Il PUC di Battipaglia tra Falchi e Colombe

Il Commissario Ruffo approva il Preliminare che contiene scelte dell’ex Amministrazione Santomauro e del suo staff tecnico.  Le forze politiche rinunciano al loro ruolo e abdicano alle scelte del Commissario.

L’attuale PRG, benché sovradimensionato, prevedeva circa una volta e mezzo le necessità di standards richiesta dalla legge, e solo le licenze, concessioni, o permessi a costruire) rilasciate in punta di coltello hanno stravolto il volto della città.

Nicola Vitolo
Nicola Vitolo

di Massimo Del Mese (POLITICAdeMENTE)

BATTIPAGLIA – Riceviamo e volentieri pubblichiamo integralmente l’intervento sul PUC (Piano Urbanistico Comunale), dell’Architetto Nicola Vitolo dell’Associazione Politica “A717 Battipaglia & Oltre“, il quale sebbene sia già intervenuto per il passato, ritorna ancora sul dibattito che si è aperto sulla Pianificazione Urbanistica di Battipaglia, che ha visto già intervenire su POLITICAdeMENTE: I Verdi Ecologisti; L’Associazione Civica Mente; Il Movimento 5 Stelle; l’Architetto Brunello Di Cunzolo; il Consigliere regionale ed ex Sindaco di Battipaglia Fernando Zara; il Segretario cittadino del PD Luca Lascaleia; l’esponente politico Michele Pietrasanta, candidato al Senato alle ultime elezioni per il Movimento 5 Stelle; interventi tutti puntuali e nelle loro diversità interessanti, cercando di dare il suo contributo perché si possa giungere alla migliore delle soluzioni.

E tra le sue riflessioni non passano per nulla inosservate quelle che egli fa rispetto agli standard, individuando nel PRG vigente un sovradimensionamento, ma indicando anche come la totale assenza di tutte quelle indicazioni che avrebbero dovuto accompagnare la parte pubblica siano state stravolte dalle varie licenze, concessioni, permessi a costruire, le varianti, e tutte le interpretazioni che di volta in volta hanno stiracchiato il PRG. Ma la considerazione più peregrina, che esclude qualsiasi valutazione tecnica è senza dubbio quella che Nicola Vitolo mette in evidenza nel momento in cui individua una continuità sconcertante tra le scelte effettuate dalla Commissione Urbanistica Comunale e quelle che il Commissario prefettizio si accinge ad approvare, così come ha evidenziato la continuità nelle collaborazioni tutte strettamente collegate e collegabili a scelte dell’ex Sindaco Giovanni Santomauro. L’impressione di Vitolo non è affatto peregrina se si tiene conto che lo stesso PD con il suo Segretario Luca Lascaleia rivendica nell’approvazione del PUC di cui alla risoluzione della Commissione preposta la continuità politica con l’Amministrazione Santomauro.

Di quì, senza mettere in discussione la risoluzione politica e tecnica della Commissione Urbanistica e senza per questo entrare nel merito delle proposte poi raccolte e tradotte nel preliminare del PUC, di chi le ha fatte seguendo indirizzi politici rivonducibili a questo o quel Partito che ne aveva indicato i singoli componenti, e se questi poi, anche nella fase di gestione commissariale abbiano risposto ancora nel loro ruolo a quei partiti che li avevano indicati, è legittimo porre quei quesiti, che in parte ha chiarito già Lascaleia e il PD, così come individua lo stesso Nicola Vitolo, ci portano a chiedere, per restituire onore, dignità e serenità ad una Città e a tutte quelle persone che a vario titolo sono state travolte dall’indagine e dal sospetto di collusione con la Camorra, domande che da diverso tempo avanziamo e legittimamente avanza la Città di Battipaglia, i suoi cittadini e soprattutto il mondo dell‘imprenditoria e dell’economia che ne subisce le gravissime conseguenze, le quali aggiunte a quella drammatica crisi nella quale vive il Paese, è indispensabile sapere se realmente vi è nella Città di Battipaglia il pericolo di infiltrazioni malavitose che hanno condizionato e fatto incetta di appalti, insomma è necessario sapere:

