano, per cui  gli imprenditori agricoli guardano  con grande interesse alla Piana del Sele.

La nostra zona basa la sua ricchezza proprio su un’agricoltura fiorente e di altissima qualità, i cui prodotti sono distribuiti sul territorio nazionale e oltre; molto apprezzata è anche la quarta gamma, prodotti selezionati e pronti per l’uso.

Il calo di vendite del 30% denunciato dalla Coldiretti non è  dovuto al sospetto di contaminazione – i consumatori ritengono infatti che i nostri prodotti siano ancora sani –  ma piuttosto è da attribuirsi alla generale crisi economica.

Per sconfiggere sul nascere ogni possibile propaganda di denigrazione della nostra terra, salvaguardare e valorizzare la nostra economia  e nel contempo tutelare la salute dei cittadini,  occorre una forte iniziativa politica di cui il nostro Comune deve farsi promotore.

Eboli, di concerto con gli altri comuni della Piana del Sele e con gli enti specializzati, deve intraprendere un’azione per ottenere la certificazione di qualità dei terreni e dei suoi prodotti; una sorta di marchio doc del nostro territorio che tranquillizzi imprenditori e consumatori.

Eboli, 15 ottobre 2013

Il presente articolo è proprietà intellettuale di POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese ed è vietata la riproduzione, tranne se con un Link di riferimento.

5 commenti su “Vecchio propone un “Marchio DOC” per i prodotti agricoli della Piana”

  1. Caro Fausto , non c’è nulla da fare arrivi sempre secondo, anzi no!! addirittura terzo. Se leggi i giornali di questi giorni ti renderai conto che la tua proposta è già operativa e a breve si parte. Non c’è verso per chi soffre della SINDROME DEI NUMERI DUE, anzi, TRE

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  2. In tempi di sofisticazioni alimentari e contraffazioni globalizzate,l’idea di qualificare i propri prodotti agricoli non è balzana,anzi forse l’unica via seria percorribile,per creare un marketing d’area.
    Il marchio dovrà essere rappresentativo delle peculiarità e degli elementi che compongono il volto del territorio della piana e dei suoi comuni, tenendo conto sia delle caratteristiche storiche, culturali, naturali, economiche, architettoniche ,dei suoi aspetti ambientali ed energetici nonché potenzialità. Il marchio, cosi realizzato, verrebbe utilizzato dalle aziende nell’ambito dell’ agricoltura, dell’artigianato, dalle piccole e medie imprese varie, nei settori dell’alberghiero-turistico , ristorazione , servizi, cultura e spettacolo ed attività artistiche.
    COME SI VEDE UNA AMPIA GAMMA DI POTENZIALITA’!

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  3. marchio “Tipicamente Salernitano” marchio con lo scopo principale di far conoscere l’unicità dei prodotti enogastronomici della Piana del Sele, del Cilento e dei Monti Alburni, tutti prodotti che non rientrano nella grande distribuzione e quindi difficilmente reperibili, ma di grande qualità.

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  4. L’ITALIA PRIMA HA APERTO INDISCRIMINATAMENTE LE FRONTIERE A PAESI CHE PRODUCONO SIMILI PRODOTTI,IN CAMPO MANIFATTURIERO E AGRO-ALIMENTARE,E OGGI SE NE LAGNA,CON LA COMPLICITA’ DI UNA CLASSE POLITICA CHE STENTO A CONSIDERARE COSI MIOPE.
    IN QUESTO SFACELO IL SUD E’ PENALIZZATO NELLE SUE ARTICOLI,VISTA LA PICCOLEZZA E FRAGILITA’ DELLE IMPRESE CHE BASTANO UNO DUE TRIMESTRI NEGATIVI PER AFFONDARE!

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