  • Nella Città di Battipaglia c’é la Camorra?
  • Gli atti dell’Amministrazione Santomauro sono stati orientati e condizionati dalla Camorra?
  • Ci sono funzionari o amministratori collusi con la Camorra?
  • Quali sono gli appalti che sono stati orientati dalla Camorra?
  • Quali sono le imprese compromesse?
  • Potrebbero esserci dubbi anche sull’orientamento degli indirizzi nei vari comparti (PUA) e nelle linee guida del PUC?
  • Le aree individuate sono riconducibili a persone legate alla camorra?
  • Gli orientamenti favoriscono o danneggiano qualcuno?
  • Chi sono i proprietari dei terreni nei vari ambiti individuati?
  • Ci sono tecnici che hanno influenzato determinate scelte?
  • Ci sono stati passaggi di proprietà dei terreni interessati avi vari ambiti?
  • I membri della Commissione urbanistica da chi sono stati indicati?
  • La Commissione PUC ha proseguito nei lavori anche dopo lo scioglimento del Consiglio?
  • O dopo lo scioglimento del Consiglio sono stati solo i tecnici delmComune a Lavorare sul PUC?

Sulla base di queste domande che tendono sempre di più ad allungarsi, è legittimo pensare che si sta approvando il PUC pensato e portato avanti in tutte le sue fasi dalla Passata Amministrazione guidata da Santomauro,

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I FALCHI E LE COLOMBE

di Nicola Vitolo
Architetto
(A717 Battipaglia & Oltre)

L’Amministrazione Santomauro nel 2012 ha approvato il Documento programmatico e l’atto di indirizzo generato dal Laboratorio Politico appositamente istituito per la redazione del Preliminare  del PUC, in cui si diceva:

Tale documento, scaturito dal lavoro dei rappresentanti dei partiti politici, rappresenta:

la sintesi dei contributi che le forze politiche rappresentate in Consiglio Comunale hanno fornito nell’arco temporale di attività svolta dal Laboratorio Politico con il supporto dei tecnici comunali costituenti lo staff di progettazione del PUC ; 

L’Amministrazione Santomauro, successivamente, a febbraio del 2013 ha approvato la proposta di dimensionamento consequenziale al documento programmatico ed agli indirizzi del Laboratorio Politico.

Il Commissario Straordinario per la Provvisoria Amministrazione, portando avanti l’attività iniziata dall’Amministrazione Santomauro, condivisa dal Laboratorio Politico, utilizzando la stessa squadra tecnica di Santomauro, ha approvato a settembre 2013 il Preliminare di PUC.

Il Preliminare contiene le scelte dell’ex Amministrazione Santomauro, questa decapitata, con l’accordo dei partiti che hanno partecipato al Laboratorio. 

Ma i partiti, di maggioranza e di minoranza, quelli che avendone titolo, hanno partecipato alla prima fase della costruzione degli indirizzi programmatici a piene mani, che fanno?

Rinunciano al loro ruolo naturale e abdicano alle scelte del Commissario. 

Egregio Commissario, poiché potrebbe arrivare una proroga prima della fine dell’anno, eviti di emettere provvedimenti definitivi  ed irreversibili prima del 25 dicembre 2013. 

Egregio Commissario, non impegni nuovi terreni. Si orienti al recupero e alla Riconversione dell’esistente e al Recupero degli Standard. 

Faccia un PUC a costo zero di consumo suolo.

Questi i fatti.

Questa la doverosa premessa, a quanto si dirà.

Alcuni giorni fa, sul comune di Battipaglia, è stato illustrato il nuovo strumento urbanistico, il P.U.C., il Piano Urbanistico Comunale. Presumo che si trattasse di una conferenza stampa, vista il tipo di presenza: alcuni politici, alcuni tecnici, alcuni giornalisti, alcuni imprenditori, pochissimi cittadini curiosi. La sala era piena.

Ma la città, i cittadini, la comunità, il mondo del lavoro, ecc, non erano a conoscenza, che in un primo pomeriggio settembrino il Commissario Ruffo, con tecnici comunali e col tecnico nominato dalla precedente amministrazione, confermato dal commissario,  illustrasse il Preliminare del PUC.

A Battipaglia si mischiano le carte anche su chi è falco e chi è colomba.

C’è chi lo vuole e chi non lo vuole. C’è chi ha partecipato direttamente o indirettamente agli indirizzi. Chi per svariati motivi si è tirato fuori.

Ad onor del vero, anche io mi tirai fuori, in epoca non sospetta: il mio contributo semplicemente non era adattabile al tipo di impegno richiesto.

Tanto si decanta il PUC come se lo stesso fosse la manna dal cielo. I più dimenticano che l’attuale PRG, benché sovradimensionato, prevedeva circa una volta e mezzo le necessità di standards richiesta dalla legge, tutt’ora vigente, e solo le licenze edilizie (le concessioni edilizie, oggi permessi a costruire) rilasciate in punta di coltello hanno stravolto il volto di questa città. Solo gli abusi potevano consentire il mancato rispetto delle leggi. Ed i titoli edilizi, come tutti sanno,  prima venivano rilasciati dai sindaci/assessori su relazione dei Dirigenti e delle Commissioni Edilizie.

E, prima, le Commissioni Edilizie erano fonte di vero potere. Pertanto smettiamola di attribuire al PRG il fatto che non ci sono gli standards, non ci sono i parcheggi, non ci sono le piazze, non ci sono le strade, non ci sono i giardini. C’è da chiedersi perché non si ritiravano, non si realizzavano le opere di urbanizzazione, perché non li facevano realizzare e poi, con il presupposto delle cosiddette “zone bianche”, si rilasciavano “ le licenze edilizie”. 

Ma il PUC serve a migliorare la città, a far ripartire l’economia locale? Un risanamento ambientale, una regola forte e oggettivamente condivisa, sicuramente aiuta. Una tutela dei pregevoli suoli agricoli, sicuramente aiuta. Una battaglia politica di aiuto alle aziende industriali ed artigianali, tutte in difficoltà, sicuramente aiuta. Una tutela dei suoli interessanti il litorale, senza stravolgerlo con colate di cemento, sicuramente aiuta. 

Per quel che mi riguarda, io sono per il non consumo del suolo.

Ogni anno in Italia scompaiono 240.000 campi da calcio. Il suolo è in via di estinzione! Io ritengo che bisogna escludere la possibilità di edificare occupando nuove superfici. Bisogna evitare di urbanizzare nuovi terreni agricoli. Il suolo è dei nostri figli. È delle generazioni che verranno a cui bisogna lasciare meno danni possibili.

Pure perché la norma a cui il Preliminare di PUC si deve attenere dispone, e noi la condividiamo totalmente, la:

a) promozione dell’uso razionale e dello sviluppo ordinato del territorio urbano ed extraurbano mediante il minimo consumo di suolo

b) tutela dell’integrità fisica e dell’identità culturale del territorio attraverso la valorizzazione delle risorse paesistico-ambientali e storico-culturali, la conservazione degli ecosistemi, la riqualificazione dei tessuti insediativi esistenti e il recupero dei siti compromessi; 

c) miglioramento della salubrità e della vivibilità dei centri abitati

d) potenziamento dello sviluppo economico regionale e locale; 

e) tutela e sviluppo del paesaggio agricolo e delle attività produttive connesse

f) tutela e sviluppo del paesaggio mare-terra e delle attività produttive e turistiche connesse. 

E queste è quanto deve contenere il PUC. Se non lo contiene la stessa VAS (Valutazione Ambientale Strategica) sarebbe di fatto alterata, non rispondente ai principi basilari. Al di là di tutte le belle parole che ci vorrebbero farci ingoiare.

Io sono, noi siamo, contro il partito del cemento che sta cancellando l’Italia, la nostra provincia, il nostro comune e il suo futuro 

La priorità principale nel Governo del Territorio dovrà essere il riuso e la ri-generazione, che consentirà il recupero di zone già edificate ma degradate.

Bisogna contrastare in tutti i modi possibili la crescita saccheggiatrice della “città della rendita”.

Innanzitutto va precisato che, probabilmente, le competenze del Commissario per la provvisoria amministrazione, ha il potere per adottare il ed approvare il PUC. E questa è la legittimità con cui opera.

L’OPPORTUNITÀ, invece imporrebbe scelte finalizzate ad evitare che la comunità di Battipaglia, la nostra, gli venga sottratta la possibilità di decidere, con scienza e coscienza, del proprio futuro.

Il Commissario, essendo il comune Commissariato per le ragioni note a tutti, predispone il PUC. Il PUC passa attraverso le azioni decisorie della Politica (Giunta Comunale e Consiglio Comunale, organi democraticamente eletti con delega decisoria da parte dei cittadini), che esercita il potere/dovere di fare scelte, benché di buon senso, in altre parole scegliendo tra i comportamenti giuridicamente leciti quello finalizzato al perseguimento dell’interesse pubblico.

Nel caso di Battipaglia, non il Consiglio Comunale, non la Giunta, non il Sindaco, ma il COMMISSARIO che alla fine dell’iter procedurale APPROVA il PUC, immaginando, LUI, per NOI, il futuro possibile di Battipaglia, del Comune capofila della Piana del Sele, della Città più importante, più produttiva a sud di Salerno. E quando il comune capofila fallisce i comuni limitrofi non stanno meglio.

E mi domando se la legge prevede che il Piano debba essere approvato dal Consiglio comunale (e non dai tecnici) significa che il PUC lo approva la Politica, che decide in quanto organo democraticamente eletto.

Pertanto l’approvazione del PUC è sicuramente un atto politico e non tecnico, che nel nostro caso potrebbe avvenire attraverso un Organo monocratico, se il Commissario decide di approvarlo.

Ma i partiti, di maggioranza e di minoranza, quelli che avendone titolo, hanno partecipato alla prima fase della costruzione degli indirizzi programmatici a piene mani, che fanno?

Rinunciano al loro ruolo naturale e abdicano alle scelte del Commissario. 

Hanno verificato che nel Preliminare di PUC c’è tutto quanto programmato durante la fase del Laboratorio Politico. Altrimenti non si comprende il sostegno al Commissario (niente a che vedere con la figura istituzionale) in una attività, forse  la più nobile che la Politica, quella con la P maiuscola, possa desiderare di fare.

Quella di programmare il proprio Territorio, conservandolo, valorizzandolo, esaltandolo, tutelandolo, per le future generazioni, per i propri figli. A meno che essi stessi non abbiano a cuore il futuro dei propri figli, di chi verrà dopo di noi.

Ma si afferma che se non si fa l’adozione del PUC entro i termini previsti, LA PROVINCIA commissaria, surroga, sostituisce, il Commissario. Arriva il Commissario di un Commissario.

Evitando inutili e oramai stantii richiami a norme, vecchie, attuali, future, se nominano o non nominano il commissario? Se la Provincia per commissariare un comune deve prima attivare, per legge, la messa in mora. Sintetizziamo nel modo seguente:

a) I Piani Regolatori generali ed i programmi di fabbricazione vigenti perdono efficacia dopo 18 mesi dall’entrata in vigore dei Piani territoriali di coordinamento provinciale (PTCP)

b) I comuni adottano, entro due anni dall’entrata in vigore del Ptcp, il Puc e il Ruec.

La data di partenza, lo spartiacque, è il 02 luglio 2012 (vigenza del PTCP) 

Il 02 gennaio 2014 decade il PRG di Battipaglia;

Entro il 02 luglio 2014 il Comune deve adottare il PUC;

e, tra il 02 gennaio 2014 e 02 luglio 2014 il Commissario cosa fa?  Bah.

Ad ogni modo, nel primo incontro che si ebbe, il Commissario disse che lui era obbligato a fare il PUC e se la Regione emanava una proroga lui l’avrebbe assecondata.

Ebbene si chiede al Commissario, con garbo ma con corretta fermezza, nel proseguire l’attività del PUC, di non emettere provvedimenti definitivi prima del 25 dicembre 2013, data entro la quale la Regione  porrebbe prorogare i termini di decorrenza,  ove mai si dovesse rendere conto, così come io credo inevitabile, che la situazione dei comuni (compresa Battipaglia) è più complessa di quanto legiferato con la legge  n.16 del 2004 e con il Regolamento del 2011.

Passando alla Conferenza stampa inerente il Preliminare del PUC, tenutasi nel mese di settembre, a cui ho partecipato con grande attenzione, ho sentito sia da parte del commissario e sia da parte dei tecnici, illustrando il detto Preliminare, termini come:

arch. Fabietti: interpretazione sulle potenzialità del territorio, descrizione di massima,  fasce di potenzialità, descrizione di carattere classificatorio, preliminare in adozione. l’adozione comporta che potrete osservare a morte quello che vi abbiamo presentato e modificarlo come preferite; 

Commissario Ruffo: è un mero preliminare, non sono un politico, ho il potere del Consiglio della Giunta e del sindaco, potrà essere assolutamente riscritto da chi verrà.

arch. Parente : il preliminare di piano non quantifica le aree che sono stati individuate, non sono una polilinea dimensionata, sono delle aree che hanno vocazione e potenzialità per essere riorganizzate urbanisticamente per quando andremo a fare il piano se lo andremo a fare, noi dimensioneremo il fabbisogno abitativo in quelle aree potenziali sarà disegnato il piano 

Naturalmente queste sono solo alcune delle espressioni che hanno usato per far capire agli ascoltatori,  me compreso, che niente è stato deciso in modo definitivo sul PUC. 

La lettura del Piano sarà effettuata con rigore a presentazione di proposta di PUC anche se la pianta come crescerà la si comprende già nella fase del primo germoglio. 

Ovviamente, per i motivi che si diceva sopra, il Commissario per la provvisoria amministrazione, sicuramente eviterà che nuove zone destinate ad aree produttive (artigianali, industriali, commerciali ecc.) verranno insediate in zona agricola, specialmente laddove per il passato gli stessi agricoltori si sono opposti a trasformazioni di questo tipo e specialmente se gli stessi hanno usato finanziamenti pubblici per l’agricoltura, tenuto conto che da pochi anni è stata redatta una dettagliata carta dell’uso agricolo del suolo che ci indica i terreni da preservare esclusivamete per l’agricoltura.

Come pure sarà, innanzitutto, migliorata la viabilità esistente evitando nuove strade per portare urbanizzazioni inutili. Ed infine un ragionamento a parte sarà dedicato sia alla “zona mare” prevedendo solamente interventi di grande qualità turistica evitando inutili scompensi territoriali e sia a tutto ciò che riguarderà la tutela ambientale e paesaggistica, evitando, eventualmente, di confondere strutture turistiche proprie, con strutture agrituristiche di supporto all’agricoltura, che vanno valorizzate ma senza opportuni cambi di destinazione d’uso. 

Corre l’obbligo, infine, sempre per grandissime linee dedicare un capitolo specifico sulla depurazione. È impensabile che ancora oggi non riusciamo a depurare le acque, consentendo l’irrigazione dei campi con acque la cui composizione colibatterica dovrebbe essere verificata costantemente. 

Ed infine, gentile commissario,  è opportuno rammentare che circa le necessità residenziali dei 1600 alloggi vanno dimostrate e da queste vanno sottratte tutte quelle che da ultimo sono state approvate: Piano Casa e PUA. 

Ad ogni modo, in termini operativi, egregio Commissario, considerato che vuole dedicarsi a fare il PUC, lo faccia a costo zero di consumo suolo.

Non impegni nuovi terreni, si orienti al recupero e alla riconversione dell’esistente e al recupero degli standard. 

Così avremo assolto al presunto impegno giuridico di fare il PUC senza arrecare danni e senza colate di cemento. E, per cortesia, invii una nota al Presidente della Provincia ed al Presidente della Regione, persone attente al bene comune, di procrastinare eventuali necessità di messa in mora commissariali.

Ma a ben pensarci, eventualmente questo PUC con quali indirizzi (politici e/o commissariali) si farà?. Perché il PUC, ovviamente, è di chi lo fa.

Infine vorrei far notare a tutti coloro che con grande facilità e superficialità sostengono che dopo la approvazione del PUC lo stesso potrà essere assolutamente riscritto da chi verrà.. Chi lo dice o è lontano dalla minima conoscenza di questa materia o lo dice mentendo sapendo di mentire o è il più grande ingenuo di questo mondo. 

Ed è opportuno che, comunque, rifletta bene sul costo sociale, sui diritti consolidati (anche e soprattutto economico e di contenzioso) di una operazione del genere, tra necessità di modifica e diritto maturato e consolidato.

Infine, per ultimo, ma non meno importante, mi corre l’obbligo ricordare al Commissario che   “Gli atti di programmazione degli interventi sono approvati per la prima volta contestualmente all’approvazione del Puc ” e che  “  …  hanno valore ed effetti del programma pluriennale di attuazione … …  e si coordinano con il bilancio pluriennale comunale.”

Io continuo a pensare che questo comune ha bisogno di normalità, pace sociale e buon governo con amministratori capaci, competenti ed onesti. Bisogna ripristinare la finalità della buona Politica.

Ma a ben pensarci la questione PUC (Piano Urbanistico Comunale) appassiona?

Sicuramente non appassiona i cittadini che hanno problemi molto più seri, legati alla sopravvivenza, alla assenza degli aiuti sociali, al mondo del lavoro, con le tante vertenze che sono aperte e rischiano si sventrare definitivamente  il tessuto produttivo della Piana del Sele e che minacciano la vita e la serenità economica di tante famiglie e lavoratori. 

Gli sforzi che si chiede al Commissario, a questo Commissario,  innanzitutto è  il ripristino dell’equilibrio economico-finanziario del Comune finalizzato al risanamento, con un’operazione verità sui conti pubblici e con una manovra che non può essere e non deve essere  rappresentata solo da un aumento dell’imposizione fiscale (LE TASSE) sui cittadini visto il disordine economico finanziario della disastrosa situazione finanziaria e amministrativa del comune.

Battipaglia, 16 ottobre 2013

Il presente articolo è proprietà intellettuale di POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese ed è vietata la riproduzione, tranne se con un Link di riferimento.

3 commenti su “Il PUC di Battipaglia tra Falchi e Colombe”

  1. Al di là della condivisione integrale o meno dell’Architetto Vitolo, questi – a mio avviso – ha colto il vero problema della questione:
    «l’attuale PRG, benché sovradimensionato, prevedeva circa una volta e mezzo le necessità di standards richiesta dalla legge, tutt’ora vigente, e solo le licenze edilizie (le concessioni edilizie, oggi permessi a costruire) rilasciate in punta di coltello hanno stravolto il volto di questa città. Solo gli abusi potevano consentire il mancato rispetto delle leggi. Ed i titoli edilizi, come tutti sanno, prima venivano rilasciati dai sindaci/assessori su relazione dei Dirigenti e delle Commissioni Edilizie».
    L’unica parte che condivido dell’intervento dell’Architetto è il fatto delle «zone bianche». Che vi siano zone bianche non è un danno per il Comune visto che le zone bianche sono zone INEDIFICABILI e non – contrariamente a quanto riportato addirittura nella delibera (a mio avviso, illegittima) di adozione del preliminare di piano – zone edificabili.

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  2. Le considerazioni del sempreverde arch Nicola Vitolo anche in ragione della fonte da cui promanano, stimolano il dibattito attorno alla cd pianificazione urbanistica a crescita zero la quale deve tutt’altro che spaventare; è semmai un metodo di pianificazione che andrebbe adottato con immediatezza per scongiurare o limitare gli effetti di ciò che è già accaduto e continua ad accadere: difatti analizzando la media dei piani urbanistici emerge il dato della loro lontananza dai bisogni effettivi delle comunità locali con previsione di nuovo consumo di suolo nonostante la disponibilità edilizia già esistente.Ed allora è necessario conoscere a quanto ammontano il numero e la superficie del patrimonio edilizio costruito ma non utilizzato;mettere in luce il rapporto tra superficie verde comunale e tessuto urbanizzato, e specialmente numero e superficie di abitazioni ed edifici produttivi che risultano già edificati ma “vuoti”. La questione attiene l’usuale sovradimensionamento che è palesemente ingiustificato, con previsione del 30-50% medio di residenti potenziali in più rispetto alla situazione attuale. Difatti l’andamento demografico ha avuto oscillazioni ma in buona sostanza è costante, mentre il costruito è cresciuto in maniera esponenziale creando un patrimonio edilizio abbandonato a se stesso, una speculazione “da nuovo mattone”.
    Ed attenzione anche agli impattanti progetti di impianti per la produzione di energia da fonti combustibili cd pulite: dopo la sfrenata corsa per l’accaparramento degli incentivi statali che ha comportato un boom di impianti fotovoltaici su terreni agricoli (annientandone vocazione e conseguente possibilità di esercizio di una reale attività di impresa, quella appunto agricola o ad essa connessa)è la volta della realizzazione di impianti a biogas o biomasse troppo spesso in luoghi paesaggisticamente suggestivi, progetti pensati più per una rendita finanziaria che per ridurre realmente il consumo di fonti fossili.
    Con l’auspicio che l’arch Vitolo possa mantenere fermo l’interesse al contributo in via diretta per provare a migliorare la città di battipaglia.

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